Un calorico outing
Da bambina volevo fare la ballerina. Stavo ore a specchiarmi davanti alla televisione spenta, in punta di piedi. Una volta vidi anche la Carla Fracci in bianco e nero e pensai che volevo diventare come lei.
Poi ho iniziato a danzare il ballo del cannolo e mantenere quel portamento aggrazziato e diventato impossibile.
Per fortuna con la quantità di nuoto (allenamenti di due ore e trenta tutti i giorni e gare nei fine settimana) sono riuscita, per anni, a contrastare gli attacchi del mio stomaco ingordo.
Mangiavo come una betoniera ma consumavo come una Ferrari.
Quando ho smesso di nuotare non ho ugualmente smesso di mangiare. Per un po’ ho applicato quella gran brutta moda di ficcarmi due dita in bocca e vomitare dopo i pasti.
“Un modo per chiedere aiuto!” mi diceva qualcuno.
Solo che provateci voi a chiedere aiuto con due dita in gola: non fosse per altro, ma la voce esce che sembri la protagonista del remake dell’ Esorcista!
Quando mi sono resa conto che stavo facendo una grossa stronzata, ho cominciato a fare la dieta.
Dopo la venticinquesima volta che dimagrivo un sacco e poi ingrassavo il doppio volevamo scritturarmi nell’orchestra del Centro Anziani del quartiere: il signor Otello Fantazzini mi avrebbe usata come fisarmonica emiliana doc.
Ho conosciuto più dietologi che uomini e chi sa del mio passato libertino ha la misura di questa affermazione.
Ho aperto questo blog per parlare dell’ennesima dieta.
Quando ho conosciuto Tino, anche lui era appena dimagrito moltissimi chili. Andava tutti i giorni in palestra per tenersi in forma, faceva un sacco di panca. Come la capra del proverbio.
Tino ed io ci siamo trovati su moltissime cose. Non ultima il nostro rapporto conflittuale con il cibo.
La mamma e il papà di Tino, quando lui telefonava dalle vacanze a Mikonos con gli amici, invece di chiedergli “Come stai? Cosa hai visto? Hai messo il preservativo?” gli domandavano cosa avesse mangiato.
Quando Tino ha confidato alla madre che era diventato vegeteriano, lei ha tentato il suicidio e dalle vacanze al mare, con Frollina, l’unica cosa che ci raccontava era il menu della piccola, fornendoci dettagli succulenti sull’efficace transito intestinale di nostra figlia.
Tino ed io abbiamo per anni abusato del cibo in maniera felice e complice.
Sagre, feste, cene con gli amici, colapranzi, cene a due, tagliatelle, carbonara, pesce, cioccolato, nutella davanti alla televisione, dolce di mascarpone ingurgitato di notte.
Io ho sempre pensato che un uomo mi deve amare così come sono. In pratica ho sempre desiderato incontrare uno zoologo che potesse intuire il mondo meraviglioso che si celava sotto le mie apparenze di Balena.
In Tino l’ho trovato.
Credo che anche lui stesse cercando una zoologa: in me l’ha trovata.
Vi chiederete perché sto scrivendo tutto ciò. Sono un po’ cazzetti nostri e fino ad oggi ne sono stata GELOSISSIMA.
Ma
attualmente
il non marito sta molto male.
Ha quattro ernie quattro e ogni 7 giorni rimane completamente bloccato. Mentre la maggioranza di voi ieri grigliava carne sul braciere di ferragosto, lui tentava di alzarsi da letto perché le gambe non rispondevano ai comandi.
Io (cito la mammadellamalta che ha saputo astutamente definirmi) ho un corpo che non mi appartiene. Essendo stata una sportiva e una gran camminatrice sono molto forte ma a causa dei tantissimi chilogrammi in più faccio grande fatica, sono goffa e mi sento a disagio con il mondo.
