7 mesi
Oggi la Frollina compie sette mesi.
Sarà il caldo ma mi sento in vena di sdolcinatezze materne. Nel guardare il suo ciuffetto da Pierino la peste che si allunga e il suo sorrisetto sempre più furbetto.
In questi sette mesi ne sono successe di robe. Talmente tante, talmente intense che io non sono più la stessa di prima. Nemmeno Tino lo è.
Lei è arrivata un giorno di inverno che era quasi natale, dopo 3 giorni allucinanti a sperare che si decisesse (o meglio che il mio corpo si decidesse a lasciarla andare…) in un clima di attonita incredulità per il fatto che avesse due braccia, due occhi, una boccuccia, la voglia di tittare e così via.
Tutte cose che ci sembrava incredibile averle fatte noi.
Lei è arrivata e io non so bene cosa ho provato. Non nascondo che ci sono giorni che ripenso a quel 18 dicembre 2006 e mi viene su un po’ di rabbia.
Perché – dicono tutte che sia il contrario – mi ricordo molto bene il dolore lacerante, ma non riesco a ricordare cosa ho provato nell’istante in cui l’ho vista. Questa cosa mi dispiace moltissimo.
Tino dice perforza, che ero svenuta, ma io so che sentivo tutto e che il mio cuore si è fermato che ho chiesto se era viva, se stava bene ma il mio cuore non emetteva sensazioni, come se stesse succedendo ad un altro.
Però poi abbiamo cominciato ad annusarci, a convivere, a conoscerci.
E se all’inizio lei era un animaletto, dormimangiacaca, piano piano ha acquistato coscienza di se’ e di noi.
Non è una mammona la Frollina. Non è di quelle che mi buttano le braccia al collo ed esisto solo io, ma va bene. In fondo era quello che volevo, anche se ci sono volte che desidererei che si attaccasse alla mia gonnella e mi amasse sopra ogni altra cosa, ma questa è la storia delle emozioni ataviche, quelle che ogni tanto escono perdiana! ma che mica dobbiamo esserne sempre fieri…
Ora, dicevo, ha consapevolezze, ha sguardi pieni di curiosità e ogni giorno scopre una cosa nuova. Che figata che deve essere entusiasmarsi per un piccione al parco o per il rumore del giornale tra le mani.
Si, perché frollina ora è come Attila: tutto quel che vede deve essere raso al suolo, deve essere macinato dalle sue manine di fata. Gatti compresi. Cibo compreso. Quotidiani della mamma compresi.
Ma la frollina è anche una sportiva: da tempo ha imparato a girarsi che sembra uno spiedino sulla griglia, sopra sotto sotto sopra in continuazione, ora tenta di gattonare.
Con il risultato di fare il vermicello, stile Gollum in “Il signore degli anelli”.
E se la ride di gusto, ogni tentativo.
Come ride di gusto quando la sottoscritta le canta una scalcinata canzoncina inventata all’istante, mandando sull’arca di Noè animali improbabili, con nomi assurdi e dalle fattezze mostruose.
Se la ride forse perché sono talmente intonata che alle medie il prof. di musica mi mandava a giocare a carte con i bidelli in corridoio, dicendo che facevo stonare tutta la classe durante le cantate collettive.
Se la ride perché alla frollina le piace la vita; le piace il mondo che per lei è ancora bello e puro, tanto bello e puro che ci sono volte che ho brividi nel pensare a come sarà raccontarle la verità senza che le produca un trauma.
Ora poi la frollina se la chiacchiera alla grande. Prova le dentali: da-da-da, ta-ta-ta.
Io la guardo e le ripeto mam-ma all’infinito, nella speranza che sia la sua prima parola.
Mia suocera la guarda e le ripete non-na all’infinito, nella speranza che sia la sua prima parola.
La bimba ci guarda e pensa che siamo tutte sciroccate, nonna e mamma messe insieme e che la sua prima parola sarà supercalifragilisticoespiralidoso, così ci frega entrambe.
Quando siamo in giro, in molti fanno i complimenti alla frollina. Allora lei si rigira vezzosa sul passeggino, studiando la persona che ha di fronte e decidendo in che modo sorridere per conquistarne i favori.
La amo molto la mia frollina.
Anche quando non dorme. Anche quando dovrei lavorare e lei spacca le balle a più non posso. Anche quando vorrei uscire con Tino ma lei è a letto che ronfa e allora niente vita sociale, un po’ di pazienza e poi si vedrà.
La amo molto.
Mi ha occupato tutti gli interstizi della mente.
Non sono stati 7 mesi tutti belli da Mulino Bianco eh? avere un figlio non è facile, avere un figlio è una grossa responsabilità.
Anche civile. Anche nei confronti del resto del mondo.
E a volte ci cachiamo sotto Tino ed io. ci chiediamo se ce la faremo, se siamo pronti ad un compito così grande.
Poi la guardiamo.
E ci proviamo.
Auguri piccolo biscottino dolce…
Ma che dolce che sei!
Auguroni frollina, da parte mia e della vitellina che oggi è giunta all’importante traguardo dei due anni….
….
…..e, per inciso, io ancora me la faccio sotto dalla paura di non essere all’altezza….
Besos!
