Il lavoro nobilita
Il lavoro nobilita lo spirito.
Soprattutto quando hai una bimba che – proprio oggi – compie un mese e poche ore di sonno contabilizzate per notte.
Questo deve aver altruisticamente pensato la persona con cui collaboro (informatico) ieri, quando ad una riunione con un potenziale cliente a cui avevamo presentato preventivo il 19 giugno e che ora ha deciso di accettarlo, se ne è uscito dicendo che saremmo riusciti a fargli tutto il sito richiesto – progetto, promozione, contenuti e implementazione sul cms che gestirà il tutto – in 20 giorni.
Dapprima gli avrei spaccato la sua bella faccina.
Poi avrei preso un aereo per il Guatemala solo andata.
Alla fine ho deciso di fottermene.
Se ha deciso di ipotecare il mio tempo saprà quello che fa.
Per la prima volta in una vita di ansiosa cronica ho fatto spallucce.
Io ora ho altre priorità.
Se pensa che questo sia il modo migliore di lavorare che vada; sarà lui a dover correre.
La sottoscritta farà quel che può.
Anche perché quando hai una pupetta frollosa che comincia a interagire con il mondo e di conseguenza passa molte ore sveglia, le giornate sembrano molto, molto corte.
Le 12 ore passano in un lampo e la notte i tuoi occhi cisposi devono lottare con il sonno, di fronte alla creatura che non dorme, piagnucola o – nella migliore delle ipotesi – puppa per 1 ora, perché si addormenta attaccata al tuo capezzolo ogni due per tre.
E allora guardi affranta la tua casa polverosa, con i gatti che rincorrono le “balle di pelo” che si formano in ogni angolo.
Loro si divertono. Tu ti senti una casalinga fallimentare.
Cerchi di non pensare ai piatti di 3 giorni nel lavello, che tutte le volte che hai provato a mettertici lei ha cominciato a gnolare.
Ti concentri sperando che il tuo bagno abbia la funzione autopulente, come quella dell’autogrill, ma purtroppo l’unico risultato che ottieni è sentirti sempre più sciatta e disordinata.
Per non parlare del pigiama che – nelle mattine del quotidiano – ti rimane addosso fino all’una. Fin quando lei – sfinita – non crolla nel suo lettino e tu hai cinque minuti per farti una doccia e guardarti allo specchio.
Fino a quando il pianto dell’aquilotto non ti rimanda alla realtà e non ti resta che prendere il marsupio, infilarci dentro il rapace e correre fuori all’aria.
Sperando che il dondolio la faccia riaddormentare.
E in quei momenti è davvero confortante pensare che qualcuno ha deciso che in 2o giorni produrrai una comunicazione efficace, farai felice un cliente (importante, tra l’altro!) e il tuo compare di lavoro potrà dirti “hai visto, ce l’abbiamo fatta!”.
In quei momenti il pensiero stupendo del tuo lavoro che ami è davvero un ottima scappatoia alla noia.
Perché diciamoci la verità, poltrire sul divano – magari con un buon libro – o poter andare in centro a fare shopping senza orari e orologi è veramente una gran noia.
E noi di casa Panzallaria aborriamo la noia e il fancazzismo. Siamo gente di questo millennio; che cresce figli, guadagna poco e lavora tanto.
Per la gloria.
Quella dei nostri collaboratori cazzoni.
Che – da uomini di altri tempi – non conoscono la gioia di allattare e sanno bene che un neonato non dà per nulla da fare.
Come diceva qualcuno: “così piccoli dormono e mangiano, giusto????”
Vado a lavorare
ave et salve
cara panzallaria, è inutile gli uomini certe volte NON CE LA POSSONO FARE!!!
parlando seriamente, però, ti prego non farti prendere ADESSO dal pensiero del lavoro. per un po’ devi proprio staccare. se c’è una cosa che si impara con la maternità è che non c’è nulla che non si possa rimandare di qualche mese.
(se ti può tranquillizzare, noi di M. “stiamo lavorando per voi” e se tutto va bene ti prepareremo dei bei lavoretti da fare alla ripresa verso inizio estate ma con MOLTA calma).
inoltre: per la casa almeno per qualche mese fatti aiutare da qualcuno. in certi periodi non ci sono soldi meglio spesi. devi metabolizzare il concetto che, a partire da un mese fa e per i prossimi anni (3/4, dopo non so…), non avrai MAI PIU’ l’opportunità di ricaricare le batterie con qualche bella dormitona di 10 o 11 ore. non sarà proprio più possibile, già se si dorme otto ore ogni tanto è gran festa. quindi, regola n.1 è cercare di NON ACCUMULARE stanchezza inutile (es. tipico: lavori di casa, che può fare tranquillamente chiunque altro al posto tuo – nel mio caso anche meglio di me…).
quindi ti prego per qualche mese non vorrei sentirti parlare di lavoro, soprattutto in termini di scadenze e stress. nelle tue condizioni mi sembra francamente demenziale…
l’eccezionalità del tuo stato lo dice anche il fatto che c’è un nome specifico per definire chi come te ha partorito da meno di 40 giorni, la puerpera. la quale tra l’altro dalle mie parti si diceva – proprio per significare il riposo dagli altri lavori, che non fossero l’accudimento del neonato – che appunto per 40 giorni non dovesse nemmeno toccare l’acqua.
scusa la ramanzina (fatta ovviamente con molto affetto!) ma questa volta te la sei proprio meritata. spero di vedervi presto
un grande abbraccio
v.
