Al lunedì bisognerebbe andare in letargo

Che poi stamattina lo sapevo che mi svegliavo male. Non so perché ma ho fatto dei brutti sogni e alla fine mi sono svegliata stanca e incazzosa.

C’era poi da andare dalla pediatra nazista e avevo il terrore di prendermi uno dei soliti cazziatoni. Mi sono preparata bene bene tutto. Anche un foglietto con le domande e con su scritte le marche delle creme che uso, delle medicine omeopatiche e tutto il resto.

Perché io con i nomi delle medicine c’ho un problema di memoria, non mi ricordo mai i nomi, li trasformo, li umilio un bel po’.

E lei intanto mi guarda storto, come se dimostrassi poca cura per la frollina, che forse è la mia coda di paglia, ma vi giuro che la Nazipediatra c’ha due occhi che sembrano ghiaccioli e fanno un po’ paura, quando li stringe dietro agli occhiali.

E invece, per fortuna, ho saputo rispondere a tutto e l’ho anche stupita positivamente sulla crema da culo che uso per la bimba, che c’ha tutti quegli arrossamenti ma io mi preoccupo e uso solo il meglio!

La frollina sostanzialmente sta bene. C’ha le gengive gonfie ma non possiamo lamentarci.

Non si può dire altrettanto del prode Tino che è acciaccato un bel po’ e stanotte non ha dormito e ha una serie di malini da uomo che non stacca mai la spina dal lavoro, che sono una gioia vera.

Ma io mi sentivo che c’erano delle robe nell’aria che bollivano, mica tanto positive. E allora poi, dopo essere tornata a casa, allora poi ho trovato una mail della mia amica Aidi che mi dice che suo nipote c’ha la varicella. Che – direte – a te cosa te ne importa se il nipote della Aidi c’ha la varicella? A parte che mi spiace per lui che è un bimbo bello e allegro e c’ha la varicella, ma a parte questo, diciamo che proprio una settimana fa, mentre la varicella incubava, la frollina e l’aidinipote si sono incontrati e hanno condiviso giochi e momenti gioiosi.

Oltre che – ovviamente – salive a profusione su orsetti e giochini e quant’altro.

Quindi, ecco. Sono qui che attendo di sapere se anche alla frollina, nel giro di una settimana, le verranno fuori le bollicine o se potremo procedere sereni nel cuore dell’inverno.

E poi dopo queste notizie, questi pensieri funesti di crosticine e di notti insonni – che, diciamolo, la notte insonne me la visualizzo già, con lei che si vuole grattare e noi che glielo dobbiamo impedire se no le rimangono i buchi delle croste – vado a fare un saluto al mio blog professionale, che sto decidendo anche di pensionare a favore di un’unità sostanziale di intenti da condividere su Panzallaria, tra la panzallaria e la francescasanzo che mi compongono (come potete vedere da menu in alto), ecco che trovo un frustrato personaggio che mi lascia commenti offensivi e rabbiosi, come se io, con un mio post gli avessi ucciso il babbo.

E c’è da chiedersi, di fronte a ste robe, ma che gusto ci prova la gente a buttare merda addosso agli altri firmandosi con nomi imbecilli tipo pinco, pallino e così via.

E c’è da chiedersi perché verso una che di offendere gli altri proprio non ne ha mai avuto voglia e ragione.

E allora oggi sono malmostosa, un bel po’, per la varicella, per gli utenti che lasciano commenti offensivi e perché forse c’ho pure un travaso ormonale.

Oltre e non ultimo, per la carente voglia di travagliare…