Incipit
Questo è l’incipit del romanzo che sto scrivendo:
Oggi
L’Assessore sorseggia educatamente un cappuccino mentre io bevo una cedrata Tassoni dissimulando l’intima e proletaria soddisfazione che provo a sentire le bollicine che mi massaggiano il gargarozzo in questa afosa giornata di maggio.
Siamo seduti al Caffè Caruso e lui parla da mezz’ora. Dopo avermi incensata di complimenti circa la mia professionalità e dopo aver sottolineato l’importanza che ricopro come sua assistente e addetta stampa, siamo già passati a parlare della sua casa al mare e dei necessari lavori di ristrutturazione alla stessa.
Io faccio finta di ascoltarlo ma in realtà penso a quanto è ruffiano: in 7 mesi di collaborazione non mi aveva mai invitata al bar e tanto meno mi aveva mai fatto tanti complimenti; entrambi sappiamo il perché di tutta questa premura anche se nessuno dei due è in grado di affrontare l’argomento a viso scoperto.
A me della sua casa di vacanza a Viareggio non me ne frega niente: è stata una giornata lunghissima in cui ho dovuto sbrogliare un discreto numero di problemi causati dalla sua logorrea inarrestabile che lo porta a rendersi disponibile – ma solo a parole – con tutti per poi sparire come Houdini, lasciando alla sottoscritta il privilegio di tessere storie verosimili. Ora ho solo bisogno di tornarmene a casa, togliermi questi pantaloni che si sono incollati alle chiappe come una seconda pelle e farmi una copiosa e soddisfacente doccia.
Ho bisogno di rimettermi a pensare alla mia vita che da una settimana è cambiata in maniera radicale.
Ma lui non molla la preda, consapevole che deve trovare una valida giustificazione a quello che è successo, a quello che la sottoscritta ha visto e a quello che può avere pensato.
Non sa il mio Assessore che attualmente ho il cervello in lavatrice e che i pochi neuroni connessi rischiano di annegare nella cedrata.
Lui è un uomo piacente, alto e con una folta chioma sale e pepe. Il suo corpo, malgrado vada verso i 60 anni, non è affatto imbolsito. Miete un discreto numero di conquiste, adora fare il piacione e ha in serbo un sorriso calibrato per ogni circostanza. Io ho 34 anni, mi chiamo Agnese, sono sovrappeso ma carina, scrivo per professione – quando riesco a intascare un contratto a tempo che duri più di una settimana – ho un sorriso largo come i miei fianchi e raramente riesco a tenere a bada il mio corpo che si ficca sempre in qualche guaio.
Come ieri.
Lo pubblico per sapere cosa ne pensate e perché se sta qui mi pungula un po’ a finire questo progetto. Che uno degli obiettivi di questo autunno è finire e trovare qualcuno che lo pubblichi. Fosse anche solo la copisteria sotto casa.
Perché si vive una volta sola e io ho fatto un fioretto qualche mese fa: entro i 40 anni o riesco a finire il mio libro e a pubblicarlo, oppure dimagrisco.
E dato che mi piace troppo mangiare.
Adoooro! 🙂
E come continua?
p.s.
Panz, che non ti venga mai in mente di fare un fioretto sul sesso, per favore, nè.
ma adesso DEVO assolutamente sapere cosa succede e come va a finire…come si fa?
Son curiosa prosegui prosegui …Ely lettrice compulsiva
io voglio sapere perchè la vita di Agnese è cambiata in una settimana soltanto!!! 😀
Per la pubblicazione, se proprio proprio non trovi, c’è sempre il sito “www.ilmiolibro.it”…
che ne penso? lo sai , te l’ho sempre detto che devi scrivere un libro…che succede dopo?
Promosso. Ma continua. E mangia. E metti la maglia di lana.
Spero che tu accetti una critica parzialmente negativa, con tutto che ti leggo sempre con molto piacere.