Per un po’ ho fatto finta di non sapere che eravamo complici, Tino ed io. Per un po’ ho fatto finta di credere che la mia ciccia non c’entrasse nulla con la fottuta paura che ho di essere ferita dagli altri.
Ma ora basta.
Due anni fa mi sono ammalata e ho voluto trarre da quella esperienza lunga e dolorosa un insegnamento, una possibilità di crescita e credo di aver risolto molte cose che da troppo tempo bollivano sotto pelle.
Oggi che è Tino a non stare per niente bene e che a tratti ci sembra che il buio possa diventare solo più buio, credo che dobbiamo entrambi imparare a volerci più bene e mettere da parte il cibo per recuperare il nostro amor proprio, la nostra salute.
Non è una questione estetica, badate bene. Io credo di essere una ragazza carina, anche se sotto forma di balena e Tino è un uomo eccezionale.
Ma senza tutta questa ciccia sicuramente lui ha molte più possibilità di riprendersi. Senza tutta questa ciccia io potrò ricominciare a fare moltissime cose e si abbasseranno di molto le possibilità di rimanerci sotto per un attacco violento di asma.
Lo scrivo pubblicamente perché spero che scrivendolo pubblicamente, questo dia un contributo all’inizio di un nuovo percorso.
Perché a settembre andremo da una Dietologa che stimo molto.
E il prossimo anno, a ferragosto, voglio sperare di aver fatto tantissima strada, che Tino abbia smesso di soffrire così tanto e di aver recuperato me stessa, sotto tutti questi strati di grasso.
E invece di una grigliata di ferragosto, la prossima estate voglio una vacanza degna di questo nome.
Con nostra figlia.
Magari in groppa a sua padre.
Noi tre a spasso per il mondo.
Su Friendfeed un dibattito su ciccia/felicità:
un grosso in bocca al lupo per questa avventura, ti sono vicina! ti voglio bene, un bacione grandissimo a te e Tino!
panz hai tutta la mia stima, davvero!!!
Ciao Panz.
Non sono mai arrivata alle due dita in gola, ma in quanto a rapporto conflittuale con il cibo ti capisco. Ingrassavo, stavo male, poi provavo le diete. Niente.
Sono dimagrita non per volontà, ma per uno scompenso del mio organismo dopo il parto (una roba che non auguro a nessuno perché si sta molto male).
Quanto mi sono trovata con dodici chili in meno (a parte quelli della gravidanza intendo) mi son detta: che ne voglio fare? Mio marito era felice di vedermi più magra ma io, è la verità, giuro, ero spaventata dal mio nuovo corpo.
Era come non avere più una protezione. Ho continuato ad usare vestiti di taglie maggiori per diversi anni. Fino a che, effetto collaterale della psicoterapia, non ho capito che valore stavo dando al cibo, al corpo, ai vestiti.
Lentamente, molto lentamente, il cibo è diventato di nuovo nutrimento (anche piacevole, sono meridionale eh), il mio corpo è tornato ad essere mio e non territorio degli altri e parola degli altri, i vestiti sono della taglia giusta.
Ho ritrovato anche tanta salute (anemia a parte, ma lì, che ce posso fà).
Posso solo dire: in questo percorso è necessario essere maratoneti e non centometristi. Perché prendendoci tutto il tempo possiamo capire molte cose. In bocca al lupo, di cuore. Se c’è una persona che può farcela sei tu e credo anche Tino, da quello che leggo.
