La fisarmonica
A volte tento di concentrarmi sui perché io sia ingrassata così – sui come non ho molti dubbi – e ripercorro all’indietro la mia vita.
Quando ero giovane (diciamo più giovane di adesso ;-)) ero una sportiva: facevo sport agonistico (ma non vi dirò quale perché chi mi conosce non ci crederebbe a vedermi ora, rinchiusa in questo corpo da intellettuale sfigata). Insomma, quando facevo questo sport stavo molto attenta e cercavo di mantenermi abbastanza in forma. A onor del vero non sono mai stata l’acciughina, ma i muscoli proporzionati e lo stomaco piatto si confacevano al mio corpo massiccio ma armonico.
Poi, quando ho smesso di fare questo sport, e forse un giorno vi racconterò il perché – e visto che non è una storia tutta allegra non è detto – ho cominciato a inciccionirmi; diciamo che continuavo a mangiare come una che si allena tutte le sere, mentre l’unica cosa che facevo alla sera era uscire con gli amici. Ho cominciato a fumare: che prima era assolutamente vietato, ho cominciato a bere alcolici: che non sapevo nemmeno cosa fossero e a 19 anni ho fatto il battesimo del caffè, grazie alla mia amica Sammy – nota donna da bar – che tra una lezione e l’altra dell’Università mi portava a prendere il caffettino condito con chiacchera.
Mangia che ti rimangia, tra un bombolone alla crema e un piatto di maccheroni al ragù, a 18 anni mi sono trovata, per la prima volta, che non entravo più nei vestiti.
Allora alla mia vita urgevano cambiamenti: la scuola era finita, facevo l’università ma non ero mica tanto convinta della facoltà che avevo scelto e frequentavo un ragazzo con cui in comune avevamo solo la zona di residenza.
E così spinta al cambiamento, inconsapevole di tutte le cose che mi sarebbero successe tra l’estate del 1993 e il 1994, decisi di dimagrire.
Fu una faticaccia, ma dopo 2 mesi avevo perso 15 kg.
Chi è dimagrito lo sa, quando ti succede ti sembra che il mondo sia ai tuoi piedi e ripeti a te stesso che non ricadrai mai più nel gorgo del cibo e che, col senno del poi, non avresti mai mangiato con tanta leggerezza tutta quella cioccolata solo per l’ansia del primo esame e bla bla bla.
Dopo essere dimagrita la mia vita è cambiata: non credo che il dimagrimento sia stato la causa dei cambiamenti, ma di sicuro ha agevolato certe cose che dovevano succedere e che ho fatto succedere. Ho cambiato facoltà, ho lasciato il moroso più noioso che abbia mai avuto e mi sono trasferita a vivere in città.
Gli anni sono passati e piano, piano, non appena la fiducia nel mio corpo e nella mia vita ha ripreso quota, anche la mia panza ha ripreso a crescere; è facile dimenticarsi dei momenti di insoddisfazione passati e l’errore più clamoroso che si possa fare è sentirsi forti e onnipotenti di fronte ad un problema che si ritiene superato.
Nel 2000 finalmente ho deciso di nuovo di dimagrire: il ragazzo era un altro. Lui mi faceva impazzire e angosciare su problemi inesistenti e abitavo con la mia ex amica Laforgue (magari un giorno vi racconto anche la storia della crudele Laforgue ;-)) che cominciava a diventare più ex che amica…
In quell’occasione, la spinta a dimagrire di nuovo arrivò come un’illuminazione sulla via di Damasco, fu un messaggio notturno portatotomi sulle ali dei sogni.
Mi svegliai un mattino ed ero a dieta.
Dato che stavo terminando gli esami all’università, nella facoltà in cui poi mi sarei laureata, passavo molto tempo in casa a studiare. La soluzione più semplice per dimagrire fu semplicemente smettere di mangiare.
In 2 mesi persi: 18 Kg, l’amica Laforgue, una casa e il fidanzato angosciosoossessivobugiardo che mi ero trovata.
