Panz al Mam
Di fretta scrivo perché di fretta vado. Che qua, questa scarlattina rende più vispi di un tiro di coca. Diciamolo: gran bazza l’esantema. A parte la prigionia forzata e l’overdose di antibiotici, la frollina sembra più in forma di un grillo!
Ieri sono stata al Mam.
Soccia.
Mi sono divertita.
E’ venuta a prendermi in stazione Extramamma con la sua mini rossa. Abbiamo parlato di tantissime cose mentre tentavamo di raggiungere la meta e sommando i due sensi dell’orientamento ci perdevamo ad ogni incrocio.
E’ proprio come me la sentivo nelle mail e sul suo blog: fantastica. Materna. Intelligente.
Al Mam ho conosciuto e rivisto molte mamme che seguivo solo sui loro blog o che erano passate di qui: Smile1510, Orma, Smamma e molte altre (non ce la faccio a inserire i link di tutte, scusatemi!).
Abbiamo pranzato alla mensa del Sole 24 ore con Itmom.
Il convegno del mattino l’ho seguito poco per il ritardo con cui abbiamo messo piede al Sole e un po’ mi è dispiaciuto. Il dibattito mi è interessato anche se su alcuni punti non concordo in toto. A parlare erano giornalisti e professionisti economici e si analizzavano le potenzialità dei blog di mamme e se possono essere un’occasione di guadagno.
Sembrava che ci dovesse essere uno studio dietro a un blog e che molte lo facessero per guadagnare. Non credo. Così come non credo che il fatto che il blog non faccia guadagnare in se’ chiuda il discorso del legame blog e lavoro.
Io per esempio sono anni che scrivo Panzallaria, non ho mai pensato di farne una fonte diretta di reddito inserendo banner o sponsor ma è un fatto che mi sia creata una rete di conoscenze, un sistema di credibilità e trasparenza di quello che so fare sul web tale che il lavoro che ho dipende in larga misura anche da qui. Cioè, la credibilità di Panzallaria ha funzionato da traino per fare lavorare Francesca Sanzo.
Alle 14 è iniziato il Camp. Inaugurato dalla sottoscritta.
Non ho potuto ascoltare molto del resto perché mi hanno intervistata (mi sono emozionata, lì davanti alle telecamere come l’Angelina Jolie delle cicciardone!) e poi ho risposto a qualche intervista scritta.
Tipo che ci sono due ragazze (se leggete, ieri mi sono scordata, me la mandate poi la vostra tesi che mi farebbe tanto piacere leggerla???) che stanno facendo una tesi sulle mamme blogger. In cui ci sarò anche io. Dentro a una tesi.
Non posso chiedere di più alla vita 😉
Ho conosciuto Desian – coraggioso papà blogger che è intervenuto e che ha una figlia che si chiama Silvia come la mia! – e Barbapapà che mi ha raccontato dei loro stupendi progetti di cui vi parlerò poi diffusamente.
Sono tornata a casa dalla mia salsiccietta con la scarlattina che lei e Tino – pur chiusi in casa – si erano divertiti e lui, in una giornata da mammo a tempo pieno – aveva addirittura fatto le pulizie!!!!
Pensieri fatti in treno (che poi ho ritrovato anche sul blog di Extramamma):
questa cosa delle mamme blogger che suscitano così tanto interesse e fanno cose e vedono gente – come scrive Itmom – ha un rovescio della medaglia che è abbastanza grottesco: se continua così, finisce che dobbiamo dare in adozione i figli perché tra bloggare, partecipare, comunicare e fare le cose 2.0, nel nostro mondo autoreferenziale di blogger, non avremo più il tempo di andare al parco 😉
Grazie a Jolanda e a suo marito e a Fattore Mamma e al Sole 24 ore: è stata davvero una giornata interessante e ricca. Soprattutto dal punto di vista dei rapporti personali.
I convegni – tanto era la gioia dell’incontro – sono purtroppo passati un po’ in secondo piano. Speriamo mettano presto il podcast sul sito così me li rivedo in differita perché l’argomento non va sottovalutato.
Oh, mia cara, gli interventi delle due donne istituzionali (quella di Roma e quella che ha parlato dopo l’AD di Didael) erano gran comizi, non star neanche ad ascoltarli: basta guardare la documentazione che hanno dato.
