Chi ha tirato il Duomo di Milano?
Chissà se l’ignoto fabbricante se lo sarebbe immaginato a Taiwan o giù di là, che il duomo di Milano per turisti che stava fabbricando sarebbe finito contro il botulino del Premier italiano.
Piccoli eventi – apparentemente lontanissimi tra loro – a volte compongono tele inaspettate. Non sempre belle.
Poi ci sono gli eventi su cui invece potremmo anche agire e non lo facciamo perché spinti dalla rabbia non riusciamo a guardare il quadro da lontano.
La politica, nel nostro Paese, già da tempo si è trasformata in un fenomeno da stadio, in cui – quasi come un cammeo cinematografico – si inserisce l’episodio milanese di ieri.
Ok. Un matto, sembrano voler sottolineare i giornali (di sinistra). Uno spostato. Ok
Però non possiamo sempre vedere le cose scollegate tra loro. Io non ce la faccio. Si è creato un clima intollerabile in questo paese e tutto sembra ruotare solo intorno a Berlusconi.
Quando ho saputo, per la prima volta, del “No Berlusconi day“, un lungo brivido mi è passato per la schiena. Perché – per quanto fossi affine ai motivi che spingevano la gente in piazza e ritenga che stiamo davvero vivendo un medioevo sociale da Paese sudamericano – penso anche che fin quando l’unico motivo per unirci sarà scagliarci contro una persona, sbaglieremo sempre. Non arriveremo mai da nessuna parte.
Sono stata felice di sapere che c’erano molte persone alla manifestazione ma le perplessità rimanevano. Perplessità che l’evento di ieri ha concretizzato brutalmente.
Scendere in piazza contro Berlusconi significa regalare a lui e ai suoi sostenitori l’opportunità di martirizzarlo. Significa porgere il fianco alle critiche di chi sostiene che la Sinistra lo odia come persona.
Il concetto allora, che lui ha naturalizzato – ad uso e consumo dei suoi affari – nel lessico italiano, viene sdoganato anche da chi, invece, dovrebbe avere una visione dall’alto e concentrarsi sul problema REALE del nostro Paese.
Che è il berlusconismo, non Berlusconi. Se lui muore o fugge o si ritira, a noi altri non cambia niente, fino a quando non capiremo che non è con l’opposizione di pancia che risolviamo le cose ma con quella di testa.
La situazione politica, sociale e culturale italiana di oggi non è altro che il frutto delle scelte consapevoli di ieri: abbassamento del livello culturale medio, innalzamento dei bisogni consumistici per promuovere l’individualismo come unica forma di esistenza collettiva, creazioni di falsi miti e stereotipi che come un tormentone da Striscia la notizia ci annebbiano lo spirito critico e bombardamento mediatico unidirezionale per brasarci qualsiasi complessità del mondo.
Non abbiamo memoria a lungo termine: che basterebbe davvero tracciare un percorso cronologico fatto di ritagli di giornale, dal 1980 ad oggi, per renderci spaventosamente conto di quello che ci hanno e ci siamo fatti.
Non abbiamo progetti a lungo termine su questioni primarie: rimandiamo di prendere decisioni importanti sull’ambiente, pensiamo che i disagi del sud si risolvano con qualche ruspa e con un ponte dalla sostenibilità dubbia e dalla non efficacia certa che distruggerà larghe fette di costa e che lasciamo in eredità ai nostri figli e viviamo in un eterno presente irresponsabile in cui l’emotività ha più spazio della ragione.
Preferiamo credere che sia tutta colpa di Berlusconi e non di quello che un sistema culturale intriso di berlusconismo e di cui lui è solo la facciata ha fatto alla nostra Italia.
Preferiamo sperare che gli prenda un colpo al Premier. Credendo che – come in una favola, dove quando ci si libera del lupo cattivo “vissero tutti felici e contenti” – il finale roseo ci aspetti al primo svincolo.
Non è così. E fin quando baseremo la coesione collettiva non su temi e su una nuova rappresentazione di complessità e molteplicità del nostro Paese ma su vaffanculi e noberlusconidei, allora tutte le volte che lo psicopatico di turno deciderà di impugnare una statuetta o un treppiede, sarà un po’ come se l’avessimo impugnata noi.
E non andremo da nessuna parte.
Resteremo qui. Inchiodati a un Paese che va a rotoli, ad osservare sbigottiti la santificazione dell’uomo che non è il motore primo ma solo l’icona di quello che sta diventando l’Italia.
Esatto, Panz. Il problema e’ proprio questo. Secondo me, come ho gia’ avuto modo di dire, l’intolleranza e’ sempre e comunque intollerabile. Non si puo’ e non si deve MAI rispondere con la violenza, non e’ accettabile. Si entra solo in una spirale da cui sara’ sempre piu’ difficile uscire… Se vogliamo far qualcosa per questo paese, non e’ cosi’ che ci dobbiamo muovere… Per questo non riesco ad accettare il gesto di ieri sera…
Quoto in toto.
hai centrato il punto. è il paese italia che deve essere rifondato.
mi torna in mente a volte la frase di un libro che ho letto qualche tempo fa. Era :”la strada” di mc carthy, Il protagonista sente la mancanza della bellezza e della bontà. ultimamente, quando accendo la tv , mi si para immediatamente davanti questa mancanza
Bellissimo post, hai centrato in pieno il fulcro del problema.
