-1 alla ricongiunzione familiare
Domani riabbracciamo la frollina. Tino non lo dice ma manca anche a lui. Oddio, non è che si sta male – ogni tanto – vivendo su ritmi più adulti eh? Ce la siamo spassata. Siamo andati fuori, ci siamo rilassati, ho pulito la casa come diocomanda e lavorato con il cervello ben concentrato. Sono stata in Svizzera – sempre per lavoro – e non ho dovuto pensare al cosa e al come posizionare mia figlia da qualche parte. Ieri sera, al mio ritorno, che puzzavo di tre treni e caldo e avevo solo voglia di una doccia, non ho dovuto procrastinare il momento della toeletta e mi sono rilassata totalmente, spegnendo il cerebro per quel quarto d’ora.
Ma la sogno alla notte. Ho tanta voglia di sentire i suoi racconti del mare, faccia a faccia. Ci sentiamo al telefono e nel suo italiano zoppicante e con quella sua balbuzie bambina mi racconta delle nuvole, dei cigni quaqua e di isole che non ci sono. Mi parla della sua amichetta M. che è lì con la mamma e che andrà anche alla scuola materna con lei e se ne è praticamente innamorata, fermo restando che appena cominciano a giocare si litigano tutto ma se non stanno insieme si cercano sempre.
Ho voglia di stringerla.
Mi dà una forza incredibile quella bambina. La amo di un amore che non avrei creduto possibile. Fa apparire tante cose delle vere futilità. Mi fa vivere meglio perché nella scala delle cose piccole e grandi è una specie di cartina di tornasole: penso a lei e so quali sono le cose a cui devo dare attenzione e quelle che mi drenano solo energie inutili.
In questo periodo mi sento quasi di dire che nel mio personale sono quasi felice.
Guarda, visto che sul sociopolitico ahimè ci tocca essere infelici, essere felici (o quasi) nel personale di questi tempi è un bel traguardo. Teniamocela stretta, questa quasi felicità. 🙂
Due quasi di troppo nel’ultima frase. Eddai, non essere scaramantica. Comunque belle queste vacanze che fanno crescere tutte le parti in causa.
Nel loro piccolo anche gli scontenti son felici. Che duri!!! 🙂
ssschhh!…dillo sottovoce…
Anche io , quando penso al mio “familiare”mi viene quasi da tenere le dita incrociate. Ti capisco.
Un bacione a frollina