10 sublimi secondi senza prole
Ieri sera, per 10 sublimi secondi ho pensato che volevo vivere da sola, con il frigo vuoto, senza gatti, bambini, lavoro che chiedono attenzione. Sola, magari con Tino, noi due che decidiamo di partire per una vacanza strafica che poi, senza lavoro, ecco sarebbe difficile, ma è pur vero che non sarebbero stati così sublimi, quei 10 secondi, se ci avessi infilato dentro anche il lavoro.
Ieri sera ero particolarmente stanca e esaurita dalla frollina. Lo dico chiaro e tondo.
I disordini della nanna mi stanno minando.
Ora vuole addomentarsi sul divano (almeno abbiamo fatto un passo avanti!) e poi, solo quando è in fase rem, possiamo trasferirla sul letto. Prima la devo coccolare e grattinare bene, come fosse un pomodoro ripieno.
Il che è pure bello, mi piace molto, le piace molto. Ma tutte le cose belle non dovrebbero durare troppo, mentre ormai la liturgia delle nostre serate va avanti per un’ora e mezza circa.
Ieri sera, ad un certo punto, mentre grattinavo e lei continuava a richiedere e supplicare e decidere, mi sono sentita totalmente alla sua mercé e al posto di provare compassione per i moti della sua animuccia in crescita, le fasi e i bla,bla, ho provato una grandissima rabbia per il tempo sottratto a tutto il resto, ma soprattutto a me e Tino.
Porcapaletta sono in crisi di coppia. Nel senso che mi sento totalmente defraudata da noi.
La prole è in fase pesantissima: come scrivevo in un commento passato, ho capito che quello che sta cercando è il ruolo di protagonista assoluta nel mio cuore. Entra in crisi perfino se parlo al telefono.
Ieri siamo andate a trovare l’Irish che ha partorito il piccolo Giulio e tra la gelosia che le ha scatenato il fatto che ho preso in braccio quel meraviglioso cosino nuovo di zecca e le chiacchiere con la mia amica, è diventata insofferente dopo circa 7 minuti.
Continuava a ripetere ossessivamente: “Andiamo al parco? Andiamo al parco? Andiamo al parco?” come fosse un disco rotto. Ho tentato perfino, dopo averle risposto ma non aver sortito alcun risultato, di escludere dalla mia mente quel mantra da suicidio, ma non è stato possibile.
Dopo 15 minuti siamo dovute uscire.
Al parco non le andava bene niente. Non voleva stare con gli altri bambini. Voleva stare con me ma non sapeva bene dove e come. Sembravamo una coppia di zombie che si aggira per la steppa, senza una meta precisa.
Quando ci ha raggiunto mia mamma, dopo circa 10 minuti da quando eravamo uscite da casa dell’Irish, allora ha deciso che voleva tornare a casa. Tutto questo interrompendo una telefonata che avevo appena ricevuto.
BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Ieri sera, durante quei sublimi 10 secondi sopraccitati, mi sono chiusa in bagno con la bava alla bocca e avrei voluto urlare fortissimo, come la moglie esaurita di American Beauty!
BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Ridatemi il cazzeggio, ridatemi le sigarette (si, l’ho detto, rivoglio la mia malata e fottuta voglia di fumare, di uscire in balcone a parlare del mondo con una paglia in bocca!!!!), ridatemi le scatolette scadute e le cene a orari disordinati, ridatemi Tino ed io che ci aggiriamo nudi e rincoglioniti, di domenica a mezzogiorno, per la casa vuota e
SI-LEN-ZIO-SA
Ecco. 10 sublimi secondi per poi tornare in salotto dove finalmente la piccola fagocitatrice di attenzioni si era addormentata.
bella
burrosa
dolce
meravigliosa
come abbiamo fatto a vivere senza di lei fino a poco tempo fa?
10 secondi? Soltanto? wow!
@super: è che i bei momenti passano troppo in fretta 😉
Ecco appunto SMB mi ha bruciata. Solo 10 secondi?
Vedo cmq che ieri sera a Bologna la luna girava storta perché passata la giornata a casa con la febbre ho assistito a cosa succede quando io non ci sono e vabbè…ma dopo i capricci di Picca si sono amplificati e manco BASTA! ho potuto gridare vista la gola in fiamme.
