Biancaneve sotto il nano
C’era una volta una bellissima diciottenne di nome Naomi Felicita che tutti chiamavano Biancaneve perché nessuno sapeva quale fosse il nome e quale il cognome e così era decisamente più facile. Naomi Felicita detta Biancaneve aveva una matrigna di nome Veronica che era sposata con il Re più potente del Reame, il quale la riempiva di regali e attenzioni. Quando Naomi Biancaneve crebbe divenne però bellissima e al Re gli fece subito molto gola, tanto che una mattina, al solito consulto regale dello specchio, la regina si rese conto che aveva le zampe di gallina sotto gli occhi, il lifting non reggeva più e Bianca era più figa. Decise allora di allontanarla dal Reame, per paura di perdere il potente Re del regno del Biscione e mandarla in esilio grazie alla pubblicazione di una lettera su un quotidiano.
Tutto questo perché lo staffiere era già in carcere e non poteva condurre la giovine a morte nel bosco.
Fu proprio nel bosco che riparò la Nostra fighissima eroina. Si ritrovò in balia della foresta e dei venti e di un clima freddo e solo quando intravide una casetta bassa, illuminata a giorno, si sentì in salvo. Bussò a lungo alla porticina e nessuno venne ad aprirle, così decise di entrare lo stesso. Si accomodò in un salottino con sette poltroncine e mangiò sette panini sul tavolo (erano hamburger, per essere precisi) e poi bevve da sette bicchierini di champagnino.
Un po’ brilla ma satolla, stava per dirigersi a dormire su uno dei sette lettini quando rientrò uno dei nani. Si trattava di Berluscolo, il nano mentitore. Esso era un gran bugiardone, dal colorito arancione e l’aspetto paterno. Berluscolo accolse con entusiasmo la giovane e succulenta Biancaneve nella sua magione. Prima di condurla nella stanza da letto le mostrò le diapo del suo ultimo viaggio negli States dal gigante giovane e abbronzato e poi tirò fuori anche un grande classico: la collezione di farfalle. Tutte d’oro. Tempestate di diamanti.
Biancaneve che era una tontolona e le avevano detto che a far la gnocca ci si guadagna sempre, era davvero ammaliata da cotanto lusso e rispetto e quando lui le propose di adottarla, lei lo guardò amorevole e gli disse: “ma allora tu sarai il mio papi…che bello!”
Berluscolo, che era appunto un nano mentitore, si sfregò le mani, sfoderò un sorriso a 104 denti e poi pregò la giovine di accomodarsi in camera da letto:
“tu sali pure” proferì paterno “aspettami sul lettuccio che mi ha regalato Putin, famoso elfo della steppa russa, io vado a togliermi un attimo il fondo tinta e poi arrivo”.
Fu a quel punto che l’idillio venne interrotto da Bondolo, nano poeta, il quale voleva a tutti i costi solazzar Berluscolo e Biancaneve con versi nobili e leggiadri.
Nello stesso momento arrivò anche Veronica, la perfida matrigna, la quale voleva fare il culo a Biancaneve. Fece irruzione nella casetta dei nani e si rese conto che Berluscolo altri non era che il potente Re, suo consorte, solo che in quel contesto non si metteva le scarpe tacco 15 che ella stessa gli aveva regalato.
La cosa la fece regalmente imputtanire. Sul lettuccio di Putin ci avrebbe dovuto tromb…ehm dormire lei e le sue chiappe sovrane., mica quella sciacquetta di Biancaneve!
Trò fuori dalla sua cesta un biscione malvagio il quale andò a mordere la giovane gnocchetta di paese e la addormentò ben bene e poi guardò nelle palle degli occhi Berluscolo Re e ci disse:
“se non vuoi che sveli il tuo segreto, mio Prode Signore, mi devi costruire Milano 3 e anche 4 e devi radere al suolo questa fottuta casetta e tutto il bosco che ci sta intorno, se no ti sputtano con elfi, fatine e gnometti del bosco!”.
Berluscolo allora si convinse, lasciò dormire Biancaneve sul lettuccio di Putin, edificò ciò che la moglie chiedeva e rase al suolo il Regno delle fiabe.
Che tanto, con lui al potere, mica ce n’era bisogno.
ogni tempo ha la sua fiaba ma Questa non ci stanchiamo mai di ascoltarla…(o meglio magari saremmo anche stufi ma a quanto pare ci tocca almeno per un’altra legislatura)
FAVOLosa.
questa è la favola più bella e realistica che abbia mai letto! 😀
complimentissimi!
la cosa triste è che questa favola è la realtà in cui viviamo
bacio
fra
E vabbè… qui ti sei superata! Le folle gridano al capolavoro letterario!! 😀
Assolutamente irresistibile !
Ho ancora nelle orecchie l’appassionata lettura della stesura originale di tale epico copione e sono ancora in preda alle piccole perdite da risate (per usare un francesismo) scompisciate.
Da antologia letteraria.
dopo che vi avrò detto come mi è venuta l’ispirazione, credo che mi farete internare: ieri sera spettacolo per piccini a cui abbiamo entusiasticamente aderito. Era la storia di Biancaneve e a vedere i nani e le tinte “degradanti” con cui è dipinta quella sciacquetta, ho pensato che davvero c’erano tante cose in comune con le favole attuali 😉
mi è tra l’altro giunta telefonata da Bondolo che ci tiene a puntualizzare che lui di padre è nano, ma di mamma Barbapapà. Per quello la riconoscibile forma a pera.
Diamo a cesare quel che è di cesare!
😉
MERAVIGLIOSA. Da pubblicare.
Però povero berluscolo, almeno potevi dargli la soddisfazioni di farci qualcosina con la biancaneve!
condivido, povero berluscolo che non ha colto quel fior fiore di biancaneve…povero povero…chissà come ci sarà stato male…!
bellissima!!!! brava! brava!
/graz
Questa favola è, come ogni favola che si rispetti, spaventosa e bellissima 😉