Sono monotematica da latte alle ginocchia: parola chiave #sceltadellelementari
Che poi non è che ne parlo sempre, sempre eh?
A ogni modo è pur vero che è il secondo post in pochi giorni, ma cercate di capirmi: sono ANSIOSA, ho sempre paura di sbagliare, parlo tanto di accettazione dei propri peccatucci e difettoni solo perché nel mio cervello, quasi costantemente, risuona quella vocina antipatica che chiameremo Franca che è molto schietta, quasi franca direi, ma anche molto insidiosa. Franca continua a ripetere che sono una merdaccia, che non ce la posso fare, che è tutta fuffa, che non riesco a prendere una decisione intelligente e altre amenità del genere, tanto per colorire la giornata. 😉
E’ lei che non fa altro che pensare alle elementari, mica io. Ho provato a spiegarlo anche a Tino, ma lui proprio non ne vuole sapere. Dice adesso basta, dice. Dice aspettiamo di andare all’ultimo incontro, il 30 gennaio, poi prendiamo la nostra decisione ma ora ti prego molla il colpo.
Io invece ascolto Franca e col cavolo che mollo il colpo. Se per esempio passiamo davanti a una qualunque struttura che potrebbe in qualche modo ricordare una scuola, allora io dico ecco vedi, chissà, magari nostra figlia qui starebbe benissimo, che ne sappiamo noi?
incurante che la scuola sia a 15 chilometri da casa e non c’entri una fava con le due che abbiamo battezzato e tra le quali dovremo prendere la nostra decisione.
Lui mi fulmina e mi dice io non sento e bla, bla, bla, tu parli al vento…ma lo so che in realtà anche lui ci pensa a tutta quella storia della Emo e della scuola di estetista.
Sabato sera, per esempio, avevamo invitato qualche amico per il compleanno di Tino, che gli ho organizzato una festa a sorpresa senza sorpresa (perché alla fine tra me e la Frollina ci è scappato detto tutto e sapeva perfino quanti peli avevano sulle gambe tutti gli invitati) e tra gli amici c’erano anche quelli della Materna e a un certo punto ci siamo chiusi nella stanzetta della bambina, con la scusa di seguire i marmocchi e invece non cagavamo nessun cinno e abbiamo passato un’ora a soppesare, parlare, discutere, pensare, riflettere, “fare FANTASCUOLA” come chiamo io queste contrattazioni che sono quasi una compravendita al calciomercato.
E ogni tanto entrava uno o una che non c’ha l’ansia come noi e gli venivano gli occhi a palla e si vedeva che voleva fuggire lontanissimo per il gran latte alle ginocchia che gli facevamo venire. E prima di andare via con la mamma della Susella ci siamo guardate e lei mi ha detto: “Non ascoltare questi qua, noi ci sentiamo domani e parliamo delle ELEMENTARI….” e ho capito che non sono sola, che Franca è una grossa stronza, ma secondo me in sto periodo è in ottima compagnia.
Perché poi sabato mattina siamo andati a vedere la scuola di quartiere a uno sputo da casa, quella che da fuori non è un gran che e c’ha un cortile che non è un gran che ma poi entri e si respira una bellissima atmosfera e allora io mi sono esacerbata e Franca ha cominciato a dirmi che sono fottuta, che qualunque scelta farò poi rimpiangerò l’altra, come mio solito e che probabilmente, con l’acume che mi ritrovo pari a zero, qualunque scelta sarà scazzata. Mi ha detto anche di non rompere troppo i coglioni a Tino che poi lo condiziono e alla fine il mio acume da pesce rosso si mangia tutto e anche lui finisce per convincersi e le opportunità che avevamo di fare la cosa giusta ce le fottiamo per colpa della mia logorrea inquinante.
Franca mi dice così perché attualmente siamo combattuti.
Da una parte c’è la scuola sui colli (bisogna prendere il pulmino e da casa nostra ci si arriva in 10 minuti circa) super creativa, con un mega parco dove fanno lezione in mezzo alle piante e anche l’orto, dove “fanno il pane” ma non si sa se poi imparano anche altre cose e che è un po’ elitaria perché ci vanno i bambini del centro con molte possibilità culturali e di stranieri non ce ne sono tanti, se non stranieri che hanno possibilità e vivono in centro, non quelli delle case popolari e dall’altra c’è la scuola di quartiere (3 minuti a piedi), multietnica, con una grande attenzione per la sostenibilità sociale e ambientale e una serie di vantaggi di prossimità (sia in termini relazionali che logistici) non da poco.
