La mia legge sul lavoro
In vacanza si sta bene. Siamo andate alla biblioteca di quartiere, ieri, con la Malta e sua mamma. Ci abbiamo trovato una dada del nido delle bambine e un sacco di libri bellissimi. Abbiamo letto, disegnato.
Ci siamo anche fermate a prendere un caffè al bar. Al parco – che la nostra biblioteca è dentro a un parco – abbiamo giocato alle avventure nel labirinto di siepi. C’era una gran puzza di piscio felino e il labirinto era troppo stretto per il mio culone, ma ci siamo divertite a guardare i colli dalle torrette. Sembrava di stare in un castello.
In vacanza si sta bene. Ieri abbiamo fatto il pisolino insieme, Frollina ed io. Nel lettone. Strette, strette, dopo aver letto uno dei libri presi in prestito.
Poi l’ho accompagnata di nuovo dalla Malta e io sono andata a fare la spesa.
In vacanza si sta bene.
Iniezione di riposo e buon umore.
Frollina è felice.
Felice di passare un po’ di tempo con me. Io felice di stare con lei.
Dovremmo inventarci una roba tipo che si lavora solo 6 mesi e per 6 mesi ti pagano per tutto questo buon umore, per andare in biblioteca con tua figlia, per giocare tutto il giorno, scrivere, leggere, programmare vacanze.
Sono convinta che si irradierebbe buon umore ovunque. Come un virus benefico. Tutti sarebbero più contenti. Si lavora sei mesi (ma non fino a sera tardi, solo fino alle 4 del pomeriggio) e per sei mesi si fanno queste cose, si consuma (che così produci e crepi come diovuole) e si vive, si va al cinema, si va in biblioteca, si va a teatro.
Altro che crisi della cultura! La cultura sarebbe il Ministero più attivo.
Ci si dovrebbe alternare. Alcune famiglie vanno al lavoro i primi sei mesi dell’anno, altre i secondi. A rotazione.
Un sacco di posti di lavoro. Un sacco di buon umore.
E il buon umore, magicamente, produrrebbe ricchezza, gioia. La violenza per le strade sarebbe dimezzata. Tutti con un lavoro, ma part time. Però no l’acqua alla gola, no che poi alla fine dei sei mesi ti mandano a casa con un calcio in culo.
Vieni pagato per produrre, per stare bene, per passare del tempo con i figli, per andare in biblioteca, per produrre sentimenti positivi.
In vacanza si sta bene
E secondo me
tutto questo buon umore
dovrebbe essere retribuito
Panzallaria for president!!!!!!!!!!!!
Figataaaaa.
hai ragione panz… ma se facessimo troppo spesso tutto questo… sarebbe poi “speciale” nello stesso modo?
in vacanza si sta bene, io quest’anno ho divorato i giorni disponibili, sogno un part time ma…
ma non è che poi alla fine certi momenti non ce li saprebbe più godere veramente?
a volte questo pensiero mi frulla nella testa…
solo per pochi istanti però, e poi va via…
Ci sto! Dove devo firmare??!! 🙂
🙂 Fa molto Gianni Rodari. Bello.
io e il coniglio siamo arrivati alla tua conclusione già da un pò…che poi così si lavorerebbe tutti e bene! sarebbe un mondo migliore!
Magari i sei mesi che non lavori sei retribuito un pò meno, ok, facciamo al 70% ma comunque riusciresti a sopravvivere lo stesso…ah, che bel mondo sarebbe… magari ogni sei mesi lavoritavi si fa qualcosa di nuovo, impari sempre cose nuove…aaaaah che bello…
Si! Si! Si!
io farei tre mesi e tre mesi…orizzonte più breve per le vacanze ma anche per il lavoro che sei mesi son TANTI!
Io mi confermerei con quattro giorni di lavoro e tre di riposo alla settimana…
gia’ alla seconda riga avevi il mio voto :o)
sei hai un bagno al mare più o meno fai così…dei miei amici hanno un bagno a marina romea lavorano 6 mesi e gli altri riposano…però quei 6 mesi sono tosti..senza orari fino a sera tardi dall’alba