Approccio zen
Ho telefonato a MondoConvenienza dove abbiamo acquistato la cucina che sarebbe dovuta arrivare al massimo entro il 16 giugno. Così ci avevano assicurato. Ho chiamato la prima volta 4 giorni fa e mi hanno detto che ce l’avrebbero consegnata circa 6/7 giorni dopo il 16 giugno.
Ho richiamato oggi per far sentire il mio fiato sul collo e mi hanno detto che la cucina arriverà tra 15/20 giorni lavorativi. Volevo morire. Mi sono arrabbiata e l’operatore mi ha risposto che loro danno sempre dei tempi “indicativi” e che quello che ci hanno detto – dandocelo invece per certo – era un dato “indicativo”.
Sul fottuto contratto, dice l’operatore, c’è scritto che la parola è indicativa. Ma se tutto quello che dicono a Mondo Convenienza è indicativo, allora forse dovrei pensare che la cucina potrebbe arrivare anche tra 4 anni?? no perché dato che 40 giorni erano indicativi, allora non vi è certezza alcuna sulla reale tempistica.
Ho voglia di trasformare anche il prezzo finale della Valentinacucina in un prezzo indicativo e sganciargli solo la metà del pattuito. Perché la cucina è un vincolo e con la bambina ci è impossibile insediarci in VillaBorghese senza cucina.
“Ci tenete per le palle” ho concluso al telefono con l’indicativo operatore. Poi ho deciso che non ho voglia di incazzarmi anche per questo, che la mia vita nell’ultimo periodo è stata estremamente faticosa e ogni cosa che poteva andare storta (magari non troppo, magari non del tutto ma abbastanza per complicarmi oltremodo l’esistenza) ci è andata e che quindi voglio mantenere la calma, tanto non cambia nulla nell’oggettivo ma forse io preservo un briciolo di sanità mentale.
Avremo più tempo per scegliere le tinte adeguate per le pareti, per pulire a fondo la magione e comprare il divano nuovo e riarredarla con le cose che si sono disperse nella nostra diaspora degli scatoloni.
Ovviamente entro pochi giorni mando una mail al servizio clienti e a Altroconsumo, tanto perché ste robe qua non devono passare sotto silenzio, soprattutto considerato che quel che scrivono e l’informazione che danno circa la consegna dei mobili non è affatto indicativo.
Nel frattempo mi è venuta un’orticaria che sono 20 giorni che ogni sera si presenta, puntuale come la morte. Dicono che è l’altra faccia dell’asma cronico. Dicono che lo stress associa spesso alle malattie respiratorie anche questi sfoghi esantematici: tanto perché non mi faccio davvero mancare nulla.
Alle 7 di sera comincia a prudermi una parte x del mio corpo, si ricopre di ponzi e sembra che un’intera carovana di zanzare mi abbia appaltata. Sulle mani spesso compaiono anche delle bolle che poi scoppiano e mi sento una lebbrosa pruriginosa.
Ma voglio stare calma. Sto ravanando in fondo al mio animo e mi sa che si è scoperchiato un vaso di Pandora da cui insieme a tanti fantasmini escono anche le bolle e i ponzi e l’asma.
Mia figlia ha un comportamento strano con la sottoscritta e a volte penso che mi odi: vorrebbe fare delle cose che le potrebbero procurare ingenti danni e che sono assolutamente insensate e quando io gliele vieto – usando pedagogia, tentando di spiegare il perché e il per come – mi assale in modo spesso violento e mi guarda con odio.
Per contro vuole passare molto tempo con i nonni, segue ovunque mia mamma con cui stiamo vivendo e le vuole stare sempre in braccio, schivando il contatto fisico con la sottoscritta.
Ci sono dei momenti che mi scoraggio anzi che no, che mi verrebbe voglia di piangere e che sono anche un poco gelosa. Poi penso a questo approccio zen, penso che forse è perché il ruolo dei genitori è quello di chi dice no e deve imporsi e quindi ci sta tutto e tento di mantenere un comportamento da donna di 35 anni e non da bambina di 10 che si sente sconfitta.
Il lavoro è uno schifo: chiuderò la partita iva perché quest’anno ho oggettivamente pagato per lavorare ed è aberrante.
Ho deciso di prendere una pausa e a settembre mi metterò in moto per trovare qualcosa. Sto valutando la possibilità di cambiare radicalmente e di cercare qualcosa che abbia a che fare con il mondo pratico che quello delle idee mi ha stancata un poco.