In entrambe so che una parte delle maestre di prima è buona, una parte non si sa o è a tiro pensionamento, così sinceramente non ho bene idea di cosa scegliere e con me Tino. E allora eccoci che stiamo aspettando di andare a fare un giro sui colli e poi dopo sceglieremo, ma nel frattempo io penso a tutte le possibilità e – diciamoci la verità – se ci ho a tiro un altro genitore, un maestro, un bidello, qualcuno che anche temporaneamente ha lavorato nella scuola (quando sono disperata aggancio anche baby sitter diciottenni in giro con neonati), io mi metto a parlare delle ELEMENTARI.
E per fortuna c’ho un paio di pusher di fiducia, come la mia amica L. che io alla mattina le posso scrivere le mail per parlare di ELEMENTARI e anche lei è in crisi di astinenza come me e molliamo tutto e ci mettiamo a ragionare sul futuro dei nostri figli che sarà marchiato da questa scelta che noi, adesso, dobbiamo fare entro il 20 di febbraio…
Franca nel frattempo, si diverte come una matta.
Pane per i suoi denti la mia fottuta ansia del menga!
Panz… io c’avevo l’ansia tempo pieno/modulo, poi stamattina ho parlato con la maestra della Gaia che mi ha detto di non mettermi questi problemi, che mia figlia può far quello che le pare e piace, se a me fa comodo il tempo pieno, tempo pieno sia.
Che poi tanto al tempo pieno non entrerà mai, c’è una sola sezione in tutto il circolo e han priorità i bimbi con fratelli (la panza non vale!).
Quindi tu le faresti prendere il pullman senza problemi? Che lu rompe troppo le palle su questo punto, a me pullman farebbe troppo comodo (passa davanti a casa, in pratica posso allungarla alla fermata anche se ho ancora il pigiama addosso) e io lo prendevo alle elementari… lu (che una volta in pullman si è addormentato, nessuno se ne è accorto e l’han lasciato nel deposito) ovviamente idce che è troppo piccola. Se ci mandi la frollina che è di dicembre, lu non può mica rompere le palle visto che gaia è di maggio!
che dire? stamattina, cioè 30 minuti fa, ho iscritto francesco alle elementari. sono giorni che ci martellano perchè qui dove abitiamo noi vorrebbero che iscrivessimo i nostri figli qui. io sono 3 anni, da quando l’ho iscritto alla materna che ripeto: VE LO SCORDATE!! IO MIO FIGLIO NON VE LO DO. Come non ho lasciato loro quella più grande che ora fa la terza. Ho iscritto il piccolo dove va la grande sia perchè sono soddisfatta della scuola (non è la svizzera, non è neppure l’emilia romagna, è un’onesta scuola pubblica di un paese di circa 10.000 abitanti), sia perchè così ottimizziamo gli spostamenti (e non si fa il giro di peppe ogni giorno) sia perchè a me le persone di questo paese e gli insegnanti della scuola del nostro paese NON MI PIACCIONO!!! Oooohhh. Detto questo, ero ansiosa, ansiosa perchè da dove abitiamo arrivavano continue sollecitazioni per spingerci a fare una scelta diversa, ansiosa perchè temevo in chissà quali fantomatici intoppi nel momento in cui andavao ad iscrivere il marmocchio nella scuola giusta. L’ansia resta nonostante conosca già una delle insegnanti, nonostante conosca tempi e modi della struttura, nonostante l’ottima riuscita sulla figlia più grande. Ma ieri abbiamo avuto la prima riunione. Ho rotrovato qualche viso noto di quando mio figlio andava al nido, di qualche genitore che come me, ha i figli più grandi nella stessa scuola o di persone che conosco di vista in giro per il paesone. E stamattina sono andata tronfia col mio moduletto compilato in word (;o), il bollettino pagato (ma voi in emilia pagate? se si quanto?), il codice fiscale del marmocchio. Et voilà, mi son tolta ‘sto peso. E perfesteggiare ho speso ben DUE euro all’autolavaggio per rendere, almeno all’esterno, più dignitosa la mia utilitaria italiana a GPL 😉
@monica ranieri: noi paghiamo la mensa come alla materna, dell’iscrizione non ne sapevo niente e mi sento già male all’idea, date le nostre attuali finanze ;-( mi informerò…
@barbara: si glielo farei prendere, passa sotto casa e le fermate sono pochissime per le longhena. Ovviamente se ci sono anche altre persone che conosciamo e bambini con lei meglio, ma visto che anche i bimbi della materna longhena lo prendono e sono più piccoli, sono abbastanza serena. Ma ora Franca mi dice che forse faccio male e sono un’irresponsabile 😉
ciao!
anche noi quest’anno siamo in piena crisi da elementari, se ascolto tutti i genitori che incontro impazzisco, tra chi si è già trovato bene e chi male, tra valutarne anche una privata.. e la speranza che venga preso nella scuola vicino ai nonni..al sentire la direttrice della materna che ne consiglia un’altra.. la mia ansia? completamente fuori controllo, a spasso ed io qui.
