Prati, pratesi, gite e microteatro
E’ stato un fine settimana bellissimo. Venerdì abbiamo caricato la frollina in auto, all’uscita da scuola e siamo partiti alle volte della Toscana, destinazione casa degli zii.
La frollina sembrava una radiolina accesa: non ha smesso di parlare fin quando non abbiamo spento il motore. Era allegra, canterina, piena di verve. Si inventava canzoni tipo “Il pulcino puzzone” e “Mamma ho la cacca” evidentemente in piena ansia da prestazione sanremese.
Io ero contenta e emozionata: quella sera a Prato ci sarebbe stata l’anteprima della Rivincita del calzino spaiato e speravo davvero che andasse tutto bene. Lo spettacolo rappresentava anche “la scusa” per la nostra fuga dalla città.
Gli zii ci hanno coccolato e Frollina ha trovato subito di che divertirsi, con tutti intorno a vezzeggiarla. Si è mangiata una bistecca altra 20 centimetri e dopo cena ha aiutato lo zio ad accendere il camino, scoprendosi una fochista nata.
Ora le è presa questa fissa che lei ed io dobbiamo scrivere un libro di favole della strega Rantolina: fa i disegni e accanto io devo metterci le parole.
Sto diventando una produttrice industriale di favole. Lei, come ogni buon bambino, mi fornisce il canovaccio, che deve sempre essere identico a se stesso, io con gli ingredienti ci devo tirare fuori qualcosa che sia meno trito del pesto e avvincente come una soap opera.
Siamo perfino riuscite a inserire nella storia un “Berlusconi” a cui la frollina ha rubato i tacchi, dopo che era stato “defenestrato” dal mondo da Pegasa, la sua cavalla magica, e zampettava a gambe all’aria, con la testa incastrata in un cratere lunare!.
Sabato era una giornata bellissima e ce ne siamo andati in giro con gli zii che non vedevamo da tempo.
Si è camminato così tanto che alla fine pensavo che la bambina sarebbe morta, mentre in realtà quella che boccheggiava ero io.
Tra la sindrome premestruale e l’emozione da spettacolo, ero talmente nervosa che – pur essendoci 20 gradi – rincorrevo Frollina perché indossasse la cuffia di lana “che se poi MI piglia freddo…”. Ho fatto venire l’orchite perfino a me stessa!.
Quando Anita Giovannini (la protagonista del Calzino) mi ha mandato un sms per dirmi che venerdì sera lo spettacolo era stato un grande successo, mi è salito un pizzicorino che non vedevo l’ora di essere a Prato!
Siamo andati gli zii ed io, mentre Tino è rimasto con la piccola Duracell a casa loro. Anita e Alessandra erano carichissime e io fibrillavo, nella speranza di vedere arrivare un po’ di gente.
C’era qualche faccia amica, come quella di Nathan e la Francese che hanno scritto della nostra esperienza di “microteatro” qui e una lettrice di Panz che speravo di conoscere da tempo. C’erano molte facce sconosciute – benissimo! – e alla fine il microteatrino era pieno.
Il Direttore era contento e ha fatto grandi complimenti al nostro spettacolo, autoprodotto e in cui crediamo molto. Qualcuno non ci credeva che la maggior parte degli elementi di scena sono realmente miei, che il lettino da campeggio, le forbicine da unghie, la spazzola, sono tutti oggetti che usavo realmente, quando frollina era piccola.
Perfino il vestito che indossa Anita è quello che mettevo quando ero gravida ;-).
Dopo lo spettacolo – con risate e applausi – siamo stati a mangiare insieme al direttore di teatro. Ho bevuto, riso, scherzato: una serata davvero GGIOVANE, tanto che ho accusato, e non poco, la nanna alle 3.20 del mattino 😉
Tra giri in mezzo alle campagne toscane, sonnecchiosi pisolini sul divano e passeggiate in coppia con Tino, mentre la frollina giocava alla nipote ideale, il mio cervello ha staccato un bel po’, pronto ad affrontare una settimana intensa, da tanti punti di vista.
E per bene iniziare vi segnalo le prossime date del Calzino, invitandovi a prenotare se volete venire a Bologna e l’iniziativa legata all’8 marzo che con Donne Pensanti abbiamo organizzato in sinergia con Poetry Attack.
evviva il calzino spaiato! ottima occasione per rivedersi! ^_^
in culo alla balena per le prossime serate!
Grande Panz’, grande spettacolo e invito tutti ad andarci. Il resto lo sai 😉 e…continua così!
Eccezionale l’idea degli “attacchi poetici”…poi si pubblicano in una raccolta?
posso condividere questo tuo su fb?? mi piace tantissimo come scrivi e volevo farti conoscere anche ad altri.
Silvia
Ma certo Silvia anzi grazie,grazie dei complimenti. Per noi blogger essere condivisi e’ sempre un onore e un privilegio!