Una delle cose che vorrò ricordare di questo anno frollinesco
La bambina abbronzata ha imparato molte cose in questa estate e una delle cose che ha imparato la voglio scrivere per bene, perché poi so che mi farà un gran piacere rileggerla, tra alcuni anni. Non me ne vogliano i miei pochi lettori (ormai sto sito lo frequentiamo in pochi affezionati, ma da tutto il mondo – badate bene – e sono soddisfazioni 😉 ma ci sono delle cose che uno in un blog le deve scrivere anche solo per se’, a costo di sembrare noioso, spocchioso, fuori tema.
La bambina abbronzata ha imparato a nuotare.
Non con i braccioli o altri sistemi di condotta, ma proprio a stare a galla da sola, a battere i piedi e anche ad andare sott’acqua e passare sotto le tavolette, in piscina, con gli occhi aperti.
Per quei pochi lettori italiani e non che mi seguono da un po’ (Tino e un paio di amiche che se no verrebbero torturate) è chiara la soddisfazione di mamma Panz di fronte a questa conquista: da ex nuotatrice agonistica, ex istruttrice, devo ammettere che sapere che mia figlia, a 3 anni e mezzo ha imparato a nuotare da sola, anche nell’acqua alta, è una di quelle cose che mi fanno gonfiare di molto il petto.
E’ andata così e lo scrivo per la cronaca, è andata che in questa estate abbiamo passato molti pomeriggi in piscina e che nel corso di questi pomeriggi lei ha deciso che non le servivano più i braccioli e ha cominciato a fare dei tuffi, prima piccoli poi grandi e a spingersi dalla riva della piscina (che le piscine di adesso hanno anche una riva) alla parte dove non tocca e lo ha fatto con coraggio e determinazione e con me accanto che le davo fiducia ed ero pronta, anche, ad acchiapparla.
Prova, riprova e riprova, alla fine ha capito qual’era il suo punto di equilibrio e ha imparato a stare a galla muovendo le braccia e le gambe.
Non è la Pellegrini, sia chiaro, ma diciamo che per la sua età ha un’acquaticità davvero eccezionale che io lo so che c’è il mio allenatore – dal posto in cui è adesso – che mi dà pacche sulle spalle e mi dice “Hai visto Gigiulona? Devi esserne orgogliosa!”.
Quelli che hanno figli della sua età, quando siamo in vasca, ci guardano e delle volte è capitato che qualcuno le abbia fatto i complimenti e si sia meravigliato perché non aveva i braccioli. Ora, io non amo molto i braccioli, perché come diceva suddetto allenatore, fanno credere alle persone che puoi stare a galla tenendo il corpo e il peso in un modo mentre ognuno deve trovare il suo punto di galleggiamento, capire come fare, sentire il proprio peso nell’acqua e l’effetto del corpo, per imparare davvero a dominare i propri gesti.
Io sono convinta che imparare a galleggiare sia una sorta di arte zen, la prima in cui bisognerebbe applicarsi da bambini, perché è un esercizio di pazienza. Che ci può essere anche il maestro migliore del mondo a insegnarti trucchetti e segreti, ma è sempre teoria, mentre questa è una cosa che su 100 bambini, l’ho vista fare in 100 modi diversi.
E mia figlia a 3 anni e mezzo sa galleggiare e ieri, che l’ho portata in piscina un’altra volta, ha anche preso questa tavoletta, ha voluto che gliela tenessi (eravamo nella piscina dei piccoli, dove toccava) e si è immersa, ha battuto le gambe e ci è passata sotto. Che se volete saperlo, il mio segreto per farla stare sotto con gli occhi aperti e il naso e la bocca in grado di capire come chiudersi per non bere è stato fare un gioco (e farlo per ore, un giorno di luglio).
Il gioco consisteva nel metterci tutte due con la testa sotto e salutarci a 4 mani, guardandoci in faccia. Io facevo anche finta di parlare e lei rideva come una matta.
Comunque. A me questa cosa mi ha commosso molto e qualche giorno fa ho sentito un’emozione come quella volta che ha detto la sua prima parola che era poi il nome del gattoscemo, ora “moruto in cielo” o quella volta, il giorno del suo primo compleanno, che ha mosso i primi passi staccandosi dalle cose e dalle persone.
Lei ha un modo di imparare che è poi sempre simile: si mette – da sola, desiderando che le venga lasciata libertà d’azione – a provare e riprovare, a cadere e ricadere, a bere e ribere, senza un lamento, senza alcuna richiesta di aiuto. Prova e alla fine Bum! d’un tratto ci riesce.
