Dei cambiamenti settembrini: il lavoro mio e quello di frollina
La frollina ama molto la scuola materna. Le piacciono i bambini, le piacciono le maestre. Arriviamo davanti alla sua classe e non mi dà nemmeno il tempo di toglierle il giacchetto. Entra in classe sparata urlando entusiasta: “bambini, bambini, MaLta, MaLta??!!!!” per segnalare la sua presenza.
Quando la vado a prendere dobbiamo sempre contrattare perché non vorrebbe mai uscire e dopo ce ne andiamo al parco che in questi giorni è più popoloso di Calcutta e ci sono quasi sempre anche i suoi compagni di classe.
Ieri per dire, tanti erano i bambini, sono rimasta circa un quarto d’ora di fianco a una topina che giocava con il cavalluccio, credendo che fosse mia figlia.
Che nel frattempo cercava di convincere un bambino di 7 anni a lasciarle il posto sull’altalena, dall’altra parte del giardino.
L’unica cosa che proprio Frollina non capisce è perché debba fare la nanna pomeridiana a scuola. Assoluta novità per lei, proprio non le va giù.
La mattina mi prende da parte per dirmi che le piace andare alla materna, per carità, ma che la nanna la farebbe volentieri a casa, che lei c’ha un letto così bello che è un peccato dover dormire sulle brandine!
A me si apre un po’ il cuore. Che lo so che a scuola non è la stessa cosa ma proprio non si può fare diverso. Dal primo ottobre io uscirò dall’ufficio alle 15.30 circa, per cui lei deve adeguarsi.
Mi si apre il cuore perché diciamolo, non è che poi abbia mai imposto nulla a mia figlia e su tante cose, senza viziarla, cerco sempre il modo di venire incontro alle sue esigenze, ma su questo non c’è alternativa. E ci ho pensato, che è la prima volta che dovrà abituarsi a qualcosa che non le piace.
Ma poi la cosa bella di frollina è che lei prende tutto con una solarità e un ottimismo invidiabile e se le spieghi per bene una cosa, se la fa andare poi bene e ci trova anche qualcosa di positivo, tipo il fatto che può giocare con il suo nuovo amico FacciaSimpatica.
Come dicevo, si avvicina il mio primo giorno di lavoro da WCM e alla fine, sono davvero molto CONTENT di iniziare.
Oggi sono stata nell’ufficio che condividerò con il mio capo e sono venuti fuori dei progetti e delle cose che proprio mi entusiasmano. E in fondo c’ho anche quella voglia di tornare a fare la vita dell’ufficio, con i colleghi, gli orari e tutto il resto. E con la possibilità, ogni tanto, di chiudere con il lavoro quando torno a casa e sto con mia figlia. Ovviamente, trattandosi di un contratto di 1 anno, non taglierò i ponti con tutte le altre mie attività e cercherò di gestire tutto, ma certamente alcune cose dovranno per forza essere abbandonate.
Ma va bene così. Il mio status di precaria “dentro” si bea all’idea di imparare nuove cose, accettare nuove sfide e non sapere quale sarà il domani. Perché se ho imparato una cosa, da questa situazione, da questi anni di alti e bassi e bassi e alti è che se uno si mette in gioco, se si ha voglia di imparare e inventare e studiare, le occasioni poi si trovano e se non si trovano, si fanno.
è questo che ti dicevo quando ti scrissi, ormai due anni or sono (pensa tu!) la mail in cui ti dicevo di non mollare…su queste cose ho sempre ragione..e tu ne sei la prova! perchè sei brava e onesta e sei..beh sei UNICA!
in bocca al lupo per tutto e continua a scrivere sul tuo blog eh!
accetto il tuo insegnamento con umiltà e con un sorriso: hai perfettamente ragione 🙂
anch’io la penso come te… anch’io precaria dentro e fuori! forse un altro lato bello di essere precarie è che, quando alla fine di un periodo un’attività si chiude, si è più propense a fare riflessioni su quello che è stato fatto e così non si perde niente della crescita personale che si fa.. non che questo non lo faccia anche chi ha situazioni più stabili ma magari viene più facile per chi sa che quello che ha fatto si è concluso e si passa ad altro. non so se mi spiego…
Sottoscrivo in pieno l’ultima frase! E poi che dolce la tua frollina!
Sto facendo il conto alla rovescia per te e il tuo content-job! Il primo ott vero?
la nanna alla materna è un po’ una pippa anche Emma si è sempre ribellata, andava sulla branda e non dormiva. Dopo un po’ di mesi è stata “promossa” a dama di compagnia dell’altra maestra che nel frattempo faceva altro. Emma disegnava ed era più felice.
Non voglio gufare, spero che Froll nei prossimi mesi faccia dei bei pisoli.
Baci p
sono così contenta di questi cambiamenti così positivi! sei stata una grande, sei uscita da un periodaccio con una grandissima forza di volontà e tutte queste novità che stanno entrando nella tua vita non sono altro che il risultato dei tuoi sforzi
Un abbraccio grande
fra
PS anche io odiavo la nanna pomeridaina all’asilo ;D
Ma non riesci a farla dormire alle 16 a casa ? a aprte la parentesi consiglio del cavolo , sono contentissima per la vostra nuova vita , evviva la precarietà se ci permette di ricominciare da capo …Ely