Mobbing

Ne avevo sentito parlare, molti ne scrivono, è successo anche a qualcuno dei miei amici più cari: non avrei mai creduto di diventarne, giorno dopo giorno, una vittima anche io.

Non fino a 6 mesi fa.

In veste di cocopro (che non è una particolare forma di aviaria!) seguo molti progetti e per lo più lavoro da casa, ma 4 mattine alla settimana vado all’ “ufficietto”: una sottospecie di roba cul-turale nata per sostenere e promuovere progetti cul-turali, in accordo con un’altra sottospecie di Istituto cul-turale, popolato da serpi velenose che ai personaggi della Fernanda gli fanno un baffo.

Da 6 mesi la mia vita all’ufficietto è nettamente peggiorata: tutto è iniziato quando io e Motocorsaro (compagno di mille disavventure e collega) abbiamo osato alzare la testa e chiarire il nostro ruolo, per avere rapporti limpidi e sereni e poter lavorare nel modo migliore ai 1000 progetti – spesso anche molto grossi – di cui dovremmo occuparci.

Oinoi quando abbiam creduto che la correttezza e la sincerità pagassero!!!

Poveri tapini, che abbiam pensato che il nostro piccolo mondo fosse popolato di vita intelligente e gentile!!!!

Ci siamo trovati, ogni giorno, a essere defraudati di qualche piccola competenza, di qualche piccola forma di rispetto e a mano a mano siamo arrivati ad oggi, giorno della goccia, passando attraverso maleparole celate da consigli, sottili rimproveri che nascondono ricatti morali e prese di posizione fanciullesche per cui i rimproveri non arrivano nemmeno più direttamente ma facendo astrusi giri di persone per diffondere -il più possibile – il seme della discordia e della sfiducia nei nostri confronti.

Quasi come con vecchiette appena uscite dalla banca con la pensione nella borsetta, veniamo scippati di contatti e lavori e lo si fa con una maestria e cattiveria da lasciare a bocca aperta il vecchio Adolf di germanica memoria.

E piovono paroline di classe e comportamenti maturi da parte di persone che -almeno anagraficamente – dovrebbero aver superato l’età preinfantile.

E come la Sibilla di Cuma, giungono alle nostre orecchie vergini di cotanta rabbia, frasi del tipo “io con te non ci parlo nemmeno, perché tanto ho visto che non mi ascolti” o “non mi far dire cose che non è il caso che dica e tu sai a cosa mi riferisco!!”.

Di fronte alle nostre sollecitazioni a parlare, come un disco rotto i “sai a cosa mi riferisco, non mi fare parlare” suonano come affronti al livello minimo di intelligenza possibile.

Insomma: oggi c’è stata la gocciolina e Panzallaria, dopo aver tentato in tutti i modi, dopo aver parlato in ogni lingua e esserci messa più volte a pigrecomezzi, NON CI STA PIU’!!!!!!!!!

Ho troppi progetti per la testa
Ho troppa dignità personale e rispetto per la mia grassa persona
Ho troppa coscienza di classe per permettere che si giochi così con il lavoro e l’intelligenza di un lavoratore
Sono troppo Scorpione per farmi mettere i piedi in testa

e nutro un inguaribile ottimismo verso il fatto che – sapendo lavorare – troverò altri lavori, magari più vicini ai miei progetti di Web Architecture e web writing…

perché diciamoci la verità: per annichilire il mio spirito mi hanno trasformato in una telefonista (senza nulla togliere alle telefoniste, ma l’ho già fatto per dieci anni all’università, ora basta!!!) e in quella che prende gli appuntamenti per i potenti.

diciamoci la verità: il mio cervello ferve di idee e il tempo è prezioso

diciamoci la verità: per qualche mese, con gli altri lavori posso permettermelo anche economicamente…

E così, ho deciso MI LICENZIO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

E visto che voglion la guerra e io dalla mia c’ho Marte dominante, la guerra avranno.
Mi spiace solo perché ste robe tirano fuori il peggio di noi e procurano quelle brutte sensazioni che non fanno bene all’umore né ai blog come il mio…

Ma sono molto orgogliosa di me.