Aiutatemi a capire cosa devo fare con frollina kamikaze
Come mamma mi sento un po’ affranta. Oggi è uno di quei giorni che non mi sento per niente in regola con il mio ruolo e mi sembra di aver fallito. Lo so. Dico sempre che non ci sono modelli di maternità e che ciascuno ha un suo personale rapporto con i figli e con l’educazione, ma quando con frollina mi sento che sto tirando fuori il peggio e non il meglio, inevitabilmente mi faccio mille domande.
Andarla a ritirare al nido è diventato un incubo. Alle 13.30 è stanca dopo una mattina di giochi e molto nervosa. Esce e ha una gran voglia di andare un po’ a zonzo, solo che è anche molto nervosa per l’aprossimarsi del sonno.
Così si impunta per ogni cosa e non mi dà retta per nulla. E’ entrata nella fase che vuole camminare da sola, che non accetta di tenermi la mano e si divincola perché vorrebbe correre ovunque. Fin da piccola ho tentato – in maniera ridondante – di spiegarle i rischi della strada, di farle capire che si attraversa solo con mamma e che, in generale, si cammina dandomi la manina. Da poche settimane è come se avesse rimosso ogni cosa e mentre prima accettava di buon grado questa situazione, ora pianta delle storie increndibili ogni volta. Io mi innervosisco e spavento (perché strattona e temo che possa scapparmi davvero in mezzo al traffico) e comincio a urlare. Non serve a niente. Minaccio e non serve a niente. Dò delle pacche nel sedere e non serve a niente. Lei comincia a piangere, io mi metto l’ansia, torniamo ogni giorno a casa che lei urla nelle scale e si butta addosso al portone piangendo disperata, come se fossi una carceriera. Io assumo un tono incazzoso e mi sgolo per spiegare e cercare di insegnare con l’unico risultato che lei comincia a battere i piedi a terra e non otteniamo nulla.
Oppure la devo condurre in casa di peso, mentre si divincola per mollarsi da me.
Perché diciamolo, in questo periodo, ci sono delle volte che quando parlo, mi sembra di parlare con il muro. E’ come se non ci fossi, completamente trasparente. E se anche dà cenno di ascoltare, qualsiasi discorso serio finisce in caciara. Si mette a ridere pensando che giochi, con l’unico risultato di farmi salire i nervi a fior di pelle.
Oggi ero stremata. Non posso pensare a mia figlia che desidera fare la kamikaze in mezzo alla strada e così le ho detto delle cose terribili (perché sembra davvero che la mia autorità sia completamente nulla!) del tipo che se continua così non vado più a prenderla al Nido.
Roba che una cosa più antieducativa non potevo dirla.
Ma sono/siamo un po’ alla canna del gas.
Ne’ io, ne’ suo padre sappiamo come fare breccia nel suo cuore e nella sua materia grigia e trovare una via di comunicazione tale che non si debba continuamente ricattare, privare, punire. Anche solo per infilare un paio di scarpe!
A volte quando mi arrabbio così mi viene una gran depressione, perché faccio tutte quelle cose che non mi piacciono e che avevo giurato a me stessa non avrei mai fatto con i miei figli…
Aiutatemi!!!!!!
Come cavolo si fa a diventare davvero autorevoli senza mezzucci che ti trasformano in una persona piccola e infima????
ti vorrei aiutare tanto… ma ne so molto meno di te 🙁 Ma stai tranquilla ora tutte le mamme che ti leggono ti diranno la loro…io posso solo mandarti un grande bacio…
Innanzi tutto, piantala di farti sti sensi di colpa… e questa è la prima e unica regola da seguire 🙂
I bambini di due anni fanno così, Panz, è normale!
