Giornate di sole

Giornate di sole e di freddo glaciale sono arrivate. Dall’estate autunnale siamo entrati nell’inverno bolognese, fatto di umidità che ti appesantisce la testa.

Ma il cielo è meravigliosamente azzurro e viene voglia di partire per una gita in collina a guardare le foglie che trascolorano.

Il tempo passa e si avvicina il grande momento di frollina. Il mio corpo, ogni giorno, sembra modificarsi e assumere una forma diversa, colori nuovi. Anche la faccia.
Gli occhi, la bocca, il naso. Tutto mi appare – alle volte – estraneo.

Come se da dentro, insieme a frollina, mi stesse cambiando il mondo intero, la percezione di me e della mia vita.

Non riesco quasi più ad allacciarmi le scarpe in autonomia. Fare le pulizie è diventata un’impresa titanica, anche se ho scoperto di essere quel tipo di persona che non riesce a starsene con le mani in mano e cerco di mantenere autonomia d’impresa, di continuare come prima.

Vorrei vestirmi decentemente ma l’unica cosa che tollero sono i pantaloni della tuta. Ieri sera sono uscita con i miei ex colleghi (uno, in particolare, non lo vedevo da quasi 5 anni!) e ho indossato il vestito che Bì mi ha prestato.
Ma era freddo e sotto ci dovevo mettere i collant.
Ma i collant (io non ho preso quelli ad hoc) non vanno bene, perché strizzano la pancia e non è sano, oltre che improponibile.

Ho optato per le autoreggenti.
A parte l’improbo spettacolo di me, davanti allo specchio, che rimiro una palla con le autoreggenti, mi sono resa conto che non ho più l’età.
Perché l’aria passava di sotto e mi dava comunque fastidio.
Perché le autoreggenti calavano ogni volta che facevo un passo diverso dal solito e la circolazione dei miei coscioni ne ha risentito terribilmente…

Insomma, sapevo che il freddo mi avrebbe colta impreparata, che per questo ultimo mese avrei dovuto vestirmi con grande fantasia, ma a conti fatti, tutto questo sta cominciando a stancarmi un po’.
Non vedo l’ora di dissociarmi da frollina. Non credo sentirò la mancanza della pancia, come a volte scrivono sui libri.

Delle due ho il terrore che tutta questa pelle, tutto questo gonfiore, non tornino mai normali. Ecco, questo mi spaventa di più.

Guardo le foto, anche quelle di quando ero più grassa, ma soprattutto quelle di febbraio scorso, dopo che avevo perso 20 Kg, e mi sembra di guardare un’altra. Mi sembra di non ricordare più che ero io quella lì.

E poi ho voglia di vederla la nostra bambina. Ho voglia di mangiarle i piedi e di contarle le dita. Ho voglia di sapere che è sana, che tutte le sue cosine sono a posto e che la posso abbracciare, amare e crescere.

Anche se non sono pronta.
Anche se la sua stanza è ancora un casino.
Anche se mi sembra sempre di dedicarle troppo poco tempo.

Credo che comprerò un calendario dell’avvento.
Magari aprire finestrelle ogni giorno mi aiuterà a far passare più in fretta questi 36 giorni….

E’ uscita la nuova puntata del Condominio

3 commenti
  1. Anonymous dice:

    Ti dirò un segreto: la pancia non la rimpiango per niente, soprattutto quella pesante degli ultimi due mesi.
    Io non ero cambiata poi tanto: non ero particolarmente gonfia, avevo solo questo pallone enorme davanti e culone da competizione dietro (ma a quello sono abituata ;-)). Ero ingrassata di 11 chili in gravidanza e ora sono tornata al mio peso pre, senza particolari sforzi (e fai conto che ho allattato pochissimo: allattare aiuta a calare).
    Adesso la sfida è tornare al mio peso (e ai miei vestiti) pre-Mignolo: grazie ai suoi formaggi, mi ha fatta ingrassare di 8 chili in un anno. Ma ora sono assuefatta, la tentazione casearia non mi sfiora più (più o meno…).
    Un bacione
    Chiara

  2. adelina dice:

    quando ci avviciniamo ad un grande avvenimento sembra proprio che il tempo si fermi…io per esempio, dopo 10 anni di Napoli sto per trasferirmi in Calabria con il Branco e mi sembra che il tempo che mi separa dalla partenza sia infinito.
    Manca ormai solo un mese e mezzo e io mi sento emozionata, impaurita, ansiosa, felice e disperata…forse perchè so che inizierà un nuovo ciclo. Così è la vita e quello che senti è meraviglioso.

  3. Lillibeth dice:

    sai mi ritrovo in quello che dici, soprattutto quando pensi di non dedicarle troppo tempo. Anche io vivo con questo conflitto enorme ed è il dolore più grande. A causa del lavoro mi distraggo da lei. Che voglio sia il centro della mai vita.
    Grazie,
    Lillibeth

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