Il mio libro è scritto tutto, solo che è scritto tutto nella mia testa, mentre sulla carta sono un poco arenata. Ogni sera Agnese – che ne è protagonista – viene a trovarmi insieme a Gino (che è il nome che ha dato al suo senso di colpa) e mi dice che non può aspettare, che c’ha delle cose da dire, che mi deve raccontare della Santona e della Depressa e che quel borioso dell’Assessore gliene ha combinata un’altra e io la ascolto piena di buoni propositi, le dico “Agnese, mia dolce e scombinata Agnese che non sai nemmeno tenere a bada i tuoi calzini e non stiri una camicia nemmeno sotto tortura, vedrai che domani ti lascio dire, domani ti dò voce e corpo e andiamo avanti, spedite fino alla nostra idea!” poi alla mattina mi sveglio e niente. Non esce niente di sensato.
Ma sono zen. Conto che arriverà il momento giusto e quello che ho nella mente scenderà sulla carta che lo devo a me stessa e chissenefotte se nessuno lo legge sto romanzo qua, perché non è leggerlo che conta per me ma è scriverlo che ce l’ho lì come uno stitico con la cacca.
non mi preoccuperei per Frollina, vi percepisce stanchi, ha tutta la vita scombinata, è normale che si aggrappi ai nonni. Consideralo un modo di dirti che non devi preoccuparti di lei, che lei ha comunuqe i nonni che fanno le veci nei momenti poesanti.
Ad Altroconsumo scriverei di corsa. E se il ontratto ti lascia uno spiraglio, proverei a farmi fare uno sconto per il disagio. digli che se devi mangiare al ristorante fino alla consegna, che te lo rimborsino.
per la casa, io ho appena deciso di traslocare appena il bagno e le camere da letto sono pronte e farmi una cucina provvisoria. Vero che ho il frigo e un blocco cucina IKEA con due piastre e un lavandino. ma in una casa in affitto dove non era previsto gas ho cucinato un anno con una piastra elettrica singola poggiata su un piano.
i piatti i miei amici li hanno lavati per lo stesso motivo nella vasca da bagno per un paio di mesi. Non ico sia facile, ma in teoria si può, si va verso l’estate e pioi decidere di mangiare moltoa frutta e verdura e affettati, vai da tua madre ogni due giorni a mangiar cucinato e piano piano, senza farti cambiare la vita dai trucidoni, ti ricrei un pelo di quotidianità.
Fare il piccolo imprenditore in Italia è un obbrobrio. dovrebbero almeno cominciare da quello, se il lavoro no c’è e la gente è costretta alla flessibilità e al precariato.
Una mia amica ha lavorato in nero degli anni alla fiera di Milano e andava lei dai finanzieri a chiedere quando venivano a fare un controllo. Mai fatto, la guardavano come se fosse matta. In nero con la divisa e tutto. E di chi è la fiera di Milano? e chi lo ha votato?
Lasciamo perdere che mi incazzo per simpatia.
Ciao,Ba
Panza fai come mia madre. Esasperata per aver aspettata fin troppo a lungo per ritirare un’armadio mandato a restaurare, ha detto loro al telefono:” guardate che se non mi ridate il mio armadio entro la settimana prossima, vengo li’ e vi spacco tutto,giuro, non ho nessun problema a farlo:”.
L’armadio e’ stato consegnato la settimana successiva.
Coraggio Bella,
Io sarò pure la solita ingenua ma sono sicura che qualcosa per sorridere c’è, da qualche parte.
Noi abbiamo vissuto con i muratori per sei settimane, praticamente vivevamo in una stanza sola, e avevamo solo frigo, acqua corrente e microonde, ed eravamo entrambi di un umore atroce, a un certo punto ci siamo quasi lasciati, anche se col senno di poi mi sa che entrambi volevamo solo andare in una casa “vera” senza polvere, separati o insieme poco importa.
Quanto alla cucina, se davvero non potete più stare da tua mamma e avete tenuto qualcosa di quella vecchia (lavandino, frigo e gas) potete sempre chiedere ai muratori (che mi sembra di capire non siano malaccio) se vi riallacciano quelli in tanto che Valentina si fa aspettare.
Io avevo il terrore che succedesse qualcosa del genere, così i muratori hanno ri-allacciato frigo, lavastoviglie, lavatrice (che avremmo tenuto comunque) e poi hanno installato nella nuova stanza il lavandino e le credenze della cucina vecchia. Noi abbiamo aggiunto un paio di scaffali che ci portavamo dietro dalle nostre precedenti abitazioni, e ora funziona tutto, anche piuttosto bene.