Le due cose che, ripetute sempre, ho trovato funzionino abbastanza sono:
– contenimento fisico: quando fa la pazzerella, abbracciarla dolcemente ma senza che possa divincolarsi, e, a bassa voce, come se fosse un mantra, dirle qualcosa di rassicurante, tipo: adesso calmati, mamma è qui e ti vuole bene;
– parlare di sentimenti: invece di presagire sciagure che tanto i bambini non capiscono (perchè tanto per loro il dolore, il tempo, gli incidenti stradali sono – per fortuna – il nulla), trovo efficace parlare di come ti senti TU: Frollina, sono molto triste. Frollina, sono molto spaventata. Non voglio che scappi in mezzo alla strada perchè ci sono le macchine e se ti fai male, io poi soffro perchè ti voglio tanto bene e non voglio che ti accada nulla di male.
Queste son le prime due cose pratiche che mi vengono in mente…
Lo sai che io non sono una che sa dire: consolati, ci passiamo tutte. Sono per l’azione, per il cambiare le cose che non ci piacciono.
Con questi due ‘trucchetti’ io me la sono abbastanza cavata, quando avevo a che fare con i duenni.
Ma l’importante è eliminare i sensi di colpa e l’inadeguatezza: ripeti cento volte ‘io sono la miglior mamma per Frollina’ e credici!
Anche con la mia piccola Ale (3 anni) la vita non è per niente facile, i suoi capricci alle volte sono davvero estenuanti, soprattutto quando si tratta di mangiare.
Prova anche tu “il gioco della bimba buona” (li gratifica invece di punirli) magari facendole colorare un quadratino ogni volta che ubidisce alla mamma, oppure ogni volta che si comporta bene in strada… ho appena scritto un post sull’argomento, se ti va fai un salto e se lo provi dimmi come va, ok? a proposito se ricevi buoni suggerimenti “passameli” che qui siamo tutte sulla stessa barca noi mamme di “piccoli mostri” 😉
la Rita di sopra sono io 🙂
scusa ma l’url era sbagliato 🙂
Ciao, e coraggio!
Sono d’accordo con quanto ti suggerisce Mammafelice.
Da parte mia, non voglio darti consigli, ma solo dirti che ci sono passata anch’io e raccontarti che sembra impossibile, ma la fase dei terribili capricci prima o poi finisce.
Mentre c’ero dentro, in particolare col primo bimbo, ero stanca, scoraggiata, mi sentivo una madre orribile e, soprattutto in mezzo alla gente, non sapevo veramente cosa fare…
Però ho tenuto duro, non ho preso la strada più semplice della resa e credo di aver fatto bene: ho l’impressione che intorno ai due anni i piccoli vogliano proprio prendere le misure, sfidarti e capire chi comanda.
Ora i primi due sono dei bambini vivaci ma piuttosto ragionevoli ed educati (e non mi sembra che mi odino!): una faticaccia, ma sembra esserne valsa la pena.
La piccolina si avvicina inesorabilmente al secondo compleanno e già c’è qualche avvisaglia… fra qualche mese magari tornerò qui e allora raccoglierai tu il mio sfogo!
Panza , io mi vergogno a dirlo, ma quando non so piu’ come fare (e devo fare in fretta) io passo ad un metodo infallibile con Isa, quello dei ricatti.
Tipo: vuoi un cioccolatino dopo? si? allora adesso dammi la manina che attraversiamo la strada.
oppure : se non mi dai la mano poi vai sulla Naughty chair ( la seggiolina dei birichini) e lei ubbidisce.
Cmq da un mese a questa parte Isa e’ cambiata moltissimo …da un giorno all’altro e sono sicura che anche Frolli fara’ cosi’ amica!
Oltre ai sensi di colpa ci togliamo per favore di torno anche il complesso dei ricatti? Non sono ricatti, sono trattative svolte nel modo che un duenne (ma anche 3-4-e financo 5enne capisce.