Però il tempo nel balcone + 10 secondi in bagno sono bastati a farla addormentare da sola o mi sono persa un pezzo? 😉
@mammacattiva: sono bastati perché ho tirato una sclerata tale che poi è intervenuto tino e le ha detto: “dai dormi che se no la mamma non esce dal bagno!” 😉
poco educativo, ma di successo
guarda i papa’ quando agiscono di impulso e senza tutte le complicate sovrastrutture di noi mamme sono molto ma molto efficaci 🙂
Passa. Mi credi che passa? Credici, dai.
Anch’io odiavo le serate sprecate (si, sprecate, porcapaletta, che avevo cumuli di cose da fare e magari riuscivo persino, una volta fattele, a godermi 10 minuti di vita mia prima di schiantare) a convincere le belve ad addormentarsi.
Senti, a un certo punto mi sono stufata, perché stare li a coccolare, grattinare, raccontare come dici tu è bello ma ha i suoi tempi massimi. E mi sono resa conto che stare lì tutta frustrata ad attendere il magico momento in cui dormono, maledizione e posso andare a pisciare, non è che creasse proprio le vibrazioni adatte a un sonno tranquillo.
Non so`se ha funzionato la mia decisione, o il fatto che fossero cresciuti, o comunque che quel paio d’anni di rassicurazioni gliele ho concesse.
So solo che a un certo punto mi alzavo dal lettino o dal lettone, me ne andavo dicendo: adesso vado a far pipì e quando torno tu dormi per favore, chiudevo la porta, li lasciavo, si rialzavano e ci riprovavano e ogni volta a letto, bacio, strettacoccola e via.
non so, adesso in genere cazzeggiano finché li faccio fare, poi quando arrivo decisa e dico: basta e loro mamma devo bere, bene, vieni con me in bagno, bevi però adesso vai a dormire al letto degli ospiti, capiscono che la festa è finita.
C’è un tono, che non sono sicura di saper riprodurre a comando, che dice iequivocabilmente: ti adoro ma adesso basta. Però esiste e funziona, sempre lì, a saperlo applicare con forza di volontà.
Il tuo chiuderti in bagno ieri secondo me ha avuto quel tono lì. Prova ad esercitarlo, percé Estivill non ci credo ed è in fondo un articolo di fede, ma credo fermissimamente nel far rispettare a chiunque, anche ai nostri figli adorati, i nostri confini.
E se il mio confine dice: adesso tu dormi perché è ora e io mi dedico a me stessa, che è ora pure quella, basta. Sono i comuni patti del vivere civie come famiglia nella stessa casa rispettando gli spazi altrui e sapendo di poterli valicare sempre e comunque quando ce n’è bisogno, se hanno paura, stanno male ecc. Io li prendo sempre molto sul serio e chiedo che lo facciano anche loro e a volte, e sempre più spesso funziona.
Non è poco educativo, a mio avviso lo è molto invece proprio per tutta la storia che i bambini ci chiedono di indicargli bene e cn chiarezza i rporpi confini.
Io lo sclero l’avevo di mattina con i due che litigavano e frignavano e non mangiavano e cazzeggiavano. Alzati, svegliati, mangia, vestiti, è tardi, collabora ecc. non funzionava. E io mi dicevo: cavolo, am =se la semplice sopravvivenza costa tuto questo lavoro, quando avanza il tempo per le cose belle? La routine dovrebbe esere routine no? Mica ogni mattina mettere in discussione la necessità di mangiare, alzarsi, uscire ecc.
Allora ho detto per tre mattine: io adesso voglio due minuti di silenzio per bere in pace il mio caffé, che senza non funziono e non vi reggo e non posso fare nulla per voi. Orso che allora era poco più piccolo di Silvia adesso, continuava a frignare, io lo mettevo a sedere 3 mt. +in là dicendo: torna qui quando vuoi e quando hai smesso di fare la lagna, ma io adesso devo bere il mio caffé in silenzio. Ci ha messo due gironi a capirlo, il secondo giorno ho fatto per metterlo in corridoio, ma piangeva non più per lagna ma per la paura e l’oltraggio di esser messo da parte, me lo sono ripresa subito in braccio, l’ho rimeso sulla sedia, gli ho chiesto: però adesso posso bere il caffé in pace? Ha detto si e da allora tutta discesa (certo, poi le altre fasi, ma le abbiamo affrontate una alla volta tutte cosÌ. per dire, adesso dopo 2 anni ha cominicato a mettrersi da solo le scarpe senza litigarci tutte le sante mattine).
