A volte ritorna: il lavoro
Il fatto di avere una specie di lavoro che mi consentirà di guadagnare una specie di stipendio tutti i mesi mi fa davvero strano. Lo giuro.
Mi fa strano pensare di nuovo a me come professionista a cui gli altri debbano dare fiducia.
Mi fa strano perché – come molte persone della mia generazione e donne della mia età che hanno messo in mezzo un figlio – sono abituata davvero male.
Mi fa strano se mi guardo indietro. Non più tardi di 5 mesi fa mi sentivo professionalmente finita e forse – proprio perché mi sentivo così – tutto ha cominciato di nuovo a girare. Perché il lavoro, l’ho scoperto in questo frangente, è come l’amore vero: arriva quando meno te lo aspetti.
Gli ultimi tre anni sono stati molto duri. Una che scopre di essere incinta 3 giorni dopo essersi licenziata da un posto sicuro per mettersi in proprio non brilla certo di tempismo. Non è facile procacciarsi clienti, investire sul futuro professionale quando la tua vita – lo sai per certo – sta per cambiare radicalmente.
E’ una questione psicologica. E poi ci sono gli altri. Quelli che ti guardano e vedono solo che sei una mamma.
Negli ultimi tre anni ho mendicato al mio non marito: che c’erano dei giorni che non avevo nemmeno i soldi per fare la spesa. Ho fatto prestiti per pagare le tasse e mi sono ritrovata spesso con il conto corrente vuoto. Una volta ero in vacanza. Incinta. In vacanza in Puglia con Adele. Cercavo di prelevare soldi dal bancomat e lui mi risputava, impietoso, la carta.
Senza elargire nemmeno un euro per piangere.
E’ stata la prima volta che mi sono sentita in balia dell’incertezza e della consapevolezza di non essere indipendente. Io che c’avevo 19 anni quando ho iniziato a guadagnarmi la pagnotta. Ci sono stati giorni, prima e dopo la nascita di frollina che mi sentivo terribilmente inadeguata. Le altre donne nella mia situazione riprendevano a lavorare mentre io no. Mi inventavo progetti, campavo di piccole cose e perdevo pezzi di autostima. C’erano delle volte che dicevo bugie a chi incontravo. Tipo che stavo andando a lavorare. Giusto perché a 35 anni essere in mezzo alla strada a bighellonare mi faceva brutto, mi sentivo sempre in colpa verso il mondo, verso Tino che sgobbava e verso mia figlia e tutto il resto della genìa.
La seconda volta che non ci ho avuto i soldi ero al supermercato. Con la spesa fatta. Al momento di pagare.
Ho dovuto lasciare tutto alla commessa che mi guardava pietosa e anche un po’ beffarda. O forse erano solo le lacrime che urlavano per scendere a farmelo credere.
Mi sono poi abituata a non avere un soldo, a non comprare i vestiti e nemmeno le biro – che sono sempre stata una mia fissa – e a bighellonare in mezzo alla settimana. Che poi diciamolo, pur di lavorare l’ho sempre fatto anche gratis per cui era anche peggio.
Mi sentivo talmente male a non avere un obiettivo professionale che mi inventavo lavori e li facevo. Li facevo anche bene. Solo che non venivo pagata.
Poi ho deciso di chiudere la partita iva. Ho deciso che doveva iniziare un nuovo capitolo. Che avrei cercato un lavoro qualunque con il 2009. Senza patemi.
E proprio quando non ci speravo più, come succede nei romanzi rosa, ecco che è spuntato una specie di lavoro e ora avrò delle entrate fisse per fare cose che mi piacciono e farle da casa mia, per lo più.
E sapete cos’è la cosa più strana? Che tra tutte le cose che ho pensato che potremo di nuovo permetterci ce n’è una in particolare a cui non pensavo avrei pensato.
Voglio andare dal parrucchiere.
Voglio rifarmi il look
Proprio ora
Ora che una nuova malattia della pelle si sta mangiando le mie mani e – ve lo dico – non me ne frega niente. Che faccia pure. Che si prenda pure lo spazio che vuole.
Fa meno male dell’anno scorso, per il momento. E mi accontento di questo.
Ho pensato che se c’ho i capelli in ordine non sembrerò più una befana con le mani di sasso (adesso dalla donna rettile mi sto trasformando in donna di sasso che questa roba è così spessa che potrei dare pugni al muro senza sentire alcun dolore!) ma una bella gnocca con le mani di sasso.