Il contenimento con coccola funziona ancora adesso con orso, che anche se ha 5 anni a volte ha degli scatti di rabbia che mi scocciano non poco e davanti a cui mi sento ance impotente. tipo fino a un paiod i settimane fa improvvisamente mi mordeva o mi dava testate sul naso. Un pomeriggio che volevo solo dormire e lui svariava, l’ho abbracciato, tenuto fermo a letto con me, spiegato piano che non doveva farlo che fa male e non è carino, e che capisco che lui si arrabbia ma gli voglio bene lo stesso, oh, ha funzionato. Da allora si arrabbia con più moderazione e non morde o aggredisce più.
Davvero Panz, ma i manuali li leggi, no? piantala di farti i sensi di colpa, l’abbiamo capito che Frollina è un genio precocissimo che prenderà la laurea entro i 10 anni :-), come peraltro tutti i nostri figli, ma resta il fatto che ha due anni. E poi ne avrà tre.
Anche la cosa di metterla seduta in dispartedi Slim fino a che non le passa funziona. mia suocera a volte metteva la sveglietta da cucina (a forma di porcellino) per un minuto e diceva: adesso stai qui seduto finché non lo dice il porcellino.
Un suggerimento pratico, che alcune mie amiche hanno fatto anche con bimbi fino a 4 anni e mezzo, nonostante le critiche delle altre madri, ma bisogna sopravvivere, è di usare il passeggino (o il seggiolino della bici). La metti su e parti finché tu non arrivi e se lei vuole urlare tu le canti una canzoncina o le parli ignorando le sfuriate e poi a casa la coccoli. Ma pari decisa senza esitazioni. L’educazione stradale va bene, ma non prenderti coccoloni inutili.
Il punto è che le passeggiate sono una cosa, ma al mondo ci sono anche i trasporti, e specialmente in area pranzo e/o sonnellino, questi hanno la precedenza.
Concordo con le “colleghe”. Contenimento e coccole in primis. Io ho trovato molto utile e risolutivo in diversi casi l’effetto “empatia” ovvero trovare il modo per stabilire un contatto emotivo con lei. Ti faccio un esempio pratico. Ultimamente ha funzionato il dire a Sara “lo so che non hai voglia di andare all’asilo e vorresti stare con la mamma, lo capisco, … anche io vorrei stare qui con te a casa a giocare insieme, … ” Così trovo con calma il contatto con sara 8 ci vuole un poo’ di pazienda e di allenamento…). Poi una volta ottenuta la sua attenzione passo al “però sai che devo andare a lavorare, ci sono dei signori che mi aspettano, hanno bisogno della mamma ” Quindi – fase 3 – dico “allora facciamo così: adesso la mamma va a lavorare … ma poi quando torno, insieme facciamo una torta, un bel disegno, …, che ne pensi? magari ti vengo a prendere al parco”. Inoltre considera che tra i due e i tre anni i bambini attraversano un periodo di scoperte infinite (leggi il libro “il mio bambino da 2 a 3 anni” guarda sul mio blog, ne ho parlato) che li mettono a dura prova; prova a pensare se magari nella vostra vita sta succedendo qualcosa di nuovo, qualche cambiamento importante. Vedrai che riuscirai a capire meglio il perchè dei suoi capricci. Interpretali come l’espressione di una difficoltà ad adattarsi a tutto quello che le sta accadendo. Ce la puoi fare …
Anche noi abbiamo adottato il sistema bonus (se poi appendi un foglio in cui segni tutte le volte che ha fatto quella particolare cosa che le è stata chiesta, lei si sente gratificata a mille!!). A un certo numero di bonus ottenuti, scatta il premio (una volta era una macchinina, adesso un personaggio del lego… cose così). Il metodo è “improving”, tanto per dirla alla milanese: man mano che si va avanti, si aggiungono delle “difficoltà”, deve fare quello che faceva prima e anche qualcosina in più… Il bello è che in un lasso di tempo (noi mettiamo 15 giorni), alla fine per loro diventa un’abitudine sulla quale non bisogna più questionare.