Se un giorno passerai di qui, ti rimpinzerò di cibo buono che non fa ingrassare. Incredibile, ma vero (chi mi toglie la pasta e la pizza è un uomo morto).
grazie a tutti quelli che hanno scritto fino a qui. in particolare ci tengo a ringraziare @mariantonietta che ha raccontato la sua storia. mi piacerebbe, per il futuro, che panzallaria diventasse un luogo di confronto anche sul tema del rapporto con il cibo che – secondo me – oggi è grandemente rappresentativo di un disagio insieme personale e collettivo che proviamo. grazie davvero. quella del maratoneta me la copio e appendo sul frigorifero
Capisco il senso del post. Purtroppo la gran moda l’ho conosciuta anche io. Non perchè avevo chili in sovrappeso, ma appunto…solo per chiedere aiuto. Peggio? Boh…siamo accomunate da questo e bon…
La tua salute e quella di Tino sono improtantissime perchè, se voi state bene, come scrivi alla fine, potreste fare tantissime cose con la cinna…e divertirvi.
Magari non serve neanche chissà quale drastica dieta. Magari serve solo qualcuno che vi “insegni” (passami il termine) a mangiare meglio…
Un grande abbraccio e un enorme in bocca al lupo
quando dico che mi metto a dieta, ormai tutti si mettono a ridere, quando dico che mi metto a dieta per salute e non per un fatto estetico, nessuno ci crede. io invece credo molto che per perdere chili inutili e dannosi, ci voglia un grande amore per se stessi, una grande stima del proprio corpo.
per me è difficile, ho dei periodi in cui faccio sport, mangio bene e mi sento piena di energie. ma appena le difficoltà di tutti i giorni si accumulano, il cibo è il rifugio contro l’ansia e l’angoscia. ho seguito molte diete, e perdo sempre 5 o 6 kg al massimo e poi li riprendo, non so, credo che se non scatta qualcosa dentro di noi, l’effetto fisarmonica è assicurato.
cara panz, un grossissimo incoraggiamento, a te e Tino.
te lo auguro di cuore..lo sai che non sei sola in questo viaggio, e che in fondo è un viaggio bellissimo..anche io ho appena cominciato sul serio e non è per niente facile …
è quando ti senti in colpa, quando ti senti sola, quando non sai come riempire i vuoti che mangi e non importa cosa. più è industriale, più si fa presto a mangiare. ma la mente è bastarda e non si accontenta mai. poi arrivano le dita in gola. e sei fortunata se lo capisci che hai bisogno di aiuto. sei fortunata se riesci a dirlo, o almeno a dirtelo. io sono stata fortunata. ho smesso di fumare e per non scoppiare ho cominciato a camminare, poi a correre, poi a pedalare, a nuotare…insomma lo sai che ho preso il vizio di muovermi. e se non o faccio sclero.
l’ho fatto quando mio figlio ha cominciato a crescere e a chiedere che smettessi di fumare. l’ho fatto per lui. e poi ho cominciato a cucinare. in modo misurato e sano. sono ancora golosa ma adesso sto attenta a non esagerare.
e quando vedo le amiche che esagerano a mangiare e poi vanno in bagno prima del caffè e tornano con le mani rosse e bevono il caffè, o mangiano un dolcino…mi stupisco di come sia forte il loro grido e di come nessuno lo colga.
Sono con te Francesca in tutto e per tutto.
So come si sta in queste situazioni, cavolo se lo so.
E sono con te.
Hai la mia mail.
Se hai anche solo bisogno di una spalla per non aprire il frigo usala!