Auguri alla tua frollina … e auguri a voi genitori, perchè è vero, avere un figlio è una grande responsabilità … anch’io osservo il mio cucciolo crescere e conquistare tappe importanti … e mi chiedo se ce la farò, se ce la faremo … io mi chiedo anche se riuscirà a staccarsi da me … perchè il mio ometto (sarà perchè è maschietto???) è un mammone … se nei paraggi ci sono io esisto solo io … non ne vuo,e sapere di papà, nonne , nonni … potesse cascare il mondo … vuole mamma per ogni cosa … e un po’ questa cosa mi spaventa …
Ancora tanti auguri …
Che bello quello che dici.
Auguri per la tua Frollina, auguri a voi due.
Ti abbraccio e ti sono vicina,
Alessandra
Ma Panza mica c’e’e niente di male ad avere sdolcinatezze materne..ll mio blog e’ diventato una fabbrica di marzapane grazie a mia figlia.
Comunque dici che Silvia non e’ mammona. Aspetta due mesi e poi vedrai come ti dimostrera’ il suo affetto.
E’ bello cosa scrivi di tua figlia, e allora viva la splendida Frollina e i suoi 7 mesi. Viva Frolli!!
BaciONIONIONI
Oggi è giorno di mesiversari, anche il mio topolino compie oggi 14 mesi e comincia adesso a diventare mammone, quindi consolati, c’è ancora tempo!
Mi ritrovo in pieno nelle tue parole, quando dici che la frollina ti riempie ogni spazio della mente…
Non ho nessun ricordo nemmeno io di quando me l’hanno messo tra le braccia (ed a differenza tua ci ho messo 3 ore!) e mi dispiace perché è un tassello che per sempre mi mancherà. Però quando adesso lo guardo giocare e ripenso a quando mi stava a ranocchia sul petto, al suo primo sorriso.., mi si gonfia talmente il cuore che chissenefrega se mi sono distratta un’attimo (avevo tutte le attenuanti del caso!), da allora so di non essermi distratta mai più!
Auguri a te e alla tua frollina!
che bello quello che hai scritto fra: mi hai fatto commuovere… a dopo finalmente…
baci
silvia 🙂
Hai proprio ragione Panz… e l’amore che dici di provare è quell’amore puro, che si prova per poche persone nella vita.
Anch’io, come te, amo la mia Ciappina e anche se pure lei non è una gran mammona ho comunque la sensazione che lei sappia che io per lei ci sono, sempre e comunque, a difenderla quando ne ha veramente bisogno e ad abbracciarla e baciarla anche quando non ne vuole mezza! Che miracolo un bimbo, non credi?
Ci proveremo (senza sentirci all’altezza) per tutta la vita. E penso che sia un bene, perché le persone che si sentono troppo all’altezza poi fanno danni inenarrabili.
Leggendoti, provo le stesse sensazioni di un anno fa. Che, per certi versi, sono le stesse di ora. E, per altri versi, mi fanno molta tenerezza, perché le mie supposizioni (soprattutto quelle negative) si sono rivelate completamente sbagliate.
Se penso che tra qualche mese poi arriverà qualcun altro a scardinare anche le poche certezze che mi sono rimaste… insomma, essere mamma è un’avventura che neanche Indiana Jones!
Bacione
Chiara
Dopo 33 anni rivedo con commozione il mio ” Frollino “( !!! )
…….Baci , Giusi
Mamma mia, sembra ieri quando vi leggevo pensando che pesci avrei pigliato quando mi sarei trovata la piccola in braccio (io i bambini in braccio non li sapevo neanche prendere). E adesso eccoci qui lanciati, voi sempre quel pezzetto più avanti che mi incoraggia per il dopo. Se ripenso a quando Meryem è nata, al momento in cui l’ho vista lunga lunga sgusciare fuori, ricordo solo una strana lucidità e la sorpresa di vederla così composta, rosea. E la tenerezza infinita, che provo ancora, quando l’ho vista sbracarsi beata tra le braccia di suo padre. Non siamo più gli stessi, è vero. Magari abbiamo più occhiaie… E quando ti pare di aver capito la fase in cui ti trovi, lei scatta alla successiva e ti lascia lì come un cretino. Ma poi la vedi dormire con la manina ripiegata sotto il mento e il broncetto e non ti importa più tanto di capire. Te la guardi e basta. Mi pareva giusto unirmiagli sbrodolamenti… 🙂 Chiara romana
“E a volte ci cachiamo sotto Tino ed io. ci chiediamo se ce la faremo, se siamo pronti ad un compito così grande.
Poi la guardiamo.
E ci proviamo.”
Ti cito amica cara perchè leggendo queste tue frasi
mi sono identificata in un modo di “prendere le cose”, caldo, umano e rilassato che non ho e a cui aspiro molto.
Io non ho una frolla che non dorme o che dorme o che mi limita e mi cambia la vita e nemmeno la responsabilità di avere una frolla da crescere. ma sai bene che a volte (quasi sempre) mi chiedo comunque se ce la farò e mi caco sotto quasi tutti i giorni…
Bhè, leggere in questo preciso attimo della mia vita quel tuo “ci proviamo” mi ha allargato il cuore. e se è anche per un attimo è importante.
Bacixx
no, non è facile per niente avere un figlio, ma è anche la cosa più grande che ti possa succedere nella vita.
ce la si fa a far crescere i nostri figli, a patto che accettiamo di crescere con loro, secondo me…
auguri piccola Frollina!
🙂 non voglio aggiungere altro!