Il momento prima beveva e andava sotto, il momento dopo si fa mezza piscina battendo i piedi e annaspando stile cagnolino, nell’acqua alta.
Alla fine ieri sera, per festeggiare le sue prodezze natatorie, che poi tanto Tino stava fuori, siamo andate in pizzeria per la prima volta da sole: lei ed io.
E ho pensato che spero tanto che mia figlia non si stanchi presto di venire in pizzeria con me e che più cresce, più possiamo fare delle cose come due persone che le fanno insieme e questa cosa mi fa proprio molto piacere.
Anche se poi, alla fine della pizza a rincorrerla mentre tenta di socializzare con tutti i bambini e i cani presenti, ero così stanca che mi facevano male le gambe.
sembrare spocchiosa, noiosa e fuori tema?!?
ma è un post bellissimo! che meraviglia, me la immagino la bimba abbronzata che batte i piedi e nuota anche sott’acqua con gli occhi aperti!!!
A proposito di occhi aperti…hem…non è che insegni anche a me come hai fatto con la frollina? sul naso ho imparato ma gli occhi aperti proprio no…ah ma ora ho una scusa meravigliosa: ho le lenti a contatto, non posso senza occhialini!!! Figo, no? 😉
La coniglia, tua affezionatissssima lettrice che non ha bisogno di nessuna tortura per leggerti 🙂
Ma brava la frollinaaaaa!!!
I tuttfi! Il mio studia il terreno, arriva con l’acqua alla bocca e torna indietro. Conosce i suoi limiti e sta attento a non superarli.
Sai io adoro l’acqua, il nuoto, e avevo pensato di fargli fare nuoto quest’nverno. (Ha già fatto un anno quando lui ne aveva 4). Il problema è che la piscina tra doccia, asciugatura, vestizione, aspetta che non abbia la testa calda per uscire sennò gli viene la polmonite….mi gioca più di un’ora. Non posso assentarmi dal lavoro due volte a settimana sempre per un’ora. Così, pensavo a qualcosa da fare in palestra….mmmm sono moooolto indecisa
E ci credo che sei orgogliosa… quale noiosa e fuori tema? Quali torture?
Eh… queste son soddisfazioni e innalzano di molto l’autostima materna ;-D
E per quanto riguarda i braccioli… i miei non li hanno mai usati, sono un ameniccolo che trovo inutile, quando mai imparano a conoscere l’acqua ed i loro limiti con quei cosi?
Con questa determinazione, la Frollina farà tanta strada nella vita 🙂
@laconiglia: anche affezionatissima amica. ti voglio bene. smack!!!!!
La Frollina è un mito! Complimenti mamma!
Chiara, tua devota lettrice (al limite dello stalking a essere sinceri: quando non metti nuovi post mi vado a leggere quelli vecchissimi…).
@chiara: tesoro, quelli che vanno a leggersi i post vecchi una sera li invito a cena e pago io. Lo considero uno dei complimenti più belli che si possano fare a un blog. grazie ;-=)
Eccomi anch’io, affezionata lettrice anche se non sempre commentatrice, a scriverti che le storie di vita, di te e di Frollina, mi piacciono tantissimo, e me le ricordo anche a distanza di tempo…
Grazie per aver condiviso questa emozione, che messa accanto ai primi passi e alle prime parole, dà tutto il senso dell’amore di mamma.
Ed io, amante del mare e del nuoto, anche se non istruttrice, mi lascio andare a meravigliose fantasie su quando toccherà anche a noi questa emozione….
E dulcis in fundo, la pizza insieme! Mi sono immaginata qualcosa di bellissimo.
Complimenti e auguri, a entrambe.
La Frollina è fantastica, ma si sapeva, e che questo è il suo metodo per imparare le cose si è pure capito bene (mentre leggevo la storia della piscina mi dicevo: ecco, con la pipì nel vasino ha fatto lo stesso) .
Tu invece piantala di fare il Manzoni con la manfrina sui tuoi 20 lettori per piacere, perché mi viene l’orticarioa da Lucia Mondella, che come me la mette lei l’orticaria, manco un campo di ortiche.
@ondaluna: grazie perché sei sempre molto carina. della pizza parlerò nei prossimi giorni. Ho conosciuto una meravigliosa bambina talebana di cui vale la pena raccontare 😉
grazie a tutti
Ciao panz.
