Le principesse portano i tacchi?
C’era una volta una bambina che era una principessa e si chiamava Matilde. Matilde era un po’ capricciosa e ogni mattina si svegliava dicendo:
Una principessa porta solo gonne che fanno la ruota!
Una principessa indossa solo scarpe con i tacchi!.
I suoi genitori la accontentavano perché quando si arrabbiava urlava così forte che anche le colombe che abitavano sui merli del Castello volavano via per lo spavento. Matilde portava solo gonne rosa che facevano la ruota e scarpe di vernice bianca con i tacchi.
Dopo un po’ aveva molto male ai piedi, ma lei era una principessa e tutte le altre bambine che vivevano a Corte la ammiravano molto.
Un giorno insieme alla mamma Regina, Matilde andò a fare una passeggiate per le vie del paese e arrivò fino al grande parco del Regno di Petulonia, quello dove i bambini andavano a giocare.
Un gruppo di bambini del paese stava salendo su un albero con rami larghi e comodi dove arrampicarsi.
Si divertivano molto. Matilde disse alla mamma che anche lei voleva salire.
La mamma le disse che con i tacchi sarebbe stato molto difficile. Matilde cominciò a fare i capricci e a urlare talmente forte che tutte le colombe posate sui rami scapparono per la paura e tutti i bambini si misero le mani sulle orecchie per il gran baccano.
Allora la mamma la fece salire.
Forse era la volta buona che Matilde avrebbe preso una bella lezione.
Matilde cominciò ad arrampicarsi ma la gonna si impigliava ad ogni ramo e dentro alle sue scarpe strette, i piedi facevano così male da sanguinare.
Non riusciva proprio a trovare il modo per salire sui rami più semplici, figuriamoci quelli più pericolosi!
Matilde era arrabbiatissima, così senza accorgersene, durante uno dei tanti tentativi, tirò così forte che strappò la gonna impigliata.
Tutti i bambini del Regno la guardavano, cercando di capire se ce l’avrebbe fatta.
Matilde si tolse la gonna e rimase solo con la calzamaglia che indossava sotto.
Ora era tutto molto più semplice.
Su un altro ramo si stava arrampicando Silvia, che era una bambina come Matilde.
Matilde aveva spesso riso di lei perché non poteva indossare gli abiti di una principessa.
Silvia in 4 abili mosse arrivò in cima all’albero e da quella posizione guardò Matilde e le disse:
Se ti togli le scarpe fai molto prima!
Ma queste sono le mie scarpe da principessa!
disse Matilde, mentre i piedi le facevano male e la rabbia aumentava.
Se ti togli le scarpe smetti di essere una bambina?
“No!” rispose la principessa, risentita e arrabbiata.
E allora perché dovresti smettere di essere una principessa? Sarai solo una principessa a piedi scalzi e mutandoni che riesce a salire sugli alberi!
Matilde ci pensò un po’ su e poi si tolse le scarpe.
Come si arrampicava meglio così!
Silvia le tese la mano e la aiutò a salire in cima al ramo più alto.
Da lì c’era una vista magnifica!
Dal Castello non si potevano vedere tutte le valli di Petulonia e le strade del paese, dove la gente si incontrava e i bambini giocavano, mentre da quell’albero c’era una visuale perfetta!
Matilde stava bene. E non era più arrabbiata.
Le colombe e gli uccellini erano tornati e nell’aria c’era odore di primavera.
La mamma le sorrideva. Anche gli altri bambini, con cui lei non aveva mai giocato, le sorridevano.
Fu un pomeriggio bellissimo.
Il pomeriggio in cui Matilde imparò che le principesse portano gonne rosa e scarpe coi tacchi solo ai balli.
Ma se vogliono salire su un albero per vedere il mondo,
devono mettersi
scarpe da ginnastica e
pantaloni forti.
Commovente.
Sei un’artista della femminilità.
Meraviglioso!
Che poesia!
E come diceva il mio prof di filosofia “la semplicità è il sigillo della verità”.
Brava Fra
oppure calzettoni e scarponi. che vestire da maschiaccio non vuol dire non esser bambina. e neanche crescere significa smettere di esser bambina. e tu sei una favola.
sì
Brava Panza!!
Veramente una bella favola, di quelle che lasciano/lanciano messaggi delicatamente così che questi possano aqquattarsi nella testa di chi le legge pronti a riemergere per pungolare il pensiero.
Esopo ti fa un baffo ;-))
Riflessione mia: più che le bimbe, sono spesso le loro mamme che dovrebbero leggere il tuo pezzo..perchè dietro a una bambina con velleità da principessa (che purtoppo oggi talvolta si declina in figure ben più tristi, tipo velina) c’è una mamma che la asseconda o, forse, la ispira con le proprie scelte di abbigliamento e atteggiamento.
Un grazie e un saluto dalla mamma di una bimba che rimane una principessa anche se è (quasi) sempre in tuta
io sto diventando tremendamente fan della tua nanetta!! 🙂
ah, che bello quando la mamma ti fa entrare dentro le storie…!
Cacchio, bellissimo!
Bellissima, perfetta per la collana “Dalla parte delle bambine”!!