Preventivi e sensi di colpa
Insomma, ora che mi avvio a mettermi in proprio devo cominciare a pensare a tutte quelle cose che mi servono per lavorare, a tutti gli aspetti economici e di preventivo.
Allora, da vera autoimprenditrice quale voglio essere, oltre ad un ” trekking” autogeno mattutino davanti allo specchio, tra il dentifricio e il caffè, prima che inizi la giornata, ho deciso diu affrontare very professional la mia impresa:
- da ieri, insieme al buon Carlock e a Gianyap, frequento un corso per “lavoratori autonomi”;
- mi sono messa a fare preventivi superprofessional per i miei potenziali clienti;
- ho comprato – e come poteva mancare – una borsa nuova.
Tralasciando il punto tre, su cui non c’è bisogno che spenda altre parole, passerei ad esaminare i primi due.
Il corso: un simpatico gruppetto di persone con tante belle idee e che sperano di sentirsi rassicurare circa le possibilità di guadagno di tutti noi, generazione di incerti. Oltre a tanti simpatici trentenni, al corso partecipano anche persone verso i 50/60 che sono stati cannati dal proprio posto di lavoro e che sperano di potersi “riciclare”.
Sono rimasta assolutamente entusiasta delle varie idee imprenditoriali e penso proprio che – in un mondo dove l’incertezza regna sovrana – in un paese che sempre di più assomiglia alla presa in giro di se stesso ( o a una brutta copia di quello che voleva essere), è bello vedere come la fantasia non serva più solo per fare bei sogni notturni, ma anche per inventarsi lavori, fonti di guadagno e soddisfazione personale.
E tra apicoltori, ingegneri con il pallino del fotovoltaico, grafici, informatici e trasportatori, mi sono sentita proprio a mio agio!
E ho potuto, grazie alla lezione, pensare a tutte quelle cose che non calcolo mai quando faccio i preventivi, tipo spese indotte e amenuncoli vari che vanno a influire sul tempo che impiego per fare un progetto e tutto il resto…
Così, presa sul serio l’impresa e dovendo il giorno successivo fare tre diversi preventivi, mi sono messa seriamente a fare una bella analisi dei costi e delle spese e del tempo-formazione, ecc.
E ho cominciato a far lievitare le cifre, che se no lavoro gratis.
Tutto ciò, con la professionalità che mi contraddistingue, ha dato la stura al senso di colpa verso il mondo che mi porto dietro fin dall’infanzia.
E non dico – che come al solito esagererei – che mi è preso un attacco di panico, ma di certo avevo un discreto numero di scimmie sulle spalle che mi vociavano nell’orecchio cose diverse…
Pensavo ai poveri clienti e ribassavo verso il basso la cifra, pensavo al fatto che tra dietologa e natura si sto spendendo un sacco di soldi in cibo e rialzavo, pensavo che in fondo sono appena all’inizio e ribassavo, ma poi una scimmia mi ricordava che presto è il mio anniversario con Tino e vorrei fargli un bel regalo…
Insomma: una vera e propria asta con me stessa e i miei eteronimi matti.
Dopo 2 ore passate a contrattare con tutti, la scimmia filosofa mi ha sussurrato un “incula prima che gli altri inculino te” e ho dato retta a lei, che spero, mi gonfierà il portafoglio.
A quel punto mi è stato chiaro e lampante come un flash di un giappa di fronte alla fontana di Trevi: sono sulla buona strada per diventare un’imprenditrice 😉
A proposito di Imprenditori: ieri sera ho visto “Quando c’era Silvio” di De Aglio e lo consiglio a tutto il globo terracqueo!!!
Insieme a “Viva Zapatero” dovrebbero essere regalati a tutti come breviario pre elettorale.
Lo guardi, ti vergogni di essere italiano, non vedi l’ora che arrivino le elezioni, pensi ad un paese dove emigrare nel caso quel “c’era” si trasformasse in “ci sarà”….