La valigia per l’ospedale delle gravide
L’altro giorno al bar ho intercettato due gravide che discutevano della borsa per l’ospedale e mi sono resa conto che ci sono alcune cose che si tramandano di genitrice in genitrice come un poema epico. Il sacro terrore della valigia e delle oscure conseguenze di non averla pronta per tempo è uno dei grandi temi di ogni gravidanza che si rispetti.
Dopo la prima ecografia, quando la foto del fagiolino è viva testimonianza che qualcosa davvero sta crescendo nel tuo utero e tu ti senti più tranquilla e tuo marito non può più pensare che si tratti solo di un modo un po’ complicato per incastrarlo, anche gli altri cominciano a trattarti da gravida.
Tu ti senti finalmente gravida. La dottoressa ti prescrive cure ricostituenti da gravida e comincia la rumba preparatoria al parto.
Devi iscriverti subito ad un corso. Che senza corso, come farai a sapere cosa devi fare quando arrivi al dunque e Paolino vuole uscire?
Devi subito pensare a qualche forma di ginnastica preventiva. Per non sformarti, per mantenere il corpo e la mente sani e per avere il pugno della situazione e guadagnarti il plauso delle altre madri – perché solo attraverso una buona dose di fatica e impegno potrai dirti anche tu una mamma moderna e attenta ai bisogni del proprio feto.
Devi – cosa più importante – cominciare a pensare alla valigia per l’ospedale.
La valigia per l’ospedale non è paziente e chiede che tu sia molto molto attenta a come ti comporti. E’ avida e vuole spazio nei tuoi pensieri. Devi nutrirla in modo adeguato e non dimenticarti di lei fino all’ora x.
Se dovesse succedere, ti avverto che rischi la vita.
Lei non ammette sgarri. Le mamme più navigate narrano di donne che hanno ignorato di assolvere al loro impegno e hanno pesantemente pagato l’orribile incuria.
Si narra che la signora M. – che quando le chiedevano se aveva fatto la borsa per l’ospedale rideva come una matta e faceva spallucce a quanti la consigliassero – abbia partorito Lucrezia in ascensore durante un black out.
Dopo averla messa al mondo – tra enormi sofferenze e indicibili dolori – grazie alla solerzia di un impiegato di banca e a una commercialista disoccupata, pare che sia impazzita perché non avendo preparato per tempo la valigia non ha potuto tagliare le lunghissime unghie della piccola con le forbicine per neonato che dovrebbero essere contenute in qualunque kit di prima sopravvivenza della gravida.
La storia della signora F. è ancora più triste. Lei aveva deciso di ignorare il richiamo della valigia al punto da non sapere nemmeno che ce ne fosse bisogno. Una volta giunta in ospedale per un parto programmato, con un cambio per il piccolo Gustavo e un paio di mutande per lei, sembra che l’armadietto dove avrebbe dovuto riporre tutte le sue cose non si sia voluto aprire e che mentre lei spingeva fuori Gustavino, qualcuno si sia – come dire – inchiappettato il suo modesto armamentario.
Tornata alla base con un pupo nudo come un verme, la signora F. ha dovuto chiedere in prestito alla vicina di letto una tutina con cui rivestire Gustavo. Tutto sembrava essersi aggiustato per il meglio, non fosse che Gustavo per un’intera settimana ha fatto il diavolo a quattro perché si era convinto che l’odore della mamma fosse quello della vicina e non voleva prendere il latte dal seno della sua legale genitrice.
Dunque meglio seguire qualche semplice indicazione e sottomettersi alla legge della valigia dell’ospedale.
La valigia dell’ospedale deve contenere TUTTO quello di cui avrà bisogno il piccolo. Da un set completo di pettini e spazzole per capelli, alle limette per la manicure, ad almeno tre tipi di tutine adatte ad ogni temperatura. Tu madre devi disporre di 3 vestaglie e camice da notte e queste ultime devono essere apribili sul davanti.
Dato lo sfrucuglione che provoca il parto al corpo di una donna, è necessario che la valigia contenga anche 6/12 mutandone di carta, di quelle usa e getta e dimentica per sempre.
Se sei una mamma intellettuale, meglio infilare in valigia anche un paio di libri che non si sa mai che tra una poppata e l’altra non ti venga voglia di leggere il tuo noir preferito. Se sei una mamma attenta, sarà meglio che i libri siano firmati dai grandi pedagoghi di caratura internazionale che renderanno la tua vita di genitrice una vera passeggiata.
La valigia è buona norma che venga fatta e finita e posizionata in un luogo dove possa essere afferrata con facilità e velocemente entro (e non oltre) il settimo mese.
Dopo potresti cadere nella maledizione dell’incuria e finire come la signora M. o la signora F.
