Le giornate della frollina
Visto che è un po’ che non vi ammorbo con le mirabolanti avventure di mia figlia, oggi mi tolgo anche questo sfizio. Diciamolo, conto molto che questo blog possa essere anche un supporto digitale alla mia futura memoria (che con gli anni SCEMA vieppiù, e non solo lei) quindi ora vi puppate una dettagliata e minuziosa descrizione, perché e per come, di una giornata tipo dell’Infante Panzallaria, all’ età di 10 mesi e 23 giorni.
Alla mattina la frolla si sveglia tra le 6.30 e le 7.30. Quando era più piccolina dormiva di più ma ora ha preso questo ritmo da impiegato alla Usl e non riusciamo proprio a toglierlo. Si sveglia e comincia a chiamare “Anna” dal suo lettino. Io mi guardo intorno, sperando che compaia un’Anna qualunque, ma poi devo constatare che si rivolge proprio a me, perché Anna non c’è e lei comincia a isterizzarsi.
La tiro fuori dal suo nido notturno e la piazzo sul tappeto della sala insieme a qualche giochino distraente, io intanto mi decaccolo gli occhi e mi dò una prima passata di acqua fresca in bagno, sperando di scoprire presto come mi chiamo.
Lei mi segue ovunque, al mattino. Vado a preparare il caffè per noi e il latte per lei e mi segue.
Tino nel frattempo si sveglia anche lui e comincia a giocare con la piccola, oppure la mette sul seggiolone e le passa qualche biscotto.
Verso le 8.30 cominciamo a prepararci per andare dai nonni. Tino va al lavoro, spesso senza nemmeno togliersi il pigiama, tanto è rintronato e io tento di vestire la creatura.
Che in questo periodo è un’anguilla che tenta di sgusciare fuori ad ogni occasione. Ogni mattina, mentre la cambio sul fasciatoio e la vesto, devo scovare sempre nuovi oggetti che la tengano impegnata almeno per chiudere il pannolino.
Di solito, la simpatica canaglia attende il momento in cui le ho infilato tutto l’abbigliamento giornaliero e mi sento sollevata dall’ardua impresa, per fare la prima di 150 cacche della giornata.
Aspetta un po’ di più a cambiarla, direte voi sagge mamme. Il punto è che la simpatica canaglia sembra proprio che voglia farla in un ambiente pulito e confortevole e attenda di avere il pannolino nuovo. Un po’ come i gatti quanto gli puliamo la lettiera.
E allora ricerca un giochino da distrazione e ricambia la frollina da capo a piedi, dopo averle fatto un abbondante bidè nel lavandino, che poi mi devo ricambiare anche io.
Verso le 9 saliamo in auto in direzione della casa dei nonni. Frollina è intabarrata nella sua giacca e sembra una stella di natale, tanto sta rigida con le braccine. Mentre siamo in auto lei di solito non sta ferma un secondo. Fa un po’ di capricci, perché odia quella posizione, cerca qualche giochino, mi guarda sperando di fare un gioco ma ne va delle nostre vite, oppure si addormenta.
Dai nonni, mia suocera ha già preparato il caffè per la sottoscritta e si sta cotonando i capelli. Frollina è molto felice quando li vede. Perché loro, come dice NonnaSuocera: “maiguai per lei! è il nostro mondo, la nostra vita!!!”.
NonnoSuocero si inventa sempre nuovi giochi con oggetti strampalati, oppure le fa vedere la sua infinita collezione di minerali, con le vetrinette come al Museo di Paleontologia.
E poi loro hanno un bel giardino e lei può scorazzare all’aria aperta, quando il tempo lo consente.
Il sabato e la domenica, che frollina sta con noi, allora dopo la sveglia, il decaccamento, il riaprropriarsi del proprio nome e così via, se è bello, usciamo tutti insieme a fare colazione e passiamo la mattina in giro con la bimba (parco, giro in centro, eventuale spesa), se è brutto ci mettiamo sul tappeto a giocare o a ballare.
