Le scarpe
Ieri ho comprato le prime vere scarpe per la Frollina. Cioé, di scarpe gliene avevano regalate molte, appena nata, ma qui confesso che io non gliele ho mai messe. Alcune le ha usate per giocarci (e le sono piaciute un sacco), alcune le ho conservate per ricordo.
Ma non gliele ho mai messe. Sono contraria alle scarpe di bellezza su bambini che non camminano e dunque non se ne fanno nulla ma si piegano già, tanto piccolini, alla Moda.
E poi in uno dei pochi libri che ho letto, c’era scritto che non fa bene ai piedini. Per cui ho aspettato il momento in cui Frollina ne ha avuto un improrogabile bisogno.
Sta cominciando a camminare, fuori fa freddo e forse è ora che vada in giro non con i soli calzini. Anche perché così può impratichirsi a stare in piedi anche fuori casa.
Ieri siamo andate in un centro commerciale, in un negozio specializzato per bambini di una famosa catena e con mia mamma le abbiamo comprato un paio di scarpe primi passi. Di quelle che costano un salasso, considerando che ci starà si e no 2 mesi e poi diventeranno troppo piccole.
Dato che io non le avevo mai messo scarpe, non avevo la minima idea di che numero portasse mia figlia. La commessa, quando sono andata a pagare e vedendo che Frollina era stranita da questo strano oggetto ai suoi piedi, mi ha guardata un po’ dubbiosa.
Le ho rivelato candidamente che erano il suo primo paio di scarpe e la faccia della giovine venditrice si è trasformata da dubbiosa a schifata.
Io odio le commesse dei negozi per bambini (non quelli di roba usata, le catene in particolare). Non tutte ma la maggior parte, specie se particolarmente giovani, secondo me hanno fatto un corso di marketing vrs mamme. Sono assatanate. Vogliono instillarti dei falsi bisogni puntando sul diffuso sentimento di inadeguatezza che pervade ogni neogenitore.
Mi danno il voltastomaco sul serio. Perché quando esci da uno di quei negozi ti sembra che tuo figlio potrebbe subire choc inenarrabili se non compri lo sterilizzatore o la sdraio che dondola elettronicamente o il passeggino a 5 marce e 10 cavalli.
Tutte buffonate.
Lo sterilizzatore fa le stesse cose della tua pentola. Quella che usi per cuocere la pasta. Fai bollire dell’acqua. Spegni. Infili biberon e altro dentro per 10 minuti ed è tutto sterilizzato come sopra.
Comunque. Comprate le scarpe, a me è venuta la bella idea di farle subito provare a Frollina e così l’ho messa in piedi, con questi nuovi oggetti fantastici e abbiamo cominciato a camminare, dentro al centro commerciale.
All’inizio sembrava la figlia di Frankenstein. Poi ha preso confidenza e non voleva più smettere di camminare, mentre io le tenevo le mani.
Si è fatta 3 volte il giro del centro commerciale. Senza dire una parola, perché troppo concentrata. E quando da dentro uno dei negozi della galleria spuntava il sorriso di una commessa più affabile delle altre, lei voleva subito infilarsi dentro. Abbiamo visto valige in pelle, oggettistica per la casa, libri e abbigliamento di simillusso.
Tutto attraverso gli occhi di frollina che cammina, cammina, non voleva più andarsene.
E guai se provavo a farla uscire dal negozio in questione! cominciava a piangere, a sbraitare che lei era lì per lo shopping e di non romperle le balle…
Alla fine siamo tornate a casa che la bimba era distrutta. Non ha mangiato quasi nulla. Si stropicciava gli occhi e sbadigliava come una matta.
Salvo, tornato a casa papà, volersi infilare di nuovo le scarpe. Sotto al pigiama. Per mostrare al prode genitore quanto è brava a camminare!
Lei; la sua sedia tipo girello o le mani della mamma; una bella passeggiata per l’appartamento; un applauso a se stessa e via.
Verso nuove avventure.
Verso il definitivo cedimento della schiena di mamma che a forza di portarla tenendole le mani sta scoprendo zone franate del proprio corpo che non immaginava nemmeno di possedere…
Quando tino mi cantava “non capiscon non capisco e allora ascolto la discoooo music” mi faceva spataccare dal ridere….
Ebbene, ora ho la canzone giusta per l’occasione:
“…La follia della donna
Quel bisogno di scarpe che non vuole sentire ragioni
Cosa sono i milioni, quando in cambio ti danno le scarpe. …”
piccola Frollina cresce…E cammina! Hai fatto bene ad aspettare per prenderle le scarpe, è vero che non servono a nulla prima che il bimbo cammini…L’unico inconveniente è quest’orgia di shopping in cui la Frolla si è buttata…Speriamo le passi!!! Mille baci a te, Tino e la Frolla!
lo sai che tra i miei ricordi di infanzia ci sono spesso le scarpe? ricordo quelle rigide scarpe ortopediche con gli occhielli che andavano di moda quando ero piccola, e ricordo anche il desiderio di possedere le scarpe già in tenera età… da lì i giochi con le scarpe di mamma, le uniche che possedeva con il tacco alto, rosse e di vernice, una vera goduria!
ps. hai fatto proprio bene a lasciarla libera dalle scarpe fino ad ora! magari non ti diventerà una maniaca delle scarpe 😉
baci
ciao, è la prima volta che lascio un commento, ma un po’ che ti leggo, soprattutto avendo seguito il pllegrinaggi della Coniglia in continente. Hai un modo di scivere molto carino, diretto e dolce, da cui trapelano i sentimenti. La tua Frollina è un’amore, quando arriverà, vorrei una bimba così socievole e curiosa.
