Sposarsi

Non credevo mi sarei emozionata tanto a un matrimonio dopo quello di Lady D. Allora ero alle elementari, al campo solare per la precisione e le maestre avevano piazzato una televisione in bianco e nero in cortile per guardarlo. Erano gli anni ’80, io ero una bambina e mi ricordo che ero rimasta totalmente affascinata dall’abito della sposa e da tutta quella pompa magna e avevo pensato che prima o poi avrei avuto – anche io – uno strascico lunghissimo, capelli lunghissimi e un abito bianchissimo.

Poi le cose sono cambiate e nel tempo, per me, il matrimonio è diventato qualcosa di molto estraneo a quello che sono.

Poi niente. La mia migliore amica ha trovato una persona stupenda da amare, solo che non abita nella sua città e hanno deciso che volevano sposarsi e lo hanno deciso in un modo che anche io – nuda e pura del “il matrimonio è solo una convenzione sociale” – ho pensato che la loro fosse un’ottima idea, che se c’era qualcuno a cui auguravo una cosa del genere perché so che ne possono cogliere tutto il lato bello e non c’entra nulla con la convenzione sociale erano loro.

E poi hanno deciso di sposarsi a Bologna, loro che triangolano tra Milano, Udine e Torino per motivi di nascita e abitazione, e io mi sono sentita così piena di emozione, a questa idea che venissero a sposarsi nella mia città, che non ho potuto fare a meno di provare a metterci un po’ del mio, per dare loro una mano.

E poi sabato è arrivato il matrimonio. Ma giovedì la mia amica era già a casa mia. E insieme abbiamo fatto tutte quelle cose che fa la sposa prima di sposarsi, come andare dal parrucchiere, farsi una manicure e un massaggio rilassante e accogliere i parenti e vestirsi e vivere con intensità i momenti prima.

E io ero emozionata. Felice. Ci sono state chiacchiere, organizzazioni strategiche e c’è stata anche un po’ di ansia, che ci sta tutta, ma non credevo avrebbe preso anche me. E invece mentre mi dirigevo alla sala comunale dove avrebbero detto il loro si, ecco io avevo il cuore che batteva fortissimo e quando ho appuntato il fiore all’occhiello dello sposo mi tremavano talmente le mani che ho dovuto chiedere a Tino di farlo lui, che temevo avrei potuto strappare l’abito matrimoniale, in una mossa tipica della sottoscritta.

E mentre ero seduta al “banco dei testimoni” e questo loro amico che ha celebrato le nozze parlava, ecco io non riuscivo mica a stare serena, mi venivano giù tutte le lacrime del mondo. Pensavo a tanti momenti della vita di lei, alcuni mica facili e pensavo che ci sono occasioni in cui la felicità perfetta è essere felici per le persone a cui vuoi bene e io, in un 27 settembre pieno di sole (e di zanzare!) ero completamente felice. Mi traboccava il cuore.

Che poi, per fortuna, il Destino ci da sempre una mano e così ci sono stati anche momenti esilaranti durante la cerimonia e un po’ le lacrime si sono stemperate nell’ilarità. Perché per la prima volta ero stata perfino truccata (dal parrucchiere che si era occupato della mia amica) e non sarebbe stato bello uscirsene con il mascara sbavato come se fossi reduce da un vodka party.

E’ stato un fine settimana pieno. Pieno di emozioni. Pieno di storie. Pieno di persone. Pieno di amici che si rincontravano da tanti punti dell’Italia.

Un po’ faticoso forse, ma bellissimo. Anche Frollina se l’è goduta alla grande, tra parenti “acquisiti”, che per noi questa amica è un po’ come una parente e salti in mezzo all’erba e giornate piene di sole e amore.

E niente, ho pensato che sposarsi, se lo fai con lo spirito giusto ma soprattutto con le motivazioni giuste, non è poi che debba essere per forza solo una convenzione sociale. E come mi ha detto anche un’amica che si è sposata qualche mese fa, c’è tutto un rito dietro al matrimonio che in qualche modo sancisce un passaggio importante, che anche se convivi da anni, lo senti quel passaggio lì.

Non so se ci sposeremo mai con Tino, ma di certo questo matrimonio qua l’ho sentito molto. Sono stata a feste del tipo molte volte in questi 40 anni e ce n’era di quelle che si vedeva, che erano solo un artificio, uno spettacolo dell’amore, una parata nazionale.

Poi ci sono stati i matrimoni che erano spontanei, pieni, gioiosi senza essere convenzionali. E questo è stato così. E ora so con tutta l’anima che Silvia e Adriano, questi i nomi degli sposi, ce la metteranno tutta per vivere INSIEME, loro che si conquistano ogni fine settimana di convivenza. Perché vivere INSIEME non sarà sempre essere felici in modo assurdo, ma potrebbe essere – come auguro a tutti quelli che si amano – una bella avventura per conquistare conoscenza, rispetto e per crescere insieme, smussando qualche angolo e valorizzando il bello che c’è in noi e nella persona che amiamo.

E niente: mi spiace Lady D. Non te la prendere da lassù, ma il MATTIMONIO è stato meglio del tuo. E pensa che non c’era nemmeno lo strascico! 😉

2 commenti
  1. silvia dice:

    io sono la persona più fortunata del mondo, non solo perché ho incontrato uno sposo come lo sposo, ma perché ho avuto a fianco un’amica come te <3

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