Senti, Franca ha ragione su una cosa: ‘cazzo ti vuoi decidere tu che non sei capace e si vede? Fai decidere Tino (lo so, sono sadica e no ci riuscirai mai, alla fine la iscrive all collegio sacro cuore di maria privata e costosissima dalle suore perchE LO HAI INTONTOLITO).
Detto ciò, ripeto: i figli stanno bene nelle scuole dove tu stai bene con i genitori. Oltretutto non mi pare che la Frolli con il background che ha anche se fa solo il pane alle elementari non possa scoprire a 18 anni la teoria delle teorie, quella che metta d’ accordo relatività, gravità, stringhe e il tutto. Scusa ma i nostri figli sono talmente seguiti e superstimolati che semmai gliela dobbiamo scegliere apposta la scuola di plastilina e biscotti, così almeno si riposano. Pensa ad adesso e dopo: se sta nel verde a scuola tu hai tempo di farci altre robe. Se c’ è il pulmino che problema c’ è. O, lo capisci,v ero che fra un paio d’ anni questa pretenderà e otterrà la chiave di casa?
Se mi dici l’ aspetto sociale va bene anche quello, ma nella vita tutto fa e non cominciamo a fare gli elitari al contrario che i fighetti in classe a noi fanno schifo. E la scuola vicino casa è una cosa santa, al massimo le robe cretive gliele fai fare per contro vostro, il pane ci vengo io a spiegartelo.
Tanto a te queste riflessioni non ti servono per decidere, ti servono a passare il tempo fino al termine ultimo di decisione. lì farai blink o blonk e sarà la scelta giusta a prescindere, proprio grazie alle sedimentazioni. Se vuoi rognare chiamami su skype e mi dici tutto, io ti scolto e dico solo si, no.
Ti capisco, Frò, quanto ti capisco!
Sappi solo che io l’anno prossimo ne avrò uno in prima elementare, una in prima media ed una in prima superiore.
Consolati perchè quanto a dubbi, seghe mentali ed indecisioni sono messa molto peggio di te ;-)!
@marcella: ecco, mi hai già tirato su di morale 😉 un abbraccio a tutta la famigliona….
Io voto la scuola nel verde, con pulmino e tutto il resto. Ho visto un link a quella scuola e mi sembra che dia spazio alla crestivtià, che la Frolli ne ha a pacchi, non so con le meastre vicine alla pensione me la vedrei un po’ castrata.
E poi quoto Barbara, fai decidere a Tino, statte zitta du’ minuti e a Franca dai una bottigliata sul muso (con affetto).
Ciao Fra(nca)
Franca è con me ora …tranquilla!
e come sottrarsi all’appello? se ti può essere di qualche supporto vorrei dirti che io, scissa dal medesimo dilemma tuo, come già evidenziato da te nell’episodio n. 1 , non ho ancora deciso. mi dimeno come un’anguilla e la franca balla la samba per la felicità e mi tiene la sua mano sulla carogna che nel frattempo mi sale a vedermi sempre paralizzata nelle decisioni di qualche entità inerenti la figliolanza. parrebbe leggermente in vantaggio, anche dal lato paterno (in preda a omologo giramento di palle del tuo Tino) lo spazio aperto, sebbene meno accessibile logisticamente (traduci=sbattimenti inenarrabili per accompagnare e andare a prendere quotidianamente lo scolaretto), l’orto e tutte quelle balle lì, ma noi abbiamo anche l’aggravante che il soggetto ipercinetico in questione ha anche le sue necessità di spazio, francamente. quel che mi frega è l’avere io frequentato da nana una scuola così e quindi sono irragionevolmente attratta. però con certezza posso dire- dopo anni di ginkana avanti e indietro pur di far tacere la franca- che pure l’aspetto logistico che io ho sempre snobbato ha una sua centrale importanza e anche un tessuto amicale vicino e frequentabile è importante sia per la nananza sia per mamma e papà, che se no si è sempre perennemente FUORI SEDE o fuori bacino d’utenza, come si suol dire. ti abbraccio solidale.
voto per la scuola nel verde. vuoi mettere? tra respirare aria buona ognidì e non. non c’è matematica che tenga. io ci metterei la firma per una scuola sui colli con pulmino. io poi l’ho vista, me l’hai mostrata tu e (ti ricordo) che mi hai anche detto questa è la scuola dove verrà la frollina e io che cosa ti ho risposto?
ti ho risposto che culo. o no?
