Riempitelo voi
Oggi è il mio trentacinquesimo compleanno.
Dati i (quasi) tre anni di onorato servizio a contar storie a voi altri qui e prima ancora qui ho pensato che oggi potreste voi farmi un regalo e raccontarmi una storia, un aneddoto carino che vi riguarda, una barzelletta, un pettegolezzo o qualunque cosa vi salti in mente (non si accettano insulti almeno per oggi!) nei commenti a questo post.
io ti regalo un raccontino…perchè sei una persone forte e perchè per superare i momenti difficili bisogna anche saper sognare. Auguri di cuore
Realtà e Sogno erano sorelle. Realtà era alta e austera. Il suo viso, seppur giovane, era segnato dalle preoccupazioni. Pallida, si aggirava senza pace, spesso preda di terribili pianti e angosce.
Sogno era minuta e aggraziata. Il suo sguardo, sempre rivolto al cielo, era languido e dolce.
Entrambe le fanciulle però soffrivano per un male comune, la solitudine. L’irrequietezza di Realtà, la sua seriosità e pragmatismo allontanavano le persone, che trovavano la sua compagnia sgradevole. Trovarsi di fronte allo specchio delle proprie vite, delle proprie paure e inquietudini non era cosa piacevole per chiunque. Inoltre la sua bellezza stava sfiorendo, precocemente offuscata da tutti i pensieri che la tormentavano. Sogno invece era costantemente rivolta verso il proprio mondo interiore. Non prestava ascolto a ciò che la gente le diceva, non le interessava partecipare né a conversazioni né ad alcuna attività. Il tempo passava e le due fanciulle si sentivano sempre più sole.
Vedendo la sofferenza che ogni giorno di più attanagliava il cuore di Realtà e Fantasia, Giove fu mosso a compassione. Una notte, mentre le due fanciulle dormivano, si avvicinò silenziosamente ai loro letti. E soffiando sui loro visi, fuse le loro anime. Il giorno successivo Realtà e Sogno si svegliarono in un unico corpo. Una nuova, bellissima donna era stata generata da quella unione. Nel suo corpo regnava la solidità e l’indole concreta di Realtà, mitigata dalla languidezza di Sogno. I suoi lineamenti delicati risplendevano di speranza e fiducia. Ogni suo movimento esprimeva volontà di realizzazione, ma senza quella disperata frenesia che aveva quasi distrutto Realtà. Giove aveva donato al mondo una gemma preziosa. Era nata Fantasia.
Ciao Fro’, non ti ho mai scritto, pur leggendo ogni tanto questo blog, ma oggi ti voglio davvero fare tanti auguri di buon compleanno… te li avrei fatti comunque, anche senza il tuo post. Mi sono svegliata stamattina pensando: oggi è il 30 ottobre, il compleanno della Frò! per tanti anni te li ho fatti di persona…. Auguri a te, auguri per la tua serenità, per la tua salute (ti capisco, ho avuto una roba in tutto il corpo che mi è durata mesi, e nessuno ci ha mai capito nulla!), per il tuo essere mamma, per il lavoro, per ciò che ti sta più a cuore.
Ti regalo una citazione trovata sulla prima pagina di un libro che ho letto ieri:
“Educate i vostri figli per un tempo diverso dal vostro”
Alì ben Abi Talib, IV califfo dell’Islam
una volta sono andato al supermercato vicino casa a comprar delle robe, arrivato alla cassa la cassiera fa passare tutto sopra al lettore ottico, dopo, fatto il totale, mi fa Lei ci ha la carta CUMULUS? io le rispondo No guardi non ho neanche il portafoglio… poi mi son messo una mano sul CVLO e il portafoglio non ce l’avevo veramente. allora ho rimesso tutto bene negli scaffali e con tanta VERGONYA dentro sono uscito. dopo ho deciso di andare a letto senSa cena.