Coraggio.
E’ bello quello che dici e come lo dici.
E’ bello leggere le parti di vita vera che spesso le amiche nascondono e distorcono, biasimandomi insieme per il fatto di avere alcun desiderio e spirito materno.
E’ bello come concludi mostrando il motivo della forza 🙂
Non che abbia alcun titolo per dirlo con qualche valenza, ma: brava 🙂
Io ce l’ho un metodo: letto, lucetta, favoletta, buonanotte.
Vedrai, è facile! Funziona e non è per nulla stressante. Quando la bambina urla come una matta basta chiudere la porta! 😉
prova commento
Ciao panz, è da un pò che ti leggo ma finora sono stata muta, quindi con questo commento diciamo che faccio delurkin, come dite voi bloggers.
Pur avendo un’età un pò diversa, e problema figli ancora molto lontano (non tanto per età, quanto per volontà!) il tuo blog mi piace molto e mi piace molto il tuo essere mamma, fidanzata, lavoratrice e persona piena di idee, talento e humor!
Vabbè, questo post mi ha fatto ricordare che io da piccola (ma un pò più grande di frollina) volevo sempre addormentarmi con mia madre che cantava canzoni tipo “valzer delle capinere” o mio padre che suonava de andrè con la chitarra. Il più delle volte cadevo addormentata, ma quando non succedeva i miei dopo un pò se ne andavano cmq, lasciandomi la lucina di sicurezza.Sicuramente non è un consiglio risolutivo, però il valzer delle capinere o quello delle candele hanno un sicuro effetto ipnotico!!
saluti e scusa per la lunghezza del post!
giulia
Nemmeno io ho esperienza da mamma, ma da figlia si.
Io all’età di frollina mi svegliavo e volevo dormire a letto con i miei genitori e loro non ne potevano più…così alla fine mi è stato impedito l’ingresso nel lettone. Una notte pur di stare con loro mi sono accoccolata sul tappettino (cosa per cui mio fratello mi ride ancora dietro)…
Però alla luce dell’età capisco cosa cavolo hanno passato e mi fanno una tenerezza…!
Non ti ho potuto dare 10 secondi come li vuoi, ma almeno un sorriso te l’ho strappato?
Un bacio 🙂
Tua figlia, a volte, almeno per ciò che ci racconti, mi ricorda molto la mia un anno fa, perchè hanno più o meno un anno di differenza. Mi riporti un po’ indietro nel tempo. Capisco perciò benissimo i tuoi tentativi di arrivare a compromessi senza mai perdere le redini.
Per la nanna, se ti può essere utile, io utilizzavo il sistema di mettermi sdraiata nel suo lettino e, dopo la fiaba, coccolarla finche non si addormentava. Lì, al buio, in posizione cucchiaio.. Così non la devi trasportare, te ne sgaiattoli via come una ladra appena senti il respiro profondo del sonno.Unica controindicazione:spesso ci si addormenta prima noi.
E poi, tu ripetiti come un mantra: mia figlia non è al centro del mondo-anche se rimane figlia unica non mi sento in colpa per questo.
Vedrai che funziona.
@coniglia: sto ancora ridendo a pensarti accucciata come fido 😉 ti voglio bene
ti capisco a se ti capisco, per la cronaca io la mia paglia sul balcone a parlare del mondo me la sono ripresa con la forza, lontano dagli occhi della rana però che pure se c’ha 18 mesi capisce e come se capisce e io non voglo che capisca ma la mia sigaretta e mia e non me la tolgo.
panz sei un genio:) un genio della sensibilità e dell’ironia.