Verso le 10 la frolla fa un sonnellino. Di circa 45 minuti.
Il pranzo scatta verso le 12.30. Nel corso della mattina prende il suo latte appena sveglia e poi a volte dei biscotti a metà mattina, a volte nemmeno quelli perché non è che sia una gran mangiona.
Alle 12.30 mangia il suo passato di verdure bello denso con dentro la pastina e la carne di pollo/tacchino tritata, oppure ricotta/stracchino. Dopo il passato di verdure le diamo la frutta. Attualmente sto sperimentando la frutta vera e non frullata. Le taglio tutto a pezzettini piccolissimi e glielo metto in mano, in modo che impari a portarsi le cose alla bocca e a gestire i cibi solidi, che anche se è ancora sdentata (ha solo 2 denti) prima o poi dovrà passare alle pappe da grandi.
L’anelato pisolino pomeridiano inizia alle 14.30 circa. Anelato da lei, che tra giochi, giardini e pranzo si stanca un bel po’ e da noi altri. Quando è a casa, infatti, a quell’ora anche Tino ed io che non lavoriamo, ne approfittiamo per riposarci un po’ e partono sonore ronfate di cui si rendono complici anche i gatti.
Alle 16.30 circa siamo tutti svegli e la frollina, con lo sguardo un po’ impastato, è di nuovo pronta all’avventura.
Le diamo la merenda (latte e biscotti oppure yogurt con frutta) e poi si decide cosa fare, se uscire o rimanere in casa a giocare o andare a trovare amici o invitare amici.
Se è un giorno della settimana, alle 17 la vado a prendere dai nonni. Ogni giorno entro in casa con un nuovo tipo di capriola e guaito di gioia, sperando di trovare una figlia entusiasta di vedere la propria madre, che le gattona incontro felice e la riempe di baci.
Ogni giorno lei non mi caca quasi di striscio. Cioé, mi abbozza un sorriso – ma forse è pena per questi miei spettacolini improvvisati – e poi torna alle sue occupazioni: accendere e spegnere gli interrutori a cui riesce ad arrivare, indicare col ditino le cose e distruggere le torri che le vengono costruite con i giochi.
Intanto mia suocera mi racconta quanto adora suo nonno: “la frollina, maiguai con suo nonno, è il suo preferito!” e quali sono le ultime parole che ha imparato – e che dice solo a casa loro, mai sentita io! – tipo “gatto, a spasso, nonna e nonno, pappa, supercalifragilistico e la mamma è brutta…”
Dopo avermi raccontato le prodezze di mia figlia e avermene dettagliatamente spiegato il carattere e perché devo fare delle cose e non delle altre, perché “lei è fatta così, io la conosco”, prendo armi e bagagli e inizia il pomeriggio insieme.
A volte andiamo al centro commerciale a fare la spesa. Quando è brutto.
Oppure la porto ai giardinetti.
Oppure andiamo a trovare le amiche figliodotate, cosicché lei socializzi e io pure (che non dimentichiamolo, lavoro in casa e l’unico modo di socializzare è questo blog, in genere…).
Oppure mi vedo con amiche nonfigliodotate ma disponibili a sciropparsi la frollina.
Oppure torniamo a casa e giochiamo io e lei. Le metto su i Beach Boys, lei si attacca alle casse e comincia a ballare, sculettando il pannolone ben bene.
Alle 19, la frollina comincia a essere un po’ noiosa. Non ha ancora fame ma ci sta lavorando. Alle 19.45 comincio le pratiche per la sua cena, la immobilizzo sul seggiolone, non senza urli e capricci e le dò le pappe (similia al mezzogiorno).
Di solito Tino arriva o poco prima la cena o durante la cena. E allora inizia la sua attività preferita: quella del giullare.