E tu non vuoi che il tuo bambino ti guardi con lo sguardo appannato ma compassionevole di chi ha già capito che ha a che fare con una mamma estremamente distratta e colpevole, vero?
hehehehe…se ti dico che la valigia a me l’ha preparata mia madre almeno 4 mesi prima del parto…..xchè fosse stato per me probabilmente la vitellina avrebbe fatto la fine di gustavo….
Ciao, dopo qualche lettura silenziosa, mi presento oggi qui sul tuo blog.
E’ vero, del mito aleggia su questa storia della valigia dell’ospedale: tutti consigliano, tutti chiedono se è pronta.
Ma vogliamo parlare dell’ansia dei papà al riguardo?
Tutte e tre le volte, mio marito non si è dato pace finché, 3 o 4 settimane prima del termine, non ha saputo che la fantomatica valigia era pronta… come se, per quel che lo riguardava, il più ormai fosse fatto!
Io raccomando mutandoni per la mamma, pannoloni per entrambi, una camicia da notte vecchia e “buona” e qualche vestito per il pupo, per tutto il resto…c’e sempre lo spaccio dell’ospedale 😛
eh eh eh! Io ho appena chiuso la mia, mi collego al tuo blog, e cosa trovo? Ma tanto ormai sono pronta 😉
Consigli utili: io ho messo dentro alcuni CD da ascoltare durante il travaglio e una macchinetta fotografica. Per il resto è vero: c’è lo spaccio dell’ospedale. Ma poi in Italia non c’è un via vai di gente che viene a trovarti e far conversazione, mentre vorresti solo chiudere gli occhi e dormire per un pò? Potrebbero anche portarti una paio di bodini di ricambio se necessario, no?!
solo verso la terza o quarta figlia ho cominciato a portarmi tutto quello che serviva. ai libri avevo pensato da subito però…
la mia valigia era pronta a febbraio ed io ho partorito a maggio…
non avevo dimenticato un paio di morbide calzine bianche per la sala parto e il caricatore del telefono…
e un biglietto con su scritto “PRENDI LA VALIGIA!!!”è stato appeso per mesi alla porta dell’ingresso!…non si sa mai,nell’ansia del momento la valigia delle madri single chi cavolo la prende????!!!!
angela e georgette
Ho sentito di peggio, nella mia giovane recente carriera di gravida (18 settimane e già da tempo mi esortano a “cominciare”): deve includere anche le cose del papà! Cambi, necessaire, iPod, e quant’altro possa essergli utile. Tanto che io e Mister C. pensavamo di preparare il trolley grande, formato MegaVacanze, e prenotare una Clinica di lusso, ché dato che nasce ad Agosto uniamo l’utile e il dilettevole. E dato che siamo appassionati di mare, ci mettiamo dentro anche pinne e maschera, ci informiamo sul parto in acqua, e prenotiamo per tre settimane di fila (tanto basta pagare, giusto?).
L’unico problema pare essere che Valigia&CorsoPreparto viaggino insieme: niente corso, niente “vacanza in clinica”.
Io sono giovane ed inesperta, ok, ma sospetto che questo Corso duri parecchi mesi (forse anche più della gestazione) perché io non ero nemmeno al terzo mese e già mi esortavano calorosamente a cominciare!!!
Povera me, forse la creatura si rifiuterà di venire fuori in segno di protesta, perché essendo io eternamente in ritardo e impreparata, ancora non ho organizzato niente di tutto questo!
@Ondaluna hai capito esattamente lo spirito 😉 anche sui corsi preparto ci sarebbe molto da scrivere, io l’ho fatto nel vecchio blog soprattutto
secondo la mia umile e personale esperienza posso solo dire che nella maggioranza dei casi sono sonore cazzate!!!!! 😉
La mia “valigia dell’ospedale” ha fatto tanti di quei kilometri che neanche immagini in compenso non so perchè ma bibliodipenedente quale sono nn ci avevo messo un libro, e mi sono ritrovata in attesa dell’induzione a leggere “La morte non dimentica ” … che allegria
Io col mio primo figlio (10 anni fa) ho partorito circa 20 giorni prima della data “prevista” e la valigia non era per niente pronta.
A distanza di dieci anni vediamo come mi comporterò stavolta, per questa nuova gravidanza 😀
ciao arrivo da te dal sito mammafelice
ti dico le tre cose più utili che ho portato:
– olio essenziale alla lavanda
– ipod
– riviste varie, tra le quali “9 mesi”
probabilmente pensavo che il parto fosse una seduta da un estetista, pure bravo!!! la rivista 9 mesi poi, una chicca, non so bene forse volevo riflettere sugli errori commessi! 🙂