Mancano un paio di cose (ganci, scaffali piccoli, sacchi per il riciclaggio, non più di 30 euro) ma li metto su io questo finesettimana.
Lo so che con una bimba è diverso e ci sono più cose di cui preoccuparsi, ma potrebbe essere un’idea.
Guarda, io sarò in controtendenza ma secondo me la Frollina c’ha una fase: la fase della nonna. Secondo me l’avrebbe avuta a prescindere dal trasloco temporaneo etc, solo che a te fa più male perchè hai già una situazione di disagio di fondo. Capisco benissimo la frustrazione e il disagio, che noi siamo stati con gli scatoloni per 4 mesi, e poi abbiam traslocato che la casa non era finita, e alla fine ho sbroccato e ho cacciato il povero Traspasuocero in malo modo perchè non ce la facevo più (e infatti la casa ancora non è finita, ma mi va bene così).
Se posso essere di consolazione noi la mattina del trasloco, col la casa vecchia inagibile e la casa nuova non abitabile e TUTTO inscatolato e il Traspamarito che ha dormito 1 notte per terra abbiamo avuto il traslocatore che CI HA DATO BUCA E NON SI E’ PRESENTATO. Purtroppo ‘sta gente ha il coltello dalla parte del manico, e noi poveri inesperti che non è che si compra una cucina tutti i giorni non pensiamo mai di mettere nel contratto una clausola x tutelarci sui ritardi perchè di fondo siamo fiduciosi che le persone che lavorano ci mettano anche un po’ di passione e non vogliamo mai pensare di essere solo un numero, che in effetti pure a mondoconvenienza lo sanno che non è che la cucina uno se la compra tutti i mesi e quindi chissene se il cliente non è contento.
Abbracci solidali e pensa che dopo la fase della nonna arriva la fase della mamma, che è quella dove siamo noi ora che è una cosa che ogni volta mi commuove, per come mi cerca, e mi dice “mia mamma” e mi ripaga di tutto, anzi, mi fa sentire sempre in debito!
Cara Panzallaria, ti lascio questo link che, almeno per me, ha funzionato alla grande http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=111051
A me è bastato minacciare gli operatori di un centro assistenza, che mi aveva requisito il televisore per ben due mesi, con il probabile invio di una raccomandata di messa in mora e magicamente un tappeto rosso è comparso sotto i miei piedi.
Nel frattempo appoggio mammamsterdam…la sua soluzione è un po’ complicata ma fattibile: per quasi tutta l’estate del mio ultimo trasloco abbiamo fatto così essendo noi così poveracci da poterci permettere solo una cucina IKEA al ritmo però di un mobile alla volta…..il padrone di casa ci prendeva per pazzi!
Forza e coraggio e vedrai che anche la Frolli poi si riassesta..
Kami
Cara Panz, ti scrivo da figlia di arredatore mobiliere (da 45 anni). Contatta pure quelli di Altroconsumo, ti servirà per sbollire la rabbia e per cantare a te stessa la favola della giustizia, come spesso noi suffragette mancate facciamo. Però credimi, nulla si può contro questi grandi gruppi commerciali, è tutto inutile, hanno l’intero mercato nelle loro mani, fanno il bello, il cattivo e il neutro tempo a loro piacimento, giocano sull’assenza totale di potere contrattuale ed economico da parte del ceto medio, che è il loro target specifico. Se penso al culo che hanno fatto e fanno a mio padre certi clienti, per soli 2-3 giorni di ritardo e tieni conto che il nostro è un negozio di provincia, a conduzione familiare, con tre soli dipendenti. Eppure mio papà riesce a mantenere la parola su tutto. Loro, che hanno eserciti di manodopera sfruttata, non riescono ad ottemperare ad un contratto e cambiano le carte in tavola quando la produzione rallenta o hanno problemi logistici che a te non è dato conoscere. Poi la merce per portartela in casa e montartela sembra ti facciano un favore, cosa che nei negozi più piccoli è del tutto scontata e dovuta. Sulla qualità dei prodotti non mi pronuncio. Spero veramente per te che mantengano la parola, almeno sul ritardo che hanno dichiarato. Il problema è che in questi grandi store tu non sei nessuno, non hai identità. E cosa ancora più grave nemmeno i tuoi possibili interlocutori non ne possiedono una, dovendoti rivolgere ad un call-center. Scusami se ho approfittato di questo spazio forse anche per un piccolo sfogo personale, ma io personalmente ne ho pieni i maroni di queste multinazionali che dilagano ovunque. Da noi hanno demolito tutti i settori produttivi, si sono insinuate in qualsiasi nicchia di mercato esistente, distruggendo la categoria delle piccole e medie imprese. I prezzi sono concorrenziali ok, ma è solo una chimera. Ora i fautori del libero mercato mi uccideranno…Ti faccio in bocca al lupo, vedrai che presto si risolve tutto e potrai entrare a pieno titolo nella grande famiglia del ceto medio-borghese.
