Strani movimenti in casa del gelataiomatto: IV puntata
Come nella migliore delle tradizioni, dopo aver detto che dal decesso della moglie in casa del Gelataiomatto regna la pace, stanotte sono successe delle strane cose.
Ore 4.30.
Mi sveglio per uno dei miei attacchi di pipì da donna gravida. Finestre aperte sul cortile per far entrare la piacevole brezzolina di queste sere di fine agosto.
Si sente un lamento. Come il canto di una sirena zoppa al tramonto. Un mugolio sommesso.
Gattoscemo e Gattinasciancata dormono. Non possono essere loro. Viene da fuori.
Dalla finestra della camera del droghello.
Espletate le mie funzioni di gravida con una bimba che le scalcia sulla vescica, mi apposto in terrazzo.
La luce fioca di una abajour riflette ombre sulle persiane abbassate della finestra di fronte.
Il droghello sta piangendo lamentoso. Un lamento triste di cane bastonato e abbandonato in strada.
Dice qualcosa tipo “io non volevo” ” scusa” e piange, piange, piange.
Nella mia mente scatta qualcosa.
Allora forse le mie indagini sono sulla pista giusta.
Magari lo spirito dell’anziana madre è andato a fargli visita e lui si sta scusando di aver assecondato il padre nel suo malvagio piano di assassinarla…
Magari i fantasmi dell’inferno sono andati a prenderlo come in Ghost, per trascinarlo al fondo di un tombino…
Bisogna assolutamente indagare.
Alle 8.30 mi presento al Bar Roma per fare colazione. Dove anche il droghello ogni tanto va. Di solito alla stessa ora. Per un caffè.
Mi apposto ad un tavolino in angolo, all’ombra di “Repubblica” e di un cappuccino schiumoso come solo al Bar Roma sanno fare.
Leggo della bambina austriaca rapita e che è riuscita a scappare dopo 8 anni. L’hanno tenuta chiusa in una cantina come un selvaggio, solo che aveva da leggere e una scatola in cui mettere fazzolettini e assorbenti.
Mi appassiono alla lettura e per un momento dimentico il mio caso.
Alle 9, Droghello ancora non si è visto.
Io devo rientrare a casa per lavorare.
Poi domani partiamo con Tino e devo fare le valigie.
Alle 9.05 arriva Gelataiomatto con il pappagallo Stracciatella posizionato sulla spalla. Il pappagallo sembra giù, Gelataiomatto ha due occhiaie da far paura.
Non dice una parola.
Ordina un caffé lungo e macchiato e si mangia un bombolone.
Lo zucchero a velo gli scende sulla maglietta, ben stirata e ben sistemata (forse dalla sua amante-colf, penso io…!) e il pappagallo perde l’equilibrio, mentre lui si sbilancia in avanti per ripulirsi.
Svolazza Stracciatella, producendo quel suo bronchitico canto da gallo ubriaco…
Maurizio, il barista, si lamenta.
“Niente uccelli in questo locale, te lo avrò detto mille volte!! Se vuoi prendere con te l’uccello, fuori di qui!”…
Poi si ferma ridendo Maurizio, forse consapevole di quello che ha appena detto, di quanto possa essere mal interpretabile.
Anche io rido sotto i baffi.
Anche io mi sono sbavata con il bombolone.
Gelataiomatto beve in fretta il caffè. Se ne va indispettito nei confronti di Maurizio.
La pista che sto seguendo potrebbe essere ad una svolta.
Peccato non potermi impossessare della tazzina. Se ci fossero i Ris potrei chiedere un esame del Dna o delle cellule epiteliali…
Ma io sono solo una condomina incinta portata a farsi i mazzetti degli altri e con una spiccata fantasia perversa…
Ma Droghello oggi non si è visto.
Sarà mica, davvero, finito nel tombino con gli spiritelli dell’Inferno???????
Acc…domani mi tocca pure partire per le vacanze.
Un’intera settimana senza sapere cosa ha fatto piangere Droghello…
Ma dal 3 settembre mi rimetto ad indagare.