Boh senti, non lo so se sono ricatti, è un metodo che abbiamo iniziato a mettere in pratica con il piccolo nei momenti di disperazione più nera!! Poi non è che vai avanti per tutta la vita… Va a fasi (per fortuna!)
Ah, ultima cosa! Io la lascerei a dormire al nido… Pensaci!!
Il metodo di Slim e Mammasterdam, tipo partita di hockey, in cui ti espellono per tot tempo, va benissimo nei casi più estremi: 1 minuto di ‘espulsione’ ogni anno di età.
Dopo, quando rientra nella stanza, la abbracci e le dici che le vuoi bene, ma che ti è dispiaciuto che si è comportata male e sei triste, ma che le vuoi bene lo stesso bla bla bla 🙂
@ Mammafelice il metodo “espulsione” o “Naughty corner, chair etc” e’ gettonatissimo da molte nannies ed educatrici e con noi devo dire che funziona .
Purtroppo il metodo contenimento con coccola, che mi sarebbe piaciuto usare in primis, con Isa non funziona per niente.
SE e’ arrabbiata ed io la costringo in un’abbraccio , Isa diventa una belva e ad essere sinceri io ODIO essere tenuta di forza (anche se con amore) e penso che per lei sia lo stesso.
O sono io che non so fare ma a me vederla tutta rossa che cerca di sfuggire dal mia abbraccio non mi sembra molto efficace nel nostro caso 🙂
Ah poi dimenticavo Panz: quello che dice mammaamsterdm e’ vero: perche’ non usi il passeggino? per le scale?
Con Isa non ci sono santi che tengano: in certi luoghi lei deve star seduta sul passeggino altrimenti non arriveremmo piu’ da nessuna parte o finirebbe sotto ad una macchina, o farebbe grossi danni dentro ad un negozio .
Ciao! Che dirti? Mia figlia va per i quattro anni e quando ne aveva due era più o meno così.Una volta l’ho persino persa per le calli della mia città.Sono morta per tre minuti esatti e non ti dico che ho fatto e che le ho detto quando l’ho ritrovata. Risultato: anche ora, seppur sporadicamente, continua a scappare.
Mi sono resa conto che dai tre anni cominciano veramente a comprendere ciò che gli dici. Dico cominciano, perchè anche ora faccio tanta difficolta. Prima dei fatidici tre è soprattutto tanto esercizio fisico per la madre, che deve essere davvero super in forma per correr dietro ai pupi scatenati.
E poi stiamo parlando della piena età del NO Ergo, e siccome ci sono passata, ti posso dire di non sprecare tante energie ad arrabbiarti o disperarti, perchè è solo un fase. Poi passa da sè!
con noi il metodo della sedia dei birichini non funziona, che se non ci vuol stare figurati se ci sta (ho provato pure a chiuderla in cameretta ma mi sentivo male dalle urla che faceva).
Noi abbiamo risolto a cocciutaggini: x strada se ci son le macchine si sta per mano, e se non vuole la tengo forte e non la mollo. All’esasperazione si dà una pacca sulla mano, e ora basta lo sguardo e lei già si quieta. E’ stata durissima, non lo nego, ma adesso sta per mano, ed è obbediente. A volte anche io uso il metodo del contratto/premio: se si fa a) che non le piace poi si fa b) che le piace, però poi b) si deve fare non si fanno assolutamente promesse che non si possono mantenere se no il metodo salta. E poi non si deve cedere. Mai.
Sulla questione passeggino non so che dire: il Mostro per lungo periodo il passeggino lo schifava. Si buttava di sotto. Pure se la legavo strettissima.
Ora va meglio pure li, e se è stanca o se si va lontano il passeggino lo prendiamo sempre, che è un grosso aiuto.
Buon lavoro e forza e coraggio, e vedrai che come dice Slim, improvvisamente si sveglierà un mattino che ti sembrerà un’altra bambina (io ancora non mi capacito e a volte le provo la febbre perchè temo stia male da tanto è calma!!!)
