La seduzione conta: la bellezza del corpo secondo me

Come ho raccontato e racconto nella sezione dedicata  Dieta e stile di vita io non ho perso 40 chili per essere più bella ma perché volevo stare bene, sentirmi bene nel mio corpo e vivere in salute la nuova stagione della mia vita.

L’ho fatto per potere correre insieme a mia figlia.

L’ho fatto per potere viaggiare.

L’ho fatto perché non volevo sentirmi più affaticata dopo 2 piani di scale.

L’ho fatto perché soffro di asma cronico e l’obesità non mi facilitava, l’ho fatto per il colesterolo, l’ho fatto per non dovere gestire un corpo troppo grande per la mia anima.

Poi è successo che, fin quasi da subito, dopo avere perso i primi chili, ho cominciato a sentirmi davvero meglio.

E’ successo che piano, piano, ho cominciato a riconoscermi, ho scoperto angoli del mio corpo che NON GUARDAVO più da troppo tempo, a cui non davo importanza, che mi sembrava non avessero importanza.

Ho anche scoperto che mi diverto a fare shopping, che un taglio di capelli sbarazzino mi mette in pace con il mondo e che le mie rughe mi piacciono da morire.

Piano, piano mi sono innamorata ANCHE del mio corpo. Il mio corpo – nell’arco di un anno – ha recuperato vigore, è diventato più tonico e ha ripreso una forma armoniosa.

Non ha cominciato a farlo quando sono diventata normo peso, ha iniziato il giorno stesso che ho intrapreso la dieta: perché IO lo guardavo diversamente, perché IO gli davo ascolto, perché IO mi prendevo cura di lui.

Sono sempre stata una di quelle donne che considera i “frizzi e lazzi” inutili debolezze e per molto tempo ho subito lo stereotipo che occuparmi della mia bellezza, curarmi della mia bellezza, potesse essere sinonimo di superficialità, o – peggio ancora – stupidità.

Mi sono sempre ripetuta che era il cervello quello che conta, che se qualcuno mi avesse giudicata per il mio aspetto fisico, per la mia sovrabbondanza, per la trascuratezza nel vestirmi, era un problema suo e che non avevo voglia nemmeno di confrontarmi con una persona del genere.

Io sono una femminista incazzata. Io sono una che considera la depilazione un giogo, io sono un’amica che NON viene con te a fare shopping, al massimo andiamo al cineforum! 

A quasi un anno dalla fine del mio dimagrimento (ormai da settembre il mio peso è stabile e oscilla regolarmente tra i 60 e i 61 kg) ho scoperto che:

  1. prendersi cura del proprio aspetto e cercare la propria dimensione di bellezza non è necessariamente sinonimo di superficialità
  2. la bellezza fisica (per me) è sentirmi nel corpo che mi rappresenta, con i vestiti che mi fanno sentire bene e con uno sguardo consapevole.
  3. l’aspetto conta, eccome: specialmente sul lavoro diventa il primo biglietto da visita che ti mette in connessione con gli altri.

Se fino a qualche tempo fa mi giocavo solo la carta della COMPETENZA in un primo approccio interpersonale, oggi di carte me ne posso giocare due: SEDUZIONE + COMPETENZA.

Cosa intendo per seduzione?

Seduzione deriva dal latino seductiō e significa “l’atto di prendere in disparte”.

Io oggi, anche grazie alla consapevolezza di essere rappresentata dal mio aspetto, di portare in giro il mio corpo con pienezza e senza sentirlo sempre troppo o “fuori posto”, riesco a creare prima empatia con le persone, riesco prima a comunicare DAVVERO quello che voglio comunicare, a prenderle in “disparte” per generare una connessione.

Avrei forse potuto farlo anche con un corpo di 102 chili.

Ci sono persone meravigliose che ci riescono, persone che si sentono completamente a proprio agio e centrate pur sostenendo un sovrappeso importante come era il mio.

MA NON ERO IO.

Io non stavo bene (e lo scrivo perché questo fa la differenza, io DESIDERAVO cambiare, non stavo bene e sentivo troppo la motivazione dei rischi alla salute legati al mio stato). Non entravo più con gioia in un negozio per vestirmi. Mi sentivo davvero a disagio, pur considerandomi una persona di grande valore (e a tratti, anche bella).

E ogni tanto bisogna affrontare – onestamente – sé stessi e chiedersi se si è davvero in una situazione congeniale e, nel caso non sia così, provare a cambiare.

Oggi io vedo nei miei occhi che mi guardano uno sguardo diverso e lo vedo anche negli occhi degli altri: non sto parlando solamente di uomini (siamo sempre abituati a pensare che la seduzione sia un discorso a senso unico donna-uomo, mentre riguarda l’inizio di QUALSIASI relazione, anche professionale).