Quest’ultimo post mi ha fatta riflettere e sorridere. Lavoro con i bambini e so per esperienza che a volte le troppe ansie dei genitori portano i piccoli a perdersi alcune tappe dell’infanzia e a crescere troppo in fretta. Credo che questo non succederà al tuo tesoro di bambina perchè ha la fortuna di avere una mamma, scusa il termine, senza tante “pippe mentali”: l’esempio delle scarpe è lampante! un abbraccio
Panz pensa che le mie prime scarpine le ho ancora! Proprio quelle blu con gli occhielli come quelle della Francese! Sono limate solo sulla punta perchè a detta di mia mamma zompettavo in giro sulle punte! Tienile dopo, alla Frolli, quando avrà il 37/38 delle donnine grandi, faranno un sacco tenerezza!
sonia
hai fatto bene a non metterle le scarpe fino ad adesso. Io a Simone le ho comprate a settembre e gliele metto solo per uscire, appena siamo in casa, da qualcuno o al nido, lo lascio libero in calzini. Ha una vita intera per usare le scarpe! e comunque…ti auguro di usarle almeno 2 mesi, io le prime le ho usate si e no uno!
p.s. vuoi un indirizzo di outlet dove tengono anche scarpe per bimbi, di quelle marche buone che intendi tu e che costano un botto, a metà prezzo? il titolare è un mio amico, ha una bimba come simone e quindi se ne intende!!!
1 – anch’io odio le commesse dei negozi di bambini. Più caro è il negozio, più sono odiose. E non ti sanno mai dare consigli sensati, tanto più che la maggior parte delle volte sono strasecche nullipare con l’istinto materno del conte Dracula.
2 – anch’io ho messo ad Amelia le prime scarpine solo nel momento in cui ha cominciato a camminare. Ma l’immagini che palla dev’essere gattonare con le scarpe, se sai fare solo quello?
Io però ho avuto una fortuna: mi hanno passato diverse paia di scarpe che erano state usate solo per bellezza nonostante fossero già “vere” e con quelle ho fatto tutto l’inverno scorso.
3 – preoccupati: Amelia deve avere preso da me e da mia madre dei geni potenziati, per cui impazzisce se vede un paio di sue scarpe. Qualche settimana fa, a Torino, le abbiamo comprato su una bancarella un paio di scarpe Balduc*i (20 euro in stock), un numero in più di quello che porta (con un prezzo così…). Le teniamo nella scarpiera in attesa che il suo piede cresca. Lei ogni tanto apre la scatola, se le fa infilare (sono degli scarponcini, non riesce da sola) e ci fa un giro tutta contenta, anche se le sono larghe. Non oso immaginare tra 14 anni… 😉
vi seguo sempre,anche se sono un pò presa…adoro immaginare frolli nelle scarpette nuove…chissà che tenerezza!…anche giorgia le ha messe solo ai suoi veri primi passi,e ne era molto felice…
ieri giorgia mi ha chiamata”mamma-amore”.
un abbraccio
angela e georgette
Non è per scoraggiarti, ma le prime scarpe del Mostro son durate solo un mese, si esatto UN mese e pure le terze. Ora siamo alle quarte scarpe, e siamo al 22 (siamo partiti dal 20, a 10 mesi scarsi, ma solo perchè già camminava con le manine, se no col cavolo che le compravo le scarpe). All’inizio tra l’altro siccome faceva caldo e soprattutto siccome quando era nel passeggino se le succhiava allegramente, gliele mettevo solo per camminare e appena la mettevo nel passeggino glie le toglievo. Ora gliele devo ancora togliere in macchina perchè se no le mangia ma sul passeggino (le rare volte che ci sta) le tiene. In casa sempre calzette antiscivolo, che la mia pediatra illuminata mi ha detto che per i primi passi sono il top.
Comunque anche il Mostro all’inizio doveva camminare sempre, e spingeva le sedie. E di notte si alzava nel sonno e poi non capiva dove si trovava e piangeva, e per farla addormentare la dovevo tener giù di forza che se no si alzava e piangeva (detto così fa brutto ma è vero)
Buone passeggiate alla Frollina!!
Chissà dove la frollina ha preso questa insana passione per lo shopping… zia Adele e Brooke sono molto orgoglione di lei;-)
Hai fatto bene, fino a che non camminano non c’è bisogno di scarpe e, anche adesso che cammina, in casa puoi tenerle solo un paio di calzini antiscivolo (quelli con i gommini sotto). Per quanto riguarda le commesse con la puzza al naso, concordo. Anche senza fronzoli i figli vengono su bene lo stesso. Anzi, meglio 🙂
quanto costano le scarpe con le punte????