Di corsa. Scrivo.
E’ più di un mese che non scrivo. La buona notizia (almeno per me) è che non sono morta 😉
Sono andata via con Frollina. Al mare in camper. Poi ho scritto. Non sul blog.
Cioè, da un po’ avevo questa idea di mettere nero su bianco tutto quello che mi è accaduto negli ultimi mesi, la mia muta, come sono riuscita a perdere 38 chili (ebbene si, sono arrivata a quota 38, oggi peso 64 chili 😉 e di farlo con lo scopo di preparare un mini libercolo che non è un manuale, non è nemmeno un romanzo, ma ci assomiglia. La mia storia. La storia di come sono ingrassata e come sono dimagrita.
Ne è venuta fuori una prima bozza: 70 pagine da rivedere, correggere, aggiustare. 70 pagine che sono maturate in me in tutti questi mesi. Obiettivo? Lavorare di cesello, sistemare e poi provare a mandarlo a qualche casa editrice. Proverò prima con quelle che pubblicano libri di carta, che per una volta (e non solo per lavoro), vorrei uscire dal digitale. Poi se dopo averlo mandato in giro, fatto leggere, non piacerà a nessuno, bon, almeno ci ho provato.
Sono molto contenta, intanto, di avere fatto quello che volevo fare, ovvero scrivere. Che ne avevo urgenza.
Per il resto, quest’estate è molto diversa dalle ultime: prima di tutto perché il mio umore è molto migliore. Sono sempre stata soggetta ad attacchi di depressione in estate. Piccole cose, ma ho avuto giornate pesanti gli anni passati.
Questo 2014 sta andando decisamente meglio. Un po’ c’entra il sentirmi bene nel mio corpo, un po’ c’entra il camper che ci porta (e porterà) in giro, un po’ c’entra la muta – in generale, l’ufficio, una nuova lucidità professionale, tanti rami secchi che sono stati definitivamente tagliati.
Poi vedo un sacco di movimenti positivi tra le persone a cui voglio bene: piccole e grandi scelte, momenti decisivi. E in questo generale clima, mi sento molto fiduciosa e positiva.
C’entra anche la corsa. Correre è diventato il mio esercizio di igiene mentale. Non riesco più a farne a meno. Devo andare a correre almeno 3 volte alla settimana e non perché pensi che senza non potrei rimanere in forma fisicamente, ma soprattutto perché mi fa stare bene mentalmente. Cioé, correre mette in sesto il mio corpo e un corpo in sesto sostiene meglio una mente equilibrata.
Si corre per un sacco di motivi o per nessuno. Si corre pensando a un sacco di cose. O a nessuna. Io corro per la mia igiene mentale.
Corro preferibilmente al mattino, ma ci sono giorni, come ieri, che vado alla sera. E alla sera, per esempio, faccio tanta più fatica. A volte – come ieri – mi viene male alla milza, a un certo punto. Mi sembra di non riuscire a muovere un passo in più. E inizia la lotta per superare i miei limiti. Se sento qualche dolore (e capisco che non si tratta di qualcosa che mi obbliga a smettere), rallento ulteriormente il passo (da lumaca a pile passo allo stadio lumaca a vapore), cerco di sciogliere i muscoli del corpo e di coordinare al massimo la mia respirazione. Superare qualche piccolo limite ad ogni allenamento è il mio personale modo di mettermi alla prova, di valutare le mie forze e affrontare la PAURA, che nella vita mi ha sempre costretta con i piombi ai piedi, molto più di quanto avrei voluto.
Mentre corro, non sempre penso a qualcosa in particolare. I pensieri arrivano da soli, senza essere chiamati. Certe volte mi vengono in mente scampoli del mio passato (anche remoto), persone che non vedo da anni, di cui non so più nulla. Ci sono allenamenti che scrivo intere pagine di questo blog, nella mente. E lettere. E illuminazioni. E nuove idee per il lavoro.
Mentre corro è tutto molto intenso: la luce che mi colpisce la faccia, le lacrime di sudore che scendono lungo il collo, il mio respiro, i miei muscoli, i piedi, la strada come cambia.
Mentre corro mi ricavo uno spazio tutto per me. Ci sono momenti in cui l’unico pensiero è seguire il mio ritmo, aumentare intensità, aumentare distanza, aumentare durata e ci sono momenti che corro per svuotarmi di tutte le tossine e tornare nuova come un neonato.
