Depressione da rientro o da Italiani?
A me l’Italia mi deprime. Mi deprime leggere i giornali. Altro che stress da rientro.
Se domani il Corriere titolasse che è arrivato un extraterrestre da Marte e ha deciso di organizzare una maxiorgia in Parlamento, credo che non mi stupirei nemmeno più. Gli ultimi mesi ci hanno tolto anche questo: lo stupore. Gli ultimi mesi ci hanno tolto l’indignazione. Che a un certo punto ce ne vorrebbe talmente tanta che ognuno di noi dovrebbe vendere casa e emigrare. Gli ultimi mesi ci hanno abituati alla politica del zozzone e al puttanificio istituzionalizzato.
Tra scandali sessuali, accuse gettate a destra e a manca (che la più grossa colpa sembra dover coprire la più piccola, in una gara continua) e intollerante razzismo avanzante, ci stiamo abituando che si può DAVVERO cominciare a scavare.
A me poi capita che penso che non sia possibile, che i miei compatrioti non possano davvero e ancora credere che vada tutto bene e che il nanomalefico sia una brava persona e che presto faremo una rivoluzione. Tutti insieme. Che a un certo punto il vaso sarà pure colmo.
Poi vado in campeggio. Non dico mica in un luogo remoto della Terra dove è appena arrivata l’energia elettrica. Vado in campeggio in una ridente e ricca riviera, farcita di milanesi, torinesi, bolognesi e norditaliani accamperati per mesi. Che c’è la crisi ma “fare meno di 20 giorni di ferie mica ne vale la pena!”.
Vado in campeggio e mentre con il mio asciugamanino e la cartigienicina e lo spazzolino mi dirigo ai bagni, è tutto un proliferare di antenne satellitari collegate a megatelevisori da campo e computer e compagnia bella. Un proliferare di gente che è lì che fa colazione, in campeggio, in vacanza, d’estate e intanto guarda la Maria de Filippi e compagnia bella.
Bambini. Uomini giovani. Donne giovani. Vecchi.
Tutti incollati a quel fottuto tubo catodico.
In vacanza.
Che a me un tempo mi hanno insegnato che in vacanza fa vacanza anche la televisione, ma devono essere cambiate le mode.
Tutti felici e incollati al super quiz. Alla pettoruta valletta silenziosa che sorride e scoscia e stetta per la gioia del popolo. Tutti a guardare “Striscia la notizia” sentendosi pure degli intellettuali. Che programmi come quello sono il peggio della televisione. Perché con le loro inchieste buffone smascherano i ladruncoli per coprire i ladroni e sdoganano un modo idiota e buffone di parlare di cose estremamente serie. Che con l’ironia, programmi come quello, non hanno nulla a che vedere. Che l’ironia è leggerezza e acume. Mentre quello è tette, culi, enormi gabibbi giuggurelloni e scimmiottamenti televisivi. Sono i peggiori perché ti danno l’illusione che a guardarlo ti stai informando e invece stai facendo il gioco generale. Quello che mira a piallare il livello culturale di tutti.
E a SPEGNERE I CERVELLI.
E io, devo ammetterlo, a vedere tutti questi cervelli spenti davanti ai superquiz, alle Marie che giocano con i sentimenti e alle veline che ballano sopra il tavolo,
devo ammetterlo
mi sono sentita snob.
E quello che per me è una roba facile, come indignarsi, vedere il lercio che ci propina la tele e pensare che il mio tempo sia troppo prezioso per quella roba lì, mi sono accorta che non è mica così facile per tutti.
E ho avuto paura.
A me gli italiani mi deprimono.
Io pure mi autodeprimo quando mi ritorna in mente che pure io so Italiana…una tristezza senza fine…
Mi trovi completamente d’accordo!!!
Ciao Panzina cara, scusa se ho latitato, sono sempre passata a trovarti e a leggerti piacevolmente, ma il periodo non è dei migliori e il tempo è tiranno..
Dunque, sono felice perchp ritrovo sempre la tua stupenda ironia, e il tuo modo di scrivere delizioso, su temi, te lo dico, davvero poco piacevoli..
E anch’io sono snob…nei confronti di coloro che continuano a spegnere il cervello…ed ad accendere la tv quando dovrebbero semplicemente aprire un buon libro, fare una passeggiata o stare fermi e pensare…che se pensassero secondo me si renderebbero conto..e se si rendessero conto MAGARI….si indignerebbero…
non c’è cosa più vera ..ci hanno rubato la dignità di incazzarsi..e non è bello..
quello che è bello è la frolla…sempre più meravigliosa..
e’ proprio per non essere spenti che certi cervelli fuggono ;-P
Quello che tu descrivi è il principale motivo per il quale chi governa o detiene una qualsiasi posizione di potere non deve controllare i mezzi di informazione. La “scemenza” progressiva che si può instaurare e diffondere via etere, una volta via carta stampata, è veramente impressionante. Purtroppo è deprimente.
