Dei calzini e altre storie
I calzini. I calzini, credo, stanno dentro quello scatolone in fondo. Dietro allo scatolone rosso degli asciugamani, sotto a quello con le mie gonne che poi, poverine, sono finite insieme alle coperte invernali.
I libri. I libri stanno a VillaBorghese, nascosti dietro a una tenda, nascosti dentro ad un altro scatolone, impilati insieme a tutti i nostri libri. Anche quello che stavo leggendo prima di entrare in questo limbo.
Però sul tavolo pieno di cose che usiamo, in camera da mia madre, c’è la mia pagella di Terza Media.
Non so bene come possa essere capitata qui, ma è arrivata, insieme a noi.
Diligente e volenterosa, rivela partecipazione attiva costante. In generale. E buone capacità di rielaborazione personale.
I quadrimestre, III B, anno 1987
Ecco, mi è servita anche lei.
Stamattina con Tino cercavamo i suoi pantaloni. Tra quelli che ha rotto in questi giorni di lavoro matto e disperatissimo tra VillaBorghese e professione di websticazzi e quelli che stanno sotto la pila che abbiamo in camera, stamattina Tino aveva un’unica scelta: andare al lavoro in costume da bagno.
Io mi sono infilata due calze diverse. Ma tanto lo faccio anche quando sono a casa mia, solo che ora sembro avere una buona scusa.
L’unica che preserva integro il suo guardaroba da principessa è Frollina. I suoi vestitini sono tutti piegati e occupano il doppio dello spazio che noi abbiamo a nostra disposizione.
Frollina ha scoperto la sabbia e ora devo portarla continuamente alla piscina di sabbia, al parco sul fiume. Si porta dietro una ciabattina di Minnie che ci ha regalato la Coniglia e che le piace molto e poi – quando è stanca di scavare – se la infila al piede e si struscia sulla sabbia all’indietro, per vedere le orecchie di Minnie che si riempono di sabbia.
La Babi dice che non potevamo fare una figlia più somigliante a Calvin ed è vero. C’ha uno sguardo furbetto e simpatico e sembra che abbia sempre qualche idea geniale per non annoiarmi.
Ieri si è riempita di cacca, mentre eravamo al parco. Io non pensavo che il tutto avesse tracimato e dato che eravamo appena uscite ho posticipato di un’ora il rientro e il cambio.
Scelta erronea. Non farlo mai più Panz!
Le era arrivata la merda fino alle ascelle. Tutta felice mentre la spogliavo mi guardava e diceva “cacca, cacca” come se stesse orgogliosamente dimostrando le sue capacità.
L’ho lavata con cura, ma poi dovevo buttare il pannolino sporco, mettere in salvo il body sporco e togliermi la maglietta, sporca anch’essa.
Ho avuto un’idea geniale. L’ho appoggiata sul lettino tutta nuda. Così prende aria al culetto, ho pensato. Sono andata a buttare il pannolino e sono tornata: 1 minuto di tempo.
In quel minuto si era anche pisciata addosso. La pipì aveva già formato una piscina sulle lenzuola e soggiaciente materasso.
Lei piangeva perché la pipì le aveva bagnato la gamba e non capiva bene perché non ci fosse quel cavolo di pannolino che le toglie la responsabilità di trovare un luogo adeguato dove farla.
Ho afferrato la Prole con una mano. Con l’altra ho tirato via le lenzuola dal letto prima che il danno al materasso fosse irrecuperabile. Ho messo in salvo Manolo e compagnia bella che avevano già allertato i sommozzatori e ho tolto il materasso.
Ho rilavato bambina, vestito bambina, lavato body sporco di cacca e lavato materasso. Il tutto con le tette al vento come in un porno di ultima categoria, perché se la maglietta me l’aveva brasata di merda al primo giro, arrivati in zona pipì era stato catturato anche il reggiseno.
D’altra parte ho fatto pure un Master in cui ambivano insegnarmi a fare la Problem Solver.
Mi sta servendo, direi.
Ma torniamo ai calzini e agli scatoloni. La mia casa – di cui ogni giorno ho maggiore nostalgia – sembra un campo minato.
Mi sogno la cucina Valentina e la vasca Idromassaggio.
Ma loro sono lontane come miraggi.
E il 18 maggio noi dobbiamo andare ad un matrimonio.
Le scarpe della festa sono sepolte a Villa Borghese, non so dove.
Il vestito della festa è qui, nascosto da qualche parte, certamente in fondo a tutto.
I miei capelli sembrano alghe morte in attesa di essere buttate a riva da un’onda floscia dell’Adriatico.
Della mia forma fisica non mi preoccupo nemmeno più: tanto sono bella dentro, gnocchissima dentro e simpatica fuori.
A chi mi dirà “ti vedo un po’ sciupata e poco tenuta” allora gli risponderò che chissenefrega, tra un mese passerò le mie serate nella mia vasca idromassaggio a sorseggiare coca cola e a fare la gara di rutti con Tino.
Voi lo avete un obiettivo così nobile???
Mi stupisco ancora di come riesci a farmi ridere anche quando la situazione che descrivi non è proprio ilare…davvero, hai un dono!
Un bacio grande
Panza, mamma mia che situazione!!!non ti invidio però secondo me ste cose ti succedono per permetterti di raccontarle a noi lettori e farci sbellicare..giuro che non mi tengo più dal ridere.. tua figlia è un amore me la immagino che fa pipì sul lettone come se nulla fosse …però so che non è facile e ti son vicina..quando potrai e la ristrutturazione sarà finita prenditi un pomeriggio solo per te e vai a farti bella…fatti mani piedi capelli massaggio e cazzi perchè te lo meriti proprio…
Tiu abbraccio
io ho un matrimonio questo sabato, di una ex collega che mi sta pure sul chiulo, e urge restyling. Solo che non ho voglia (sono malata! mannaggia a Sara!), non ho soldi e nn ho forze! Sono solidale con te, pur nn avendo neppure la prospettiva dell’idromassaggio…
Devi tenere la macchina fotografica a portata di mano!
I tuoi lettori muoiono dalla voglia di vederti (oltre che leggerti) in qst situazioni …
Vuoi mettere VEDERE “la bella lavanderina” che lava i body sporchi di cacca e lenzuola meleodoranti di pipì con le tette al vento? 🙂
non mi perderei una di queste puntate per nulla al mondo…
baci, grandi
^_^ Grazie per avermi regalato un altro sorriso … ha ragione laconiglia … anche nelle situazioni in cui non ci sarebbe nulla da ridere riesci lo stesso a regalare sorrisi!! 🙂
Ciccia, mi duole ricordarti che la tua vasca idromassaggio è già stata da me opzionata per un numero congruo di sessioni, tienine conto:-P
“tra un mese passerò le mie serate nella mia vasca idromassaggio a sorseggiare coca cola e a fare la gara di rutti con Tino.
Voi lo avete un obiettivo così nobile???”
Hmm, temo di no. 🙂
Bacioni, Doc
Maggiolata
Maggio risveglia i nidi,
maggio risveglia i cuori;
porta le ortiche e i fiori,
i serpi e l’usignol.
Schiamazzano i fanciulli
in terra, e in ciel li augelli:
le donne han ne i capelli
rose, ne gli occhi il sol.
Tra colli prati e monti
di fior tutto è una trama:
canta germoglia ed ama
l’acqua la terra il ciel.
E a me germoglia in cuore
di spine un bel boschetto;
tre vipere ho nel petto
e un gufo entro il cervel.
Giosuè Carducci
(supercarineria ottocentesca)