10 luglio 1992
La memoria della perdita, quella no che non sfuma. Passano gli anni ma rimane inalterata, lo sai e ormai non la temi più.
Ciò che sfuma – e ne ho terrore – sono i ricordi delle cose, delle azioni, dei sorrisi e delle consuetudini.
E allora penso a dove ritorni tu, dopo 15 anni che sembrano briciole lunghissime.
Rimani nel momento in cui inspiro profondamente e mi tuffo. Acqua intorno a me e calma. Nuoto, nuoto e la calma arriva, arriva la fiducia nella vita e nei progetti.
Rimani quando devo prendere delle decisioni importanti e penso al tuo sorriso, alla tua maglietta arancione e a quando mi incitavi a “fare del mio meglio”.
Rimani quando parto e salgo in macchina per andare a vedere posti nuovi e ripenso a quando cantavo in giapponese sul tuo pulmino e tu mi riprendevi ma in realtà ti piaceva questa assurda consuetudine di ragazzina.
Rimani tutte le volte che vorrei piangere e invece rido e mi rido addosso.
Perchè voi altri che non ci siete più non rimanete nelle lacrime ma nelle risate.
Mi avete lasciato quelle: risate per la vita e nella vita.
Come alcune che facevamo insieme, dietro alla piscina, d’estate.
Rimani nella disciplina e nell’amicizia, nel profondo valore dell’amicizia che non è fatto di parole vuote ma di cose piene, di fatti e di responsabilità comune e condivisa.
Rimani negli insegnamenti; quelli che voglio lasciare a mia figlia.
Rimani anche in lei, quando beve tutta l’acqua del mare e della piscina e ride, ride di gusto che l’acqua non fa male, veniamo da lì e lì torneremo.
Non rimani nel ricordo di quel dieciluglio in cui te ne andasti per sempre. No, lì non ti voglio far rimanere, da lì fuggi, voli via, in mezzo agli eroi dell’Olimpo, quelli che muoiono giovani perché gli dei li vogliono accanto.
Non rimani nemmeno nelle lacrime che ogni tanto piango la sera pensando a te e a lei.
Perché la memoria della perdita, quella me la ricordo, quella non passa.
Ma questa storia se vorrà, ve la racconterà il mio cuscino.
Io racconto le risate; quelle che mi hai insegnato tu: maestro, allenatore, amico, padre.
Ad memoriam di Pluma
Agli eroi dell’Olimpo e tutti quelli che sono con loro, che ci hanno lasciato troppo presto, a tutti i dieci di luglio, alle cose che rimangono dentro e che ridono dentro, anche quando le lacrime vorrebbero scorrere fuori. Grazie Panz per questi pensieri 🙂
sorrido nel leggere Pluma e mi vergogno un po’ nel farlo, pensando che si tratta di una persona così importante che non c’è più nella tua vita. ci penso su un attimo e poi sorrido di nuovo. c’è eccome nella tua vita, c’è proprio nel nome che gli dai. c’è nel tuo di sorriso, nelle tue di risate, riempie di sè questo tuo blog. così pieno di levità e di allegria e di vita.
ciao panz 🙂
Credo che in un altro post hai parlato di questa persona specialissima per te…E anche io faccio un sorriso in sua memoria, perchè sappia quanto è stato importante e quanti sorrisi regala, anche a chi non lo ha conosciuto…
Malinconica Panzallaria,
sono passata a salutare te e la tua formidabile famiglia….chissà quante sbrodolate mi sono persa….ma recupero, ho voglia di sapere tutto. Intanto vi abbraccio, se non vi dispiace…..a me per niente!!!