Ludoteca
Oggi ho lavorato tanto. Molto in prospettiva. Avevo in mente delle cose su quello che sarà il mio sito ufficiale e ho tentato di metterle in pratica. Anche per imparare delle cose nuove, per sperimentare che con questa roba del social network bisogna stare al passo.
La comunicazione web è cambiata, il marketing è cambiato, soprattutto da quando esistono questi oggetti meravigliosi che sono i blog. Da quando chi dice la verità e parla dei prodotti e della loro storia in un modo più vero e meno pompato ha la meglio su chi, un tempo, usava paroloni fuffa per vendere fumo.
E io mi devo adeguare. Se voglio continuare a lavorare, se voglio che questa cosa che ora non mi permette di vivere ma è solo all’inizio, cresca.
Così mentre la Frollina era con il nonno, io ho lavorato. Bene. Con lucidità mentale.
La mia fatica, quando sarà finita, poi ve la farò vedere, che voglio il parere di tutti voi.
Poi quando è tornata la frollina, nella sua cuffia con i pom pom, siamo andate a farci un giro. Che io sono arcistufa di stare in casa.
Ultimamente facciamo tante cose al pomeriggio. A volte andiamo in ludoteca. Una ludoteca molto bella, all’interno della biblioteca di quartiere.
La nostra biblioteca sta in mezzo a un parco bellissimo, così a me piace molto andare lì. Perché le cose e i posti che le contengono, secondo me, sono tutt’uno.
E quando c’è equilibrio tra edifici e luoghi, quell’equilibrio fa bene all’anima. In ludoteca c’è una casina in plastica dove i bimbi possono giocare e tantissimi libri e i cuscini di gomma piuma per saltarci sopra.
Ma ci sono sempre troppo pochi bambini.
I libri, si vede, non attirano i genitori. Per cui spesso ci troviamo la frollina ed io, a muoverci come se fossimo a casa nostra. Lei si mette a fare avanti e indietro sulla discesa di moquette, io mi guardo tutti i libri. Con le illustrazioni delle favole, che ho scoperto piacermi un sacco.
Mi vengono molte ispirazioni. Per le favole che vorrei scrivere.
A volte con frollina leggiamo un libro, guardiamo delle figure oppure giochiamo nella casina di plastica. Frollina prende la mia borsa, prende le pentole in plastica che ci sono dentro alla casa e fa finta di essere la mamma.
Mi mette una certa tenerezza. Non è che mi dica che fa finta di essere me, ma vedo che tenta di tenere la borsa come faccio io e sorride e saluta, come quando la lascio in qualche posto e me ne devo andare.
Fa finta di telefonare anche. Mi vedo quasi riflessa nei suoi occhi ed è bello vedere che lei mi ama. A volte mi stupisce quasi.
Oggi però non l’ho portata in ludoteca alla frollina. Ieri non c’erano bimbi e a lei è dispiaciuto, si vedeva benissimo.
Oggi siamo andate al supermercato. A giocare con le macchinine e a camminare.
Il supermercato era popolato, mica come la ludoteca. C’erano un sacco di mamme con i bimbi. Che giocavano per i corridoi.
Che salivano sui giochini.
Io volevo dire a tutte “ma perché non ci trasferiamo in ludoteca? lì è più bello e ci sono anche tantissimi libri illustrati. Ci sono i libri pelosi e ci sono i libri di stoffa. C’è tutto, proprio tutto per stare bene!”.
Poi ho pensato a Mastella.
E anche all’ennesima edizione del Grande Fratello.
E pure a Porta a Porta.
E non ho detto più niente.
Eloquentissima, Panz. Come sempre, del resto.
I bambini di oggi saranno gli elettori (e non lettori) di domani…
Giuliana
ma sai,
spesso queste strutture difettano di una certa passività.
la ludoteca (come le biblioteche pubbliche, del resto) dovrebbe avere un ruolo attivo, andare a prendere i genitori a casa, invece di star lì ad aspettare i bambini. E quindi organizzare eventi, saper attrarre creando occasioni, farsi scoprire insomma, e fidelizzare, promuovendo le attività che svolge.
non so, magari la biblioteca del tuo quartiere queste cose le fa, ma spesso non è così.
nella mia regione le biblioteche hanno una diffusione capillare, quasi ogni paese, anche di poche centinaia di abitanti, ha la sua biblioteca. belle strutture, in alcuni casi anche all’avanguardia. ma alcune fequentate pochissimo. è un problema di comunicazione, di fatto, e i supermercati in questo sono imbattibili. e molto probabilmente un esempio da imitare.
vabbé, che noioso che sono stasera.
ciao panz!
