https://www.panzallaria.com/wp-content/uploads/2020/06/logo_Panzallaria_web.png00Panzallariahttps://www.panzallaria.com/wp-content/uploads/2020/06/logo_Panzallaria_web.pngPanzallaria2010-07-15 13:01:072010-07-15 13:01:07Io promuovo il rispetto – Appello contro i femminicidi
4commenti
supermambanana dice:
panz, ti rispondo qui perche’ penso che su donnepensanti sia fuori posto e magari indisponente, ma so che qui posso dire la mia, da me a te come panz, in modo informale, e nel conforto che tu sai (spero) come la penso sulla questione femminile. No, stavolta non mi accodo, per tutta una serie di motivi, fra cui il fastidio profondissimo per il termine femminicidio, se ne e’ parlato negli ultimi giorni nel blog della lipperini e oggi zauberei praticamente focalizza in modo egregio sulla posizione che e’ anche la mia. Se hai voglia di leggerlo, ti consiglio anche di leggere il commento di Pixi, che anche mi pare molto illuminato. In soldoni, il termine non mi piace perche’ evoca un problema che non esiste ne’ nella sostanza (femminicidio e’ la soppressione di donne “in quanto donne”, in modo sistematico e “freddo”, da sconosciuti a sconosciuti, come ad esempio le bambine neonate in Cina) ne’ nella portata (come se si volesse forzare a vedere numeri da olocausto, come se i pochi che ci sono non fossero abbastanza per movimentarsi comunque). E non mi piace perche’ non volendo discrimina a sua volta. Come dice perfettamente Pixi nel commento di cui ti dicevo: “Ora, io temo che se il femminicidio venisse istituzionalizzato ci troveremmo con infinite patologie che spuntano come funghi al solo fine di garantirsi la non punibilità, degradando inoltre lo status giuridico della donna (che è essere umano, dunque se la si uccide è omicidio) che se differenziata per genere, in una norma penale, si ritroverebbe nelle condizioni di quel delitto d’onore contro cui tanto (e tante) abbiamo combattuto.”. Tu mi dirai che comunque lo scopo e’ puntare lo sguardo verso un problema, e che bisogna alzare il polverone. Su questo forse posso essere daccordo, e per questo non voglio intervenire su donnepensanti. Ma penso anche che c’e’ un tempo per gridare ed un tempo per pensare, e su molte cose abbiamo bisogno di alzare il livello, salire un gradino, e aiutarci l’una con l’altra a farlo quel passo importante che possa far riprendere un discorso di genere che non e’ solo lotta ma momento di maturazione, di crescita degli individui, tutti, e la societa’ appresso. Ecco, l’ho detto, mo’ fanne cio’ che vuoi. Con affetto, sempre eh?
panz dice:
@supermam: grazie mille delle tue importantissime riflessioni. Nemmeno io amo molto il termine “femminicidio” ma trovo che sia anche molto provocatorio e che forse possa indurre chi non ci pensa a riflettere sull’escalation degli ultimi giorni. Leggerò i testi che citi e che non ho ancora letto, perché qualsiasi punto di vista costruisce quella riflessione necessaria di cui parli anche tu. Condivido in pieno la parte finale del tuo commento: non credo che serva solo la lotta ma la riflessione collettiva e proprio partendo da quello spirito è nata la mia adesione all’appello.
Perché quello della violenza è un problema trasversale come l’abbassamento dei livelli di rispetto tra le persone.
grazie ancora di aver voluto condividere con me
supermambanana dice:
grazie della risposta. A ulteriore commento vorrei sottolineare che non c’e’ una “escalation” negli ultimi giorni, se uno si prende la briga di guardare le statistiche non ci sono delle impennate, tragicamente, e’ soltanto che i giornali di estate non vogliono parlare di cose politiche o altro e la cronaca nera diventa un po’ come una lettura sotto l’ombrellone al pari di altre piu’ amene. Tutto cio’ e’ tristissimo, perche’ l’attenzione sulla violenza sulle donne (e aggiungerei anche quella sui bambini che porta la stessa matrice di una cultura che non ritiene queste cose abbastanza inaccettabili) dovrebbe essere tutto l’anno, non soltanto a natale e ad agosto.
