Il mio OTTO marzo

E’ passato un anno dall’ultimo OTTO marzo e per certi versi nulla è cambiato.

Sono 31 le donne uccise per mano di conviventi, ex, mariti, padri dal 1 gennaio 2012.

Le donne continuano ad essere discriminate sul lavoro e in casa. Lo sapevate che in Emilia Romagna, secondo un’indagine condotta dalla Regione, contro le 6 ore settimanale di impegni casalinghi degli uomini, le donne ne spendono 23 di ore?

L’informazione e i Media continuano a strumentalizzare il corpo della donna.

Però.

Però qualcosa invece si muove. Si muove la consapevolezza delle persone che cominciano ad accorgersi che non è NORMALE che le donne, in Italia, debbano dividersi tra il ruolo di ESCORT e quello di MAMMA senza vie di mezzo, senza che alcuna istanza, sfumatura o diversità possa essere accolta.

Si muovono i tanti giovani che dopo aver visto o ascoltato Lorella Zanardo nelle scuole, cominciano a riflettere sulle relazioni, su come emanciparsi dagli stereotipi.

Si muovono le donne della Rete, ognuna con le proprie differenze, ma unite dalla consapevolezza che insieme possiamo fare molto.

Nel mio piccolo, molte cose sono cambiate dall’anno scorso.

Attualmente penso che il mio contributo maggiore sia quello di scrivere, denunciare, sensibilizzare ma solo se altri non lo hanno già fatto. Se altre persone lo stanno facendo, voglio essere la loro cassa di risonanza, su Twitter, su Facebook o sul mio sito personale. Inutile duplicarci nelle stesse campagne, nello stesso lavoro. Ogni settimana preparo un Report dedicato a Donne e Lavoro, dove aggrego tutte le segnalazioni su twitter, gli articoli più interessanti e le news della settimana.

Poi mi muovo qui, con i ragazzi nelle scuole, approfittando delle lezioni che sto facendo sui Social Media, per parlare anche di professioni alternative a quelle più gettonate a seconda del genere, per raccontare di modi diversi di raccontare le cose in pubblicità, senza per forza usare il corpo delle donne.

Mi piace scrivere favole e cerco di farlo attraverso personaggi non stereotipati, lasciando alle principesse il gusto di salire sugli alberi.

Non mi interessano le demagogie e credo che non debba essere la politica a infiltrarsi nelle questioni di genere, come invece purtroppo, finora ho visto accadere SEMPRE, ma viceversa devono essere le questioni di genere a entrare nell’agenda politica.

Lascio la teoria a chi la sa fare, io tento di applicare alcuni semplici principi al mio lavoro e alle mie passioni.

Mi occupo di social media e posso testimoniare come si possa fare, in maniera efficace, cittadinanza attiva usandoli al meglio. Scrivo favole e provo a parlare con i piccoli, persone di oggi e domani.  Continuo a credere che ognuno di noi può fare delle scelte, ma mentre fino a un anno fa ero convinta di poter contribuire a spronare le persone a farle in una direzione più equa e sostenibile per la società, oggi ne sono meno convinta. Ho sospeso il mio interesse per il lavoro collettivo, se non su micro obiettivi comuni, e cerco di dare un contributo con le mie scelte.

Eccolo quindi il mio OTTO marzo. Oggi lo passerò a fare la cosa più bella del mondo, per me, ovvero RACCONTARE FAVOLE. Se volete venire, oggi pomeriggio alle 17.30, allo spazio bambini Tempo dei Giochi di Bologna. Staremo bene, ve lo prometto. Tutte le info qui: https://www.francescasanzo.net/2012/03/04/favole-dalla-parte-delle-bambine-8-marzo-2012-a-bologna/

 

2 commenti
  1. laFrancese dice:

    mi fa piacere che la tua riflessione sull’8marzo abbia una conclusione positiva e che questa sia anche un proposito verso le future generazione di donne, come le nostre figlie, cresciute con favole in cui le principesse salgono sugli alberi e non stanno solo ad aspettare il principe azzurro.

    sta a loro, sta a noi

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