AVGVRI
Non brillo certamente per fantasia, quindi ti regalo una poesia, che io trovo bellissima, di Emily Dickinson, che si chiama “Autunno”
“Sono più miti le mattine
E più scure diventano le noci
E le bacche hanno un viso più rotondo,
La rosa non è più nella città.
L’acero indossa una sciarpa più gaia,
E la campagna una gonna scarlatta.
Ed anch’io, per non essere antiquata,
Mi metterò un gioiello.”
Auguri, Bruna.
E’ successo anni fa.
Abitavo ancora con i miei, facevo ancora l’università.
Quel giorno sono arrivata a casa presto, era un bel pomeriggio d’autunno inoltrato.
Lucia (mia mamma) mi fa: “C’era traffico sulla via Emilia?”
Io: “No, no, tutto tranquillo, perchè?”
Lucia: “Ah, deve esserci stato un grosso incidente, qua vicino credo.”
Io: “Ma come fai a dirlo?”
Lucia: “Ah cio, son passate tante di quelle macchine della polizia e ambulanze a SIRENE SPIETATE!”
Auguri Panz!
Questa mi è successa ad Aprile.
Dopo esser stata impietosamente mollata dal quasi-convivente a stento mi alzavo la mattina. Un giorno, a Berlino, un amico – cui piaccio assai – mi ha invitato a una festa presso l’Ambasciata del suo Paese.
Mentre io pensavo-speravo che per lui sarebbe stato solo sesso lui durante la festa mi chiede di sposarlo. Voleva 5 bambini. Con me, bella e simpatica. E per convinvermi ha detto che dai suoi pizzi la benzina costa poco….
sbronza assurda quel giorno…
Io ti ho già molestato ben due volte via mail, credo tu abbia raggiunto già tutti i picchi possibili di terrore con la mia seconda mail! Scherzi a parte, ti lascio una citazione di Erma Bombeck, una delle persone più in gamba di cui ho letto.
“I figli sono come aquiloni,
passi la vita a cercare di farli alzare da terra.
Corri e corri con loro
fino a restare tutti e due senza fiato…
Come gli aquiloni essi finiscono a terra…
e tu rappezzi e conforti, aggiusti e insegni.
Li vedi sollevarsi nel vento e li rassicuri che presti impareranno a volare.
Infine sono in aria:
gli ci vuole più spago e tu seguiti a darne e a ogni metro di corda che sfugge dalla tua mano il cuore ti si riempie di gioia e di tristezza insieme.
Giorno dopo giorno
l’aquilone si allontana sempre di più
e tu senti che non passerà molto tempo
prima che quella bella creatura
spezzi il filo che vi unisce e si innalzi, come é giusto che si sia, e libera e sola.
Allora soltanto saprai
di avere assolto il tuo compito. ”
Buon compleanno, Francesca.
Nel mio blog. E’ successo di nuovo! Cosa? Scoprilo leggendo… 😉
Un milionissimo di auguroni carichi di tantissimo affetto!
Dopo ti chiamo per auguri vocali 🙂
TRa i miei vecchi libri che ho lasciato in Italia ho rotrovato questo , e il piacere di leggerlo è sempre vivo.
“Ciascuno di noi è, in verità, un’immagine del Grande Gabbiano, un’infinita idea di libertà, senza limiti. Noi dobbiamo lasciar perdere, scavalcare tutto ciò che ci limita. Ecco il perché di questi nostri esercizi di volo rallentato, volo veloce,volo acrobatico, ecc. Nessuno di voi è riuscito a capacitarsi che i voli del pensiero possono essere tanto reali quanto i voli nel vento e con le penne.
Il vostro corpo, dalla punta del becco alla coda, non è altro che il vostro pensiero, una forma del vostro pensiero, visibile, concreta. Spezzate le catene che imprigionano il pensiero, e anche il vostro corpo sarà libero.”
IL GABBIANO JONATHAN LIVINGSTON
Tanti Auguri Piccola Grande Francesca!
