C’è bisogno di partigiani
In questi mesi, grazie al progetto del libro di Testimonia il femminile e alla partecipazione attiva, si è sedimentato un piccolo gruppo di Donne Pensanti forte, solidale, attivo e bolognese.
Dico bolognese perché per me, silvia e tino era importante trovare qualcuno, nella nostra città, con cui condividere la fondazione dell’associazione che fosse anche di fiducia.
Siamo in 6.
Ci sono Marcella, Stefania, Valerie e poi ci siamo noi 3.
Ci sono anche dei mariti e compagni, nell’ombra, che ci sostengono.
Ci sono dei figli che quando ci incontriamo per il progetto, per redigere lo statuto e programmare gli step successivi, sono molto bravi. I piccoli giocano tra loro, i grandi mettono a disposizione dei piccoli i loro vecchi giochi.
Marcella, Stefania e Valerie le abbiamo conosciute in rete. Hanno subito messo in campo le loro professionalità, un sacco di tempo e di fiducia. Per donne pensanti.
Così, ora che stiamo per fare lo storico passo di fondarci, abbiamo deciso che era giusto coinvolgerle fin da subito, come soci fondatori. Non vediamo l’ora, non appena Donne Pensanti avrà il suo codice fiscale, di cominciare a coinvolgere EFFETTIVAMENTE anche i tanti che contribuiscono ogni giorno, con segnalazioni e idee, al progetto. Sul social network siamo 800, su Facebook quasi 5000.
Il lavoro è tantissimo ma – per la prima volta nella mia vita – mi sento che sto facendo qualcosa per me stessa, per mia figlia e anche – nel mio piccolo – per questo paese.
Che, malgrado tutto, amo moltissimo.
Sento che l’unico modo per poter guardare in faccia, domani, la frollina e per poter rispondere alla domanda che spero non dovrà fare: “E tu mamma cosa hai fatto per evitare tutto questo?” la mia risposta non debba essere: “Niente. Non ho fatto niente”.
Forse (e spero) mi sbaglio, ma ho la sensazione che in Italia, oggi, sia in atto un livellamento verso il basso dello spirito critico, della curiosità delle persone e del profilo culturale degli abitanti del paese che è PREOCCUPANTE.
La mia idea/ proposta è che ognuno diventi PARTIGIANO del pensiero. Bisogna fare RESISTENZA a questo livellamento. RESISTENZA ai modelli sterotipati umani, RESISTENZA a ciò che sta diventando la scuola, RESISTENZA al pensiero unilaterale e confortante.
Grazie alla Rete abbiamo un MEZZO ma solo il nostro CORAGGIO potrà darci la spinta giusta.
Mi rendo conto che le vite di tutti sono molto piene, ma riflettiamo davvero sulla necessità di prendersi le proprie responsabilità e che è già tardi per demandare agli altri, per lasciare che altri si occupino del futuro dei nostri figli, del pianeta che lasceremo loro.
Per questi motivi che ormai mi frullano in testa come una specie di lucidità puntuale, non sono più in grado di stare ferma, di accettare acriticamente il pensiero unico, di coltivare solo il mio piccolo orticello (che se mi mettessi a coltivarlo non sarebbe tanto male e forse riuscirei a fare molto di più, anche professionalmente) e di accontentarmi di scuotere la testa quando leggo l’ennesimo articolo su un giornale.
Per questi motivi su questo blog scrivo sempre meno del mio quotidiano e – a tratti – sempre meno ne scriverò. Il mio lato ironico, scanzonato, aneddotico resta.
Ma ora ho cose urgenti da fare.
Per la frollina
Per me
Per il futuro che voglio essere io a contribuire a costruire. Che le case prefabbricate non mi sono mai piaciute.
Credo che chi ha la visibilità che ho la fortuna di avere io abbia un preciso dovere/diritto morale, ovvero usarla anche per andare oltre le pinzillacchere autoreferenziali di cui si nutre – purtroppo – la Rete.
Ma tu lo sai quanto mi piaci?!!? Oddio detta così è equivoca…ok…riprovo: ma tu lo sai che sei un bello sprone a non sedersi sul quotidiano?
Grazie Francesca, grazie davvero.
Eh si. Quanto hai ragione.
Sai cosa dice Odent?
Non cambieremo mai il mondo se non cambiamo il modo di venire al mondo.
Ecco….si parte dal basso….e si modifica. Anche uno da solo può!!!
Forza….altro che donne pensanti qua ci sono donne combattenti!
tu dici “Credo che chi ha la visibilità che ho la fortuna di avere io abbia un preciso dovere/diritto morale, ovvero usarla anche per andare oltre le pinzillacchere autoreferenziali di cui si nutre – purtroppo – la Rete.”
ed hai ragione, ma secondo la cosa ancora più importante è che stai cercando di portare tutto questo nella “vita reale” costituendo l’associazione e non fermandoti alla rete (grande strumento, che però non è utilizzato da tutti)!!! grande panz!
ps per lo spettacolo come ti avevo detto se vuoi mandami il materiale che lo giro al nostro teatro (sempre che tu non lo abbia già mandato direttamente a loro) 🙂
Ciao cara, mi piace trovare qui i commenti di “quelle” che mi piacciono. Meno male e che esisti 😀 in questo mondo di caccole! (non sono pessimista ma realista)
baci
grazie ragazze, grazie davvero per i vostri commenti. Lumaca…ti scrivo mail per il teatro, sei carissima!