Di Facebook parte 2#: gli aspetti positivi

Dopo aver spiegato perché Fb NON mi piace e quali sono i suoi lati oscuri in questo post, oggi voglio raccontare invece perché mi piace.

Per esempio una settimana fa, grazie ad una blogger bolognese come me e che ci leggiamo a vicenda e che siamo amichette di FB mi ha contattata il mio compagno di banco della prima elementare: il primo amico che io abbia avuto nella mia vita.

Lui ora sta fuori dall’Italia (e come non appoggiare la sua scelta?) e per me è stata una vera emozione. Cioè ci siamo scambiati delle mail dentro a fb e ci siamo messi a ricordare di quando eravamo piccolini e giocavamo molto insieme e andavamo a nuoto insieme e lui faceva questo suono tipo cicala estiva con la lingua tra i denti come una specie di tic e c’erano delle volte che io non riuscivo nemmeno a sentire la maestra per via del suo cicalare.

Che poi siamo rimasti amici per alcuni anni, prima che io mi trasferissi e dato che abitavamo proprio di fronte capitava spesso che fossimo a casa mia o a casa sua e io di notte, alle volte, mi sogno ancora il suo palazzo.

Insomma è stato bello e forse a natale ci rivediamo che lui torna in Italia e magari facciamo pure un giro ai giardinetti dove siamo cresciuti e dove ci siamo tolti le rotelle dalla bici, quasi in contemporanea.

Poi un’altra cosa per cui FB mi piace è che per esempio io sono una che solo da poco si è messa a fare foto. Quando c’avevo vent’anni di foto non ne facevo nemmeno sotto tortura che mi rompevo le balle di portarmi in giro la macchinetta e non sapevo bene montare il rullino e ora sono molto pentita di questa cosa.

E oggi su FB una vecchia amica dell’estate del 95, che noi abbiamo fondato anche un gruppo che si chiama “Vacanze a Capo Vaticano” e ci siamo ritrovati, invecchiati di 10 anni e sblisga, con figli a volte e vite diversissime e facce che nemmeno si riconoscono nei profili, ecco oggi questa amica ha inserito in fb le foto di quelle vacanze e io a vederle ho riso molto, perché poi vengono in mente miliardi di cose e di persone e a vederci lì in quelle foto, con un look da anni 80 decaduti (che per esempio io c’avevo ancora una permanente alla Madonna likeavergin che stentavo a dismettere dal decennio precedente) e con l’abbronzatura e le facce da giovinastri con l’ormone mosso e la risata pronta, ecco mi sono venute in mente mille robe e ho pensato che è proprio una figata quando i ricordi sono cose buone, di quelle che ti fanno ridere.

Perché me ne sono stata circa mezz’ora a guardare la mia faccia (e i miei 30 kili in meno!)  e tutti i miei amici giovanissimi e noi che cazzeggiamo e per esempio mi è venuto in mente che io in quella vacanza lì rubavo tantissimo.

Cioè vicino al camping c’era questo piccolo supermercato con prezzi tripli rispetto alla norma e allora io e un mio amico (che poi sarebbe diventato il mio fidanzato e per un po’ ci saremmo amati ma allora non lo sapevamo) andavamo sempre a fare la spesa e io nascondevo tutte le provviste per cucinare per 15 persone nella mia borsa da spiaggia e alla fine ci compravamo le sigarette e uscivamo sentendoci dei grandissimi furbi. E una volta questo mio amico che poi è stato il mio fidanzato si infilò anche una canna da pesca dietro, nella maglietta e nei pantaloni e riuscimmo fin ad uscire con la canna da pesca.

Ed eravamo molto felici, anche se ne’ io ne’ lui avevamo mai pescato in vita nostra. E nella compagnia allargata delle vacanze c’era anche una ragazza che veniva da Bologna come me che non era mica molto contenta che si rubasse e allora – per non turbare la sua scelta etica – io a lei dovevo sempre chiedere dei soldi prima della spesa che se no si insospettiva e alla fine della vacanza, tra tutto il rubare e il dover prendere soldi dalla mia amica perché non si sentisse una ladra, ecco io non dovevo nemmeno più pagare le sigarette.

E tutti questi ricordi che fanno buon sangue io oggi li ho avuti grazie a delle foto e dei tag su facebook e queste robe qui, lo ammetto, sono molto carine.

Poi alla fine, col tempo, devo dire che ho anche capito una cosa di questo strumentino (a parte il fatto che a livello di usabilità dei contenuti fa abbastanza caccare!) e cioé che se te uno lo perdi di vista nella vita reale perché avete voluto perdervi di vista (e non per motivi più labili o oggettivi), allora potete anche diventare amici su fb, dimenticandovi il perché non vi beccate più in carne ed ossa, ma lo stesso dopo una volta che vi siete scambiati un saluto e un “botta e risposta” e avete imbrattato le bacheche l’uno dell’altro, alla fine succede sempre che non vi cagate più nemmeno in fb e l’equilibrio del mondo e della vita virtuale che imita la vita reale è ristabilito.

E siamo a posto così.

4 commenti
  1. Pelodia dice:

    Esco dall’argomento del post pre prenderne solo una parte. Sono andato in ferie a Capo Vaticano per tutta l’infanzia e ora ho una paura gigante di vedere com’è. So che la zona attorno a Tropea è diventata in pratica una zona di turismo di massa. -fine commento inutile-

  2. fra dice:

    io su fb ho contattato solo chi realmente avevo voglia di ritrovare e che magari a causa di diverse strade intraprese avevo perso di vista. E’ stato bello, per lo meno nella maggior parte dei casi. E utile perchè nella frenesia quotidiana un messaggino, un regalo, un commento sulla bacheca sono un modo per tenersi in contatto!
    da me c’è un piccolo premio che ti aspetta, spero ti faccia piacere. Ovviamente non sei costretta a pubblicarlo, volevo solo farti sapere che mi piace molto quello che scrivi e come lo scrivi, che passare di qui mi emoziona sempre in qualche modo
    Un bacio
    Fra

  3. Silvia dice:

    Io invece vado contro corrente e mi sono cancellata da FB: mi ero stufata di leggere sulla bacheca cosa fanno gli amici, mi passava la voglia di fare 4 chiacchiere di persona… La Frollina è guarita?? A presto 🙂

Trackbacks & Pingbacks

  1. Alla faccia di Facebook….

    Io “il libro delle facce” non lo capisco.
    Tutt’un tratto la gente ha una ossessiva necessità di ricercare tutti i compagni delle superiori, delle medie, delle elementari, dell’asilo e del reparto di ostetricia del giorno della ….

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