Lo so, i pensieri cupi a volte ci assalgono…
Ciao Panz, possiamo proporci noi per la ludoteca a farvi compagnia! E’ un pò che ci penso ma come al solito, per un motivo o per l’altro, mi perdo sempre per strada. Se vi và ci mettiamo d’accordo…
Continua a portare la tua Frollina in ludoteca; sai, nonostante tutte le brutture dall’aspetto accattivante che ci circondano, la capacità critica futura dei nostri figli dipende in gran parte da noi.
Sei proprio in gamba, ciao.
Ciao Panz, pensa tu che le tre cose nominate per ultime succedono tutte a Roma ..è troppo tutte in una settimana (a parte Porta a Porta che imperversa da 10 lustri…)..meglio pensare alle cose belle belle come Frollina e te che andate in ludoteca e lancio un messaggio affinchè andarci sia una cosa un pò meno scontata e più frequente soprattutto in città in cui l’incontro tra bambini non è così facile come in paese (mia madre all’età di otto mesi già mi mollava ai giardinetti in totale libertà, cosa che nella capitale non è proprio immediata..)…
Un saluto e un im bocca al lupo per il sito ..(non vedo l’ora di vederlo.:!!)
Una sera veniamo con te in ludoteca … io e la mia Chiaretta!
Fammi sapere quando e dove … anche noi ogni tanto andiamo in una ludoteca propio sotto casa nostra … ultimamente è un covo di bacilli e microbi visto le influenze, ma noi piccole donne, non ci spaventiamo di nulla e affrontiamo tutto con il sorriso … o almeno ci proviamo! Vuoi venire con noi una sera ?!??
Anche al Mostro non piace se non ci sono i bambini, e anche lei cerca di imitarmi: fa con la bambola o con i peluches quello che faccio io con lei. La adoro quando fa così.
Ho pensato alla Frolli-inappetenza e ho pensato che forse sono davvero i denti (scusa eh se do ragione a tua suocera). Al Mostro i denti davan fastidio mentre li inossava, non quando spuntavano, quindi tu non vedi niente ma magari son quelli. Ti consiglio quindi di provare a darle cibi freddi (se ancora non hai provato) che magari c’ha male alle gengive e la pappa calda le dà fastidio. Oppure è una che si stufa di sentir sempre gli stessi sapori (questo me l’ha suggerito la collega A. che per il suo bimbo fa ogni giorno li brodo con una verdura diversa)
Cara Panz ci fossi stata io al supermercato con la mia bimba ti avrei seguito in ludoteca di corsa, l’hai descritto come luogo meraviglioso e già mi vedevo ad entrare e uscire con Vittoria dalla casetta con i pentolini in mano poi mi hai parlato di Mastella, Grande Fratello, Porta a Porta e mi sono cadute le pignatte!!!!
Stefania
Sentivo una pace…pensavo che avresti convinto tutti a trasferirsi alla ludoteca…poi ho pensato anche io con te a quelle cose brutte la…che tristura…
MA SI,DAI….gli sforzi DEVONO essere ricompensati da soddisfazioni….quasi quasi mi fai venir voglia di tornare bambino e venire nella ludoteca da te descritta….ho mi sposo,faccio un figlio e vengo da papà?????
Io non vedo l’ora che la gnomonipote impari a leggere per portarmela in biblioteca a frugare tra i libri. Mi stringe il cuore vedere che spesso a incantarmi sulle illustrazioni ci sono solo io, che tecnicamente ho passato l’età da un po’..
I miei amici avevano l’abbonamento alla ludoteca e si riportavano a casa per 3 settimane dei giochi bellissimi, che a una certa età anche i giochi fanno il proprio ciclo. Noi, mai andati (in biblioteca si).
