I testimoni e l’omosessualità
Come anticipato qualche giorno fa, mi è occorso di incappare in “La torre di Guardia”, famosa pubblicazione divulgativa di catechesi geoviana (non so se si dice così, ma avete capito…)
Insomma: il giornalino che tentano di rifilarti il sabato mattina, quando alle 10 suonano alla tua porta un paio di avvenenti signore di una certa età e con voce cherubina ti parlano della fine del mondo, imminente e di come salvare la tua anima evitando prelievi di sangue all’ospedale.
Noi il nostro personal-testimone lo abbiamo.
Lui e Tino sono quasi diventati amici; perché il nostro testimone telefona, lui che è furbo e sa usare il meglio delle tecnologie. Il nostro testimone si è dato una missione: rispondere a tutti i dubbi teologici che gli pone Tino di volta in volta, anche quelli che hanno lasciato in scacco Sant’Agostino!!!
Ma questa è un’altra storia.
Visto che i testimoni sono come gli angeli custodi, tramite quello dell’amica Sofi, un giorno che prima della nostra passeggiata sono salita a casa sua, ho inciampato in un numero della famosa rivista di cui sopra.
Articolo di punta di questo numero: “Come guarire dall’omosessualità”.
Inutile dire che Panzallaria curiosona, non ha potuto fare a meno di leggerne i contenuti.
Allora, omosessuali o presunti tali del mondo: CONCENTRATEVI.
Sto per fornire alcune FONDAMENTALI regole per uscire dal morbo che attanaglia i vostri corpi – peggio dell’aviaria – per il quale vaccini omeopatici non esistono e che miete vittime in quantità.
Morbo dai contorni sudici, di cui è vergognoso parlare, anche se all’uopo, per sconfiggerlo, necessita.
Allora. Prendete nota.
Se fate pensieri omosessuali:
1) cercate di volgere la mente a pensieri edificanti (nell’articolo non è specificato di quale tipo, quindi dovrete usare la vostra fantasia…non quella porcellini, la vostra fantasia “pura”…quella che da bambini vi faceva pensare a prati in fiore, corse in bicicletta e pomeriggi di pesca con papà;
2) leggete – tutti i giorni, e dico tutti i giorni – la bibbia (non specifica quali passi, ma anche qui dovrete esercitare il gusto filologico per la cultura maschile…io leggerei quelle robe molto gion uein dell’Antico Testamento, in cui si parla di uomini con sette mogli e così via…)
3) confidatevi con gli amici: l’editorialista specifica, naturalmente, che non si deve trattare di amici omosessuali, se non non vale, furbettini! anche perché, parliamoci chiaro, come ogni malattia, l’omossessualità – credo – sia roba altamente infettiva.
Purtroppo non ho avuto il tempo di approfondire ulteriormente la lettura della rivista, ma vi basti pensare che l’articolo successivo riguarda il male: come riconoscere le persone malvagie e sconfiggere il diavolo.
Ora, non è che voglio prendere in giro chi crede, sia ben inteso, ma faccio molta fatica a comprendere come nel 2007 si possa vivere ancora nel Medioevo della cultura e credere – veramente – che l’omosessualità sia una malattia da sconfiggere…
Poi, a ben guardare, tutte le religioni contengono i germi del medioevo del pensiero e ricordare certe omelie di Papa-razzi a me mi mette tali brividi che in fondo, questi testimoni, che almeno girano di casa in casa, armati di buoni propositi e tanto spirito di sacrificio, mi fanno una certa tenerezza….
Se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere….
Qualche tempo fa ero chiusa in casa con Amelia influenzata e ho sentito Licia Colò che intervistava una sessuologa egiziana, ligia agli insegnamenti dell’Islam (o almeno così diceva). Anche lei sosteneva che l’omosessualità è una malattia e raccontava di aver “guarito” molti omosessuali.
Paese che vai, Papa-razzo che trovi?
Panz, se ti racconto che hanno fatto a me una volta questi testimoni…Ero al parco con la pupattola della mia amica e una signora gentile ed elegante mi si avvicina e mi chiede se sono la mamma della piccol.Io,per scherzo, le dico di si e lei mi chiede se sono sposata. Le dico no, ma convivo. Preoccupata mi rifila il suo giornaletto dicendomi che purtroppo non si può trattenere ma di leggere l’articolo che c’era a pag non so quale. Ridendomela sotto i baffi vado a leggere e..Indovina? C’era un articolone sull’importanza della famiglia e come non avere una famiglia basata sul matrimonio, con papà che lavora e mamma che sta a casa ad accudire i figli che arrivano dal cielo sia un sacrilegio che crea….(e qui il colpo di coda!!!) persone disadattate, socialmente instabili nonchè potenziali omosessuali!!!
