Trasloco, distruzione e alemanni
Il fine settimana del 25 aprile abbiamo traslocato da mia madre. Ma soprattutto abbiamo distrutto la nostra meravigliosa cucina del Giurassico. Ho trovato 3 dinosauri morti sotto la credenza e una intera coltivazione di funghi allucinogeni in prossimità dei tubi del lavandino.
Il 25 aprile ho visto l’arcangelo Gabriele: Tino distruggeva e io portavo a valle i mobili per i due piani di scale.
Il 26 aprile mi è comparsa la Madonna: la trasformazione in cotechini delle mie dita era completata e ogni muscolo residente sotto il mio adipe in via di estinzione.
Il 27 aprile ho dovuto fare ricorso a droghe pesanti come i tortellini di mia suocera.
La preghiera insistente che ho rivolto ai Santi degli AntiClericali (che sono pochi secondo me) è stata quella di farmi rinascere con l’ascensore. Mi basterebbero anche due ruotini al posto dei piedoni che mi ritrovo.
Abbiamo stipato tutto a casa di mia mamma e oggi sono arrivati i muratori che hanno cominciato a rompere muri e piastrelle.
I gatti hanno subito il trasloco da gatti e gattoscemo si è pure buttato dalla terrazza di casa di mia mamma che vive in una zona piena di verde e uccellini canterini, cosa che lo ha affascinato come le Sirene di Ulisse. Dopo averlo recuperato, completamente sotto choc, ha trascorso due giorni sotto il letto dove dormiamo Tino ed io, con l’occhio pallato e senza mangiare ne’ mingere.
Frollina ha reagito benissimo al cambiamento. Per tre giorni ha passato tutto il giorno con i suoceri per arrivare qui da mia mamma a sera: si è fatta un periplo intero della casa, ha guardato il suo lettino e i suoi giochini sistemati in sala e poi ha dormito tranquilla, molto più che a casa nostra: il fatto che qui dormiamo tutti in stanza assieme aiuta, oltre alle pasticchine di camomilla che le servo ogni sera per il male ai denti.
Tino ed io siamo l’ombra di noi stessi. Molto stanchi e molto indaffarati. La nostra casa non è la nostra casa, impolverata, mezza distrutta e con i mobili ammassati in un paio di stanze.
Io ci vado e mi sento come in un limbo. Con uno strano senso di cambiamento in progress.
Poco prima di distruggere la cucina ho guardato Tino con l’occhio da mucca sonnolenta e triste e mi sono commossa.
“Tino, questa è la cucina dove è nata Frollina!” gli ho detto. Lui mi ha abbracciata e con il suo spirito pragmatico mi ha risposto “Panza, ma nostra figlia non è nata in cucina!”.
E poi via di martello.
Da mia mamma ci sono molti bei parchi e ieri con frollina ce ne siamo andate in giro: lei ha già legato con un bimbo di 5 anni e con le oche che abitano nel fiume qua vicino.
I lavori dureranno circa un mese. A metà giugno arriverà la cucina Valentina e noi – diopiacendo – potremo tornare nella nostra nuova casa borghese.
Non so quanto durerà la nostra permanenza nella casaBorghese perché – visto come stanno andando le cose e i risultati elettorali di Roma (che a me inquietano assai più di quelli italiani per la totale virata verso una destra fascista) – probabilmente entro un anno saremo emigrati altrove.
Forse su Marte. Sperando di non incontrare anche lì i Fascisti di Guzzanti….
La nota sociologicamente molto positiva di questo fine settimana è stato un bel aperitivo con Riccioli Neri, Gap e Luz. Dalla blogosfera si sono incarnati dei nuovi amici molto simpatici e mentre mia suocera credeva che noi stessimo smartellando, io mi fumavo una sigaretta in loro compagnia e parlavamo amabilmente di vita, progetti, politica e domani.
W gli incontri blogger, W le cucine che cambiano! Oggi sono senza idee…però siccome mi manchi tanto tanto volevo scriverti qualcosa…Un bacione!
Confessa: hai trombato nella cucina e Tino se l’è scordato!
Io anche sn frignolosa così e molto nostalgica..fatto foto della vecchia cucina?
ma che belli i cambiamenti!! seppur faticosi, sai che sballo quando sarà tutto finito’ dai resisti, manca solo un mesetto…
Anch’io sto andando per cucine. E piastrelle. E solo il fatto di passare una mattina a parlare con idraulico e muratore mi ha messa KO per tutto un pomeriggio (che qui i negozi chiudono presto).
Però la soddisfazione atavica di spaccarsi le mani per farsi una cucina dove la metti?
Coraggio, che poi ci scambiamo le visite nelle cucine nuove.
““Tino, questa è la cucina dove è nata Frollina!” gli ho detto. Lui mi ha abbracciata e con il suo spirito pragmatico mi ha risposto “Panza, ma nostra figlia non è nata in cucina!”.”
Cavoli, avrei risposto così anch’io!!! 🙂
2008 corrreva l’anno…
I rifiuti ..
le soffitte di tutto il Pianeta
sono piene
di un’infinità di robe belle
e riposti vissuti
la raccolta differenziata
si occuperà con garbo
del loro Eterno Ritorno.
Lampo : giallo bianco.
panzamia ti prego, dimmi che la finestrella rimane, la finestrella per i miei microspettacoli…eddai…