Il ragno e la imbecille
Il mio incontro del terzo tipo con la cavaletta mi ha fatto venire in mente un altro simpatico aneddoto che risale alla mia vita precedente. Quando studentessa lavoratrice coabitavo con Coinqù e si passavano le notti a chiacchierare o studiare o contarci la vita. O a guardare qualche film.
Una notte che ero andata pure a letto abbastanza presto e mi ero messa a fare di quei pensieri che necessitano di osservare attentamente il soffitto per dare un senso cosmico alla propria esistenza e coltivare almeno il dubbio del non so, mentre ero lì in osservazione notai la presenza di un ragnetto che tesseva la sua tela proprio sopra la mia testa. Dato che il soffitto era alto, malgrado la mia paura atavica per cotanti esseri zamputi (sono una vera fighetta quando c’è di mezzo l’insettame), dato che mi era venuto sonno a fare tutti quei pensieri (che qua non si è mica abituati), mi addormentai senza problema. Incurante – almeno all’apparenza – della scomoda presenza.
Nel giro di un paio d’ore, però, cominciai a sentire un fischio nell’orecchio mentre dormivo. Una roba tipo la lavastoviglie quando ti avverte che ha finito, solo che era continuo.
Questo fischio venne inizialmente assimilato ai sogni della notte per poi diventare il protagonista di uno strano e onirico dormiveglia. E nel sonno il mio cervello ripensò al ragno che stava sopra il mio letto e con quel fischio e tutto arrivò a delle conclusioni. Che per fortuna non davano ancora serial come DottorAus che se no, altro che ipocondria!
Mi ero fatta tutto un ragionamento su quel fischio nel cervello che prevedeva una morte lenta e dolorosa e che mi mise una così grande cacarella che ad un certo punto decisi che dovevo chiedere aiuto. Subito.
Mi alzai. Andai alla stanza di Coinqù e bussai fino a quando lei – con la voce impastata e fanculeggiante – non mi disse di entrare.
“Coinqù, mi sa che mi devi accompagnare all’ospedale”
“Cosa ti è successo? Perché?” chiese lei, d’improvviso agitata
“Credo che ci sia un ragno che mi è entrato nell’orecchio e temo che stia risalendo il cranio e che tra un po’ raggiungerà il cervello.”
Avevo talmente meditato su questo tragico evento che mi sembrava assolutamente realistico e proponibile. Solo quando configurai la scena a lei, mi resi conto dell’imbecillità che stavo dicendo.
Lei mi guardò, impastata di sonno e mentre già stava caracollando di nuovo sul cuscino, mi disse:
“Torna a letto va là, la strada per arrivare al tuo cervello è lunga. Secondo me abbiamo tutto l’agio per andare all’ospedale domani, con calma, prima che abbia leso qualcosa di importante!.”
Inutile dire che il giorno dopo ero viva, sana e vegeta e che alle 10 e zero zero tutto il quartiere conosceva già questa storia.
Ti consiglio vivamente la visione del film o la lettura del libro “la tela di carlotta” (da guardare anche con Froll) così imaparerai ad amare appasioantamente i ragni. Con me ha fatto miracoli, anch’io ero come te!
beh a mia sorella quand’era piccolina è entrata una farfallina nell’orecchio.. non sai che notte che abbiamo passato!! In un primo momento mia madre pensò bene di cercare di togliere l’ospite con un cotton-fioc, con l’unico risultato di cacciare la farfalla ancora più in fondo….poi una fuga al prontosoccorso, ove la farfalla disgraziata è stata brtualmente ammazzata con un laser che ha affumicato anche l’orecchio di mia sorella (ps. un lieve battito d’ali assume nell’orecchio proporzioni gigantesche!); infine un secondo viaggio sempre all’ospedale dove hanno tolto la farfalla semplicemente mettendo dell’olio nell’orecchio della ggiovane! quindi morale della favola: se dovesse capitare una cosa del genere, butta olio nell’orecchio e vedrai che si sistema tutto!
@elena: oddio, ma allora può succedere DAVVERO????? e se il ragno fosse ancora incastonato come in un’ambra, nel mio vuotissimo cervello??????? 😉
hihihi!! no dai non ti preoccupare! credimi che se fosse davvero entrato te ne saresti accorta eccome!! comunque a parte il fastidio non è niente di grave!! grazie per l’invito, ci sarò senz’altro! porto i voul ou vent?! ciao
Il ragno disperso…nuovo libro di Panz! 😉
Un bacione
fra
A mio zio entrò una zanzara nell’orecchio, anche lì corsa al PS, finita bene!
ad una mia amica è entrata una formica nell’orecchio e le ha fatto male la testa tantissimo (pare per l’acido fòrmico che la formica secerne a mo’ di difesa) finchè la formica non è uscita da sola e le è passato tutto.
Ho appena letto i tuoi ultimi post (mi sono messa in pari dopo l’estate) e mi hai fatto morì!
Anche i miei hanno appena cominciato la scuola materna e anche io mi sono commossa…
sempre per la serie vite parallele…
HIHIHI mi hai fatto ricordare quando mi è entrata una mosca nell’orecchio durante una partita di tennis…avevo dodici anni e ho iniziato a urlare come una pazza perchè pensavo fosse una vespa -a cui sono terribilmente allergica-… inutile dire che non ho mai più preso in mano una racchetta