La bimba vicino a me sbatteva un sonaglino, un pò quello che avrei voluto far io sulla testa della signora…
Guarda che non è necessario essere testimoni di geova per credere che l’omosessualità sia una malattia…basta Belpietro su Italia uuuunoooooo!
esatto, c’è da piangere,
per come viene trattato il tema nell’agenda politica di questo paese. e non per i teocratici estremisti che in Italia si spacciano (paradossalmente) per moderati, non per le loro giaculatorie ideologiche sulle leggi contro-natura (?), per le pretestuose e offensive prese di posizione a tutela di un elettorato bacchettone e conservatore, non per i razzi di questa gerontocrazia ecclesiale.
Sono il Fassino-pensiero, le acrobazie Rutelliane, questo coraggio di sinistra al potere che si dissolve nelle ceneri di quel compromesso pasticciato che si chiama Di.Co (se mai sarà) a farci sbattere il naso su questo panorama di occasioni mancate, di timidezze inattese, di disarmante arrendevolezza di fronte alla straordinaria possibilità di dare una sferzata culturale a questo paese.
Sono deluso da questi personaggi, io, da quest’immagine che hanno di un paese conversatore e della loro intenzione di non opporsi a quella che interpretano come un’ondata anti-progressista, ma quasi di assecondarla, o forse di mediarla, di smussarla a piccoli passi, senza capire che in questo modo più che cucciolate di topolini non saranno in grado di partorire.
Si gioca sulla pelle delle persone, su questo tema, sulla sicurezza sociale e su quella affettiva,
in nome di un male-interpretato PRINCIPIO SUPERIORE.
E poi, lo diceva Paul Ginsborg, non io, possibile che in Italia la politica sia ancora e sempre su posizioni arretrate rispetto all’evoluzione della società civile?
Sono andato off-topic, credo.
Mi sono proprio lasciato andare.
ops!
“conversatore” sì eccome,
ma volevo scrivere “conservatore”
Quel bellone di Rutelli mi perdonerà se anch’io mi permetto di fare acrobazione linguistiche, di tanto in tanto…
forse
e invece, caro Nathan, non sei andato affatto fuori tema, perché il punto è proprio questo…forse i miei testimoni sono solo meno ipocriti ma da qualunque parte guardi la cosa, è assolutamente una vergogna…
grazie anzi per aver tirato fuori il lato serio della faccenda!
Panz per favore, non lo incoraggiare.
Potrebbe continuare per delle ore…
ah, mia Francese! sacerdotessa del cantuccino teo-con…
Ah, me tapino! Passino pure il punto uno e tre, ma leggere la Bibbia tutti i giorni (oltretutto nei suoi momenti più gion uein) MAI!
Oh, me disperato, non guarirò mai. 😛
Mi fa ridere il loro continuo richiamarsi a cose contro natura. Anche il vestirsi è contro natura, visto che siamo nati nudi. Il pettinarsi, farsi la barba, lavarsi, limitare i rapporti sessuali (visto da che nello stato di natura dovremmo funzionare forse come bestie nella stagione degli amori) non dovremmo edificare, né usare l’automobile perché la natura ci ha dato le gambe, né i coltelli perché la natura ci ha conferito i canini per strappare la carne a morsi… ah … né essere monogami perché la natura è caratterizzata dalla poligamia… Attacco di acidità anticlericale. Ah, per specificare non sono atea…
Qui c’e’ una comunita’ omosessuale enorme,a Sydney si svolge uno dei piu’ grandi Gay Festival del mondo, poi quando e’ stato il momento di sostenere il loro riconoscimento di coppia a livello civile, e’ successo il finimodo: “giammai dare loro i stessi nostri diritti da eterosessuali!! culattoni sono!”.
E’ anche vero pero’ che Canberra e’ ancora molto conservatrice, ci sono al potere i “Baby Boomer” la generazione del dopoguerra e per loro l’idea dell’uomo o della donna e’ ben definita da rigidi schemi.