E se devo proprio scegliere….
Francy, che bello..non sai come sono felice per te. E che ci frega delle mani di sasso, meglio, se devi tirare qualche cartone per strada a qualche sciuretta scocciatrice non ti farai neppure male. W il nuovo look, w i nuovi capelli! E’ l’inizio di una nuova esaltatnte era, ed è giusto celebrarla. Congratulazioni!!!!!
Dai panz corri dal parrucchiere che son curiosa di vederti new look 😉 …scherzi a parte son contenta del tuo rinnovamento , in bocca al lupo per il nuovo lavoro
Cara Frò, sono proprio felice per te!! In bocca al lupo!
Un bacione
Che bello, allora siete poi andati a Trieste! Grazie per l’energia che emana ‘sto post: fa bene alla salute
E brava Panz! Siam tutte con te! Un abbraccio, ciao!
la vita ci sorprende quando meno ce lo aspettiamo. e il bello è proprio questo. un abbraccio
Ma com’è strana sta cosa… Io leggevo e per un attimo ho sentito di volerti bene, e sono stata contenta che te ne saresti andata dal parrucchiere… che poi non è una cosa importante, che se ne può fare anche a meno, ma sono stata proprio felice che non ne avresti fatto a meno.
E questa storia del lavoro poi… insomma, la specie di lavoro… Mi sono sentita felice perché siamo in un mondo in cui qualcuno in gamba ancora lo trova una specie di lavoro, invece che perderlo…
La cosa fantastica è che continui a trasformarti da un supereroe all’altro… da Donnarettile a Manodisasso… È fichissimo! Prima o poi ti toccherà Wonder Woman!
ciao panz…. mi è piaciuto molto questo post, è positivo. Prenditi tutto ciò che hai tralasciato in questo periodo…. te lo meriti! un abbraccio forte .. Wasperina
sei una donna tenace e per questo hai tutta la mia ammirazione. Ammiro chi cade e poi si rialza, più forte di prima!
Insomma, con il look rifatto potresti essere una dei fantastici 4 (che diventerebbero 5)! 😉
Be’, ora che sono finalmente ripassata di qui, non farò passare più tanto tempo per rileggerti, avevo dimenticato quanto riesci a dire in modo divertente e vero cose anche difficili da dire.
E frollina è bellissima! 🙂
Tutte le cose belle che ti stanno arrivando te le sei ampiamente meritato (ed era ora!)
vai e fai le foto…e già che ci sei compra anche un bel lucidalabbra,magari rosso e luccicante…e vedrai che pacchia,andar in giro tutta nuova e bella!
fai le foto..giura!
baci
allora spero di poterti incontrare presto qui a bologna
con il nuovo luk e tutta questa bella energia che ti ballonzola intorno
anche io ho avuto in passato una malattia che mi invaso la pelle delle mani
capisco la sensazione
la pelle è il nostro contatto col mondo, il nostro biglietto da visita e il nostro guscio
quando è minata, e quando lo è in una maniera VISIBILE al resto del mondo, ti senti persa e incazzata ecerchi rifugio e la gente che ti guarda
in questi mesi i miei bonnie & clide personali (corpo e mente) hanno deciso di risparmiarmi dermatologicamente e di trovare un nuovo modo per farmi capire che sono una dannata inadeguata e che ho problemi a gestire lo stress e a relazionarmi
ora si sono dedicati ai muscoli, con dolori muscolari intensi e continui, diffusi ovunque e interminabili, sono ormai mesi che non mi danno tregua
e ci sono giorni come oggi che vorrei solo gettare la spugna e smettere di combatterci contro e accettare il dolore, chiudermi in casa e non vedere nessuno.
scusami, non volevo essere negativa, mi è scappato
tantissimi salti di gioia per il tuo lavoro
(ueh, ti capisco veramente tanto pure su quello!)
e brava, non ti sei fermata, bravissima!!!
francesca
Dillo a me che per arrivare alla fine del mese faccio salti mortali…
Oh, in bocca al lupo per il nuovo lavoro! 😉
sto cercando lavoro!!!m’interesserebbe sapere come hai iniziato a lavorare su internet ! SE MI PUOI DARE QUALCHE DRITTA ! MI FARESTI CONTENTA!
buona serata
Pucc@m