In bicicletta sui colli di Bologna

La settimana scorsa ci si è rotta la macchina, la nostra Brigitte Bordeau, vecchia auto scassata. Non so che ne sarà di lei, ma in attesa di prendere una decisione e capire bene cosa fare, rimane “in coma” sotto casa. Abbiamo pensato seriamente all’idea di non acquistare un’altra auto. La vita cambia, perché come dice una nostra amica questo è un mondo a misura di auto, ma io credo che si possa fare e che forse ci aiuterebbe a recuperare tanto gusto in più nell’ottenere le cose, risparmieremmo soldi e anche inquinamento.

Ho cominciato a pensare a car sharing e alternative di mobilità urbana e vacanziera.

Io ho sempre usato molto la bicicletta ma devo ammettere che sapere che è il mio unico mezzo è un’altra cosa. In questi giorni abbiamo girato solo con quella e mi sono resa conto che vivere la città solo con le due ruote non è solo possibile, ma anche auspicabile.

Ti cambiano i tempi e i ritmi. Non puoi andare a fare la spesa nel grande ipermercato fuori città, per esempio e non puoi portare a casa una cassetta di birra, ma devi organizzarti per comprare quello che ti serve e perché riesca a stare dentro al tuo cestino porta oggetti.

Se hai un appuntamento di lavoro in periferia, devi sperare che non piova e organizzarti in tempo utile per raggiungerlo. Bisogna possedere una catena adeguata – perché a Bologna il furto di bicicletta è considerato sport olimpico – e un abbigliamento a prova di pioggia ma che non ti faccia sembrare un pescatore sul Reno che ha appena inseguito un siluro gigante.

Se hai un bambino devi avere il seggiolino ben montato e un casco protettivo adatto e di misura.

Noi in questi giorni ci siamo mossi solo in bicicletta. Sabato ho scoperto alcune piste ciclabili che non avevo ancora esplorato: con Frollina siamo state in un parco al quartiere Barca a trovare delle sue amichette. Ci siamo arrivate costeggiando il cimitero della Certosa e l’Asse attrezzato (altrimenti detto “Stradone”).

La natura era in pieno sboccio e ci siamo godute fiori e odori senza il minimo pensiero: le macchine correvano veloci altrove, noi potevamo guardare il panorama. Tino si sta lentamente riprendendo: l’otite che lo ha colpito era particolarmente violenta e così dovrà prendere altri 3 giorni di antibiotico, ma almeno adesso dorme e non ha più dolori lancinanti.

Ieri, finalmente, siamo riusciti a fare una gita fuori porta tutti insieme. Ebbene si, abbiamo preso la bicicletta e siamo andati sui colli, dove ci avevano invitati a una grigliata alcuni amici.

Abbiamo attraversato il centro e ci siamo arrampicati su per via San Mamolo. Ci aspettavano in via di Roncrio, la strada che costeggia il fiume Aposa.

Ecco la mappa di google. Come punto di partenza ho inserito Piazza Maggiore, il centro della città di Bologna

Visualizzazione ingrandita della mappa

Appena fuori San Mamolo il panorama cambia, cambia l’aria, cambiano le costruzioni, la natura si fa fitta e anche la temperatura cala. Via di Roncrio dista circa 3/4 chilometri dalla piazza principale della città, la pendenza non è eccessiva e siamo saliti con Tino che portava Frollina.

A parte un momento in cui avrei avuto bisogno dell’Unità Coronarica e di un respiratore (ma sono cicciona e soffro d’asma, ho delle attenuanti), siamo riusciti a salire senza troppi problemi ma con grandissima soddisfazione di tutti e ci siamo trovati in un posto meraviglioso.

veduta dai colli

Un piccolo borgo di case, una grande aia centrale, gli orti e i campi in pendio tutto intorno. Anche per questo amo Bologna, per i suoi colli, per le visioni trasversali che offre: città di provincia, capoluogo, città metropolitana, ma anche natura, tanta natura tutta intorno. I colli di Bologna sono davvero una risorsa per noi: ho vissuto a Milano e forse, il verde a portata di mano dei colli era quello di cui sentivo più la mancanza. Sui colli di questa città ci sono molti parchi pubblici, a differenza di altre zone urbane che hanno appaltato l’intera cinta collinare di abitazioni e case.

Sui nostri colli si può salire comodamente a piedi (abbiamo anche un portico, nella via verso San Luca, per coprirci quando piove) o in bicicletta come abbiamo fatto noi ieri.

Ad aspettarci salsicce, una compagnia molto simpatica e rilassata e tanti bambini: Frollina è sparita, ricomparsa a pranzo e risparita.

Abbiamo mangiato, suonato la chitarra e chiacchierato. Tino è riuscito ad addormentarsi sul prato e Frollina e gli altri bambini hanno perfino costruito una tenda/nascondiglio dai grandi.