Ecco, mi sono ritrovata che non so se avrei voglia di continuare un libro così, mi sembra un tantino scontato, proprio nell’incipit. Figure viste e riviste. Non accende la mia curiosità.Oltre a un certo dilettantismo…Ecco , mi vien subito da pensare:”un altro libro che parla di…”
Però magari mi sbaglio e poi non sono mica un campione rappresentativo. A me, il Codice Da Vinci, neanche è piaciuto…
Con simpatia
@Iorek: per quanto riguarda il mangiare stai tranquillo. In casa sono rimasti solo i muri 😉
per il momento sono arrivata a pagina 60 ma anche il resto ce l’ho tutto nella testa. per sapere cosa succede, se non siete tirchi dovete sperare che me lo pubblichino per comprarlo. se siete tirchi invece, sperate il contrario, così lo pubblico a puntate sul blog. ma comunque prima lo devo finire 😉
Come inizio non è niente male, incuriosisce – ed è proprio quello che deve fare un incipit. Spero proprio che tu lo finisca;-) poi…spediscilo a tutti gli editori esistenti – continuo a credere che se una cosa vale, alla fine qualcuno se ne accorge. Poi, ovviamente, qualche santolino in Paradiso aiuterebbe, ma..
La mia mail attende impaziente (e non aggiungo altro 😉
@elisa: tranquilla. uno si mette alle mercé. non a tutti può piacere. io il codice da vinci non ho trovato nemmeno la voglia di leggerlo. anche se sono una dilettante 😉
e poi???? dai dai vai avanti… io lo compro eh…
io il codice da vinci non l’ho letto perchè pensavo fosse una cavolata, poi ho visto il film e la mia tesi è stata confermata…invece il tuo libro panz, o perlomeno quello che ho letto, mi ha fatto venire un sacco di curiosità. se lo pubblichi lo compro! se no lo leggerò sul blog…
anch’io voglio sapere cosa succede dopo!!! cosa succede dopo? 🙂
Mi sono sempre chiesta una cosa: come si fa a resistere alla tentazione dell’autobiografismo? Tu lo senti come un problema? perchè io per esempio mi sono sempre fatta frenare pensando che forse per onestà intellettuale avrei dovuto superarlo (sono l’imperatrice delle pipparole, eh?)… non so, mi piacerebbe sapere il tuo parere di specialista dilettante 😉
@chiara: secondo me dentro a ogni cosa che si scrive ci si mette un po’ di autobiografismo. i personaggi che sto mettendo io nel mio, per esempio, sono un mix di tante persone (reali) che ho conosciuto. anche se poi prendono vita propria. infatti forse a qualcuno, pur avendo letto solo 10 righe, possono apparire scontati perché alla fine, nella vita, siamo tutti un po’ scontati.
io per esempio penso che non si debba scrivere cose eccezionali ma cercare di farlo in modo che vengano fuori sfumature, dubbi e esistenze imperfette che sono le esistenze reali. e solo se uno riesce a identificarsi nelle esistenze reali e a mettersi qualche dubbio, allora un libro ti lascia qualcosa che va al di là della storia.
non so se è uno specchietto per le allodole (visto quello che costano i suoi corsi), ma anche la Scuola Holden promuove nuovi autori…
Panz è bellissimo io sono una divoratrice di libri da quando mi sono venduta lo scooter e vado con i mezzi pubblici a lavoro, calcola che attraverso il blog ho conosciuto due giornaliste ed ho comprato i loro libri(già finiti ormai)e quindi sbrigati a finire il tuo libro e pubblicalo prima possibile io sarò una tua fan sfegatata, a proposito l’altro giorno ho letto il resoconto/confronto della vacanza in tenda, strabellissimo, l’ho letto anche a mio marito che si è fatto delle grandi risate, BRAVA!!!!
Sonia
L’incipit mi piace. Sarebbe interessante scoprire evolve la storia.. insomma se comprassi un libero che inizia così, sicuramente proseguirei.. Ti do un consiglio: punta molto sul titolo, a lavoro ultimato, dev’essere di vero impatto!! Io spero di poterlo comprare per leggerlo tutto.. sbaciuzz
mi piace molto. La presentazione della protagonista non è banale o troppo prolissa e incuriosisce il lettore. Spero di poter comprare presto il libro per sapere come prosegue la storia
Un bacione
fra
Ma poi trombano?
Ehm…eeeehrrrrm… dicevo: ben scritto! Mi piace!
Avrei la stessa domanda di Wonderland, ma aggiungo anche che anche il mio romanzo inizia in un caldissimo fine maggio…spero sia di buon auspsicio!
bello! bello! bello!
passo in libreria e lo prenoto!!
un in bocca al lupo gigante:)
ele
Bello, sono curiosissima di leggere la continuazione!!!