Strategia Taricone secondo Panz
Ammetto che 10 anni fa mi sono guardata tutta la prima edizione del GF. Così la facciamo finita. Prima che qualcuno alluda o mi dia della finta intellettualoide. Insomma: sono una finta intellettualoide. Ebbene si.
Ho visto anche un pezzo della seconda, perché allora, con una mia vecchia amica, ci si trovava il giorno del GF a mangiare la pasta coi broccoli e a chiacchierare e quella era la nostra occasione settimanale.
Ma poi mi sono rotta i maroni e se fino a quel momento credevo che si trattasse di un bel esperimento sociologico, poi ho capito che la confezione era troppo ben confezionata e i falsi problemi di sti ragazzini mi hanno fatto scendere la catena, quindi bon.
Ma Pietro Taricone me lo ricordo bene. Cioé mi ricordo la parabola che lo ha condotto al successo e sulla quale c’è da ragionarci.
Dentro la casa si è comportato come il più medio degli italiani (lo ha scritto qualcuno nei commenti). Ha sedotto la provinciale Cristina dalla faccia da “cercafamiglia” (che ha vinto proprio grazie a questa sua caratteristica, perché noi italiani siamo dei buonisti di ultima e ci sembrava giusto accreditarle il lieto fine) e si è costruito l’immagine del meridionale caliente, bonazzo e un po’ trash.
Avrebbe potuto cavalcare quell’onda per un po’, uscito dalla casa, e sfruttare al massimo la visibilità del momento, come hanno fatto in molto con e dopo di lui.
Ma
Ma Pietro Taricone si è dimostrato indubitabilmente più furbo.
Uscito dalla casa non solo ha disertato tutti gli eventi pubblici a cui il contratto lo obbligava (o quasi tutti, devo ammettere che non ho seguito troppo l’intera vicenda) ma è anche SPARITO per un po’.
Tutti a chiedere dov’è Pietro, tutti a domandarsi cosa starà facendo e cose così. E lui a raccontare che voleva studiare recitazione e fare cose più GRANDI e che non gli interessava andare a farsi crocifiggere al Costanzo domenicale e cose cosà.
Oh
alla fine
ridendo e scherzando
c’ha avuto ragione lui.
Cioé, tutti gli altri suoi compagni sono finiti a far delle televendite quando gli è andata bene. Compresa la cercafamiglia.
Lui invece fa l’attore, il coltivatore e robe del genere, ma continua comunque a far parlare di se’.
Ora. Non sto qui a disquisire se sia o meno un bravo attore che non è il punto che mi interessa, ma certo ha fatto molto più di tanti altri che magari hanno più qualità recitative di lui.
Però.
Pensateci.
La sua strategia alla fine ha pagato.
E si può riassumere in questa parabola:
- fatti conoscere dal pubblico facendo “qualcosa” di originale e fai in modo di diventare un personaggio;
- fatti desiderare dicendo anche dei sonori no;
- sparisci per un po’, sii un po’ crudele e tieniti fuori dalla mischia: le etichette funzionano solo un po’, dopo di che ti usurano;
- torna e tutti ti ameranno e chiederanno di fare quello che veramente vuoi senza che la tua immagine sia rimasta incollata solo a un’occasione.
L’alone di mistero. Quello che rende desiderabili le compagne di classe che abitano in collina e non si fanno mai accompagnare a casa da alcun maschietto.
Il non cogliere l’occasione facile ma farsi desiderare un poco.
Oh
se ci pensate
tutti quelli che hanno preso tutto e subito, nei momenti di massima visibilità mediatica, ecco tutti quelli lì son finiti a fare le televendite o le veline o a programmi di riciclo.
Secondo me, ogni tanto, ognuno nel suo piccolo o nel suo grande, ci deve pensare alla Strategia Taricone.
Che stare sempre lì a dire “Prima o poi voglio fare una cosa grande!” non ti porta a niente secondo me.