Prima di tutto hai tutta la mia stima per aver reso pubblico questo “sfogo”, perché da ex sovrappeso conosco bene le reazioni della gente alla ciccia..comunque per quanto riguarda me, non posso dire di aver fatto tante rinunce gastronomiche, tanto da raggiungere la vetta degli ottanta kg, olè, ma per un metro e settantacinque alla fine, non mi crevano grandi problemi di salute, sinceramente. Ma le persone, ad ogni angolo amavano ricordarti che “te piace magnare eh?!”, oppure peggio “mangia mangia!”..non so se queste frasettine ironiche veramente non mi toccavano o se mi infastidivano. Poi, un periodo di forte, fortissimo stress, lo stomaco chiuso, mangiando solo per sopravvivere, ho perso 10 kg in un mese, di botto, mi pesavo e ogni giorno diminuivo, affogavo dentro ai miei vestiti. Mi sono preoccupata, molto, ho creduto di avere una malattia. Poi ne ho persi altri, poi ho scoperto di avere problemi di tiroide. Adesso ne ho ripresi un paio, perché appunto lo stress, ringraziando il cielo, se n’è andato..e i commenti sono “ma come stai bene!”, “ma dove hai lasciato la tua gemella, quella grossa” e non so se siano meno pungenti di quelli del passato. Tutto questo per dire che non sempre magra = felice. Io ero felice anche con i miei 10 e rotti kg in più!! Ti auguro il meglio e sono sicura che riuscirete in questa cosa. La mia è solo un’esperienza, ma hai ragione, se ci va di mezzo pa salute, quello è il momento di dire basta! Un abbraccione
@nannynanny: se io pesassi 80 chili per un metro e settanta ne peserei almeno 20 in meno di ora. insomma, il punto è che “il troppo stroppia”, ma so bene cosa vuoi dire. le persone grasse sono solitamente trattate con molto disprezzo: il grasso è percepito come una persona molto debole, in pochi sono attenti alla sensibilità di chi è sovrappeso e si butta spesso in caciara (e intanto il ciccione si sente ancora più merda) o si guarda come si avesse a che fare con il bambino deficiente che non riesce a fare i compiti.
Esattamente Panz..non è una roba per niente carina, è sempre stato così, fin da quando ho memoria. Ma secondo me i grassi sono tosti, tostissimi, altro che deboli. Ed è per questo che sono sicura che ci riuscirete!! Basta volerlo, trovare il giusto equilibrio. Già dal principio io non amo chiamarla dieta, ora voglio provare a mantenermi come adesso. Cerco di mangiare sano, verdure della mia terra, coltivate da noi, le nostre uova, il formaggio fatto in casa, lo yogurt fatto da me. In questo modo ho associato un’alimentazione sana ad una sorta di soddisfazione personale, perché se mangio le mie cose faccio pace con me stessa, mi prendo cura di me, mi voglio bene. E non c’è bisogno di avere l’orto, basta fare le cose con amore, anche un’insalata puó esser fatta con amore per esempio, ricercando gli ingredienti che più ci fanno bene, che ci danno quella vitamina o quella sostanza. Pensare che sto facendo una dieta mi fa visualizzare un barattolo di nutella (che tra l’altro, non manca eh!) , così invece mi fa pensare che mi coccolo il corpo!
Io sono diventata grassa molto tardi, per una combinazione, di pillola, emigrazione e depressione invernale, e soprattutto oerché ho sposato un vegetariano e non mi piace cucinare le verdure insapori che trovi qui, quindi vai di pasta in quantitativi enormi. Ancora non mi metto a dieta, ancora faccio fatica a vedermi sovrappeso, ma ho fatto altri percorsi di cambiamento di recente e quando cambia uno in famiglia il cambiamento coinvolge tutti. Il maschio di casa si è messo a fare questa dieta drastica ed è molto bravo a tener duro, infatti ha perso una ventina di kg. da maggio. Ieri si è rimesso a correre, cosa che per il sovrappeso non aveva neanche potuto fare.
Non avendo mai fatto una dieta, non vedendomi veramente grassa, io ci metterò più tempo, ma visto che la sua dieta è il contrario di come mangiavamo prima, penso che lo seguirò fino a quando il mangiare molta verdura e insalata tutti i giorni non diventerà un automatismo. Intanto non mangio quasi più pane (che fa pure schifo, in genere) e fa tanto.
Quindi sono contenta che anche voi vi siate fatti questo processo. Trovo che sia tu che Tino siate dei gran bonazzi a prescindere, e che il perdere i kg. di troppo sia una manosanta per la schiena e le articolazioni.
