La donna CARTELLO (I giorno)

Io e il mio cartello stamattina

All’inizio è un po’ imbarazzante: girare con un cartello al collo attrae abbastanza l’attenzione e se – come la sottoscritta – sei abituata a passare inosservata quando cammini per strada, può risultare davvero strano sentirsi tutti gli occhi puntati addosso.

La gente vuole leggere, vuole capire.

Ieri e oggi qualcuno mi ha fotografata, specie sul bus, altri hanno fatto domande, hanno voluto anche loro un cartello.

Qualcuno ha riso.

Qualcuno si è messo a parlare con il suo vicino della situazione politica in Italia, del fango, dell’aria irrespirabile di degrado culturale.

L’imbarazzo mio nel frattempo era passato, rimaneva solo il senso di portarmi addosso, evidente come una targa lampeggiante, la mia dignità di cittadina, di donna.

Frollina stamattina mi ha chiesto perché mi mettevo il cartello addosso. Le ho detto “Perché credo nella libertà”.

“Voglio anche io un cartello per la libertà!” mi ha risposto lei.

Ho cercato di coinvolgere le persone a partecipare, ognuna a suo modo, a dire, a impegnarsi come cittadini.

A venire alla manifestazione del 13 o ai presidi del giovedì sera in piazza nettuno, per chiedere le dimissioni di Berlusconi.

Da oggi sono UFFICIALMENTE una DONNA CARTELLO: per un tempo che valuterò, ogni volta che esco di casa per andare in posti pubblici, caffè, autobus, biblioteche, indosserò il cartello che abbiamo messo a disposizione con l’associazione Donne Pensanti.

Se volete fare uguale sappiate che è molto più facile di quel che sembra. L’imbarazzo, come dicevo, passa in fretta e basta un po’ di nastro da pacchi e una cartellina (o al limite una puntatrice per la carta) per trasformare un comune foglio in un messaggio.

E forse se siamo in tanti a trasformarci in persone cartello

Ad un certo punto non potranno più ignorarci e lui non potrà continuare a dire di essere il Leader più amato in Europa.

SEGNALAZIONE DI OGGI

Popolo di facebook, partecipate alla Facebook Action per chiedere coerenza ai Media che difendono le donne, nella rappresentazione che ne fanno sulle loro pagine

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