Prima fai una cosa piccola ma originale. Cerca di farla bene, ma senza grosse pretese. Quando sarà piaciuta, allora ecco, fai la cosa grande.
In silenzio. Nelle retrovie. Senza perdere troppo tempo dietro alle tante cose piccole che potrebbero darti una soddisfazione immediata ma che ti costringono sempre allo stesso ruolo
e poi
ad un certo punto
quando la curiosità di tutti sarà all’apice
allora
spunta fuori
e vedrai che la tua cosa grande la vorranno tutti.
La Strategia Taricone
ogni tanto
meglio pensarci su.
mi ricorda qualcuno, questa strategia. È che tu sei una donna dello scorpione, questo `.
Brava Panz, ottima analisi.
In effetti questa strategia, come la presenti tu, potrebbe essere vincente, ma io le cambierei nome.
Non credo che con Taricone questa tattica abbia avuto un grande successo.
L’impegno ce l’ha messo, ha cercato di essere furbo, ma sarà per mancanza di talento o per mancanza di vere opportunità, a distanza di 10 anni lui viene ricordato ancora solo per quello. Taricone=GF.
il post di ieri aveva creato una certa attesa! e la strategia devo dire non è male, ma chiamarla strategia taricone mi crea qualche problema, nel senso che è uno che non mi piace molto nominare (ebbene si! sono snob 😉 ).
ad ogni modo concordo con jane cole, non credo che taricone verrà ricordato per qualche grande performance artistica!
L’hai scritta proprio bene con grande enfasi e condivido. Per i più scettici si potrebbe cambiare il nostrano Tarricone con un nome più americano da stratega/guru del marketing, che so Terry Cone? Oppure T. Arricon?
ragazzi, l’ho chiamata così apposta. provocatoriamente. pensate da dove è partito Taricone e dove è arrivato. non stiamo parlando di un genio in qualcosa eh? ma con qualche piccola strategia di mrktg è arrivato ben oltre le aspettative per un personaggio di quel tipo. per dire che questo è un mondo dove – purtroppo – il mrkg funziona molto più del talento…anche in casi come quello di taricone. secondo me 😉
Beh, però non è che il povero Tarry sia annoverato tra i migliori attori italiani, via..Secondo me è più uno che si arrabatta.
Comunque, se è per questo, non si possono riconoscere delle grandi qualità canore neppure a Madonna. La gestione di se stessi è importantissima nel mondo dello spettacolo, non direi che è un crimine.
Guarda, ad es. Luca Argentero: uscito dal G.F. come sconosciuto, oggi è un attore discreto che non sfigura vicino ai vecchi professionisti del cinema.
hai ragione panz! penso che poi tutto dipende dalle aspettative che uno ha nella vita!
Sparire nel momento di massima visibilita’ non e’ da tutti.
Troppo forte la tentazione di crogiolarsi sotto i riflettori accesi!
Eppure l’ ha fatto, accendendo la curiosita’ dei suoi fan.
Condivido in particolare il tuo ultimo commento: piu’ del talento pote’ il marketing!
Oppure, inconsapevolmente o meno, forse e’ proprio l’ istinto di marketing il talento di Taricone!!
Condivido: il marketing funziona molto più del talento. Tu però sei stata geniale perché – onestamente – non avevo mai pensato a Taricone come a un “genio” del marketing e invece la tua analisi mi ha convinta: lo è. Certo, poi, ci vuole anche una buona dose di fortuna …
non potevi postarlo in un momento migliore (almeno per me)
ok pietro, ora sgancia la pilla (leggi: molla gli eurini pattuiti).
ah
non lo avevo detto
sono la nuova marketing manager di taricone
😉
ah ah ah
effettivamente…hai ragione!
Cara Panzy, ti ho copiato se vai sul mio blog (cosa non si fa per aumentare gli accessi!!!) C’è la mia versione della Strategia Tarricone. La morale è sempre quella: chi troppo vuole nulla stringe! bacissimi