Perugia

Sono giorni faticosi, pieni di lavoro, pieni di pensieri e cose da costruire e altre che vengono distrutte. Come per tutti. In questo periodo frenetico c’è stato un piacevole fine settimana a Perugia.

Mi hanno invitata lì da una televisione privata umbra, Tef Channel, per parlare del progetto Donne Pensanti e dato che si registrava di sabato siamo andati tutti insieme.

Ovviamente la partenza è stata complicata dallo smarmittamento dell’auto e da una nefasta nevicata, ma alla fine siamo giunti sani e salvi.

Perugia è bellissima.

Sabato l’abbiamo passato per la maggior parte agli Studi Televisivi e ora Frollina pensa che il mio lavoro sia stare seduta a parlare con una luce molto calda puntata sulla faccia.

In serata ci siamo avviati verso il centro città e c’è stata una piccola disavventura familiare. Frollina sulle scale mobili che dal parcheggio si inerpicano verso il centro è caduta.

Il mignolo si è incastrato tra due scalini.

Panico.

E’ cominciato a uscire il sangue e il dito era tutto pieno di grasso degli ingranaggi così era difficile capire quanto si fosse sbucciata, il tipo di danno subito.

Io ero indietro rispetto a lei e Tino e ho sentito solo le urla, senza vedere la scena. Mi sono fiondata in apnea. Lei piangeva disperata. Non ho avuto il tempo per preoccuparmi o farmi prendere dalla paura. In apnea ho scansionato lo spazio intorno a noi.

Città sconosciuta, trovare farmacia o altro posto dove procurarsi disinfettante per capire tipo di danno

Me la sono caricata in braccio e ho cominciato a progredire a passo avanzato fino a quando con la vista Laser della mamma preoccupata non ho notato alcuni volontari della Misericordia (simil Croce Rossa) appostati vicino a un mercatino di natale.

Lei era molto agitata e non voleva farsi toccare e così mi sono fatta dare disinfettante e garza e l’ho medicata io. Nel frattempo una volontaria le leggeva una storia, un signore di un banchetto del mercato le ha regalato due lecca lecca e tutti gli altri si sono PRODIGATI.

Dopo esserci accertati che non era nulla di grave ma solo una grande sbucciatura (profonda ma non troppo), sia Tino che io abbiamo ricominciato a respirare. Mamma robot che mi aveva impossessata è tornata latente e le mie gambe hanno cominciato a fare un po’ giacomo-giacomo.

Ci siamo consolati cenando in un locale davvero bello e caratteristico, con menu “chilometri zero”: al Mangiar Bene

Se passate dal centro di Perugia ve lo consiglio. Quelli che vedete in foto sono i rigatoni fatti in casa con il formaggio umbro.

3 commenti
  1. rocciajubba dice:

    Infarto. COme facciamo tutte a non morire di infarto prima che si sposino non lo so. Secondo me le madri hanno un dna strano che permette loro di non subire danni fisici da questi eventi.

  2. daniela p. dice:

    si è acciaccata il ditino con tutta la scarpina invernale?? cazzarolaccia!!!
    🙁
    io pure ho sempre paura di queste dannate scale mobili… 🙁

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