Ciao carissimia e un sacco di auguri! Io ti regalo quelle che secondo me sono tra le parole più belle mai state scritte:
“E quando l’ora della partenza fu vicina:
“Ah!” disse la volpe, “… piangero'”.
“La colpa e’ tua”, disse il piccolo principe, “io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…”
“E’ vero”, disse la volpe.
“Ma piangerai!” disse il piccolo principe.
“E’ certo”, disse la volpe.
“Ma allora che ci guadagnii?”
“Ci guadagno”, disse la volpe, “il colore del grano”.
IL PICCOLO PRINCIPE
auguri! io ti mando il racconto del mio ultimo tragicomico viaggio, ma te lo mando via e-mail perché è lungo! poi se ti interessa ti do anche il mio link sul tanto odiato facebook, dove ho messo le foto!
Ciao Panz,
Buon Compleanno!!!
Io volevo regalarti una citazione che ho letto stamattina, non mi ricordo più dove :-p
“Sii la differenza che vuoi vedere nel mondo”
E poi aggiungo che, anche se ci siamo scambiate solo una mail e qualche paio di commenti, se ogni tanto vuoi staccare e venire a respirare un po’ di aria buona,ti aspetto per un caffè qui nell’appennino bolognese…e c’è anche un nano duenne da far giocare con la Frolli!!
Ancora tanti auguri
Kami
Tanti auguri!!! Buon compleanno!!!
E per l’occasione voglio regalarti un sorriso!!!!
Tre ingegneri parlano del corpo umano. Il primo dice: “Secondo me chi ha inventato il corpo umano è stato un ingegnere idraulico; basta vedere il funzionamento del cuore!” Il secondo reclama: “Ma che dici! Il corpo umano l’ha fatto un ingegnere meccanico; ma hai visto le braccia, le gambe? E’ tutto un sistema meccanico di leve!!” Il terzo invece zittisce tutti: “Non c’avete capito niente! Chi ha inventato il corpo umano è stato un ingegnere civile!!” Gli altri due controbattono: “Ma dai! ma che dici!!! E’ praticamente impossibile!!” allora il terzo insiste: “Scusate, secondo voi chi poteva mettere un’area ricreativa vicino a una discarica?!”
Un racconto di Bencivenga, la primissima cosa che mi è venuta in mente di spedirti.
Tanti Auguri Panz, un mega abbraccio!
C’era una volta un bimbo che aveva paura di tutto. Se il cane del vicino sbadigliava compiaciuto ridestandosi dalla pennichella pomeridiana, il bimbo scappava gridando (e lasciando sbigottito il povero animale). Se qualcuno allungava una mano per fargli una carezza, il bimbo trasaliva e indietreggiava. Se in casa entravano estranei, correva a rifugiarsi sotto il letto. E qualche volta anche la casa lo spaventava, anche la sua camera, e allora scappava anche da lì, si rifugiava in giardino e si guardava attorno terrorizzato, non sapendo più in che direzione correre.
C’era anche, quella stessa volta, in quella stessa parte del mondo, un uomo che sembrava non avere paura di niente. Era stato in mezzo a guerre e pestilenze, aveva affrontato mille disastri, aveva attraversato deserti infuocati e scalato montagne alte fino al cielo, era sceso in fondo al mare e nelle viscere della terra, e nulla mai lo aveva turbato. Un giorno l’uomo che sembrava non avere paura di niente sentì del bimbo che aveva paura di tutto e decise di aiutarlo. Andò a casa sua, entrò nella sua camera, si sedette comodamente e così, senza vederlo, senza andarlo a cercare sotto il letto, cominciò a parlargli. ‘Là dove sei’ gli disse ‘ha smesso di avere paura?’ ‘No’ rispose il bimbo ‘la paura c’è sempre’. ‘E sai perché?’ disse l’uomo. ‘Perché quello di cui hai paura te lo porti sempre dietro, perché è dentro di te.’ ‘E che cos’è?’ chiese il bimbo. ‘Non lo so’ rispose l’uomo ‘nessuno lo sa. Se si sapesse non farebbe più paura. Ma so che scappare non serve; so che non è di me che devi avere paura, o del cane, o della gente che ti tende la mano.’