supermambanana dice:
(ed ecco perche’ la battuta di Fede sul “caldo” e’ doppiamente imbecille, perche’ anche falsa in sostanza)
panz, ti rispondo qui perche’ penso che su donnepensanti sia fuori posto e magari indisponente, ma so che qui posso dire la mia, da me a te come panz, in modo informale, e nel conforto che tu sai (spero) come la penso sulla questione femminile. No, stavolta non mi accodo, per tutta una serie di motivi, fra cui il fastidio profondissimo per il termine femminicidio, se ne e’ parlato negli ultimi giorni nel blog della lipperini e oggi zauberei praticamente focalizza in modo egregio sulla posizione che e’ anche la mia. Se hai voglia di leggerlo, ti consiglio anche di leggere il commento di Pixi, che anche mi pare molto illuminato. In soldoni, il termine non mi piace perche’ evoca un problema che non esiste ne’ nella sostanza (femminicidio e’ la soppressione di donne “in quanto donne”, in modo sistematico e “freddo”, da sconosciuti a sconosciuti, come ad esempio le bambine neonate in Cina) ne’ nella portata (come se si volesse forzare a vedere numeri da olocausto, come se i pochi che ci sono non fossero abbastanza per movimentarsi comunque). E non mi piace perche’ non volendo discrimina a sua volta. Come dice perfettamente Pixi nel commento di cui ti dicevo: “Ora, io temo che se il femminicidio venisse istituzionalizzato ci troveremmo con infinite patologie che spuntano come funghi al solo fine di garantirsi la non punibilità, degradando inoltre lo status giuridico della donna (che è essere umano, dunque se la si uccide è omicidio) che se differenziata per genere, in una norma penale, si ritroverebbe nelle condizioni di quel delitto d’onore contro cui tanto (e tante) abbiamo combattuto.”. Tu mi dirai che comunque lo scopo e’ puntare lo sguardo verso un problema, e che bisogna alzare il polverone. Su questo forse posso essere daccordo, e per questo non voglio intervenire su donnepensanti. Ma penso anche che c’e’ un tempo per gridare ed un tempo per pensare, e su molte cose abbiamo bisogno di alzare il livello, salire un gradino, e aiutarci l’una con l’altra a farlo quel passo importante che possa far riprendere un discorso di genere che non e’ solo lotta ma momento di maturazione, di crescita degli individui, tutti, e la societa’ appresso. Ecco, l’ho detto, mo’ fanne cio’ che vuoi. Con affetto, sempre eh?
@supermam: grazie mille delle tue importantissime riflessioni. Nemmeno io amo molto il termine “femminicidio” ma trovo che sia anche molto provocatorio e che forse possa indurre chi non ci pensa a riflettere sull’escalation degli ultimi giorni. Leggerò i testi che citi e che non ho ancora letto, perché qualsiasi punto di vista costruisce quella riflessione necessaria di cui parli anche tu. Condivido in pieno la parte finale del tuo commento: non credo che serva solo la lotta ma la riflessione collettiva e proprio partendo da quello spirito è nata la mia adesione all’appello.
Perché quello della violenza è un problema trasversale come l’abbassamento dei livelli di rispetto tra le persone.
grazie ancora di aver voluto condividere con me
grazie della risposta. A ulteriore commento vorrei sottolineare che non c’e’ una “escalation” negli ultimi giorni, se uno si prende la briga di guardare le statistiche non ci sono delle impennate, tragicamente, e’ soltanto che i giornali di estate non vogliono parlare di cose politiche o altro e la cronaca nera diventa un po’ come una lettura sotto l’ombrellone al pari di altre piu’ amene. Tutto cio’ e’ tristissimo, perche’ l’attenzione sulla violenza sulle donne (e aggiungerei anche quella sui bambini che porta la stessa matrice di una cultura che non ritiene queste cose abbastanza inaccettabili) dovrebbe essere tutto l’anno, non soltanto a natale e ad agosto.
(ed ecco perche’ la battuta di Fede sul “caldo” e’ doppiamente imbecille, perche’ anche falsa in sostanza)