Perché la frollina, di sera, andrebbe a letto senza cena, pur di non fare la fatica di mandar giù il boccone. Quindi bisogna distrarla, renderle appettibile il cibo e aiutarla a stare tranquilla. Di questo se ne occupa Tino, mentre io la imbocco e con lei i suoi vestiti e il pavimento.
Perché la stronzetta spesso sposta la testa proprio all’ultimo, ed è un massacro!.
Dopo cena si fa il bagno o ci si lava e poi la cambiamo. Le mettiamo il pigiama e la riportiamo in sala a giocare con noi fino alle 20.45 circa.
Poi a nanna.
Manolo, il suo coniglio da notte, è nel lettino. I pesci nuotano sul muro, le lucine fantasmine sono accese, gli infissi sono chiusi e la palla musicale che mi ha regalato Maestrazen ha già cominciato a suonare.
In bocca, come una sorta di tranquillante in lattice, le infiliamo lesti lesti il ciuccio (che frollina utilizza solo in queste occasioni) e lei si acchiappa Manolo.
La stendiamo, le facciamo due carezze e poi ci mettiamo a riordinare i giochi. Nel frattempo lei si alza in piedi e comincia a far finta di ridere o tossire o a tirare per terra il ciuccio e Manolo, per attirare le nostre attenzioni.
Questo simpatico gioco va avanti per un po’, alternato a noi che ogni tanto la coccoliamo in braccio e poi, ad un certo punto, la frolla cede e si addormenta, lisciando le orecchie di Manolo.
Se tutto va bene ci rivedremo la mattina dopo, se no, ogni tanto, durante la notte, lei ci chiamerà per raccontarci uno dei sogni che ha fatto: “anna, dodo dado ta, du!” e così via…
Frollina dorme nella sua stanza (noi abbiamo la fortuna di avere una stanza per frollina!) da quando ha compiuto 3 mesi. Dal giorno stesso che è nata dorme nel suo lettino/culla/carrozzina e non l’ho MAI allattata a letto. Ho creduto importante dividere zona notte da zona giorno e farle capire che ognuno ha il suo letto e che l’intimità di mamma e papà è importante anche quella.
Ha dormito nel lettone con me (Tino, per paura di schiacciarla è sempre andato sul divano) pochissime volte, quando è stata malata.
Per quanto mi riguarda credo di avere fatto la scelta giusta e in generale ho constatato che i figli di persone che li hanno fatti dormire con loro, non solo ad un certo punto non hanno più voluto andare nel proprio letto, ma in generale si svegliano molto più frequentemente dei bimbi abituati a dormire da soli, rendendo la notte, il sonno e il sesso dei genitori un incubo.
Io preferisco di gran lunga caricarmi il lettino da campeggio in macchina e portarmelo in giro anche solo per una notte che rischiare che mia figlia perda questa preziosa autonomia che – per come la vediamo noi – è anche importante per la sua autodeterminazione.
Questo non toglie spazio alle coccole o ai momenti di intimità. MA NON QUANDO SI DORME!
Dall’inizio ho tentato di dare a mia figlia orari regolari e sempre uguali, perché questo dà sicurezza ai bimbi e li rende sereni. Questo ovviamente ci impedisce di uscire alla sera, se non entro le 21.30, ma assicura a lei tranquillità e a noi serate di relax in coppia, sapendo che dalle 21 alle 23 (poi crolliamo!) abbiamo tempo tutto per noi!
se siete arrivati in fondo al post meritate un premio: domani mattina venite ad aiutarmi a scaccare e rivestire la frolla!!! 😉
arrivo…….
Mannaggia, solo perchè la mattina sono occupata sennò verrei!
Questo fine sett come lo vedi per un incontro frugale e veloce? Io rimango a Bologna!
sonia
@sonia: ti scrivo mail privèe per accordi…per il momento sono abbastanza tranquilla e potrebbe essere che si può fà!!