Forse qualche uomo pensa che io sia bella e questo gli rende più piacevole avere a che fare con me (ma per ovvie ragioni non me lo dice), di sicuro molte donne mi dicono che mi trovano bella nella mia attuale dimensione e mi apprezzano anche per quell’involucro a cui io – per troppo tempo – non ho dato alcuna importanza.

E questo rende “più facile” l’approccio iniziale.

La seduzione che noi esercitiamo sugli altri è sempre, in prima battuta, legata all’aspetto e alla fisicità. Poi arrivano le competenze. Ma – prova, provata – vi assicuro che è MOLTO più semplice farsi ascoltare riguardo alle competenze se prima c’è stato un processo di seduzione reciproca che ci mette in connessione diretta.

E no, non sto parlando di bellezza oggettiva, sto parlando di bellezza percepita: e se noi ci percepiamo belli, gli altri lo sentiranno e potrà partire il meccanismo della seduzione.

E non conta essere grassi, magri, biondi o bruni. Non conta nemmeno avere tette piccole o grosse. Non conta la cellulite o quella ruga verticale che si affaccia sulla fronte ogni mattina.

Non conta l’autostrada di smagliature, segno tangibile di un corpo che si evolve. Non contano gli occhiali o i denti vagamente storti.

Conta solamente come ci sentiamo: siamo nel corpo che ci rappresenta? sappiamo prenderci cura di lui? Lo stiamo davvero coccolando con quel giusto mezzo che è L’UNICA STRADA per farlo stare bene (senza eccessi in un senso ma neanche nell’altro?).

Se a tutte queste domande possiamo – con onestà – rispondere di si, allora siamo la persona più bella del mondo e tutti se ne accorgeranno!

Se di fronte a queste domande ci sentiamo un po’ spiazzati ma pensiamo sia meglio evitarle, che non abbiano senso, chiediamoci – con onestà – se quello che ci blocca non è solo un po’ di paura che ci spinge verso posizioni “conservative”, pur di non ammettere che cambiare costa fatica e quella fatica lì, forse non siamo pronti a farla.

Che comunque, non ci sarebbe niente di male, ma forse qualcosa ce lo stiamo perdendo, anche in termini di bellezza (oltre che di salute).

 

14 commenti
  1. Zoe dice:

    vorrei poter dire lo stesso, o meglio, vivermi “così”.
    Ho sempre avuto un rapporto conflittuale con il mio corpo, anche quando pesavo quasi il giusto.
    Poi grazie a un medico che se potessi non so nemmeno io cosa gli farei o direi, sono ingrassata più di 40 kg.
    Li ho persi. Ho faticato. Ma resta che il mio corpo non mi piace più. Che il mio seno, non mi piace più. Le mie cosce, altre parti di me.
    E fa male, forse anche di più di quando ero ingrassata…

  2. Chiara dice:

    Due bimbi nel giro di 4anni..due allattamentI lunghi e due cosce che paiono prosciutti e una panza che non riconosco…ora a quasi due anni della cucciola inizio a riprendere in mano me..devo buttare giù 20 kg e voglio farlo..mi sono iscritta in piscina e ricomincio pure a comprarmi vestiti non x forza da mamma ..riprendo ad essere o forse inizio ora ad essere una donna quella nuova con due figli un lavoro e una casa..sono in movimento ed è un piacere leggere i tuoi stati sul tuo nuovo arrivo o nuovo inizio 🙂