Simo
anche io mi deprimo…e mi viene voglia di andare via…ma non me ne vado! porca miseria le cose devono cambiare qui, e faccio del mio meglio (nel mio piccolo) perchè qualcosa cambi…
anche se devo dire che chi se ne va via ha tutta la mia comprensione!
Per me è peggio a me gli italiani fanno vergognare. Perchè ho 27 anni, una laurea in relazioni internazionali e tutti i giorni ho il desiderio di urlare per la rabbia che questa italietta mediocre mi fa. Perchè non posso andare al bar della spiaggia senza sentire tessere le lodi del nano buffone. Perchè ormai non c’è più destra o sinistri, ideali o ideologie ma solo una manica di cialtroni, truffatori, puttane e puttanieri che si arricchiscono prendendoci per i fondelli
Scusa lo sfogo, ma hai toccato un tasto dolentissimo
fra
e quando vivi all’estero che devi rispondere alle domande sul nanomegalomane? Vorrei sotterrarmi…
Approvo il discorso fatto su Striscia, hai detto benissimo quello che avevo in mente da un po’.
sono totalmente d’accordo su tutto, che schifo di paese siamo diventati… che gentaglia che siamo… tutto sembra normale, arrivano dei disperati che scappano dalla dittatura del pagliaccio libico e quelli che sopravvivono alla traversata vengono rimandati indietro nella miseria e nel degrado… nell’indifferenza generale, qui tutti a guardare il proprio orticello, tutti anestetizzati allo schifo, tutti a bocca aperta davanti alla tv spazzatura….
io alla tv guardo solo qualche mezz’ora di informazione e programmi non beoti su rai3… ma don’t worry, tra un po’ fanno fuori anche quella….
Non lo so. Sono almeno 2-3 anni che a ogni botta grossa mi dico, va bene, questo è il fondo, adesso qualcuno si ribella e si ripulisce tutto. Invece no.
La cosa che mi consola è che, come osservava Michele Serra giorni fa (parecchi giorni fa, ma in estate le date si confondono) è che quelli che tessono le lodi lo fanno per invidia.
Invece ci sono gran gruppi di gente, chiamiamoli snob, che non invidiano, si indignano, ma non fanno rumore, non fanno massa. Fanno però resistenza passiva dov possono.
Mentre gli altri, sono i tipi che dopo aver passato vent’anni a inneggiarti, ti appendono a testa in giu a piazzale Loreto.
Ecco, una cosa sola mi consola: la banalità dei corsi e ricorsi, perché tanto gli italiani non cambiano mai, ma anche nel bene, non solo nel male.
Condivido l’indignazione, lo schifo, tutto. E infatti me ne sono felicemente andata quattro anni fa e ora vivo all’estero, in un paese dove, porca miseria, la gente ha il coraggio di dimettersi!
Da espatriato, per quanto mi riguarda in Italia ci vado al massimo in vacanza. E a “non andare via, l’italia va cambiata senza scappare” rispondo “la vita e’ troppo breve, io vorrei vivere nel frattempo”.
Senza contare la gioia di insultare la gente in italiano, con la faccia da poker, senza che nessuno capisca (altrimenti detto il “va sto stronzo che ha fregato il posto in metro alla vecchietta”).
All’inizio quando son partita la gente (amici, famiglia…) mi diceva “ma cosa vai a fare così lontana, stai qui che si sta bene”. Oggi invece mi dicono “se avessi le palle, mollerei tutto e partirei anch’io”.
Triste, ma comprensibile.
il punto e’ che quasi mai ce ne andiamo perche’ ci siamo rotti le palle o per protesta. Ce ne andiamo perche’ capita, per un corso, un lavoretto, un qualcosa. Poi stiamo un po’ di piu’. Poi un altro pochetto. Un altro ancora. E poi siamo stati via troppo, e non e’ proprio piu’ possibile ritornare, non ce la si fa…
Vado un po’ controcorrente.
Ho fatto due settimane in un corso di lingue, senza guardare nessun giornale o sito di informazione italiano. Due settimane senza Papi. Era bello, e non è vero che all’estero tutti parlano di lui, la gran parte se ne frega del tutto.
Da quando sono tornato non voglio proprio sentirne parlare, gli articoli su di lui li salto, le petizioni le ignoro, le sue tv non le guardavo prima e non le guardo adesso.
E, in fondo, perché indignarsi? E’ il leader paradigmatico di un paese come il nostro :/