Ciao
commento solo per dire che noi (bimba di quasi 15 mesi) abbiamo fatto come voi per quanto riguarda gli orari e la nanna. Purtroppo non disponiamo ancora di cameretta (ma manca poco) e quindi il lettino è in camera nostra, però la nostra bimba non ha MAI dormito nel lettone con noi. Se qualche rara volta è capitato che nel mezzo della notte la portassimo nel nostro letto perchè non dormiva o piangeva molto, appena addormentata provvedevamo a rimetterla nel suo lettino, in modo che si svegliasse nel solito modo.
Anche noi abbiamo impostato gli orari in modo rigido, anche se questo ci costringe a sveglie allucinanti nel weekend (di solito la simpatica creatura si sveglia prima delle sette, cioè mezz’ora buona prima del solito, perchè non capiamo come ma lei lo sa che noi non andiamo in ufficio e quindi è contenta e non vuole perdere tempo a dormire). Ecco la mattina appena sveglia se non dobbiamo correre al lavoro la facciamo venire mezz’oretta nel lettone con noi per fare 2 coccole, però rigorosamente con la luce accesa o la tapparella alzata.
Per quanto riguarda la fase anguilla sul fasciatoio io mi son convinta che non ci son speranze, non passerà mai più! Invece per la pappa noi si canta, e la cosa è veramente efficace!
ANCH’IO ALLORA SONO IN LISTA PER LO “SCACCAMENTO”!
^_^ Anch’io sono arrivata fino in fondo 🙂
Ho scritto anche dalla Michy, per risponderti … ma posso riportare tutto di qui, visto che l’argomentazione è la stessa.
Davide ha dormito da solo e nella sua cameretta, prima nella carrozzina, poi nel suo lettino dal PRIMO giorno a casa dall’ospedale fino ai 5 mesi circa … quindi in teoria avrebbe dovuto (e uso il condizionale) avere un “imprinting” … che non ha o_O a quanto pare … per motivi di spazio nella nostra stanza è impensabile poter mettere il suo lettino … poi vuoi anche alcune convinzioni mie …. fai 2+2 … noi siamo sereni, lui è sereno (ripeto che va a letto OGNI sera alla STESSA IDENTICA ORA e dopo una routine ben precisa uguale TUTTE le sere) e questo mi sembra una cosa che dia sicurezza.
Però giustamente è una cosa soggettiva, probabilmente non sono stata in grado di insegnare regolarità e routine a mio figlio … nonostante io sia partita nel modo più “corretto” …
@freestyle: come dici tu è una cosa soggettiva. come ho scritto qui, da mic e da slim, sono convinta che ognuna di noi sappia dentro cosa è meglio per la persona figlio.
e visto che siamo tutte persone diverse, è giusto che a uguali esigenze, stimoli, si risponda in modo diverso.
Ehm, io sarei arrivata fino in fondo, ma domani mattina sono già prenotata per lo scaccamento dell’Amelia (che cmq l’anno scorso faceva proprio come la tua: bella pulita, cambiata, mangiata… a un secondo dall’uscita, cacca. Se non le cambiavi il pannolino, stipsi)
Sulla questione della nanna, in realtà penso che dipenda dal carattere del singolo bambino. Amelia non ha mai dormito nel lettone con noi, a parte in notti speciali, ma ha sempre voluto addormentarsi con noi presenti. L’abbiamo assecondata e in genere lei dorme serena nella sua cameretta, anche se magari si addormenta nel lettone con noi o nel letto accanto al suo lettino o sul divano di sotto o sulla macchina.
Se si sveglia di notte (raramente, quando sta bene), tutto dipende da quanto sonno abbiamo: se molto e lei è particolarmente disturbata, la si porta nel lettone; se invece è medio e lei ha solo perso il ciuccio / si è svegliata per una scemata, basta starle un po’ vicino e si ri-secca in pochi minuti.