Sto imparando molte cose di me, a correre. E queste cose non riguardano solo la corsa, ma la vita in generale, come la affronto. In fondo quando corri compi un percorso, un piccolo percorso lungo quello che è iniziato quando sei nata.
E quindi è interessante, per me, osservare il mio approccio all’allenamento, alla strada.
Ho corso anche in vacanza, ritagliando un po’ di tempo a Frollina.
Ed è stato bello sentire l’odore del mare così vicino, guardare l’azzurro mentre macinavo un chilometro in più, sentire l’endorfina spandersi per ogni parte del mio corpo, con quella scarica di gioia, di intenso entusiasmo che mi accompagna quando corro e sto bene.
Tra un po’ si riparte: tutti e tre insieme. Andremo a zonzo con il camper. Spero di fare molti bagni, di incontrare molte persone, di scoprire molte nuove cose.
E di correggere il mio libro.
Poi si vedrà. La vita è piena di occasioni e io ora so che voglio cercare di cogliere al meglio le mie.
Buona estate!
Che bella energia! Complimenti per essere arrivata fin qua. Non è mai facile eliminare tutto quello che non serve, ma quando lo si fa si aprono strade nuove e nuovi modi di vivere. Continua così
Bravissima. il tuo è quel tipo di percorso che io non riuscirò mai a fare (non parlo solo di kg ovviamente) e per questo ti ammiro moltissimo.
Bravissima, ti ho scritto qualche tempo fa per dirti che sei stata l’ispirazione per i miei cambiamenti, che porto avanti (anche se con qualche fatica…)
Se per caso hai bisogno di aiuto per le bozze fai un fischio, l’ho già fatto per un’amica e mi sono divertita.
Visto che ad agosto anche noi girovaghiamo (sull’Adriatico) col camper, sai mai che ci si becchi…
Buon vento!
@Annette: noi andiamo in Croazia, se siete su quell’adriatico lì, fammi un fischio via mail o twitter, magari riusciamo a beccarci (sempre che la rete funzioni e che io non abbia nascosto il telefono lontano per disintossicarmi 😉
@chiara: grazie! mi pare che anche tu abbia fatto un bellissimo percorso di crescita personale. credo che ognuno abbia il suo, con i suoi inciampi e le sue illuminazioni. Pensa che sto leggendo “l’arte di correre” di Murakami e lui a un certo punto scrive che proprio la sua tendenza alla pinguetudine gli ha fatto scoprire la corsa, che forse è stata quasi una fortuna. Non l’avevo mai vista così, però in effetti è proprio a causa delle nostre debolezze e di come le affrontiamo, che possiamo scoprire le nostre forze 😉
@speranziamo: hai un nome bellissimo 😉 non credo di avere eliminato tutto e ancora di più temo di non essere in grado di farlo nella scrittura, ma si prova a rendere la vita semplice, che alla fine solo la semplicità aiuta a vedere meglio le cose.
ciao!!! in effetti mi stavo preoccupando per questo silenzio, ma ero fiduciosa che stessi facendo qualcosa di bello, e in effetti avevo ragione!!! 🙂
ti seguo da un po’ , e come te anche io ho iniziato un percorso di crescita e cambiamento proprio l’11 settembre , sono diventata mamma …. leggere le tue pagine, la tua fatica, la tua resistenza, il tuo sfidarti mi ha accompagnato in questi mesi e mi ha dato una grande carica! Continua così, in bocca al lupo per tutto e buon viaggio!
Be’, un post più adatto a questo periodo della mia vita non avresti potuto scriverlo. Sono egocentrica, vero? però davvero, a questo punto provo davvero molta ammirazione e anche invidia, te lo confesso, per la grinta che ci hai messo e i risultati che hai ottenuto. nei periodi in cui tutti i giorni faccio tapis roulant (perchè a me di correre per strada non piace, ma a casa mia piace assai) provo le stesse sensazioni: le idee mi vengono e alla fine della corsa di solito ho contenuti nuovi per scrivere. e poi ci sono i periodi come questo, in cui non corro perché mi invento mille scuse vere o presunte (i figli in vacanza…) e sono senza energie, ingrasso e … sai bene di cosa parlo. Non vedo l’ora di poter leggere il libro che hai scritto, e sai che anche fosse solo per una correzione di bozze finale, sono qui.