Un caro saluto dal Salento
Cara Panz, quanto vorrei darti una mano concreta ma quanto è difficile..sono due anni che passo il cv di mia sorella a mezzo mondo e nulla si è mosso..ma comunque non disperare, e soprattutto non usare il metodo ZEN..io l’ho fatto per così tanti anni e purtroppo ancora lo faccio spesso e mi ritrovo una mezza ulcera e trenta chili sul groppone..usa il metodo: chissenefrega se mi sento incazzata con la vita e con il mondo se mi sento un poco giù chissenefrega se voglio sfogarmi perchè il lavoro non va poi così bene e la cucina non arriva..insomma butta fuori la rabbia e fatti sostenere.perchè le bolle le ho avute anch’io e ti assicuro che sono il sintomo che qualcosa deve e vuole esplodere ed è giusto ogni tanto incazzarsi un pò..
Ps: io sta cosa dell’incazzatura non la faccio mai c’è sempre un motivo per rimanere ZEN, ma se devo darti un consiglio non è così giusto..
ti abbraccio forte e mando un bacio alla frolla
Ti abbarccio solidale, panz! Mi ritrovo in un sacco di cose di questo post: lo stress, l’ansia di una casa da sistemare, un marito che ha fatto un incidente in macchina ieri e ora abbaimo la macchina da sistemare e non abbiamo manco i soldi per pinagere, la bimba con cui faccio sempre la parte del poliziotto cattivo…potrei continuare all’infinito. Per quello ti abbraccio forteforteforte e visto che una volta mi hanno detto che “è solo un momento, passerà” e poi le cose passano sul serio, ecco, ti giro questo augurio.
Oggi faccio una gran fatica anch’io a essere zen… ma questa è un’altra storia. Nel mio piccolo ti dico che io la cucina Mondo Convenienza l’ho aspettata per un mese e mezzo e poi me l’hanno anche montatat male… OOOOOHMMMM
Sì, approccio Zen. Brava. Tu che mi aiuti ad averlo anche nella mia vita. E io mi inchino alla tua saggezza. Ti penso tanto. E un po’ mi tremano le gambe. Vorrei avere il tuo coraggio.
Lillibeth
Panz, l’approccio Zen aiuta sempre…
Con MondoConvenienza è una questione di principio ma sappi, da chi ci è già passata, che se non li minacci fisicamente rischi di trovarti con la cucina in casa fra 3 mesi:/
Non ti arenare con il libro, non farlo e non farlo per te stessa: te lo dice una che, dopo anni e anni, ce l’ha fatta e nonostante il non certo fortunato periodo che sta vivendo (non ultima, una caduta rovinosa, le stampelle per 10 giorni poi chissà e una partenza rimandata a causa della caviglia rotta) si gode appieno il successo. O quello che sarà. E anche quello che non sarà:)
non saranno mica quelli di cui hanno parlato poco tempo fa a mi manda raitre????
C’è una nuova legge per i contribuenti minimi in vigore dal 1° Gennaio 2008. Vedi magari se ti conviene aderire. Trovi le istruzioni nel sito dell’Agenzia delle Entrate e c’è pure una pubblicazione che puoi scaricare.
Per quanto riguarda Mondo Convenienza ne hanno proprio parlato a Mi Manda Rai tre.
Cari saluti e buon tutto. Sei molto simpatica e mi piace moltissimo come scrivi. Prosegui il tuo romanzo con fiducia e forza.
Maria
grazie a tutti per gli utilissimi consigli: sto già provvedendo a scrivere una bozza di lettera a Mondo convenienza (che si, ho scoperto che è stato a mi manda rai tre ma noi avevamo già comprato la cucina…).
Per quanto riguarda il mio regime fiscale, ho aderito alla finanziaria 2008 e in effetti questa nuova legge tutela maggiormente i contribuenti minimi.
C’è un momento in cui i figli ci ignorano, a noi mamme.
Quello della mia prima corrisponde più o meno all’età attuale della tua.
E’ andata sempre peggio.
Ma ora credo che qualcosa stia cambiando.
Anche se sono certa che non sia merito mio.