Il problema è che noi genitori che lavoriamo magari non abbiamo proprio tempo e palle durante la settimana per uscire apposta per andare da qualche parte, ci limitiamo ad allungare il tragitto casa e asilo, se non piove e contare tutti i ragni che ci sono per strada. Portare i bambini al supermercato, che è una cosa che devi fare comunque, è un po’ un modo di ottimizzare i tempi. Il dovere e il piacere (devo dire che ci divertiamo), e una volta che Ennio si è preso un carrellino mini ed è scomparso tra le corsie (mentre io bestemmiavo con suo fratello in braccio e l’altra mano piena di cose che avrei voluto metterci dentro) è poi tornato con la spesa saggia che avrei fatto io: macinato, bistecche, latte, peperoni gialli, formaggio, pane, una retina di mandarini e solo un pacco di cornetti da infornare e yogurt in bottiglietta. A 5 anni, un perfetto economo (per dire, l’imitazione dei genitori, è formativo anche il supermercato).
Qui in Olanda, che comunque ha fior di strutture e organizzazione per avvicinare i bambini alla lettura, per esempio c’è la settimana del libro con tante cose fighe per i grandi e allora fanno anche la settimana del libro per bambini, che le scuole e gli asili ci danno dentro ad organizzar cose extra, i bambini portano per una settimana a scuola il proprio libro preferito e le mamme lettrici (sempre madri, chissà perché) che già spesso vanno a leggere libri, quella settimana lì (e quest’anno gli ho fatto cantare “Ci son due coccodrilli” con tutte le mosse, che era il libro preferito del momento) fanno gli straordinari.
Madò, sollevi tante cose stimolanti, che non so da dove cominciare e soprattutto finire (mi scuso per la prolissità). insomma, volevo dire che a me in ludoteca difficilmente ci vedrai purtroppo, che tutti i giochi preferiti dei miei figli li abbiamo in casa, mi sono sfinita a farne due di seguito contro ogni saggezza perché sapevo che adesso giocano insieme e si divertono un sacco per conto loro, i libri siamo anche pieni in proprio, ma i libri non bastano mai e quindi ben venga la biblioteca che presta anche i DVD, per noi che non abbiamo TV un mano santa, soprattutto l’anno che si è rotto il telecomando e per default tutti i cartoni li hanno sentiti in inglese (noto che hanno imparato un sacco di espressioni).
Per fortuna intorno casa nostra abitano tanti amichetti e col fatto di riprenderli e riportarli a turno, che noi genitori indaffarati se non ci si aiuta tra noi, siamo autarchici e cerchiamo di arrangiarci da soli.
Che è anche un modo molto olandese di gestirsi i rapporti sociali, che qui alle 17 chiude tutto, alle 18 si cena e alle 19:30 i bambini vanno a letto (a volte), quindi le giornate si accorciano in maniera mostruosa e abbiamo sempre fretta.
E davvero a volte vorrei essere in Italia per uscire dopo la mia giornatona lavorativa, di casa verso le 17 sapendo che abbiamo un paio d’ore tutte per noi, e magari andare in ludoteca. Ma sono io contro tutto il sistema, porca loca.
credo che la cosa più bella che io sto insegnando a mio figlio sia proprio l’amore per i libri di cui parli. Ma in effetti in biblioteca ci siamo andati una sola volta. Lui non sta mai fermo, urla, chiacchiera e sinceramente non so se mi guarderebbero male o no.
A casa prende un libro, me lo porta, lo inizio a leggere, ma poi magari lui si stufa, lo caccia a terra e ne prende un altro. E ricominciamo.
e non so se le bibliotecarie sarebbero d’accordo.
ma per me è fondamentale che lui faccia cosi, nel senso che vede il libro come un gioco e come tale ci si comporta.
ma….se in biblio non ci andiamo…perchè non venite da noi a giocare con libri e….scivolo????
Mignolo sostiene che, da quando sono a casa in maternità e mi tengo più informata, mi sta venendo la depressione pre-parto. Che non ha nulla a che fare con Ettore, poverello, o forse sì, nel senso che continuo a scusarmi mentalmente con lui e con Amelia di averli fatti nascere in Italia.
Il faccione di Mastella sempre in vista non ha aiutato il mio ritorno alla salute dopo la cacarella, oltretutto.
Quasi quasi prendo un gommone di ritorno (ché tanto saranno vuoti, no?) e chiedo asilo politico alla Libia.