Ciao cara!!! Mia figlia ancora oggi ha un bisogno disperato della mia presenza e ha un anno più della frollina. Lo scorso anno e mezzo è stato delirante…mi ricordo ninne pomeridiane e notturne da urlo con sveglie ripetute che duravano pure un’ora. Non ne potevo più, ho urlato,pianto tanto e ammetto che m’è scappato pure lo sculaccione, ma non ne potevo più: volevo ritrovare me stessa, mi ero persa da qualche parte dentro di lei…tutte le sere rimanevo in camera sua almeno un’ora. Logicamente ero nervosa e certo il clima non era quello giusto per stimolare una nanna rilassante e immediata. Alla fine mi sono detta che così non potevo più andare avanti allora dopo favoletta e coccoline ancora oggi le dico:”Amore vado a mettere il pigiama” Lei stasera mi ha risposto: “Ma poi torni travestita da farfalla blu con i brillantini e mi dai tanti baci?” “Certo tesoro mio, buonanotte” Poi metto il pigiama, faccio la mia tanto sospirata pipì e magari prima di stramazzare sul letto leggo pure un paio di pagine del libro che fa la muffa sul comodino…Ti voglio tanto bene, vedrai che è una fase, terribile si, ma che come è arrivata passa…ci vuole solo tempo…
Benedettocielo, non sai che linfa vitale è sentir dire a qualcuna che non ne può più. Anche io c’ho i miei scleri, ma cavolo se riesco a dirne uno senza che mi si dia addosso. Che poi c’ho pure l’aggravante che “questa bimba è piccola ed è una santa, impossibile lamentarsene”. Si, vero, ma l’hai detto: è piccola e vuole un sacco di cure e di attenzioni, ed io certe volte voglio tornare quella che la sera si sbracava sul divano e si faceva scaldare i piedi da suo marito. E per inciso: quella della domenica seminudi e rincoglioniti è meravigliosa, e non sai quanto mi manca. Sì, lo so che stai pensando “eh, tu sei solo all’inizio, il peggio deve ancora venire”, ma ne sono così consapevole che mi sento morire. L’altra sera ho detto a lui “non torneremo più quelli di prima”. Eh. Mi pare un’agghiacciante verità.
@ondaluna: bisogna sempre riconfigurare nuovi equilibri e cercare di trovare il meglio anche nei momenti più faticosi…ma non sempre è facile. Io a volte ho così’ paura di perdere le nostre intimità. Però forse solo pensarci è già buono, che almeno ti mantieni in allerta.
@alessia: infatti non ci crederai, ma ieri ti ho pensata intensamente e mi sono detta che l’anno scorso mi raccontavi delle cose analoghe e forse allora ci ho qualche speranza anche io.
@silvia: il tuo commento me lo attacco sul frigo. grazie
grazie a tutti per il sostegno. per inciso, mentre scrivo frollina ride e scherza con il babbo, nel SUO letto e sta per addormentarsi…a volte basta scrivere le cose per esorcizzarle 😉
No, non si torna più quelli di prima, ma d’altronde è giusto andare avanti…. Io ho due figlie adolescenti e certo non ho più problemi di ninne pappe e cose varie, ma l’intimità con mio marito si è praticamente azzerata! almeno quando sono piccoli prima o poi si addormentano, all’età delle mie invece è tutto più complicato, ci imbarazza il fatto che potrebbero svegliarsi e sorprenderci sul più bello e poi tirano tardi e noi crolliamo prima di loro… Allora abbiamo puntato tutto sul sabato mattina, le ragazzine a scuola e noi liberi…. insomma accoppiamenti pianificati, non sono certo il massimo!!! ci devi avere voglia, non devi pensare, oddio devo fare la spesa, la lavatrice ecc…. Conclusione: pensiamo a tutto quello di bello che i figli ci danno. E basta 🙂
@carla: “accoppiamenti pianificati” è un’espressione che mi segno e riutillizzerò, lo sai? bellissima 😉
ieri ci ha provato pure la concittadina di frollina a tirarla per le lunghe: “mamma ti devo dire una cosa, mamma non mi va di andare a letto”.
Peccato che ieri sia stata una di quelle giornate che l’unica cosa che volevo era star sul divano a lobotomizzami il cervello davanti alla tv, possibilimente con una birra in mano (peccato che la birra da me non c’è mai ma vabbè, bastava la tv).
Ho retto 3 minuti con la gaia.
Alla terza volta che mi ha chiamato, le ho risposto: “se continui così, da domani sera a nanna ci vai da sola, niente favola e niente coccole”.
Oh, si è precipitata all’istante sotto le coperte.
Ma credo che il mio tono fosse un misto fra l’esorcista e freddie krueger, mi son fatta paura da sola!!!
Cara Panzallaria: è bello leggerti e scoprire che non sono sola. Grazie!