Mi permetto di dire la mia, se non altro per un’acquisita esperienza visto che ho due figlie ormai “grandi”. Dunque dopo ogni sega mentale, e ce ne sono state parecchie, ho tratto la medesima conclusione: informarsi è doveroso, giusto per escludere situazioni oggettivamente negative. Escluse queste ultime non bisogna fare la scelta mettendo a confronto le strutture scolastiche, ma gli insegnanti: puoi scegliere la scuola che ti offre tante cose, ma se la maestra è una incapace e/o scoglionata (p. es vicina al pensionamento) ti porterai dietro la sensazione di aver fatto la scelta sbagliata… Se non hai la possibilità di conoscere o scegliere la maestra di tua figlia allora sicuramente non sbagli a fare una scelta un po’ fatalista se così si può dire: scegli la scuola più comoda, perchè 5 anni sono lunghi e complicarsi la vita non ha senso, e così se tua figlia capiterà in una buona classe con bravi insegnanti avrai tutto a tuo favore; in caso contrario almeno non avrai lo scrupolo di essere stata l’artefice di una doppia scelta sbagliata. E con queste perle di saggezza (?) ti saluto 🙂
Ciao
Carla
Quoto carla in toto. Io neanche mi sono posta il problema. Sceglila comoda comoda, per te e per lei, che 5 minuti in più di sonno con certi inverni, sono oro! Supponiamo che perdi il pulmino,( 5 anni son lunghi, ti capiterà prima o poi,) è traggedia? valuta se puoi, le insegnanti. E poi, non hanno già lavorato abbastanza con la plastilina e il pane e la focaccia alle elementari?! Adesso si studia , echecazz! 😉
Ciao Panz, ti seguo da tempo, silenziosamente ma con affetto, e da poco mi sono resa conto, leggendoti, che abiti proprio nella zona in cui ho trascorso la mia infanzia e la mia, ehm, prima giovinezza, fino ai 26 anni. Da bambina ho frequentato le Longhena e sì, il parco, l’orto e tutto il resto erano davvero impagabili, inutile negarlo. Purtroppo io, precoce nerd occhialuta e sfigatella, ho ricordi indelebili legati più alle vessazioni della stragnocca della classe e delle sue compari che al pane, al bosco e alla stazione metereologica a misura di bimbi, ma non significa niente. Vicende personali e battute a parte, sono sicura che farete la scelta migliore, e se qualcosa non vi soddisferà appieno, nell’ambiente o nelle maestre, avrete tutti gli strumenti umani e culturali per “aggiustare il tiro” con Frollina, che non diventerà di certo un’emo disadattata! :-DDD Elinor
P.S: il pulmino era fighissimo, divertente, sicuro e supercontrollato già all’epoca…penso sia l’ultima cosa di cui tu debba preoccuparti!
Hai pensato di iscrivere Frollina ogni anno ascolastico ad una scuola elementare diversa?!! Così le prova tutte!
Noi abbiamo scelto quella “dei poveri” insieme agli stranieri e con i muri tutti griffati…..
Un po’ per comodità, un po’ per scelta, ma vivremo sempre nel dubbio se sarà stata la scelta migliore per lei.
E’ una di quelle situazioni “sliding doors” in cui una coincidenza o scelta sbaglia ti cambia la vita.
Ci vediamo nel week-end per un po’ di FANTASCUOLA? E’ invitata anche Franca!
Il camper delle Winx aspetta Frollina!! Baci
Ohi-ohi cara Panz, come ti capisco. Io sto cominciando a pensare alla scelta del liceo (!) e ti posso assicurare che l’ansia è esattamente la stessa, Franca compresa. Però posso dirti una cosa che ho imparato con l’esperienza di materna, elementari e medie: è giusto scegliere la scuola che pensiamo migliore o più adatta alle nostre esigenze, ma poi quello che fa una buona classe è puro fattore C! I bambini vengono mescolati (arrivano da scuole diverse, da classi diverse, etnie diverse, etc.) e le insegnanti sono un terno al lotto (pensionamenti, trasferimenti, gravidanze, precariato, etc.) pertanto il cocktail che ne scaturisce è sempre assolutamente diverso, e può essere buono, cattivo o così-così. Mi sento quindi di dirti di scegliere la scuola che vi piace di più come ambiente o come POF, il resto sarà assolutamente a sorpresa!
(tra le due io sceglierei quella vicina a casa)
Un abbraccio, Gallina
non posso fare altro che quotare in toto tutte le persone che mi hanno dato ragione e potere. fate quello che dico io. sempre. non me ne pentirò. uahahahahahahahah
Ti leggo da anni ormai.Nel mio blog ti ho citato nel “the versatile blogger!”, se ti va di proseguire nel gioco, ti aspetto.
A presto,
cuore di ciccia