Che amarezza. Più passa il tempo e più mi sento impotente.
Il genio di Giorgio Gaber c’era già arrivato parecchio tempo fa quando disse: “Non mi spaventa Berlusconi in sè, ma Berlusconi in me”.
Comunque, statuetta o non statuetta, il premier non è eterno, non ha praticamente più alleati e non ha mai designato eredi. Il giorno che il Signore lo chiamerà a sè (fisicamente o politicamente) sarà quello della prova del 9: allora vedremo se, scansato il feticcio, sapremo costruire un’alternativa. In caso contrario, potremo prendercela proprio solo con noi stessi….
Che dire, ti straquoto! Sembra quasi che ci siamo messi d’accordo nello scrivere i post di oggi.
Sono perfettamente d’accordo con te, compreso l’atteggiamento verso il no b-day. Tra l’altro prendendo di mira solo lui come persona si fa esattamente il suo gioco… ed è anche un modo comodo per evitare di guardare un po’ più in profondità i problemi del nostro paese, che non si risolvono magicamente solo se sparisce Berlusconi, ormai.
Sono d’accordo con te, hai scritto benissimo. Siamo veramenente messi male e dobbiamo reagire, a me ha deto molto fastidio, anzi mi ha fatto vomitare, anche l’ipocrisia dei commentatori ai vari TG.
Io dubito anche che ci sia poi tutta questa voglia di cambiare le cose.Da troppo tempo ci si lamenta….Guardando report che considero un bel pregramma di aproffondimento rimango sempre basita dal come nulla si smuova.Personalmente cerco di rispettare le regole del convivere civilmente prendendomi della scema perchè a stò mondo bisogna essere furbi che se no lo prendi in quel posto….non riesco a ridere di ciò che è capitato a silvio,pur non essendo una sua fan,anzi. Nel quotidiano sento sempre questa follia nell aria che ti porta minimo a essere incazzati con tutti e tutto.
Tutto vero, verissimo purtroppo.
Nella mia famiglia li chiamiamo furbetti e ne siamo stra-stufi, cercando di combatterli ogni giorno, insegnando educazione e rispetto e senzo civico e civile, ma quanto è difficile…!!
Poi non so se hai visto Videocracy, mi sembra che parli proprio della non-cultura che un certo tipo di TV ha diffuso nel nostro povero paese :/
Sono d’accordo su tutto. Poi c’è un’altra cosa che mi fa arrabbiare molto. Che adesso abbiamo sto premier fuori uso per un bel po’ e di questi tempi invece l’Italia ha bisogno di essere governata, giorno dopo giorno. E’ tutto un rimandare, un lasciare che la barca vada portata dalle onde e dal vento.
ecco che rossa naturale, citando gaber, ha svelato un altro re nudo … temiamo il berlusca che è in noi, quello per quale il consenso si mantiene inalterato.
però teniamo di conto anche altre cose:
il matto probabilmente è davvero un matto, e la follia non è un dato politico.
il matto ha magari dato di matto a fronte un clima avvelenato? forse si, probabilmente si.
io credo che la fragilità, le fragilità sociali, le reazioni grottesche …si accrescano nei momenti storici di insicurezza (non tanto reale) ma sventolata: le violenze sulle donne, le pedofilie televisive, le donne straccio della tv, le violenze della polizia sui cucchi di turno (non si trattava di piazza alimonda …. ma di un prigioniero in carcere).
è stato un momento grottesco di un leader che si confonde con un semidio … di uno che non sa cosa sia lo stato.
come fa a rappresentar lo stato uno che lo stato lo sta corrodendo dall’interno?
scusate ma qui mi scappa l’incazzo s.b. non può essere lo stato, perchè per lui lo stato è una merda da mandar via con un colpo di sciaquone del wc noi … siamo da mandar via con un colpo di sciaquone …
è stato un gesto grottesco, il fatto che si inserisca in uno scenario di follia lo riqualifica come gesto non politico e come un agito di malessere di altro tipo. che non toglie nulla alle considerazioni si qui espresse da tutti sul rigetto della violenza…
ma per tornare al primo tema: come smettere di essere silvio berlisconi, come disattivare questo meccanismo di cui siamo vittime e carnefici….??
Mamma mia Panz tu riesci a mettere in parole (e che parole) quello che nella mia testa è un ammasso confuso …grazie di avermi fatta spiegare a me stessa
Sì è proprio questo il punto, il problema non è Berlusconi, ma il clima che si è creato in Italia. Io lavoro all’ufficio ICI e ogni giorno ho a che fare con persone che si lamentano per i disservizi e quando gli suggerisci di lamentarsi con chi di dovere ti guardano dicendo “tanto non cambia niente”.
