I vampiri della Rete

Ho provato a scrivergli – spiegando pacatamente e gentilmente le mie ragioni . Ho atteso giorni di chiarimenti e che facesse quello che gli avevo chiesto. Non è successo nulla.

Giuseppe Pontoglio su Facebook ha aperto il gruppo PanZ@LL@ria e senza chiedermi alcun permesso ha:

1. inserito nella descrizione i miei dati anagrafici, alcune mie frasi prese da questo blog, l’indirizzo di questo blog e la SUA MAIL.
2. inserito un’immagine di mucca con sotto scritto Panzallaria (offensiva, se non per me per la mucca)
3. inserito una trentina di miei post nell’area discussione, cambiando loro il titolo e senza specificare la fonte. Tali post sono mischiati con scritti di altri (ma potrebbero essere i miei per il lettore che arriva qui), alcuni dei quali non condivido nemmeno.

Nella mail in cui mi diceva (e non lo ha fatto!) che avrebbe cancellato il gruppo, l’esimio Giuseppe mi ha risposto (cito testualmente):

e giusto quello ke hai detto… io volevo sono farmi un po di strada spianandola con la tua

Allora.

Non si fa così. Non ho alcun problema se vuoi aprire un gruppo che preveda le più elementari regole di netiquette (citazioni alle fonti, disambiguamento di chi è l’amministratore e l’oggetto del gruppo), ma se ti vuoi spianare la strada mischiando racconti tuoi ai miei, ecco.

Non ci trovo nulla di lusinghiero o divertente.

Non fosse altro che po si scrive con l’apostrofo: po’ 😉

Non trovo nulla di divertente nel fatto che a breve Google indicizzerà quel gruppo e quando qualcuno cercherà “Panzallaria” lo troverà. Non ci trovo nulla di divertente a sapere che – mettiamo uno dei miei datori di lavoro che legge volentieri questo blog – potrebbe incappare in questa cosa e chiedersi come mai usi l’italiano degli sms per scrivere, io che SCRIVENDO MI GUADAGNO LA PAGNOTTA.

Perché Panzallaria.com non ha nessuna pretesa di professionalità ma parla di me. Parla del mio mondo, del mio retroterra culturale e del mio approccio alla vita. E da un po’ ho deciso di non nascondere questo lato ma anzi di usarlo come mio punto di forza. Perché voglio che anche professionalmente la gente sappia con chi ha a che fare e che si può essere persone serie e anche panzallaria: tutto in uno.

E non è divertente sapere che uno sconosciuto “tivitibi” che ha scambiato la @ per lettera dell’alfabeto, sia così scorretto da vampirizzarmi senza criterio.

E se non mi costa alcuna fatica ignorarlo come persona, me ne costa molta ignorare quello che sta facendo. Perché mi lede. Perché viola il mio diritto d’autore e perché è fatto con scorrettezza, dopo che gli ho dato più di un’occasione per mantere aperto il suo gruppo in maniera corretta e pulita.

Insomma

Anche io ho il mio vampiro virtuale.

Ho scritto agli amministratori di Facebook che NON stanno facendo niente. Lui non risponde più ai messaggi ed è sparito.

Probabilmente trova tutto questo divertente

beato lui