Ti giuro mi sono venuti gli occhi lucidi.
Perchè è meraviglioso il modo in cui ha descritto tutto.
Senza fronzoli, senza troppe smielature.
Si percepisce benissimo il tuo orgoglio e la tua felicità e un pò ne seno invidiosa, non vedo l’ora di riuscire anche io ad avere un rapporto cosi con la rana una cosa a 2 che è insieme e noi io che bado a te.
Deve essere davvero entusiasmante.
I miei complimenti alla frollina e ovviamente alla sua mamma tutta speciale.
ehi ehi anche io non commento spesso ma ti leggo (anche se fatico a seguire la tua iper-produzione eh eh he…!!), anzi in questi giorni ho letto anche vecchi post che non avevo mai letto, sulla “donna rettile” ecc.
continua così!! e complimenti per la piccola nuotatrice!!
un abbraccio
robby
Bellissime emozioni. MI ricordo anche io le sue prime bracciate. Ora vorrei affogarlo a volte ma sarebbe impossibile riuscirci!
e basta con sto venti lettori saremo almeno trenta 😛 … bella la storia della frollina natante , anche la cippobimba ama l’acqua come me e ne vado fiera però nel mar ligure non me la sentivo di lasciarla senza salvagente quindi rimandiamo alla piscina 🙂
meglio pochi intelligenti che tanti leccaculoni! 😀
bravissima frollina, veramente precoce e l’hai raccontato proprio bene: vi ho quasi viste a fare le smorfie sott’acqua! sulle pizze vedrai che figata quando cresce, avere una figlia con bel senso dell’umorismo è il massimo e con una madre come te è una certezza!
che forte la piccolina!! e poi non avevo mai pensato ad una cosa.. che è veramente emozionante non solo ciò che impara, ma anche come arriva ad imparare Frollina!! voglio ricordarmelo per quando nascerà il mio bambino!! un bacione
Complimenti davvero, lo dico da mamma di tre bimbe – la più grande ha compiuto 6 anni e le manca poco ad arrivare al traguardo di nuotatrice. Però è appassionata di apnee a occhi aperti :)))
Comunque mi fa piacere avere letto il pezzo su 100 nuotatori – 100 modi di trovare l’equilibrio due giorni prima di andare in vacanza, sarà un mantra da ripeterersi per non sprofondare in dichiarazioni del tipo “Ma come fai a non capirlo” ecc.
brava Frollina nuotatrice!
anche Giorgina adora star nell’acqua e nuotare..
spero stiate tutti bene.
un caro saluto da una che passa un pò meno ma che non smette di provar simpatia e affetto.
angela
@angela: ma ciao!!! anche io ti penso spesso e spero che voi due stiate bene. un caro abbraccio
panz, anche gaia è un pesciolino. lei però non vuole stare a galla perchè preferisce vedere quanto resiste a non respirare sott’acqua. Al che di solito dopo una trentina di secondi la ripesco. Sa “dormire sull’acqua” ma dopo un pò si stufa perchè lei vuol sentirsi l’acqua fin sopra la testa. Non le piace molto il fatto che può galleggiare.
Anche io da amante del nuoto ne son proprio orgogliosa, e di sicuro c’è una componente genetica perchè non l’ho mai forzata a entrare in acqua. è solo che se vede una piscina o il mare, lei deve entrarci e andare sotto. (lu, che non sa nuotare e che ha la fobia dell’acqua, è allibito).
e sai che, pigra come sono, le ho promesso un corso di nuoto? una volta a settimana a partire da settembre. Garantisco che per me, solo il pensiero del spoglia/lava/asciuga/rivesti/esci stanca parecchio. Ma meglio un pesciolino felice che una ballerina poco motivata, no? (avrei preferito danza… sennò poi si ritrova come la sua mamma a saper nuotare bene ma a ballare come un orso).
Ah, e quando ha visto la pellegrini, mi ha detto che lei andrà molto più veloce.
Ma che spettacolo!!
Sveva tiene ancora un bracciolo, al corso di acquaticità glielo legano alla vita, per sperimentare un equilibrio diverso dal tenerli su entrambe le braccia. Siria invece, soddisfattissima, questa settimana ha imparato a galleggiare coi braccioli, e non vuole più essere sorretta.
Mi ha emozionato tanto questo post, perché (anche se non ho mai fatto agonismo) ho sempre nuotato come se solo in acqua mi sentissi bene, e credo che il giorno in cui abbandoneremo i braccioli sarà un’emozione fortissima anche per me…