Grazie anche a Silvia per le cose ottime che dice (e per le favolose scorzette di arancia al cioccolato). La mia sensazione è che se ci supportiamo riusciremo a creare un bel circolo virtuoso, perché quello che ci frega è la convivialità tra le altre cose, ma possiamo anche crearci una convivialità più misurata sulle calorie e più centrata sui girotondi e le camminate.
Allora diamoci da fare così l’anno prossimo ce ne andiamo tutti in Abruzzo insieme a nuotare e scarpinare per montagne. Che se non è motivazione questa, cosa ci rimane?
Bene, è arrivato il mio momento di intervenire. Anch’io sono grassa: non obesa, ma dotata di 15 Kg di troppo che non fanno bene alla mia salute, alla mia circolazione, al mio colesterolo (altissimo!). La mia struttura sarebbe longilinea e forse per questo, per uno stacco di gamba abbastanza lungo che mi fa sembrare persino più alta di quello che sono, do l’impressione di essere meno grassa di quello che sono. E quindi tendo a preoccuparmi poco, se non quando vivo la frustrazione di non entrare nei pantaloni dell’anno prima.
Fatta questa premessa, confesso di avere un rapporto molto gioioso col cibo e invece un rapporto pessimo con le diete, a causa del senso di privazione del piacere che ogni dieta mi provoca. Non sono una che si rimpinza di dolci o di prodotti industriali, a me piace mangiar bene e in porzioni abbondanti ma solo roba buona. L’idea della nutella davanti alla TV mi provoca nausea, tanto per intenderci. Mentre l’idea di un cabaret di olive all’ascolana o di una ciotola di scaglie di parmigiano reggiano 30 mesi mi esalta, specie se abbinati a una bottiglia di vino buono. Per questo, il cibo diventa la mia gratificazione principale, soprattutto nei periodi (frequenti) in cui altre gratificazioni legate al corpo e al piacere scarseggiano, soprattutto nei periodi (come questo) di iper-lavoro. La dieta mi fa soffrire, mi rende nervosa.
Vi racconto questa: a novembre faccio un esame del sangue e salta fuori che ho il colesterolo a 306. Il mio medico si incazza e minaccia di darmi le statine se non lo riduco con la dieta. Obbediente, ABOLISCO il formaggio (io ADORO il formaggio, è il mio cibo preferito, non credo che potrei vivere senza formaggio). Due mesi dopo (dico, due mesi), senza formaggio, senza salumi (nemmeno una fettina di mortadella), senza carne di maiale, due mesi dopo vado a fare un esame del sangue e il mio colesterolo era… a 312. Ecco, mi sono sentita così frustrata che per reazione il giorno stesso ho mangiato una fetta di pecorino che non finiva più.
Anch’io dovrei mettermi a dieta. La dietologa di cui parla Panzallaria è una delle mie migliori amiche, eppure non riesco a farmi convincere nemmeno da lei. Temo che la nostra amicizia ne uscirebbe deteriorata, preferisco lasciarla fuori dai miei problemi di sovrappeso. Ma devo prendere una decisione per la mia salute. La menopausa si avvicina e non voglio diventare obesa e trovarmi ad affrontare domani un problema molto più grave di quello che potrei risolvere oggi.
Quindi, terrò d’occhio questo blog e parteciperò attivamente al confronto su peso, rapporto col cibo, rapporto con i regimi alimentari, benessere, estetica (perché no? senza necessariamente piegarsi al diktat secondo cui magro = bello, è innegabile che poter indossare certi capi di vestiario o certe scarpe rende il nostro aspetto complessivamente più gradevole e io non ci trovo niente di male, niente di sbagliato in questo, se non diventa una schiavitù). Magari mi farà l’effetto di un gruppo di aiutoaiuto e riuscirò anch’io a mettere in pratica anche a tavola un po’ di quella autodisciplina che riesco così bene a sfruttare nel lavoro.
Grazie quindi dell’outing, della condivisione e della sollecitazione.