Vedremo poi che sconvolgimenti porterà questo piccolo praticante di capoeira che tengo nella panza… 😉
Mhhh…io sono arrivata fino in fondo… e se vuoi i pannolozzi alla Frollina glieli cambio volentieri… Così me la spupazzo un pochino, visto che finora le notre frequentazioni sono state abbastanza sporadiche e…assonnate!!!
Anche io sono arrivata fino in fondo Panz…anche se non ho figli, sono reduce da 4 nipoti quasi interamente cresciuti nella casa madre-paterna e questi argomenti mi piacciono ancora troppo e mi divertono moltissimo.
Un bacino salentino.
PS: non passerai mai più da queste parti?
Merito il premio e…lo voglio tutto 🙂
Sono una brava scaccatrice, in ferie da un pò, ma magari è come con la bici, una volta che impari…. 😉
“Decaccolare gli occhi”, nuovo vocabolo esistenziale!
Vorrei avere una bimba anche io… ma grazie al cielo, non è ancora il momento… Mika è ancora troppo immatura mentalmente, non ha ancora una stabilità professionale purtroppo, e non ha trovato l’uomo-attrezzo della sua vita, degno di mettere al mondo una bimba o un bimbo… in pratica Mika non ha un tubo… vabbè!
Posso ricordare, tuttavia, le esprienze degli scacazzamenti di mio fratello da piccolo… i tentativi di fare in modo che riducesse i suoi sei pasti giornalieri e che potesse passare, in questo modo, da venti a dieci rotoli di ciccia. Ricordo la mamma che passava le notti in bianco a massaggiargli il pancino perché lui aveva le coliche e piangeva (ma piangeva anche se tentavi di farlo mangiare di meno). Comunque, io non l’avrei mai perdonata “perché io la conosco, Io SO, io capisco” (il senso era questo), no no no no…
Baci
Mika
anche tu sei entrata nel turbine dello sbloggamento della routine! e brava panz, e brava frollina, che mi pare stia crescendo davvero bene, tra nonni, gatti e genitori!
io condivido quasi in toto la vostro routine ma questo tu lo sai gia!
buona serata!
p.s. ma non è che la sera fa storie per mangiare perchè è troppo stanca? io do a simone la cena non + tardi delle 19, proprio perchè se no un giullare non basterebbe….
Verrei, verrei….mamma mia, che tristezza, in confronto, la mia giornata tipo! Ad esempio quella di oggi trascorsa fino alle tre in reparto e dalle 4 alle 7 di sera dal medico di base….voglio una frollina da spupazzare anch’io (con annesso miliardario che mi permetta di non lavorare!)….
Ogni tanto mi viene voglia di un cucciolo tutto mio…
La vita del nostro puzzolo Franz di sedici mesi è precisa a quella della frollina: sia la pappa (ma Fra mangia meno, a giudicare dalle foto della tua pagnottissima frollina), sia la cacca, sia la nanna.
…E mi sa anche la nostra, dato che stasera avrei la serata con amiche, ma essendo dopo le 21 la vedo male (a me la palpebra cala alle 22.30).
Però so già che c’è un pedalino che aspetta di essere rammendato o un bordo di verdura che aspetta di esser frullato, quindi …divertimento assicurato lo stesso!
PS: Il tuo blog mi fa impazzire. Ciao!
La vita del nostro puzzolo Franz di sedici mesi è precisa a quella della frollina: sia la pappa (ma Fra mangia meno, a giudicare dalle foto della tua pagnottissima frollina), sia la cacca, sia la nanna.
…E mi sa anche la nostra, dato che stasera avrei la serata con amiche, ma essendo dopo le 21 la vedo male (a me la palpebra cala alle 22.30).
Però so già che c’è un pedalino che aspetta di essere rammendato o un bordo di verdura che aspetta di esser frullato, quindi …divertimento assicurato lo stesso!
PS: Il tuo blog mi fa impazzire. Ciao!