Ciao Cara,
io non scrivo da molto, Pulcetta mi sta succhiando l’anima. Coliche, male di pancia, rigurgiti continui. Una casa polverosa, odore di tomino nelle narici.
Ma rifarei tutto immediatamente.
Vi pensiamo molto per l’esito dell’esame.
Siamo certe che Follina sia un pesciolino…in fin dei conti ha già nuotato più di nove mesi nella tua pancia, no?
Un abbraccio sincero,
Lillibeth e Pulcetta
Car Frò,
in questi momenti un sano aiuto esterno è il miglior investimento che tu possa fare. Ingaggiare una sgurona tre ore alla settimana ti consentirà di essere più gratificata per il lavoro con Frollina, e magari pensare di dedicarti un po’ di più anche al tuo lavoro, che (chissà…) ti farà portare qualcosa a casa oltre la gloria da investire non solo nella sgurona!
E’ un consiglio spassionato e disinteressato. Dammi retta, vedrai che sollievo poter trovare la casa in sole tre ore luccicante e profumata al costo di una pizza (purtroppo ai ns giorni anche andare a mangiare una pizza costa un botto…) e poter dedicare le tue energie in altre direzioni.
un abbraccio
pietro
ciao cara,
sull’aiuto domestico già ti hanno dato i suggerimenti più opportuni..e io mi unisco al coro:almeno una volta alla settimana fai venire una donna ad ore a far i mestieri di casa,saranno denari davvero ben spesi!…tra qualche mese riuscirai di nuovo ad occuparti tu della tua casa,del bucato e dei vetri,ma ora è davvero impossibile chiedere a te stessa di arrivare a tutto:è impossibile e pure dannoso,nessuna ce la potrebbe fare,tutte le puerpere hanno avuto bisogno di una mano!
per quanto riguarda il tuo collega fagli oggi stesso una telefonata(rimandare è solo uno spreco di energie,perchè star lì a rodersi per il nervoso?) e digli che tu per i prossimi due mesi NON PUOI far nulla…punto e basta…molto serenamente…TRA DUE MESI NE RIPARLIAMO,digli così…in cambio proponigli che quando toccherà a lui avere un figlio eviterai di coinvolgere lui(che peraltro sarà il papà e NON la mamma!!!)in un programma così demente quale quello che lui ha proposto a te…si,infatti tu con lui non sarai così str..za!..digli così!!!!
e godi allegramente di quel che tu e frolli e tino state vivendo oggi,perchè sarà pure stancante questo periodo ma è bellissimo!..e non ritorna più!
baci da angela e giorgia.
Panz se puoi prendi un’aiuto, altrimenti abituati a non aver casa pulita per moltooo tempo.
Da me con le palle dei peli del gatto ci giochiamo a calcio.
Tanti auguri a Frollina!!
Slim
Ciao Franci…lo so che mal comune mezzo gaudio in questo momento non te ne frega una cippa, ma tutte ci siamo trovate in questo caos apocalittico!
Ricordo la telefonata di mia madre, in napoletano, in codice criptato per non farmi capire nulla e dopo 24 ore mi sono ritrovata la mia cuginona (tre figli) con la figlia più piccola appresso che ha parcheggiato in un angolo per 7 – non dico- 7 giorni, il tempo necessario per: ripulirmi casa, ninnare Micol un paio di volte al giorno per farmi fare la cacca o la doccia in pace, farmi fare due risate per non arrendermi alla depressione e ricominciare a ripulirmi casa e a spiegarmi quelle due trecento cose sull’accudire un bambino.
Quando è partita ho pianto un sacco.Le ho regalato dei ninnoli che ho capito le piacevano tanto (da buona napoletana adora le suppellettili e le statuine!) e alla piccolina buonissima dei soldi (sapevo che mai mia cugina li avrebbe accettati!) con la scusa di farsi comprare i giocattoli. Sono ripartita alla grande!E, quando avrò il secondo, l’ho già prenotata per la famosa ‘settimana’…
Un aiutino è salutare per la mente non solo per il fisico…
Ti abbraccio un sacco e un bacetto sulla fronte alla piccolotta!
Gra
Ciao panzallaria…volevo dirti che scrivi in modo divino, che sei una persona troppo intelligente, che se divertente, simpatica e che…ti linko!
Passa da me quando e se ne avrai il tempo..
Baci a Frollina!