Io non credo di essere completamente d’accordo. Penso che ci siano due aspetti complementari, di cui uno è il berlusconismo, che ha portato a galla il peggio di noi, e l’altro è proprio berlusconi in persona, lui, l’anomalia. Quello che ha costruito il proprio potere economico, mediatico e politico con mezzi illeciti, e lo difende in un contesto in cui ha il controllo quasi totale sull’informazione. Come non accade in nessun paese civile.
Prova a pensare come sarebbe l’Italia senza berlusconi, l’uomo che sembra realizzare la sintesi tra mafia e p2.
Il che non toglie che, il giorno che si deciderà a passare una serena vecchiaia saltando da una delle sue ville all’altra circondato dalle sue donnine, saremo nella cacca lo stesso, data la nostra incapacità di costruire alternative.
d’accordo con lgo!!! anche se spero che prima o poi saremo capaci di costruire alternative!
LGO dare a B il credito di tutto lo schifo che sta in giro vuol dire pensarlo con una mente geniale che sinceramente cozza non poco con manifestazioni come gli scarabocchi delle mutande e via discorrendo. Un mentecatto capace di ordire simili trame? Non so. Fossilizzarsi sul togliere di mezzo lui, l’uomo (politicamente s’intende) nella speranza di creare un vacuum mi pare autolesionistico, io penso che la macchina berlusconi sia piu’ complessa di un omuncolo col parrucchino e un superego da analisi.
certo è l’insieme che non funziona, berlusconi che incarna il peggio di quanto succede, i suoi accoliti che si sollazzano e non fanno mai esercizio di pensiero e responsabilità:
25 fiduce e un parlamento blindato.
a ciò si oppongono solo fini e napolitano: fini e napolitano, dico!! fra i pochi che sanno cos’è uno stato democratico, e che arrivano da storie opposte.
resta la domanda se dopo il pensionamento qualcuno recupererà la forza di rimettere su una democrazia o che sta andando allo scatafascio etico …
alternative? è l’ora di cominciare a costruirsele (donne pensanti è una possibile) e spero anche il popolo viola …
@supermambanana : credo che il discorso sia proprio questo cioè il problema non è solo lui, ma anche lui è parte del problema!
Il post non era un tentativo di deresponsabilizzare il Berlusca: uomo ignorante che fa biecamente i suoi interessi ma di mettere l’attenzione sul fatto che se lui può fare il bello e il brutto è perché glielo lasciamo (-no) fare. C’è un humus fertile, insomma. E chi – pur dopo condanne, prove che lo collegano alla mafia e esplicitazioni di reati o abuso di potere – canta ancora “Meno male che silvio c’è” secondo me ce lo dimostra. Assenza totale di spirito critico e bisogno di avere un capo da idolatrare più che un leader con cui condividere idee e progetti. (cosa per altro tipica degli italiani, fin dai tempi di Cesare ;-))
Poi condivido veronica: ci dimentichiamo sempre che quest’uomo, con tutti i problemi giudiziari personali che ha, non può avere il tempo di governare, porca vacca!, un paese allo sfracello…
comunque giuro: non dimentico le sue responsabilità 😉
@Lumaca e lo so, e infatti condivido il post di panz in toto, inclusa la perplessita’ sul popolo viola. B e’ un bel pezzettone del problema, altro che parte. Se non altro perche’ ha incarnato il sogno inconfessato di molti, di vivere sempre al di sopra delle leggi, o quello di navigare a vista. E ha sdoganato cose come l’attacco alla sacralita’ della costituzione, o, col supporto della lega, sentimenti razzisti, che magari prima chi provava in segreto non se la sentiva di mettere in piazza. Di questo non lo si potra’ mai perdonare, e ce ne vorra’ di tempo perche’ si riesca a rimettere il coperchio sul vaso di Pandora. Solo che dal momento in cui un omuncolo decide di far circolare queste idee, per arrivare all’esacerbazione corrente, ce ne devono essere altri, e parecchi, che si rendono conto del potenziale vantaggio della cosa, e invece di cacarlo a spruzzo (perdonate la metafora oxfordiana) gli danno corda e gli consentono di arrivare dove sta.
@supermambanana: “cacarlo a spruzzo” è bellissima!!!!!!!!!
E il mio non era un tentativo di deresponsabilizzare tutti gli altri (qualche voce isolata dice che gli italiani sono un popolo di fascisti: e io comincio a convincermi che è davvero così). Solo che secondo me lui è una parte (consistente) del problema. Lui e quello che lui rappresenta, il potere senza limiti, l’arroganza senza freni. Senza togliere nulla a quelli che lo venerano.
(E comunque, non governa, dato che dice barzellette e disegna mutande, oppure si finge malato e organizza feste con le donnine).