Corpo e mente: come una dieta inizia dalla testa
L’ho scritto per Che futuro! e devo dire sono molto contenta del fatto che abbiano voluto ospitarlo. Qui pubblico solo una parte dell’incipit per chi ha voglia di approfondire, trovate il resto lì.
Per molti dieta è sinonimo di “privazione” e “sacrificio”: l’idea di mettersi a dieta per perdere peso significa privarsi di cibo e iniziare un percorso forzato verso un obiettivo preciso. Ci siamo passati tutti e non solo chi, come me, è stato obeso: per qualche tempo si esagera, non si entra più nei pantaloni e ci si costringe a periodi di astinenza da dolci, formaggi e carboidrati per dimagrire quei 5 chili che ci hanno fatto aumentare di un paio di taglie.
Una volta raggiunto il peso che ci siamo prefissati, si torna alla solita vita, soddisfatti di un traguardo e con la sensazione di essere arrivati a meritarsi un premio e ricominciare con le stesse identiche abitudini di prima. Una dieta di questo genere di solito non funziona e dopo un po’ ci si ritrova nella situazione di partenza, con addosso il doppio dei chili che abbiamo perso la volta prima: lo so perché con questo sistema sono arrivata a portare più di 40 chili in eccesso e a convincermi di essere un’obesa “cronica” senza nessuna speranza di farcela a mantenere un peso adeguato al mio corpo.
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