Iniziò un’estate me-ra-vi-glio-sa!!!!!!!!!!!
Tra acrobazie sessuali con buddisti e modenesi ( e non ricordo chi tra questi, per cultura, esercitasse i riti più strani ;-)) e vacanze all’insegna del “io devo vivere il momento, ho 27 anni che cazzi!!!!!!!!!” vissi veramente un bel periodo.
Andai ad abitare da sola – ma anche questa è un’altra storia in cui c’entrano i panni sporchi che non ho voglia di lavare – e intrapresi una delle imprese più esaltanti della mia giovane vita: la tesi di laurea.
Poi ho conosciuto Tino, il mio attuale compagno, ci siamo presto amati (presto si fa per dire, visto che per un motivo o per l’altro ci si conosceva già da 13 anni – ma, come avrete capito, anche questa è un’altra storia) e abbiamo cominciato a vivere prima insieme senza star nella stessa casa, poi insieme ma in città diverse e finalmente insieme sotto lo stesso tetto.
Tino, lo so, mi ama anche così, cicciona e simpatica, lunatica e chiaccherona. A Tino piace mangiare quasi più che a me. E allora, cosa c’è di meglio di un bombolone, una pizza di Pino, un colapranzo ed un gelato? Mettici tutti questi ingredienti ed il gioco è presto fatto: sono di nuovo al punto di partenza, neanche abitassi nel Monopoli e pescassi la carta degli “Imprevisti”.
Ora: perché???
Perché trovo così attraente vivere la vita come se fossi una fisarmonica alla maniera di Casadei?
Non ho risposte a questa domanda, ma di sicuro nella mia testolina bacata c’è qualcosa, una sorta di istinto alla messa alla prova continua, che mi sottopone alla necessaria constatazione che devo sempre avere qualcosa da cambiare, da modificare, da migliorare.
Di sicuro, la mia fisarmonica va di pari passo con la mia ansia di scandire il tempo e i ricordi, di sancire inizio e fine delle cose, di imporre cambiamenti negativi e positivi alla mia vita.
Ora, in questa fase, nel perchè io voglia dimagrire, di certo c’è di mezzo l’orologio biologico che fa tictactictac senza soluzione di continuità e la voglia di fare, finalmente, il lavoro che mi piace.
Di certo le componenti sono tante, ma non ho più voglia, se ce la farò, di ripescare, magari tra 2 anni, la carta degli “Imprevisti” .
Ma come si fa a rimanere magri? Qualcuno di voi conosce il segreto per non ingrassare? c’è una pillolina per rimanere coscienti davanti alla bilancia?
Ma come fate a rinunciare ad un piatto di tagliatelle?…e non venitemi a dire che non ci rinunciate, che voi avete un metabolismo veloce e che mangiate come maiali senza mettere su un etto perchè NON LO ACCETTO!!!!!!!!!!!
A tal proposito ringrazio calorosamente il buon Capitan Carlok e i suoi spaziali consigli e l’amica P.M. inurbata dalla Calabria che hanno preso a cuore questo blog e la fisarmonica che lo gestisce, dispensando considerazioni che…quasi quasi non sto a spendere i soldi per un dietologo vero 😉
Io ho un unico suggerimento: mandalo a cagare sto dietologo e parti per un’isola dove non ci sono pizzerie, gelatai e chioschi con magnifiche tentazioni!
Lì oltre a perdere peso, potrai praticare sport e tutte le altre cosucce a cui tieni tanto, senza alcuna frustrazione e solo coltivando l’io di cui vai tanto fiera!
Feel free darling, I love you
un tuo spasimante di vecchia data
ps: i dietologi sono quegli strani personaggi che indicandoti una via da seguire per tornare nei panni di un tempo, ti consigliano sempre dei percorsi che, una volta intrapresi, in una maniera o nell’altra, fanno molto peggio della ciccia, istigando nella sventurata che passa sotto le sue grinfie, sensi di colpa, manie di persecuzione, miraggi e soprattutto l’inizio di nuovi e maggiori vizi ben peggiori di quelli alimentari!