Io mi sono rilassata molto: ho controllato molto poco l’IPhone (segno evidente che il cervello aveva staccato da tutto) e mi sono goduta la giornata alla grande. Verso le 6 ha rinfrescato parecchio, ci siamo vestiti di tutto punto e siamo scesi di nuovo verso la città. Essere arrivati fino a questo paradiso in bicicletta, fuori dal mondo ma così vicino al mondo che frequentiamo di solito, è stata una vera soddisfazione.

Mi ha fatto venire voglia di esplorare tutte le piste ciclabili (dal sito del Comune è possibile scaricare le mappe), di prendere il treno con la bici e andare a Ferrara e fare una bella gita lungo il Delta del Po e sono assolutamente entusiasta della decisione presa dal Comune di Bologna di promuovere la pedonalizzazione del centro storico con Di nuovo in centro .

Credo che il recupero di una dimensione pedonale e ciclabile sia anche recupero di tempo di qualità per se stessi, per la propria salute, recupero di una dimensione diversa di vita, spazio, impegni. E io voglio insegnare alla Frollina che si può fare a meno di un’automobile pro capite, per ogni famiglia, che possiamo goderci la vita anche senza 4 ruote motrici.

Voglio insegnare a Frollina il gusto del traguardo che è anche gusto del percorso, proprio come ieri, che in bici abbiamo potuto vedere cose che in auto ci sarebbero passate davanti troppo veloci.

Eccola allora, una gallery di foto della nostra Pasquetta a due ruote, sui colli di Bologna!

12 commenti
  1. Paola dice:

    che nostalgia Panz! Anni fa, da immigrati a Bologna, ci siamo esplorati in bici tutti i colli e oltre (il monte Adone!) e ho sempre adorato questa dimensione di campagna/paese così vicina alla città e così immersa nel verde. Ti spingo di più, e chapeau al babbo che ha anche portato la bimba (fatica ulteriore!). Buone cose
    Paola

  2. Panzallaria dice:

    @Simona: grazie per la segnalazione, sapevo che hanno fatto ieri una promozione di questo tipo, ma non pensavo la volessero normalizzare: BELLISSIMA IDEA che promuoverò di sicuro!!! continuate a segnalare eventuali iniziative di questo tipo che poi le raccolgo in un post utile per tutti. @Paola: io ho sempre amato andare in bici fin da quando abitavo proprio vicino a Monte Adone 😉 e credo sia un mezzo di trasporto che consente anche una grandissima libertà, specie quando sei adolescente.

  3. Simona dice:

    dalla mia parte della città, ti consiglio la pista che collega Bologna e san Lazzaro; è carina, passa tra cortili di palazzi (Fossolo) ma nel verde ed è pari. Noi la facciamo spesso. vorrei anche io provare altri percorsi; tu hai mai fatto BO-Casalecchio oppure il lungo Navile?

  4. Panzallaria dice:

    @Simona: Bologna-Casalecchio è quella che frequento di più: bellissima, tutta in mezzo a parchi e pari. Si arriva a Talon e volendo, dal Talon si riesce ad arrivare a Castel de Rossi (Sasso Marconi). Poi dietro alla certosa puoi prendere la pista bassa, sotto la certosa, che porta alla barca, passa anche quella in mezzo ad altri parchi e (ma non ho provato) arriva fino a Castel Debole

  5. Panzallaria dice:

    grazie mille Marco. Poi mi sono dimenticata di scrivere una cosa importante (e te me l’hai fatta venire in mente). In una “agenda ciclabile per Bologna” bisogna inserire alcuni obiettivi: + rastrelliere e + parcheggi custoditi. Io ci ho un catenone enorme, ma tutte le volte che parcheggio in centro, prego 😉

  6. Jackie dice:

    Questo week end ho già capito cosa fare 🙂

    anche perchè mi son resa conto che i Colli li conosco più che altro di notte 😉

  7. silvia dice:

    bellissimo!!mi hai convinta!!!abbandono anche il car sharing famigliare e mi do alla bicicletta anche se non ci sono piste ciclabili che collegano crespellano ad anzola emilia dove lavoro!ma mi armerò di caschetto e speriamo bene 🙂

  8. Lumaca a 1000 dice:

    Sarebbe bello poterlo fare ovunque, ma se come me vvi in montagna lontano da tutto la macchina serve per ogni spostamento…purtroppo…
    Ma Tino ha la maglietta dei Led Zeppelin? Massima stima 🙂

  9. judith dice:

    Quattro giorni fa ero a Bologna, mentre passeggiavo mi chiedevo perché le bici erano cosí vecchie in generale…e mentre lo pensavano è passato un tizio che me ne ha offerto una appena rubata..
    A parte le sue colline, hai visitato già il nuovo Museo della Storia di Bologna? te lo consiglio veramente, ho assai imparato della vostra storia bolognese oltre al fatto che ho sentito il vs. bel dialetto.

  10. Valewanda dice:

    Eh già, quello che odio di Milano e’ proprio che per avere posti come quelli devi dare chilometri, a portata di mano ci sono solo palazzi e smog ahimè…. Bravi ad andare in bici!

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