  3. LA LUNA NERA dice:

    che parole sagge, che scrivi. io la penso esattamente come te, sono passata attraverso le stesse tue fasi, quelle dei pensieri che cambiano la percezione di sè, che ti fanno capire che anche l’apparenza conta perchè contribuisce a rappresentare la tua interiorità e che sentirsi “belle” (=in armonia con se stesse) non è poi così complicato, anzi, diventa naturale.
    solo che io, a differenza tua, dopo aver raggiunto la consapevolezza di me che mi ha permesso di raggiungere il giusto peso (insieme a un pò di sport e più cura nell’alimentazione), dopo vari anni mi sono lasciata di nuovo imbrigliare dal pessismismo, dallo scontento e…mi sono persa. cioè mi sono persa quella grinta che avevo scovato dentro di me quando stavo così bene, ero sempre sorridente positiva e trasmettevo tutto questo anche agli altri. mi sono ritrovata con la sensazione che tutto diventa molto difficile se non hai un obiettivo preciso, qualcosa da conquistare (fosse anche uno sguardo più intrigante da parte di qualcuno) e mi sono lasciata andare.
    a dimostrazione di quello che dice Deepak Chopra “La chiave è la mente: quando la mente è appagata, il corpo smette naturalmente di desiderare un eccesso di cibo”, ho ricominciato ad usare il cibo da riempitivo emotivo e mi sono ripresa tutti i chili persi più molti altri.
    adesso sono in una fase in cui desidero vedermi allo specchio meglio di come sono adesso ma che per trasformare quell’immagine, devo prima accettarla, trovarla gradevole e solo dopo potrò migliorarla. in fondo, si tratta sempre di quel corpo che qualche anno fa riconoscevo bello e questo precedente può solo darmi forza! a differenza del passato, non aspetterò di essere più magra per indossare un certo tipo di abito o di scarpe: sto cominciando da subito a trattarmi come se già avessi raggiunto l’spetto che desidero. e la cosa più difficile è crederci tutti i giorni, non mettersi la prima cosa che capita ma guardarsi allo specchio tutti i giorni, anche vestendosi per pulire la casa. piccole attenzioni quotidiane: se non a noi stesse, a chi altri? se non ci riconosciamo nemmeno il diritto minimo di essere gradevoli, cosa ci possiamo aspettare dal resto del mondo che ci gira intorno?
    credo di aver fatto un pò di confusione, ma una cosa voglio ribadirla chiaramente: le tue parole sono sempre molto preziose e spero che il tuo blog sia letto da tantissime persone che hanno bisogno di un sostegno o anche solo di uno spunto o di un esempio per poter dire “se qualcuno ce l’ha fatta, a diventare quello che è, significa che è possibile e quindi, imitabile”. un abbraccio e ancora grazie.

  4. Erika dice:

    Ciao!
    Sono arrivata sul tuo blog perchè anche io partivo da 102 e ora che sono 81/82 sto subendo un piccolo stop.
    Quindi leggo le parole di chi ce l’ha fatta, di chi ha superato i propri stop, così andrò avanti anche io…..
    Felice proseguimento

  5. gabriella dice:

    E’ fantastico il percorso che hai fatto. Complimenti sinceri.Io sono stata magra fino intorno ai 40 anni. Poi un continuo aumento, 15 chili in 15 anni circa, 10 di troppo.
    Faccio sport, ma ingrasso. La mia scusa ? sono sola, non ho figli, non ho più un compagno, sono brutta, sono ormai vecchia…
    Comprerò il libro per cercare una spinta…
    Grazie.

  6. teresa amodeo dice:

    Sono contenta di essermi imbattuta nel tuo blog per caso. Ma nulla succede per caso……….
    La tua esperienza riguardo alla tua muta è un bell’esempio per tutte noi! Tutte noi con i kg in più abbiamo un vuoto da riempire……
    Io in vent’anni ho preso venti kg. Sono passata dalla taglia 42 alla 50. Il mio grasso si concentra sui glutei, fianchi e pancia.Dopo il matrimonio (vent’anni fa) sono rimasta subito incita e mi sono lasciata andare, mi sono trascurata per insoddisfazione, frustrazione, ecc….adesso mi piacerebbe buttare via i miei 20 kg di infelicità per riacquistare un benessere fisico perduto!
    Non so se ci riuscirò ma ci voglio provare! Di nuovo complimenti a te!
    M.Teresa

  7. Rossella dice:

    ho 44 anni compiuti da due giorni…vorrei cambiare…anche io mi guardo nello specchio e non mi riconosco così ho smesso di guardarmici, non entro più in negozi di abbigliamento perché chiedere la mia taglia mi fa vergogna…non esco più da circa 4/5anni perché questo corpo è una barriera ai miei rapporti con gli altri per non soffrire, il mio compagno molto poco attento e per niente più interessato mi lascia sola, il giorno del mio compleanno ha lasciato dei soldi sul comodino “comprati quello che vuoi…a proposito auguri”. Il mio unico pensiero del giorno è “perché sono ancora viva? Ci sono milioni di persone che saprebbero sfruttare questo dono al meglio, io lo sto sprecando, se potessi donare gli anni che mi restano lo farei senza battere ciglio, non ho obiettivi, non ho speranze…devo aspettare di morire e sperare in una rinascita migliore. Sono disoccupata e non cerco più perché in tutti o quasi gli annunci c è scritto “bella presenza” ma i miei 100kg non sono certo belli…non ho più niente solo i cibo e il mio amico od almeno così pensavo

    • Panzallaria dice:

      Ciao Rossella, c’è sempre un ottimo motivo per vivere e per volersi bene e bisogna farlo a prescindere dai propri chili (che per altro, possono mutare, in qualunque momento, te lo assicuro.) guardati con occhi nuovi e vedrai quanto sei bella perché speciale e unica. Sono certa che c’è almeno una (ma sono sicura molte di più) persona che vede la vera Rossella e che non sarebbe felice di sapere che ti senti così giù. Poi ci sono persone a cui puoi chiedere aiuto perché hanno gli strumenti per farlo, per accompagnarti a fare pace con la tua anima nera. E il giorno in cui abbiamo la forza di chiedere aiuto è sempre il primo giorno di una nuova vita. Ti abbraccio forte, di cuore. Sono sicura che sei una persona speciale che ha solo bisogno di abbracciarsi altrettanto forte. Fallo, sarà bellissimo.

    • Alessandra dice:

      Rossella, ma chi te lo fa fare di stare con uno così? 1 lascialo 2 vai a camminare 3 cercati un lavoro, meglio sole che schiave della solitudine imposta da uomini inutili

  8. Rosalba Maura dice:

    Hai davvero ragione, è la paura di cambiare che ci blocca, è più facile trovare scuse… e anche pensare “ormai è tardi” invece dopo soli 8 chili in meno mio marito mi guarda come non faceva da anni…detto tutto!

  9. marie pascal dice:

    Ciao, ho letto con attenzione un po’ di tuoi articoli. Complimenti per il coraggio. Il coraggio di cambiare e quello di raccontarlo. Io sono in lotta costante con il mio peso, con il mio corpo, con me stessa. Di recente ho fatto una di quelle diete con bustine e liofilizzati: una tortura ch emi ha fatto perdere 15 dei 30 kg in più. In tre mesi ne ho ripresi 18. Ho lasciato nello scatolone i vestiti di due taglie in meno e ora ogni giorno mi ripropongo di ricominciare. Il mio io grasso non ne vuole sapere più degli schifotti (come li chiamavo io) e una dieta tradizionale dà risultati mooolto più lentamente. Ogni lunedì inizio e mercoledì sgarro e sabato piango e domenica mi faccio forza e decido di ricominciare. Che dire? Aiuto…

  10. ROBERTA dice:

    Ciao entro nella discussione di tutte, ho letto il tuo libro ….la cosa che mi sembra più vera è che alla fine uno pensa ….sono robusta..sono sempre stata così, tanto sostanzialmente non cambia niente,…..e così uno va avanti sempre pensando che sia così. poi la questione che uno risponde a delle aspettative …….una mamma …è una mamma, è responsabile, lavora, si occupa della famiglia, deve sempre essere disponibile e accogliente………….poi la mamma diventa nonna ( io ho compiuto 60 anni a febbraio – lavoro e i nipoti sono 8………….)chiaro che non ci sta il tempo per occuparsi di se, per andare a ore pasti in palestra per fare acquagym, che ci sono sempre persone a pranzo e non so mai quanti sono,…………che normalmente una torta o dei biscotti devono sempre esserci, e poi le nonne non rompono più le palle con le diete………….e con la frase mi sento grassa………….sono ridicola!!!!
    io sono alta 170 e peso 83 kg – ( per essere normale in linea 10 kg in meno sono giusti ) e sono stata così fino a circa 10 anni fa, quando andavo bene , ma ero + giovane, ( ho avuto 5 figli ) ero 66-67 e mi sono sempre sentita ROBUSTA – quando si dice……..ero felice e non lo sapevo………..
    adesso faccio parte di un gruppo di AUTOMUTUOAIUTO di ragazze-signore che vorrebbero dimagrire o almeno che sono a disagio con il proprio corpo, è un gruppo molto interessante. mi piace molto. un abbraccio a tutte roberta…

  11. Simona dice:

    Ciao volevo semplicemente mandarti un bacio, dirti che sono molto felice per te e che mi ritrovo in tutto quanto ho letto da 10 minuti a questa parte…(scoprendo x caso il tuo blog)
    Tu la chiami anima nera io la vecchia Simo, che ha trascorso buona parte della sua vita a dare, dare senza risparmiarsi, trovando conforto nel cibo e che ora all’ età di 46 anni inizia ad amarsi di più, partendo dall’ anima appunto…
    Io sono ancora all’ inizio si può dire, ho perso 13 kg da agosto, ma per la prima volta sono felice, serena, paziente sento che è partito da dentro il desiderio di stare bene, non per mio marito, non per i miei figli, non per potermi vestire decentemente…semplicemente per me stessa, perchè il mio corpo non è da meno della mia anima… Un abbraccione…la nuova Simo!!!

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