Grazie mille a tutte per i consigli.
per quanto riguarda il CONTENIMENTO (provato) anche con la silvia i risultati sono scarsini ma ci riproverò, forse sbaglio io qualcosa. In ogni caso, quando si sta per fiondare in mezzo alla strada, l’unico contenimento che risulta efficace è la presa alla Buffon.
io la metto sul lettone in castigo quando mi fa arrabbiare e le dico di rimanere lì a pensarci un attimo: a volte funziona, altre no.
per quanto riguarda l’empatia, sto usando la storia del gufo Peppino che si è fatto molto male andando contro una macchina perché aveva lasciato la mano della mamma e allora abbiamo dovuto portarlo dal dottore: la ripetiamo all’infinito e quando siamo in casa funziona, appena fuori sembra dimenticarsene totalmente…
d’ora innanzi non scenderà dal passeggino o dalla bici ma non sempre posso permettermi queste due cose, tipo quando piove.
mia figlia non dorme al nido perché va in un asilo part time che non lo prevede e francamente – dato che lavoro in casa – ho anche piacere che dorma nel suo lettino, sia per la questione epidemie all’asilo sia perché fino a qualche mese fa non lavoravo così tanto da averne necessità.
mi piace un casino questa roba dei premi. la proverò di certo, insieme a un diverso modo di contenerla.
vediamo
vi farò sapere…
panz, son momenti che passano tutte ste brutte frugole che si credono donne grandi e indipendenti.
Continua con la storia del dottore, da noi va alla grande. Nel caso, le dici che appena arrivate a casa chiami il dottore per fissare subito una visita con puntura incorporata perchè presto lei si farà male (il dottore avrà un nome terrificante, tipo dottororco, e non avrà nulla a che fare con la pediatra vera, falle ben capire che sono due dottori diversi).
C’è un altro gioco che facciamo proprio in strada o meglio su marciapiedi o piazzette larghe e più sicure (ma tu devi essere sempre pronta a scattare come un siluro!!!)
La lasciamo libera di correre (non farla allontanare troppo) e quando diciamo “stoooooooop!!!” lei deve bloccarsi all’istante e poi diciamo “via!” e si ricomincia…
In questo modo lei è distratta dal gioco, si sente libera, ma ascolta i genitori e quindi impara a stare in strada, lo facciamo spesso, anche se io ancora non mi fido di lei e lo faccio solo quando c’è anche papino, così uno da “gli ordini del gioco” e l’altro resta a distanza di sicurezza 🙂
Io per quel che riguarda il comportamento in strada non mi faccio impietosire da nulla. a costo di sentirlo piangere/urlare e vedere i passanti con il cellulare in mano pronti a chiamare telefono azzurro. e panz, se non mi da retta e mi costringe alla “violenza” non penso di aver fallito :-). l’educazione è – sempre – un processo violento, non a caso il paragone giardiniere/educatore ha sempre fatto faville in pedagogia. ma il giardiniere pota ed estirpa 😀
AIUTOOOOO!
Scusa cara Panz, mi era appena venuto un semi-attacco-di-panico al pensiero di quello che mi aspetta.
Studiare e/o mettercela tutta non serve a niente.
AIUTOOOOO!
Ok, ok, tempo al tempo. Perora mi “godo” la gravidanza 🙂
Ciao
è la prima volta che commento, mi pare. Perché non la lasci al nido fino alle 16? io ho fatto lo stesso con mia figlia dopo qualche mese passato fino alle 13, e devo dire che è molto più contenta così.
Baci
Ciao! Posso mutuare il commento di Ondaluna???
Intanto ho stampato tutti i vostri commenti x trarne beneficio fra due o tre anni!!!
Vedo che i “terrible two” sono gli stessi ad ogni latitudine… Coraggio, Panza! Puoi farcela… 🙂