Non successe niente quella volta. L’uomo se ne andò e il bimbo rimase sotto il letto. Non succede mai niente la prima volta, e neanche la seconda. Ma pian piano qualcosa cominciò a cambiare. Capitò ancora che il bimbo si spaventasse nella sua camera, quando scendeva la sera e strane ombre si disegnavano sulle pareti; capitò che scappasse in giardino e si guardasse intorno, non sapendo più in che direzione correre. Ma capitò anche che gli venissero in mente le parole dell’uomo e gli sembrasse inutile correre, e allora tanto valeva tornare indietro. Ci furono lunghi giorni in cui si scrutò attentamente allo specchio cercando di capire di che cosa aveva paura, e spalancava la bocca più che poteva per vedere se era qualcosa che aveva inghiottito. Non scoprì nulla, ovviamente: se l’avesse scoperto non avrebbe più avuto paura. E invece continuò ad averne, ma a un certo punto non gliene importò più.
Una domenica mattina il bimbo uscì di casa e accarezzò il cane del vicino, lasciandolo sbigottito. Da allora nessuno l’ha più visto. C’è chi racconta che si sia perso per deserti infuocati e montagne alte fino al cielo, che abbia visto il fondo del mare e le viscere della terra.
grazie a tutti quanti. mi avete fatto dei regali bellissimi: storie, aneddoti, barzellette…grazie davvero.
mi è piaciuto l’esperimento sociologico: se avete voglia di continuare a scrivere fate pure, mi fa molto piacere…
Ciao Francesca. E tanti auguri!
Io ti lascio una citazione da “Gli anni con Laura Diaz” di Carlos Fuentes. L’ho inviata a Roberto Saviano in segno di solidarietà, ma secondo me un po’ te la meriti pure tu che mi riempi certe mattine. Chiara
“ Vedi, Laura, quando scrivi sei sola, assolutamente sola, ma usi qualcosa che è di tutti, la lingua. La lingua te la presta il mondo e tu la restituisci al mondo. La lingua è come il mondo, sopravviverà a tutti noi, capisci?”
Arrivo solo ora a farti gli auguri, cara Francesca.
Un abbraccio,
Alessandra.
P.S.
E grazie per la citazione a mps su mommyblogging!
Ciao cocca pallocca.
Te ne racconto una, successa non più tardi di ieri pomeriggio, giorno, appunto, del tuo compleanno che io, in altre faccende affaccendata, ho clamorosamente lisciato:
Stavo facendo i biscotti per mia figlia e con mia figlia. Io non ho mai fatto i biscotti in vita mia ma non sapevo cosa farle portare oggi a quella sfigata festa delle zucche. E allora ho fatto questo impasto al miele e l’ho steso e poi non sapendo come fare gli stampini, ho preso le formine del DAS di mia figlia. Scena penosa lo sbucazzamento di tutta la pasta…però i biscotti erano dignitosi. Non so se mia figlia se ne sia vergognata oggi, quando è entrata in classe con il pietoso panierino e vestita da zucca…
Auguri topolona mia!
Non sono tanto brava con le parole scritte , per cui ti faccio tanti auguri e ti dedico una canzone … di Guccini che mi par di aver capito che ti piace , quella che preferisci io non so scegliere mi piacciono tutte … baci Ely
Ero convinta di averti lasciato un commento proprio qui…boh.
Beh, cara Francesca: tanti auguri, anche se in ritardo.
Un abbraccio forte!
P.S.
Grazie per la citazione su mommyblogging!
Mannaggia, arrivo sempre in ritardo!!! Tanti auguri!!!
Спасибо вам огромное. Прочитал с интересом, и вообще полезный у Вас блог