(non rileggo, scusate eventuali refusi, ho i minuti contati)
grazie dell’outing, penso che da oggi seguirò attentamente questo blog… benedetta serendipità!
ciao
Pietro
ragà, siete meglio di un cabaret di paste alla crema! grazie a tutti. sono sempre più convinta che sarà bello e fruttuoso (almeno per me, ma spero anche per altri) parlare qui della dieta, del perché si ingrassa o dimagrisce troppo. che diciamolo, i problemi alimentari sono una delle piaghe/pieghe di questo secolo in cui tutti tendono a un modello di perfezione difficilmente incarnabile. dove siamo tutti molto soli, eccezion fatta i momenti in cui – complice un pc – riusciamo a comunicare perché privati del nostro corpo, della vicinanza fisica…
grazie, grazie, grazie
a tutti quanti voi
Ciao Panz tanti auguri e solidarietà a pacchi! Basta che poi non cambi il nome del sito in panzapiattallaria! Chiara
@chiara: AH AH AH…non ho memoria di aver mai avuto una panza piatta. per fortuna. la mia panza all’aria è anche la mia storia 😉
Il cibo è molte cose. E’ l’amore della mamma, è la convivialità, è anche legato alla sensualità, è un fantastico sedativo a buon mercato, sempre disponibile e presente in ogni casa, è gratificazione, è cultura, è le proprie radici, è consolazione, è la soddisfazione di un bisogno elementare e primordiale. E’ difficile fare a meno del cibo, ci sono meccanismi biologici inscritti nel nostro DNA che ogni volta che diminuiamo le nostre razioni alimentari ci rendono più nervosi, instabili, c’è la paura inconscia di rimanere senza cibo, e l’altrettanto inconscio bisogno di mangiare finchè ce n’è perchè non si sa se poi seguirà un periodo di carestia, sentimento oggi, nel mondo occidentale, assolutamente immotivato visto che il cibo è disponibile in grandi quantità e a costi abbordabili a tutti. E’ difficile tenere sotto controllo tutte queste pulsioni. E il tutto è aggravato dai media che propongono modelli assolutamente non reali, una fisicità da adolescente dodicenne tipo Lolita (parlo per le donne, ma anche per i signori uomini che non sono molto più fortunati di noi…) assolutamente impossibile da mantenere nel corso degli anni.
Però oltre un certo peso le nostre strutture, interne ed esterne, le nostre ghiandole, non ce la fanno a sopportare i sovraccarichi. E allora, pazientemente, e anche umilmente, bisogna cercare le strategie per rimettersi in sesto. Non credo che diete drastiche, digiuni e privazioni possano sortire buoni effetti. O meglio, sortiscono buoni effetti a breve termine, ma alla distanza non fanno che acuire le frustrazioni. Penso invece sia necessario, con molta pazienza e anche con molta umiltà, riprendere le fila della propria storia alimentare cercando di patteggiare su quantità e qualità, ricordandosi sempre che siamo proprio ciò che mangiamo: se mangiamo bene, cose buone di qualità, in armonia con le stagioni e anche con le nostre possibilità di attività fisica, allora torneremo ad essere in armonia noi stessi, a non avere più bisogno di riempirci di cibo in maniera compulsiva e a riuscire a raggiungere la nostra forma fisica, che non sarà mai, o quasi, quella imposta dai media.
Guarda, non ci crederai, ma un modo per dimagrire è cucinare!
Si impara a mangiare sano, si sfogano le frustrazioni in maniera creativa, si acquista autocontrollo di fronte al cibo e quando si finisce di cucinare non si ha più molta fame
Panz, non sai come ti capisco. Ho 38 anni, finalmente ho trovato la persona giusta per me, vorremmo un figlio ma se voglio anche solo pensarci devo perdere un mare di Kg…. il tempo mi sfugge e io sento di averne sprecato un sacco ad avvoltolarmi nella ciccia!