La Magda e i gatti – V puntata
Panzallaria è tornata dalle vacanze. In sua assenza l’amica Bì ha presidiato il Condominio. Nulla da segnalare.
Tranne l’ennesimo attacco di razzismo di Magda: la vecchia vicina ubriacona e amante degli animali.
I bimbi dei vicini hanno portato i gatti in cortile. Sono bambini biondi, con gli occhi azzurri e l’accento slavo – che non sono mica italiani.
Hanno due gattini bellissimi. Loro sono allegri, simpatici e per nulla maleducati.
Anche Panzallaria, ogni tanto, porta i suoi gatti a scorazzare in cortile. In quella occasione la Magda si affaccia alla finestra – con finta noncuranza – e attacca bottoni incredibili a Panzallaria.
Loda i suoi gatti, racconta di quando il medico le disse che “tutte le donne nascono madri ma poche sono mamme e lei – signora Magda – è proprio un peccato non abbia fatto figli!” e autoincensa il suo amore per gli animali che la paragona a una novella San Francesco.
Nel discorso non evita di infilarci dentro qualche pettegolezzo sul condominio, mal celato da futile considerazione senza fini malvagi.
Ma quando escono i bimbi esotici è tutta un’altra storia.
Lei si affaccia al terrazzino con i suoi bigodini e la vestaglia rosa e comincia una sommessa litania che ha qualcosa di rabbiosamente orrendo.
“Guarda qui come rovinano le piante questi gatti. E voi, piccoli maleducati perché non ve ne tornate nel vostro paese invece di venire in Italia a rubarci il lavoro?”
“Io chiamo l’amministratore che non è possibile che quegli animalacci si facciano le unghie sui nostri alberi; io abito qui da 6o anni (in effetti la Magda sta nel condominio da quando era bambina) e non ho mai visto cose del genere!”
Tutta questa eruzione di cattiveria nei confronti di tre creature di 12 e 13 anni.
Purtroppo non ho sentito questi simpatici commenti se no sarei intervenuta. Me li ha raccontati Mamma Esotica.
La prossima volta scenderò con i miei gatti insieme ai vicini. Vediamo se Magda si sente più San Francesco, mamma o ignorantona razzista…
Per la cronaca: si narra che Magda – da giovane – facesse la vita. A 16 anni si nascondeva nelle cantine con tutti i giovani virgulti del palazzo. Si sa, c’era la fame e ognuno si arrangiava come poteva, ma pare che le famose prestazioni della bionda avessero non solo un listino prezzi ma che i pagamenti fossero vigilati dalla prestanza fisica del Gelataiomatto che si prendeva la percentuale…
Insomma: di certo non erano maleducati come i bimbi esotici però….