La colla Fantasina e l’altalena
C’erano una volta due bambini di nome Ciccio pasticcio e Frollina pasticcina. Ciccio pasticcio e Frollina pasticcina amavano molto andare in altalena.
Tutti i giorni uscivano dall’asilo e correvano verso il parco: appena seduti sull’altalena cominciavano a dare spinte fortissime per toccare il cielo e contavano i passi che mancavano per arrivare alla casa del Sole.
Un giorno Ciccio e Frollina presero una decisione:
Vogliamo vivere in altalena! Vogliamo stare sempre qui!.
Le loro mamme pensavano scherzassero: non sapevano che i due bambini avevano usato la colla Fantasina che fa fare ai bambini tutto quello che vogliono e con quella colla magica e speciale erano rimasti incollati al sedile dell’altalena.
Avrebbero potuto staccarsi solo quando lo decidevano loro. Passarono le ore e loro dindolavano su e giù:
una spinta verso il cielo azzurro del pomeriggio
una spinta verso la terra piena di fiori colorati
una spinta verso il cielo della sera
una spinta verso la terra piena di fiori addormentati
una spinta verso il cielo della notte
una spinta verso la terra brulicante di grilli
una spinta verso il cielo dell’alba
una spinta verso la terra profumata di rugiada
Passarono così molti giorni e loro – felici – continuavano a spingere.
Passarono le stagioni e le loro mamme gli portavano i cappotti per l’inverno e i cappellini per l’estate.
Passarono gli anni e i bambini avevano imparato a mangiare al volo, a dormire continuando a spingere con i piedi e a lavarsi grazie alla pioggia del mattino.
Furono assunte due maestre che sapevano insegnare l’italiano e la matematica al volo: erano due saltatrici professioniste e acchiappavano i quaderni di Cicciopasticcio e Frollinapasticcina mentre ancora roteavano nell’aria.
Il dentista che doveva curare le carie dei bambini si procurò una scala e uno specchietto allungabile per guardare dentro alla loro bocca e le mamme e i papà si costruirono una casetta su un albero lì vicino per poter stare sempre con i loro bambini.
Ciccio e Frollina all’inizio erano davvero felici: grazie alla colla Fantasina avevano realizzato uno dei loro sogni.
Quando furono passati 3 anni però, il sedere cominciò a fargli un po’ male e i loro amici avevano imparato ad andare in bicicletta senza ruotine, potevano leggere i libri senza che il vento scompigliasse le pagine a ogni spinta e di inverno potevano andare in biblioteca, al cinema, alle feste di compleanno, a trovare gli amici e d’estate al mare.
Alcuni ingegneri avevano provato a costruire una piscina speciale in modo che i due bambini potessero nuotare continuando a fare l’altalena, ma a causa delle fortissime spinte delle gambe – ormai erano i bambini più bravi del mondo a fare l’altalena – le onde erano talmente alte che innaffiavano tutti gli altri compagni che frequentavano il parco e così avevano dovuto desistere.
La fila alle altalene raggiungeva ormai l’autostrada e il primo della fila – che alla sera tornava a casa, alla mattina andava a scuola e al pomeriggio si presentava puntuale per pretendere il suo posto sul dondolo comunale – era ormai l’unico bambino che frequentavano Ciccio e Frollina.
Fu così che i due piccoli dondolatori un giorno decisero di scendere.
Erano gli unici che potevano sciogliere l’incantesimo della Colla Fantasina.
E quando scesero si guardarono intorno e dissero:
Che ne dici se ora facciamo un giro sullo scivolo?
La storia come la conosco io, finisce qui.
Ora sta a voi raccontarmi se Ciccio e Frollina usarono di nuovo la loro colla magica o se finalmente tornarono a casa, andarono al mare, alle feste, in bicicletta senza ruotine, nel loro lettino ad ascoltare le favole, all’asilo, a scuola, in piscina e in tutti gli altri posti del mondo che piacciono molto ai bambini!
Ciao Panz, finalmente riesco a trovare un momento da dedicare alla lettura delle tue fiabe! Che bello sognare con te! 😉
Un abbraccio!
grazie tesoro. E’ una cura per me a quasi tutti i mali, scriverle 😉
Posso dare questa fiaba come verifica a dei ragazzi di quinta? 😛 (parlo sul serio!)
molto volentieri @francibb, anzi grazie mille
Ti manderò i testi 😛 Grazie Francipanzallaria.