Interessante invece l’intervento della fondatrice di Didael, soprattutto per le imprenditrici. Peccato che la documentazione sia focalizzata soprattutto sulla Lombardia, e quindi tu invece dovrai fare la fatica di spulciarti il sito della RER.
La tipa dello IULM, invece, ha presentato un progetto che non si è capito bene: tante parole ma niente di concreto. Boh. Vedremo se ci saranno sviluppi.
IBM e PagePersonelle superflui, soprattutto per chi lavora in proprio. La prof invece ha commentato il materiale in cartelletta, davvero interessante.
Anch’io mi sono emozionata ad essere tra i 250 blog recensiti! Le ragazze mi hanno fatto compilare il questionario in bagno, ma questo è un altro post 😉
Ciao Panz!
Sei stata brava ad aprire le danze.
Concordo: i blog aiutano a sviluppare un patrimonio intangibile di conoscenze che, a causa dei tempi della maternità, non avremmo mai sognato di poter creare. Ed anzi, alimentano la nostra faccia tosta!
Ciao Panz! Son contenta di averti visto al MaM. Concordo in pieno quando dici che da anni scrivi qui e che il blog ti e’ servito per far crescera la tua credibilità. E’ proprio lo stesso che e’ accaduto a me con Filastrocche.it: in pratica e’ stato una vetrina di quello che sapevo fare… Io non credo infatti che i blog debbano diventare una fonte di guadagno a tutti i costi (per carità possono anche diventarlo, anzi speriamo che lo diventino). I blog però possono anche semplicemente essere un modo per far vedere cosa sai fare, per portare avanti le tue idee, per far capire al mondo chi sei e dove vai… E’ come una vetrina, insomma… Ciao!
Sai cos’è stato? Che dovevamo raccontarci tutto e la strada mi dava anche un po’ fastidio, capire dove svoltare, dove andavano i tram, ecc. per quello non imbroccavo mai la via giusta,
extrabaci, p
grazie Panz! Bel resoconto, pieno di spunti di riflessione utili per chi purtroppo non ha potuto partecipare. Certo che invidia…
Ciao Panz! Felice di averti conosciuto finalmente di persona! Alla prossima!!!
Io non ti conoscevo, non sul blog. Mea culpa il non sapermi destreggiare ancora in questo blog mondo… Ma la tua presentazione di sabato mi è piaciuta proprio tanto, e vorrei proprio vederlo questo stettacolo teatrale. Tu informaci sulle date… e grazie.
Ciao Panz e ciao mamme. Sono la prof della Bocconi che ha presentato la ricerca e che fa da relatore alle due ragazze che vi hanno intervistato seguendovi fino in bagno (oh Signur!) Grazie davvero per il tempo e l’attenzione che ci state dedicando. Leggendo i commenti mi rendo conto di non essermi ben spiegata su un punto. I blog sono difficilmente fonte di reddito in se, anche se sono relativamente visibili, ma possono essere un importante mezzo di costruzione di reputazione. E poi la reputazione puo’ essere valorizzata in modi diversi: fra le amiche e stop (mica è obbligatorio pensare al blog come una fonte di reddito, anzi in moltissimi casi non lo è), oppure come autrice di libri, oppure come fornitore di servizi per le mamme, oppure come testimone per una causa, oppure…
buona giornata
paola
@paola: intanto grazie per essere passata. Premetto che non ho ascoltato tanto la discussione perché sono arrivata a cose già iniziate. In effetti tu dicevi proprio questo, l’altra relatrice (non mi ricordo il nome) mi sembrava più illusa/disillusa veramente circa gli obiettivi di un blog. Dalle sue parole sembrava che una mamma si apre un blog per una serie di motivi molto chiari fin da subito e collegati più a fattori di “guadagno” che per entrare in rete.
grazie per essere passata perché io ho apprezzato moltissimo il tuo lavoro e anche in Bocconi mi ero entusiasmata dei risultati della tua ricerca.
spero che Paola ripassi da qui in tempo per sentire anche la mia…mi è dispiaciuto che non ci fosse nel pomeriggio; avrei presentato con più energia se ci fosse stata anche lei, sarei stata molto felice di sentire cosa ne pensa delle mie iniziative, e magari avrei potuto inaugurare per lei un nuovo cluster di blogs perchè ascoltandola la mattina non sono riuscita a pormi una delle etichette ma piuttosto un “oppure”, un “ma anche”… saluti, Flavia